COMUNICATO STAMPA M.I.T. - MOVIMENTO IDENTITA' TRANSESSUALE E
COMITATO PER I DIRITTI CIVILI DELLE PROSTITUTE
Che in Italia le cose fossero cambiate ce ne eravamo accorti, ma da quanto si è visto ieri (n.d.r. 19 maggio maggio) sul TG 1 delle ore 20, la prova è sotto gli occhi di tutti, o quantomeno sotto gli occhi di quanti e quante hanno a cuore la democrazia. Il telegiornale mostrava le scene della folla inferocita contro le transessuali in una zona della capitale. Le interviste ai cittadini “esasperati” erano intramezzate da scene di vera caccia all’uomo da parte di giovani, molti dei quali con le teste rasate. Si capiva benissimo la piega che aveva preso la protesta, anzi che piega è stata fatta prendere al disagio della periferia romana. Baldi giovani, con una buona dose di esagitazione, si lanciavano tra i cespugli alla caccia delle prede sotto gli occhi delle telecamere e delle forze dell’ordine. L’obiettivo era centrato sulla “cattura” (questi i termini usati nel servizio) di due transessuali da parte dei baldi giovani che ricordavano verosimilmente gli stessi che hanno colpito a Verona. Le due malcapitate aggredite e insultate venivano trascinate nelle macchine della polizia indifferente a quanto accadeva e circondate da una folla inferocita. A noi sono venuti i brividi!
Dopo mesi di una pericolosa strategia della tensione basata tutta sulla sicurezza che individua nell’immigrato e nel diverso in generale colui che attenta alla tranquillità dei cittadini, dopo una campagna di odio lanciata dalle gerarchie ecclesiastiche contro tutte le persone non conformi, dopo mesi e mesi di campagna politica centrata tutta sulla creazione delle più assurde fobie, questo è il risultato! Nell’ora di massimo ascolto, quello trasmesso dal telegiornale non ci è sembrato il servizio di una paese civile ma quello molto più populista di una paese arretrato. Come associazioni e come democratici non possiamo e non vogliamo restare in silenzio aspettando che il peggio avanzi perché quello che si è visto in televisione ieri è quanto di peggio l’Italia può produrre. Denunciamo il clima di odio e di intolleranza che non risolve i problemi ma minaccia la sicurezza dei più deboli. Denunciamo l’indifferenza della politica e delle istituzioni verso una violenza trans fobica, omofoba, razzista che sta diventando ogni giorno più forte. Ci appelliamo a tutte e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, perché di questo si parla, di non restare in silenzio, di rispondere all’avanzata dell’odio e della violenza che sta facendo precipitare l’Italia verso un baratro che sembrava scongiurato per sempre. Quello che si è visto è vergognoso e va condannato.
MARCELLA DI FOLCO, PORTAVOCE PRIDE NAZIONALE
“Il servizio andato in onda sul TG1 delle 20 del 19 maggio 2008 è stato un servizio indegno per il servizio pubblico. Il racconto di un linciaggio, un accanimento mascherato da giustizia privata, nello quale lo Stato, cioè le sue divise, sospende leggi e diritti e abdica le sue funzioni alla folla inferocita. Una grave legittimazione della furia di strada. Riprese e tono del servizio degne di un filmato amatoriale di Forza Nuova. E’ già da un po’ di tempo che anche l’informazione, anche quella che dice di non aver colore, si è piegata alle logiche dello strillone senza esercitare alcuna razionalità critica contro questa strategia dell’odio verso tutto ciò che è diverso, verso tutto ciò che ‘non può stare nel mio giardino’. I soggetti sociali più deboli diventano un fastidio da eliminare, la violenza contro di essi legittima.
Questo clima d’odio, di violenza ed intolleranza transfobica, omofobica, e razzista sta divenendo un mefitico veleno che traspira dalla politica, passa attraverso l’informazione e sta corrodendo democrazia, senso civico e vivere comune. Le forze democratiche di questo paese debbono ribellarsi a tutto ciò.
Invitiamo dunque tutti coloro che non condividono questo tipo di informazione a boicottare un servizio pubblico che non corrisponde più a tale caratteristica ma che è piuttosto propaganda di Stato, uno Stato sull’onda di una deriva fascista, verso il quale è bene reagire subito. Pretendiamo che il direttore Gianni Riotta si scusi pubblicamente e in particolar modo con la comunità trans per l'indegno spettacolo”.
AURELIO MANCUSO, PRESIDENTE NAZIONALE ARCIGAY
Ha ragione da vendere il Comitato Organizzatore del Pride nazionale di Bologna del 28 giugno. Il servizio andato in onda lunedì 19 maggio nell'edizione serale del TG1 era vergognoso e dava voce ai peggiori istinti razzisti, transfobici e omofobi. Il tutto è avvenuto in alcuni minuti di riprese dove si potevano notare ragazzotti con le teste rasate che urlavano "via i froci" ed altri insulti, dando anche vita ad una caccia alle trans in mezzo ai cespugli. In redazione si sono ben guardati di dare voce anche alle associazioni trans, in rappresentanza della vittime dell'aggressione, che perlomeno spiegassero per quali ragioni queste persone siano anche costrette a prostituirsi. Non vogliamo negare che esistono problemi legati alla prostituzione di strada che vanno affrontati, per esempio, riformando la ormai obsoleta legge Merlin. Esporre però alla gogna mediatica alcune prostitute trans, come è stato fatto dalla testata giornalistica Rai, è davvero vergognoso. Il servizio pubblico ha delle responsabilità e dovrebbe essere rispettoso della pluralità delle voci per la dignità di tutte e di tutti.
D'altronde dobbiamo sottolineare come il Tg1, al pari di tutti gli altri telegiornali e di molte trasmissioni di approfondimento RAI, abbiano da tempo deciso di annullare completamente la voce del movimento lgbt italiano, dando solo e sempre spazio alle opinioni dei politici e delle gerarchie cattoliche.
Per tutte queste ragioni il boicottaggio proposto per sabato 24 maggio dal Comitato Pride è una buon'idea, che speriamo sia raccolto da milioni d'utenti.
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