E' stato presentato oggi il Rapporto di Amnesty International sui diritti umani ed è la prima volta che la relazione sull'Italia dura il doppio rispetto a quella sul resto del mondo. I ricercatori di Amnesty hanno trovato preoccupanti i segnali lanciati dal nostro paese, sia da un punto di vista della società che da quello della politica.
Durante la presentazione Daniela Carboni, direttrice dell'Ufficio campagne e ricerca di Amnesty Italia, ha esordito pacatamente ma duramente, portando come pietra dello scandalo l'omicidio di Giovanna Reggiani, la donna uccisa nello scorso ottobre a Roma da un cittadino rumeno, ossia un "un drammatico fatto di cronaca -ha denunciato Carboni- che non è stato letto per quello che è: l'ennesimo episodio criminale di violenza contro le donne ed è stato usato come testa d'ariete per aprire la strada alla discriminazione e all'erosione dei diritti umani per tutti".
L'accusa nei confronti del clima di xenofobia e razzismo per l'Italia è ferma e durissima e Amnesty teme che "il clima di razzismo e le leggi o proposte di legge contrarie agli standard internazionali sui diritti umani lo stiano trasformando in un Paese pericoloso, oggi per rom e romeni, domani per tutti". "Atti normativi approvati con un approccio affrettato e propagandistico, dichiarazioni discriminatorie e attacchi xenofobi - sottolinea Carboni - stanno minando seriamente i diritti umani fondamentali delle minoranze presenti nel nostro paese, in una preoccupante linea di continuità nel passaggio da un governo al successivo" ed hanno già generato un vero e proprio clima da "caccia alle streghe". Walter Veltroni, candidato premier del Partito Democratico: "Prima dell'ingresso della Romania nell'Unione europea, Roma era la metropoli più sicura del mondo", e ancora: "Se si sta in Europa bisogna starci a certe regole: la prima non può essere quella di aprire i boccaporti e mandare migliaia di persone da un Paese europeo all'altro". Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
E Amnesty cita le dichiarazioni "discriminatorie" all'epoca del caso Reggiani da parte dei politici di ambo gli schieramenti attualmente in Parlamento.
Gianfranco Fini, attuale Presidente della Camera: "mi chiedo come sia possibile integrare chi considera pressoché lecito e non immorale il furto, il non lavorare perché devono essere le donne a farlo magari prostituendosi, e non si fa scrupolo di rapire bambini o di generare figli per destinarli all'accattonaggio. Parlare di integrazione per chi ha una 'cultura' di questo tipo non ha senso".
Carlo Mosca, prefetto di Roma: "Firmerò subito i primi decreti di espulsione. La linea dura è necessaria perché di fronte a delle bestie non si può che rispondere con la massima severità".
E ancora, riporta il rapporto Amnesty : "Nel dicembre 2007 gli organi di stampa hanno riportato le affermazioni di un consigliere comunale del Comune di Treviso che invocava "metodi da SS per gli immigrati che recano disturbo", mentre più di recente un deputato della Lega Nord ha affermato: "Storicamente contro le invasioni ogni Stato ha sempre utilizzato il proprio esercito per difendersi. Oggi la storia si ripete: siamo sotto un diverso tipo di invasione, attuata con metodi diversi, ma per gli stessi motivi, ovvero soggiogarci a leggi altrui o depredare i nostri beni".
Tante altre ancora le lacune rilevate nella legislazione italiana: dal mancato recepimento nella sua interezza della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura alla mancanza di una legge sull'asilo, specifica e organica, in linea con quanto prevede la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, o di un meccanismo efficace per il riconoscimento delle responsabilità delle forze dell'ordine.
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La Carboni sottolineava però che c'erano comunque segnali incoraggianti: "Crediamo che politici e istituzioni italiane debbano avere il coraggio dei bambini di Lampedusa, che ai coetanei - i migranti che arrivano sulle loro spiagge - hanno dedicato giochi e disegni sui diritti umani". Oggi tutti i quotidiani hanno pubblicato i temi dei bambini di Ponticelli, alle porte di Napoli, dove recentemente sono stati dati alle fiamme alcuni campi rom: "Per cacciarli via abbiamo dovuto incendiare i loro campi". "Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via". "Una cosa che vorrei sottolineare: non siamo razzisti, è perché loro si sono presi troppo la mano". "Perché sembra che i bambini rubati li usino per l'elemosina, o li vendono a coppie senza figli, o per il trapianto degli organi".
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
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