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venerdì 30 maggio 2008

Sagome di lesbiche e gay in esposizione


29/05/2008
h.10.50

ParmaGaily, la finestra sul mondo gay, lesbo, trans e bisex di Parma

“Guarda in faccia la violenza” è un evento/esibizione di sperimentazione culturale e animazione sociale interamente dedicato alla violenza di genere, nella sua variante per orientamento sessuale.
Dal 28 maggio al 4 giugno 2008, 15 sagome a grandezza naturale di donne lesbiche ed anche di uomini gay saranno esposte presso la Biblioteca Italiana delle Donne in Santa Cristina, Vicolo Bolognetti quartiere San Vitale, Sala Borsa, Cassero e la libreria Mel Bookstore.
Questi luoghi saranno il teatro in cui andranno in scena brevi storie di ordinaria lesbofobia e omofobia; ogni sagoma sarà portatrice di una storia, un racconto di violenza lesbofobica o omofobica, fatti realmente accaduti in Italia in un arco di tempo che va dalla fine degli anni ottanta ai giorni nostri e che hanno coinvolto lesbiche e gay.
"Le sagome, saranno testimoni silenziose, statiche per definizione e, allo stesso tempo, sincrone con la città, con la vita quotidiana, con la vita. Perchè le loro vite sono le nostre vite. Perché le violenze siano rese visibili, siano affrontate e combattute." Così le descrivono Barbara Marzocchi e Catia Campo, le artiste che le hanno realizzate.
Tali storie sono state tratte per la maggior parte da tracce messe a disposizione dalla Linea Lesbica di Milano, che le ha raccolte in tanti anni di attività. Ogni passante potrà entrare in relazione, in maniera autonoma e casuale, con Maria, Francesca, Alberto; con le loro storie di violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica; ciascuno potrà avvicinarsi alla crudeltà con cui gay e lesbiche sono stati colpiti, offesi, traditi; potrà incontrare il dolore e danni della violenza e del tradimento della fiducia.
Ma chi vorrà potrà anche conoscere il coraggio, la forza, la determinazione con cui tante donne e tanti uomini, nonostante il trauma subito, sono riuscite a guardare in faccia la violenza, a rendersi conto che non ne avevano alcuna responsabilità, che non erano loro quelli “sbagliati” e a chiedere aiuto, a lottare per avere giustizia, per un futuro dignitoso e di nuovo sereno.
Vissuti reali prenderanno corpo attraverso le sagome, strumenti di denuncia della violenza silenziosa e distruttiva, e insieme specchi a disposizione di ciascuno per avviare una riflessione che porti a un rifiuto fermo verso comportamenti omofobi o complici della violenza.
Le sagome saranno poi raccolte, il 4 giugno, in Piazza Santo Stefano dove si terranno attività a tema, fra le quali (dalle ore 15) laboratori di formazione alla pari non formali.
Nella stessa giornata (ore 18) anche il dibattito sulla violenza esercitata su donne lesbiche e uomini gay in Italia, con particolare riferimento a Bologna, alle buone pratiche per la prevenzione già in atto in Italia e ai nodi ancora irrisolti.

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