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lunedì 26 maggio 2008

Il Gay pride brasiliano batte tutti i recordA San Paolo «siamo cinque milioni»

Homossexuais e trans parlano sobre a diminuição do

preconceito e festejam o amor


Erano almeno 5 milioni i partecipanti quest'anno al 12° Gay Pride di San Paolo, in Brasile.

L'evento, partito dal centro della città e presentato dalla famosa drag queen Silvetty Montilla, ha registrato un numero record di manifestanti che hanno sfilato per le vie della città sui carri allestiti per l'occasione dando voce al loro orgoglio gay.

Entusiasta il sindaco Gilberto Kassab che ha ufficialmente appoggiato l'evento e che ha definito la manifestazione "uno degli eventi più importanti della città di San Paolo". Contento del risultato è anche il leader del movimento "Gay, lesbiche, travestiti e simpatizzanti" che è responsabile del Pride dal lontano 1996. Proprio nel '96 alla manifestazione parteciparono appena 2000 persone.

E in Italia che cosa succede?

Niente patrocinio per i Gay Pride, perchè "non servono". Queste le parole del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, invitata ai Pride che si terranno in giugno in tutta Italia. La ministra ha esplicitato che i Gay Pride "hanno obiettivi che non condivido. Io sono pronta ad occuparmi di contrasto alle forme di discriminazione e di violenza. Sono pronta a dare patrocini a seminari e convegni che si occupano di questi problemi", ma "l'unico obiettivo dei Gay Pride (è) quello di arrivare al riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, magari equiparate ai matrimoni. E su questo certo non posso esser d'accordo"."Io credo che l'omosessualità non sia più un problema - prosegue il ministro - Perlomeno così come ce lo vorrebbero far credere gli organizzatori di queste manifestazioni. Sono sepolti i tempi in cui gli omosessuali venivano dichiarati malati di mente. Oggi l'integrazione nella società esiste. Sono pronta a ricredermi. Ma qualcuno me lo deve dimostrare". La ministra Carfagna poi, che è piena di amici omosessuali che le hanno garantito di vivere in una società pienamente integrata, prosegue: "Sì, i miei amici omosessuali non mi dipingono una realtà così tetra per gli omosessuali del nostro Paese. Per questo, invece, sono pronta a sollecitare il nostro ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite perché si faccia portavoce della richiesta della depenalizzazione universale dell'omosessualità".

Il neo sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha recentemente accusato il Gay Pride di essere una manifestazione esibizionista ed eccessiva. La sua posizione sostenuta, tra gli altri, dal presidente di GayLib Enrico Oliari, che auspica, per quest`anno, un Pride "in giacca e cravatta", ricordando che si tratta pur sempre di una "manifestazione sindacale". Di parere opposto Vladimir Luxuria, Fabrizio Marrazzo (presidente di Arcigay Roma), e con loro molti altri. E tu che cosa ne pensi?

E in Italia che cosa succede?

Dopo la tragica vicenda di Pesaro, in cui una madre aveva accoltellato la figlia rea di essere innamorata di una coetanea, un ennesimo caso di violenza omofoba tra le mura domestiche. Questa volta a Palermo, dove un pregiudicato di 53 anni ha accoltellato il figlio 18enne dopo una furibonda lite riguardante l'omosessualità del ragazzo. "Non ci ho visto più. Troppa la vergogna e il disonore per questa storia", ha spiegato ai carabinieri l'uomo. Il ragazzo ha riportato ferite da taglio sull'avambraccio e sulla mano destra ed un trauma cranico facciale. Il padre è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni.

L'onorevole Anna Paola Concia rilancia l'emergenza omofobia al governo: "I ministri Carfagna e Maroni e tutto il governo devono rendersi conto che l'omofobia è questione di emergenza sociale e non può essere affrontata caso per caso. In meno di due settimane è il secondo genitore che accoltella il figlio gay: ci deve scappare il morto - chiede la Concia - perché il ministro Carfagna e l'intero governo si rendano conto che il problema non si risolve affrontando il singolo caso? Non basta, seppure politicamente corretto, che la Carfagna mostri solidarietà verso il giovane Christian Floris, pestato sabato scorso a Roma da una squadraccia razzista: è necessario - dice la Concia - che il governo si faccia carico della situazione, promuovendo l'estensione della Legge Mancino ai reati d'odio basati su diversi orientamenti sessuali ed identità di genere.
Il Ministro Carfagna - conclude la Concia - deve, inoltre, esercitare la funzione educativa propria del ministero delle Pari Opportunità, attivando azioni positive volte alla sensibilizzazione degli italiani al rispetto verso persone omo e transessuali".

redazione@gay.tv

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