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Allora, l'amministrazione Bush aveva giustificato la propria obiezione utilizzando dei tecnicismi legali. Bene, questo era il passato. Il presente è un'altra cosa: alla Conferenza di Revisione di Durban sul razzismo e la xenofobia che si è tenuta a Ginevra, l'Europa ha dinuovo speso parole per condannare "tutte le forme di discriminazione e tutte le violazioni dei diritti umani basate sull'orientamento sessuale". Stando a quello che riportano alcune riviste specializzate nel seguire le vicende delle Nazioni Unite, la Repubblica ceca, cui spetta la presidenza di turno dell'Unione Europea, con il sostegno della Nuova zelanda, degli Stati uniti, della Colombia, del Chile a nome degli stati del Sud America, l'Olanda, l'Argentina e pochi altri si sono espressi a favore della risoluzione.
Gli sforzi, sfortunatamente, sono stati vani a causa della mancanza del sostegno dei paesi non europei (Sud Africa, a nome del Gruppo Africano, Cina,Egitto , Nigeria,Marocco, Arabia saudita, Tunisia, Botwana, Iran, Algeria e Syria), ma la buona notizia è che gli States, questa volta, si sono schierati dalla parte giusta.
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