È la sera del 9 febbraio, poco dopo le 20. In Italia tutti parlano di lei. Al Senato si discute di un disegno di legge che vieti la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione a chi, come lei, è in stato vegetetativo. Il giorno dopo sono in programma manifestazioni nelle piazze: la gente vuole esprimere vicinanza a Beppino Englaro, alla sua battaglia. Difendere la Costituzione e i principi democratici che la determinano. Scontri, polemiche, dibattiti: tutto in suo nome. E mentre il mondo si agita, lei da questo mondo se ne va. Eluana Englaro alle 20 e 10 muore.
«Sì, ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente, voglio soltanto stare solo»: sono le poche parole, tra le lacrime, di Beppino Englaro. Solo, come è stato lasciato a lungo nella sua battaglia a difesa della volontà di sua figlia.
A chi gli ricorda che si è parlato molto di 'tutela della vita', Defanti risponde: «Quando mi agitano di fronte quelle due parole quasi a dirmi che io non tutelo la vita mi vengono i brividi. Io non sono un alfiere di morte, Beppino Englaro non tifa per la morte. Chi ha amato Eluana più di ogni altro sta solo rispettando le leggi e le sentenze. C'è troppa disinformazione sulle realtà cliniche e mediche come quella di Eluana. E c'è chi ha colto l'occasione per distorcere la realtà. Sento parlare di sofferenza non calcolata, di una donna sofferente e spenta da 17 anni che potrebbe avere figli, sono troppe le idiozie di questo tipo».
Eluana riposi, finalmente, in pace da. ( Giancarlo Pichillo.)
Quante schifezze abbiamo dovuto sentire, e quali danni ha provocato questa vicenda.
Così, per citare i più macroscopici: lo scontro istituzionale, l'annullamento della legittimità e sovranità della magistratura, lo sdoganamento del vero volto di Berlusconi che s'è giocato su un caso umano il suo potere da tiranno, l'arroganza e cattiveria della Chiesa che con le sue intrusioni provoca un conflitto istituzionale alla faccia dei rapporti Stato-Chiesa e della laicità dello stato, il dimenticatoio in cui è caduto il pacchetto sicurezza con le sue ronde private, la perdita del monopolio della forza garantito alle sole forze di polizia, i medici delatori, e ancora... il dimenticatoio che avvolge l'inadeguatezza di questo governo di ladri razzisti e criminali a reggere l'urto della crisi economica, della disoccupazione cavalcante, della precarietà fatta sistema, istituzionalizzata e quindi, per un gioco perverso e paradossale, stabilizzata.
Ho dimenticato qualcosa? Vogliamo ricordare che la legge sul testamento biologico è in parlamento da anni, che Veronesi c'ha perso gli anni, e che invece, come sempre, in Italia si legifera ad personam? Che schifo ascoltare "quelli per la vita", gli stessi che non alzano un dito per sconfiggere la pena di morte e che anzi la invocano (sempre contro gli extracomunitari, of course), o che partecipano alle nuove crociate che mietono vittime innocenti nei paesi già piagati da povertà e instabilità. I bambini, le donne e gli uomini di Gaza non se lo meritano il diritto alla vita di Eluana. Nossignore.
Non basterebbero 100 Gesù Cristo, con la loro umanità coraggiosa e la loro carica rivoluzionaria, a salvare questa nostra società ormai fascista e iniqua. Altro che liquidità.
Qui stiamo parlando di una nuova età del ferro.
Non bisogna mollare. Con la forza di una moltitudine resistente.
Eluana riposi, finalmente, in pace. Solidarietà piena alla famiglia.
con parole durissime è il presidente della camera e compagno di partito di Gasparri Gianfranco Fini, il cui comportamento, in questa vicenda, è stato impeccabile. "Gasparri - scrive in una nota - è un irresponsabile. Diovrebbe imparare a tacere". Pochi minuti dopo anche Schifani censura le intemperanze di Maurizio Gasparri, che tuttavia insiste: "Io sono una persona molto responsabile, che rispetta dalle più alte aurità istituzionali all'ultima persona in un letto d'ospedale".
Ma nonostante i Gasparri e i Quagliariello, la destra non ha alcuna intenzione di soffiare ancora sul fuoco. La conferenza dei capigruppo di palazzo Madama accetta la proposta che arriva dal Pd. La seduta riprenderà in mattinata con il voto sulle mozioni, ma intanto verrà messa in cantiere la legge sul testamento biologico, con l'obiettivo di prtarla in aula tra due settimane.
Neppure il Pd ci tiene a mantenere alta la tensione, e dunque rinuncia subito alla manifestazione "in difesa della Costituzione" convocata per il pomeriggio di martedì. Certo, Veltroni si era schierato contro la legge, ma lasciando libertà di coscienza ai parlamentari piddini e soprattutto rinunciando a ogni tentativo di ostruzionismo.
ROMA 14 FEBBRAIO «Ora basta!»: questo lo slogan con il quale Lorenza Carlassare, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d'Arcais, Margherita Hack, Pancho Pardi, Stefano Rodotà hanno lanciato sulla rivista Micromega un appello per manifestare il 14 febbraio a Piazza Navona contro «la dittatura oscurantista». «La vita di ciascuno - è detto nell'appello - non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa. La vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto di Berlusconi, trasformato in ddl dopo che Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa».
ROMA 14 FEBBRAIO «Cinismo, spregiudicatezza, 'cattiverià e tentazioni bonapartiste. Sono questi gli ingredienti che muovono il governo Berlusconi nella sua tetra strategia sul caso Englaro»: lo afferma Flavia D'Angeli (Sinistra Critica), invitando a fare del «No Vat Day», il 14 febbraio piazza della Repubblica a Roma, anche l'occasione di una protesta contro il premier.
fonte:http://www.unita.it
http://www.ilmanifesto.it/
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