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giovedì 27 novembre 2025

La telenovela come educazione popolare: il caso Brasile e la distopia italiana

In Três Graças, una svolta intensa segnerà il rapporto tra Leonardo (Pedro Novaes) e Viviane (Gabriela Loran).

Quando la fiction diventa pedagogia

In Brasile, la telenovela non è solo intrattenimento: è uno strumento di educazione collettiva. Três Graças, con la storia di Viviane – donna trans interpretata da Gabriela Loran – porta in prima serata la dignità di una transizione di genere. Una scena di rivelazione diventa specchio del pregiudizio e occasione di riflessione sociale. In Italia, invece, la televisione continua a raccontare queste vite con superficialità e distorsione, alimentando stigma anziché abbatterlo.

Brasile: la forza della rappresentazione

Le telenovelas brasiliane hanno una tradizione pedagogica: affrontano temi sociali con coraggio e continuità, trasformando la fiction in uno spazio di lotta e dignità.

Esempi recenti di narrazioni trans e LGBTQIA+:

A Força do Querer (2017): la transizione di Ivan, interpretato da Carol Duarte.
Ivan (Carol Duarte) de A Força do Querer 

A Dona do Pedaço (2019): Britney, interpretata da Glamour Garcia, attrice trans.
Glamour Garcia interpreta Britney in A Dona do Pedaço

Quanto Mais Vida, Melhor! (2021): tre attrici trans nel cast.


Quanto Mais Vida, Melhor”, di Mauro Wilson, punta sulla diversità e porta in scena tre donne trans nel cast: Carol Marra, A Maia e Nany People

Segunda Chamada (2019): Linn da Quebrada nel ruolo di Natasha.

Natasha (Linn da Quebrada



L’impatto culturale è enorme: milioni di spettatori imparano a riconoscere la violenza simbolica e a normalizzare identità trans, trasformando la TV in un’aula pubblica.

🌈 L’ascesa globale delle storie LGBTQIA+


La rappresentazione queer sta crescendo ovunque, grazie a cambiamenti sociali e alla spinta delle piattaforme di streaming.


Nuovi record: i rapporti annuali di GLAAD mostrano un aumento costante di personaggi LGBTQIA+ nelle serie e nei film.


Diversità e autenticità: cresce l’impegno di sceneggiatori e creatori queer, che portano narrazioni più fedeli alle esperienze vissute.


Impatto sociale: queste storie educano, combattono il pregiudizio, validano identità e stimolano il dialogo politico.

🇮🇹 Italia: la distopia della rappresentazione

In Italia la televisione non aiuta a distruggere la discriminazione: la amplifica.

Marginalizzazione: le persone trans vengono collocate ai margini della società, mai nei salotti dove “tutti sono qualcuno”.


Silenzio sulle difficoltà reali: non si racconta la fatica di trovare lavoro, di inserirsi nella società, di affrontare la violenza quotidiana.


Attacchi ignorati: le poche persone trans che riescono a entrare nelle istituzioni vengono derise e denigrate, invece di essere sostenute.


Oblio mediatico: il Transgender Day of Remembrance passa inosservato nei TG italiani, senza reportage né memoria.


Rappresentazioni degradanti: nel cinema e nei programmi TV i personaggi trans sono ancora trattati come caricature da circo, con gag che non fanno più ridere nessuno.

👉 Un caso emblematico: nel 2022 esponenti politici hanno chiesto di bloccare un episodio di Peppa Pig con una famiglia di due mamme, definendolo “propaganda LGBT”. Già nel 2017 si era tentato di censurare il cartone A casa dei Loud su Nickelodeon, perché mostrava una coppia di genitori dello stesso sesso.

La scena di Viviane in Três Graças mostra che la transizione non è un dramma, ma un percorso di autenticità. Il pregiudizio di Leonardo diventa specchio di una società che deve cambiare. In Italia, è tempo di chiedere una televisione che sappia raccontare la realtà trans con rispetto, che dia voce alle difficoltà concrete e che contribuisca a distruggere discriminazioni invece di amplificarle.

 Uscire dalla distopia

La televisione ha un potere enorme: può alimentare stigma o costruire dignità. Le telenovelas brasiliane e l’ascesa globale delle storie LGBTQIA+ dimostrano che raccontare con autenticità significa educare e mobilitare. L’Italia deve uscire dalla sua distopia televisiva e aprire spazio a narrazioni che siano specchio di una società più giusta e inclusiva.




Fonti

GLAAD, Where We Are on TV report


Articoli italiani su censura dei cartoni animati (Peppa Pig, A casa dei Loud)


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