Translate

giovedì 6 novembre 2025

DDL Disforia: quando la tutela diventa controllo. Il caso Terragni e la deriva anti-trans del governo


A cura di Vanessa per Movimento Elagà

 il linguaggio della tutela, la logica del controllo

Il DDL Disforia, approvato dal Consiglio dei Ministri italiano, viene presentato come una misura di “protezione” per i minori con disforia di genere. Ma dietro la retorica della prudenza si cela un impianto repressivo che mira a ostacolare l’autodeterminazione delle persone trans, in particolare dei più giovani. Il governo Meloni, con il sostegno di figure come Marina Terragni, si inserisce in una rete internazionale di governi autoritari — da Orbán a Erdoğan, da Trump alla Slovacchia — che stanno conducendo una vera e propria guerra ideologica contro la comunità LGBTQIA+.

 Il DDL Disforia: cosa prevede


Il disegno di legge introduce:

Un registro nazionale per i farmaci usati nei percorsi di transizione.


L’obbligo di autorizzazione da parte di comitati etici.


Una diagnosi multidisciplinare e documentazione psicoterapeutica per accedere ai trattamenti.

Queste misure, presentate come “garanzie”, si traducono in ostacoli burocratici, violazioni della privacy e un clima di sospetto verso i giovani trans. È una legge che non protegge: sorveglia, giudica, punisce.

 Marina Terragni: la voce del biopotere

Durante un’intervista pubblica, Marina Terragni — Garante per l’Infanzia — ha dichiarato che “otto su dieci” dei casi di disforia sarebbero “bambine impaurite dalla pubertà”. Nessuna fonte, nessun dato: solo una narrazione paternalista che riduce l’identità trans a una fase da correggere. Le sue parole ricalcano la propaganda dei movimenti anti-gender internazionali, che mirano a patologizzare l’identità queer e a riportare il corpo dentro i confini del binarismo.

La risposta della comunità

Il Movimento Elagà, insieme a numerose realtà LGBTQIA+, ha denunciato il DDL come un attacco diretto ai diritti umani. Alice Benedetti, presidente del movimento, ha dichiarato:


“Questo governo non protegge i bambini: li sorveglia, li giudica, li punisce. È un modello autoritario che non ha nulla a che fare con la salute.”

Sui social, il video dell’intervento di Terragni ha scatenato una valanga di indignazione. La comunità è stanca di essere trattata come un problema da risolvere.

L’Italia non è sola: la mappa della repressione globale
🇺🇸 Stati Uniti


Oltre 950 proposte di legge anti-trans nel 2025, con 120 approvate.


Divieti su bloccanti della pubertà, accesso ai bagni, contenuti LGBTQIA+ nelle scuole.


La nuova presidenza Trump ha intensificato la repressione, con Amnesty International che parla di “crociata contro i diritti umani”.
🇭🇺 Ungheria

Divieto del Pride, uso del riconoscimento facciale per identificare attivisti.


Leggi che vietano il cambiamento di genere nei documenti.


Orbán ha imposto il binarismo di genere nella Costituzione.
🇹🇷 Turchia

Erdoğan ha vietato il Pride e represso attivisti LGBTQIA+.


Retorica islamista e nazionalista contro la “minaccia queer”.
🇸🇰 Slovacchia

Blocco del riconoscimento legale del genere.


Crescente influenza di partiti ultra-conservatori.
🇬🇧 Regno Unito

Pressioni politiche per limitare l’accesso ai servizi sanitari per persone trans.


Clima mediatico ostile e campagne contro i centri di affermazione di genere.

la libertà non si negozia

Il DDL Disforia non è un caso isolato. È parte di una strategia globale che mira a cancellare l’identità trans e queer, a colpi di leggi, censura e propaganda. L’Italia, con il governo Meloni, si sta allineando a modelli autoritari che vedono nella diversità un nemico da reprimere.

Ma noi non ci faremo cancellare.

Amnesty International, report USA 2025

TGEU – Transgender Europe, mappa dei diritti 2025

Corte di Giustizia UE, sentenza su Ungheria

Intervento pubblico di Marina Terragni, agosto 2025

Movimento Elagà, comunicati ufficiali


https://www.instagram.com/movimentoelaga/


https://www.instagram.com/alics.benedetti/followers/mutualOnly

Nessun commento: