L'insegnante e preside Caroline Grandjean, docente a Cantal, rivela una dolorosa verità: l'omofobia continua a uccidere in silenzio.
Caroline, che dal 2023 subiva insulti e minacce sul posto di lavoro, ha sporto denuncia cinque volte alle autorità, ma non ha ricevuto alcun sostegno dal sistema scolastico nazionale, dai genitori o dal comune.
Il 1° settembre, primo giorno di scuola, si è tolta la vita. Si è gettata da una scogliera, disperata per essere stata privata della sua unica classe, nella regione del Cantal. Per mesi era stata vittima di molestie lesbofobiche.
Caroline Grandjean muore a 42 anni. A pochi chilometri dalla scuola dove sarebbe piaciuto ritrovare i suoi piccoli alunni, il giorno dell'inizio dell'anno scolastico.
In preda alla disperazione, si è gettata da una scogliera alta trenta metri, sulle montagne del Cantal.
Caroline Grandjean era una maestra dal sorriso dolce, capelli castani di media lunghezza, con qualche ricciolo. Era sia insegnante che direttrice della scuola di Moussages, un'unica classe, in un paesaggio di tetti di pietra e mucche salers.
La tragedia mostra una contraddizione lampante: mentre la Francia fa discorsi contro la discriminazione per proteggere gli studenti, ignora i propri insegnanti vittime di LGBTI-fobia.
Come proteggere gli studenti se gli educatori vivono nella paura, isolati e senza sostegno? Non basta sventolare bandiere arcobaleno durante le campagne, quando nella prática non si proteggono le vite, si tratta solo di rainbowwashing .
La coerenza richiede azioni per proteggere studenti e professionisti, con protocolli, accoglienza e responsabilità. Caroline non è morta da sola. È stata vittima di un sistema che tace di fronte alla discriminazione.
La coerenza richiede azioni concrete per proteggere studenti e professionisti, con protocolli, accoglienza e responsabilità.
La coerenza richiede azioni concrete per proteggere studenti e professionisti, con protocolli, accoglienza e responsabilità.

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