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giovedì 3 aprile 2008
Cuba è pronta: a breve una legge sui diritti dei gay
Una bozza sui diritti delle persone LGBT a Cuba sarà presa in esame in questi giorni dai legislatori dell' Isola. La proposta della nuova legge dovrebbe garantire uguali diritti a tutti i cittadini ed è il primo passo verso le unioni omosessuali e la chirurgia per il cambio di sesso.
Mariela Castro, figlia di Raul e direttrice del Centro Nazionale per l'Educazione Sessuale, ha dichiarato: "Una risoluzione rilevante sarà firmata nel futuro prossimo dal Ministro della Salute, che determinerà la procedura per questo genere di interventi chirurgici". La castro aveva già dichiarato precedentemente di volere "arricchire la rivoluzione cubana" con la sua lotta per l'eguaglianza tra i sessi e i diritti dei gay.
La psicologa 45enne è direttrice del Centro fin dal 2000. Recentemente si è più volte espressa e impegnata per i diritti delle persone LGBT a Cuba, obiettivo che lei stessa ha ammesso essere difficile a causa della particolarità della società cubana. "Sono molto dispiaciuta per quello che è successo nel mio Paese, per quello che è successo nella Rivoluzione" ha dichiarato Mariela nel 2007. La diversità sessuale era vista da Fidel come una conseguenza corrotta del capitalismo e per questa ragione molti omosessuali furono internati nei campi di lavoro come prigionieri.
Anche se l'atteggiamento della società nei confronti dei gay è ancora generalmente negativo, la capitala L'Avana vanta una vitale comunità omosessuale.
Il cambiamento proposto riguardo alla legge sulla famiglia metterà sullo stesso piano le unioni omosessuali e quelle eterosessuali. A gennaio scorso, il Ministro della Cultura Abel Preito si è pubblicamente espresso a favore dei matrimoni gay. "Penso che il matrimonio tra lesbiche e omosessuali possa essere approvato e che non causerà nessun terremoto a Cuba" aveva dichiarato Preito che è anche membro del potentissimo Politburo del Partito Comunista e del Consiglio di Stato, l'organismo di governo del paese.
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