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lunedì 14 gennaio 2008
ZAPATERO: LA MORALE NON VA IMPOSTA Il premier spagnolo ai vescovi martedì 08 gennaio 2008 , di il Corriere della Sera
MADRID — Se il Vaticano ha cercato di mediare e di riportare la pace tra governo socialista e arcivescovi in Spagna, la missione per adesso è fallita.
L'incidente aperto il 30 dicembre dalle dichiarazioni degli arcivescovi di Madrid, Valencia e Toledo su divorzio, aborto e nozze gay alla manifestazione pubblica in difesa della famiglia tradizionale non è ancora chiuso. Il presidente José Luis Rodriguez Zapatero ha insistito che non accetterà interferenze: «Nessuno può imporre fede, morali o costumi — ha detto —, ma soltanto il rispetto delle leggi, che costituisce il dna della democrazia».
Zapatero aveva già assicurato una settimana fa che non intende modificare la legge sull'aborto, ma quel fronte si sta surriscaldando dopo le inchieste della magistratura sulla legittimità di varie interruzioni di gravidanza praticate dalla sanità privata in Catalogna. Da domani fino a sabato trenta cliniche spagnole hanno proclamato lo sciopero degli aborti, per protesta contro «la persecuzione e l'assedio» dei controlli. La legge spagnola consente l'interruzione volontaria dopo la 12esima settimana di gravidanza soltanto se sono a rischio la salute mentale e fisica della donna.
La tensione in Spagna tra il potere statale e quello ecclesiastico, a due mesi dalle elezioni politiche, rappresenta un terreno minato per il Partito socialista, ma anche per gli avversari del Partito popolare che, infatti, mantiene un basso profilo nella polemica.
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