MADRID – E’ entrata in vigore venerdì scorso in Spagna la legge sull’identità di genere. Le persone transessuali potranno così modificare i dati di nome e sesso nei propri documenti di identità, come il DNI(documento di identità spagnolo) senza il bisogno di sottoporsi ad una operazione genitale e senza procedimento giudiziale. Grazie a questa Legge, rettificata dal Congresso dei Deputati il primo marzo, la Spagna può contare su di una legislazione specifica che dà copertura e sicurezza giuridica alle persone finora costrette ad esibire un nome discordante con la propria identità sessuale.
Con la pubblicazione di questo testo normativo, entrerà in vigore anche una disposizione che permette alle donne lesbiche sposate di poter essere madri dei figli "in vitro" delle proprie spose, senza necessità di adozione. Grazie a questo, le donne lesbiche sposate potranno dare il proprio consenso affinché l'incaricato al Registro Civile determini a proprio favore la filiazione rispetto al nascituro.
Identità sessualeSecondo la legge potranno sollecitare il cambio di identità tutte le persone di nazionalità spagnola, maggiorenni e con sufficiente capacità giuridica. Questa rettificazione si trasmetterà attraverso il Registro Civile, senza il bisogno di una sentenza giudiziale. Per questo, la norma stabilisce alcuni requisiti: che si sia diagnosticato alla persona in questione disforia di genere e che abbia ricevuto un trattamento ormonale per almeno due anni per adattare le sue caratteristiche fisiche alle corrispondenti del sesso reclamato. Tuttavia, e questa è la principale novità della Legge, non sarà necessario che la persona in questione, sia stata sottomessa a un'operazione genitale. Inoltre, i trattamenti medici non saranno un requisito necessario per rettificare la propria identità nel registro quando concorrono ragioni di salute o età che rendano impossibili il suo inseguimento e si apporti un certificato medico.
Transessuali dello PSOE (partito socialista operaio spagnolo)La responsabile dell'area dei transessuali dello PSOE, Carla Antonelli, esprime la sua soddisfazione per l'entrata in vigore di questa norma dicendo che questo collettivo "ha iniziato a toccare il paradiso, negato fino ad ora per il settore più discriminato della società spagnola". La Antonelli dice in un comunicato che questa Legge è "retroattiva", in modo tale che tutte quelle persone sono sotto trattamento medico per più di due anni, endocrinologo ormonale o chirurgico che sia, e abbiano in proprio potere una diagnosi di transessualità emessa da un medico collegiato o uno psicologo clinico "hanno diritto a una sollecitazione immediata". Tuttavia la responsabile trans psoe avverte che "sfortunatamente, l'attualità ci dice che le esclusioni persistono. Una trans di Barcellona sarà lunedì in tribunale perché la sua impresa la licenziò per il solo fatto di essere donna transessuale" concludendo con la speranza che "queste indegne situazioni comincino a sradicarsi una volta per tutte con la nuova normativa".
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