Cerignola, colpito da 19 fendenti.
L’uomo fermato:tentato omicidio
CARMINE FESTA
CERIGNOLAPer Pasquale Intellicato, 20 anni, avere un fratello omosessuale, Antonio di 40 anni, è sempre stato un incubo. Un incubo - a suo dire - che iniziava ogni mattina quando il giovane si lasciava alle spalle il portone di casa. Di lì in avanti e ogni giorno, il suo percorso sarebbe stato funestato da sorrisetti, pettegolezzi, chiacchiere e allusioni pesantissime.
Tanto che Pasquale ha pensato che l’omosessualità di suo fratello fosse il «disonore della famiglia». Un disonore da cancellare a tutti i costi. L’altra sera la famiglia Intellicato era riunita nella cucina dell’abitazione materna. C’erano tutti: i due fratelli ed una sorella in compagnia della madre, riuniti a cena e per le solite quattro chiacchiere che scandiscono le serate estive. All’improvviso la discussione è degenerata: «Lo sanno tutti che sei gay, il disonore della famiglia e di tutto il paese». Pasquale ha afferrato due coltelli e si è lanciato contro Antonio. Lo ha colpito diciannove volte in preda ad un raptus che nessuno si aspettava e che nessuno ha avuto nemmeno il tempo di provare a fermare. Antonio è caduto sotto la furia del fratello, che ha indirizzato i fendenti all’altezza del torace colpendolo anche all’addome.
Le sue condizioni sono gravi ma non disperate, dicono dagli «Ospedali Riuniti» di Foggia dove è stato ricoverato ed operato d’urgenza. In ospedale Antonio c’è arrivato ancora cosciente: era una maschera di sangue, ma ha avuto il tempo e la forza di dire ai poliziotti ed agli operatori del 118 il nome del suo aggressore. Suo fratello. Che è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e rinchiuso nel carcere foggiano. A Pasquale i poliziotti sono arrivati dopo una caccia all’uomo durata poche ore. Dopo l’aggressione violenta contro suo fratello, il giovane è andato verso casa sua per salire a bordo del motoape con il quale probabilmente aveva in mente di iniziare la sua fuga. Gli agenti lo hanno bloccato proprio lì e nel motoape hanno trovato anche uno dei due coltelli ancora insanguinato con cui Pasquale aveva deciso di «cancellare il disonore».
Un «disonore» vissuto quotidianamente e del quale Pasquale non riusciva a liberarsi. Una ossessione aggravata - secondo lui - da allusioni pesantissime dei cerignolani del quartiere anche nei confronti della famiglia. Cose molto più pesanti di sfottò che il ragazzo non è mai stato disposto ad ignorare. Non ci riusciva mentre il suo pensiero coltivava l’odio per la tendenza sessuale di quel fratello che, ogni giorno, indicava sempre più come il componente della famiglia di cui vergognarsi, il parente scomodo per colpa del quale il nome degli Intellicato era finito sulla bocca di tutti. Antonio stando ai racconti della gente nel quartiere Addolorata - non faceva niente per celare la propria omosessualità. Una condizione vissuta serenamente ma difficilmente al riparo da facili allusioni. Quelle che per Pasquale erano diventate insopportabili. Un tormento, un pensiero fisso al quale presto si è aggiunto quello che gli ha procurato il raptus sfociato nella violenta aggressione.
Fonte:http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/414761/
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