L’omosessualità tra gli uccelli non è sempre motivata dalla mancanza di esemplari di genere differente all’interno di un gruppo, stando ad un recente studio sui comportamenti degli animali. I ricercatori, Julie E. Elie, dell’Università della California, Nicolas Mathevon e Clementine Vignal, dell’università di Saint Etienne, nel loro studio “Same-sex-pair-bonds are equivalent to male-female bonds in a life-long socially monogamous songbird” hanno analizzato e spiegato le relazioni omosessuali tra gli uccelli della specie Diamante Mandarino o Taeniopygia guttata.
Nello studio gruppi di uccelli sono stati divisi in base al genere, separando cosi i maschi dalle femmine. Con il passare del tempo nel gruppo di uccelli maschi sono nate delle coppie omosessuali. Successivamente, dopo che le coppie omosessuali sembravano consolidate, i due gruppi sono stati riuniti, riportando cosi le femmine tra i maschi. Alla fine cinque coppie su otto coppie di maschi, hanno continuato la loro relazione omosessuale ignorando la presenza delle femmine nel gruppo.
La dottoressa Julie Elie ha dichiarato che le relazioni tra gli animali possono essere molto più complicate di quanto si possa credere, non è solo l’accoppiamento relativo e necessario alla riproduzione ma vi è molto di più.
Lo studio spiega come la funzione di coppia tra gli uccelli non è sempre dovuta alla necessità della riproduzione ma in alcuni casi è una strategia per cooperare nel gruppo e combattere i predatori, pertanto in alcuni casi il genere del partner non è tanto importante quanto la sopravvivenza del gruppo.
Gli autori dello studio spiegano inoltre come i comportamenti omosessuali siano ben noti sia tra animali selvatici che tra animali in cattività. Ad esempio il caso di Roy e Silo, due pinguini maschi della specie Pygoscelis antartica, del Central Park Zoo di Manhattan, che si sono accoppiati senza considerare minimamente le femmine presenti nello stesso recinto. I due protagonisti della storia d’amore gay, avevano costruito anche un nido ricevendo un uovo fecondato da covare, dai custodi del parco.
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