Si baciarono in pubblico, a processo due gay

 Un bacio in bici
Dovranno spiegarlo a un giudice, che facevano quella sera d’estate al Colosseo. Roberto e Michele, trentenni omosessuali, sono stati citati in giudizio perché, secondo i carabinieri che li hanno “colti in flagrante” consumavano un rapporto orale in piena strada. Loro invece dicono che si stavano solo scambiando un bacio. Come tante coppie fanno per strada, sugli autobus, nei bar. Ma loro sono gay, e quindi non sta bene.

Sono imputati per atti osceno in luogo pubblico e nel febbraio prossimo dovranno presentarsi davanti a un giudice. Il loro avvocato, Daniele Stoppello, si dice sereno, perché le «accuse sono infondate». Per dimostrarlo, più volte il legale ha chiesto di acquisire il video delle telecamere che sono presenti nell'area archeologica dei Fori Imperiali, che dimostrerebbero come tra Roberto e Michele ci fosse stato solo un bacio. Ma, spiega ora l’avvocato, «tale istanza non è stata valutata positivamente dall'accusa, secondo la quale l'acquisizione della videoregistrazione “è attività complessa dall'esito incerto e non proporzionata all'oggetto del procedimento”. Insomma, chiedere la registrazione è sproporzionato, mandarli a processo no.

Per solidarietà con Roberto e Michele, il 2 agosto scorso, a Roma era stato anche organizzato un «bacio pubblico di tutte le coppie gay e lesbiche della Capitale, per ricordare che baciarsi non è un reato». L’Arcigay si dice «sorpresa» dalle decisione del magistrato: «Sono stati tenuti in considerazione – spiega il presidente romano Fabrizio Marrazzo – solo i verbali dei carabinieri e non comprendiamo per quale motivo non siano state acquisite le registrazioni delle telecamere: le immagini avrebbero consentito di fare luce sull'intera vicenda. Siamo certi dell'innocenza di Roberto e Michele – conclude – come verrà dimostrato durante il processo».

Pubblicato il: 23.09.08
Modificato il: 23.09.08 alle ore 17.03
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=79263

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