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mercoledì 24 settembre 2008

Nepal: prima carta di identita' per omosessuali

Nome Bishu, cognome, Adhikari, sesso, il terzo. In Nepal, è stata stampata la carta d'identità per omosessuali. Ad ottenerla per prima è stata Bishu Adhikari, una ragazza di 20 anni di Pokhara, nel Nord-Ovest del Paese. La giovane aveva dovuto lasciare la sua città, i parenti e gli amici, che non accettando la sua omosessualità, la minacciavano e la offendevano di continuo. E anche i vicini di casa non si sono dimostrati più tolleranti nei confronti del suo essere gay. Ora il Nepal, le ha riconosciuto ufficialmente e legalmente il suo essere omosessuale, scrivendo sul documento di identità, alla voce sesso, la dicitura terzo.
Una battaglia politica - Questo riconoscimento dei diritti, lo ha ottenuto con l’aiuto della ONG Naulo Bihani che si occupa proprio dei diritti dei gay e delle lesbiche in Nepal. Bishu aveva chiesto una carta di identità nel distretto di Kaski, specificando che avrebbe voluto che comparisse la dicitura del terzo sesso. La decisione era stata presa dopo la visita istituzionale nella sua ex città di Sunil Babu Pant, il primo parlamentare nepalese dichiaratamente omosessuale. Durante la sua visita, Pant aveva esortato gli omosessuali a pretendere che i loro diritti fossero rispettati, e a chiedere che sulle carte di identità venisse scritta l'appartenenza al terzo sesso.
Rifiutava di essere ritenuta un uomo - Ad Adhikari erano state offerte carte di identità che la identificavano come uomo, poiché il suo aspetto è maschile, ma lei le ha sempre rifiutate. L'autorizzazione infine, è stata data dalla Suprema corte nepalese che l’anno scorso ha emesso un giudizio fondamentale per gli omossessuali del Paese, dichiarandoli ”persone naturali”. La corte chiese così al governo di rimuovere tutte le discriminazioni contro la comunità omosessuale e assicurare per loro gli stessi diritti degli altri. Prima di Bishu Adhikari, Chanda Musalman, un gay che divenne transgender, vestito come una donna, ha ricevuto parziale accoglimento della sua richiesta di avere una carta di iidentità nella quale era segnalato come donna. Il municipio di Kathmandu, infatti, nella categoria del sesso sul documento di identità, scrisse ‘’sia maschio che femmina.

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