La procura di Roma chiederà al ministro della Giustizia Alfano di procedere contro Sabina Guzzanti. L'accusa, secondo i giudici, è di vilipendio nei confronti del Papa per le frasi pronunciate durante il No Cav Day in Piazza Navona lo scorso 8 luglio. L'attrice aveva attaccato duramente Ratzinger («Tra 20 anni Ratzinger sarà morto e sarà tormentato da diavoloni, frocioni, attivissimi e non passivissimi», disse), e il ministro delle pari opportunità, Mara Carfagna.
La parola, adesso, passerà ad Alfano che autorizzerà o meno lo svolgimento delle indagini nei confronti di Sabina Guzzanti in base al Concordato tra Stato e Chiesa e all'articolo 290 del codice di procedura penale
Paolo Guzzanti, padre dell'attrice e noto politico di Forza italia, è intervenuto per difendere la figlia Sabina: «Siamo al medioevo integrale». Guzzanti padre chiede che «un'attrice che ha osato vilipendenre la religione sia sottoposta sulla stessa Piazza Navona al giudizio di Dio, consistente nel correre su un tappeto di carboni ardenti senza riportare nessuna ustione». «Compiuto questo rito giudiziario spero che si possa chiudere la questione».
Diversa la sorte per Beppe Grillo. La sua posizione, aperta per le sue frasi contro il capo dello Stato Giorgio Napolitano, sarà archiviata. Quello che ha detto il comico rientra nel diritto di satira al contrario delle parole della Guzzanti che avrebbe offeso, sempre secondo la procura, un capo di stato quale è il Papa secondo, appunto, gli accordi concordatari.
Nessun commento:
Posta un commento