Immagine tratta dalla pagina Fb della campagna “Un altro genere è possibile“ |
Ad aprire la strada al ricorso, spiega Cathy La Torre avvocata e vicepresidente del Mit, è stata l’ordinanza 228/2014 del Tribunale di Trento che ha sollevato la questione di costituzionalità sull'obbligo dell’operazione chirurgica prevista dalla legge 164 del 1982 “in materia di rettificazione di attribuzione di sesso”. L’imposizione di un intervento chirurgico, dice l’ordinanza, potrebbe essere lesivo del diritto alla salute (“sia il trattamento ormonale sia la RCS, sono – notoriamente – molto rischiosi per la salute umana” si legge) e dello stesso diritto a scegliere la propria identità di genere, previsto dalla legge 164.
Il Mit ha quindi deciso di aderire a quella interpretazione del Tribunale di Trento raccontando le storie di persone trans che, avendo rifiutato l’operazione, si trovano spesso in situazioni difficili o imbarazzanti perché i documenti non rispecchiano il loro aspetto esteriore. I problemi possono accedere alle frontiere, in aeroporto, alla posta per il ritiro di una raccomandata, racconta Cathy La Torre.
I tempi in cui verrà analizzata la questione dipendono ora dalla Corte Costituzionale, ma La Torre è ottimista. La Consulta ha già dimostrato in passato di avere una certa sensibilità sul tema. C’è il precedente del caso Bernaroli, nel quale La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma che annulla le nozze se uno dei due coniugi cambia sesso.
Damiana Aguiari
Fonte:http:http://www.radiocittadelcapo.it/archives/trans-mit-consulta-sterilizzazione-forzata-154566/
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