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sabato 3 gennaio 2015

L'Expo, che si appresta ad essere la vetrina d'Italia e di Milano, Cosa c’entra con questo evento? "I gay vanno curati": anche Maroni partecipa al convegno omofobo.

Questa è la locandina dell'iniziativa che vedrà come ospiti il Presidente Roberto Maroni.
Che quella da difendere non sia la famiglia nella sua accezione più ampia e inclusiva, risulta subito evidente dall'immagine usata come sfondo della locandina, quella più usata dalle campagne di comunicazione di Manif pour Tous, per capirci. Un incontro a cui partecipano alcuni nomi noti delle battaglie contro i diritti delle famiglie e delle persone lgbt e ideologi di organizzazioni quali le Sentinelle in Piedi e, appunto, Manif pour Tous. Parliamo di Costanza Miriano, Mario Adinolfi, Massimo Introvigne, Padre Maurizio Botta, il direttore di Tempi Luigi Amicone e Marco Schicchitano. Non mancano, poi, i fautori delle cosiddette terapie riparatevi, come "Obiettivo Chaire".


Giusto per capire il mood dell’incontro basta recarsi sul sito dell’Associazione e ci si renderà conto che uno degli obiettivi della Chaire è quello di individuare “le cause (spirituali, psicologiche, culturali, storiche) che contribuiscono alla diffusione di atteggiamenti contrari alla legge naturale, riconoscibile dalla ragione rettamente formata”. Per farla breve i gay sarebbero contro natura e questo a causa di piccoli intoppi nel corso della vita.Se ne disquisirà in questa giornata evento sulla cui locandina campeggia proprio il logo dell’Expo e della Regione Lombardia e a cui prenderà parte pure Maroni

Tutti sono liberi di esporre le proprie idee (per quanto dannose e balzane), ma il logo di Expo 2015 Milano e il patrocinio di Regione Lombardia sulla locandina di un evento di questo genere è vergognoso.


“Difendere la famiglia per difendere la comunità”.


l’incontro è organizzato da associazioni che considerano l’omosessualità una malattia, come ( Alleanza cattolica, Fondazione Tempi, Obiettivo Chaire e Nonni 2.0 ) e che la locandina che lo pubblicizza riporta in bella vista il logo dell’Expo. Così sul convegno organizzato dalla Regione Lombardia.

– Il senatore Andrea Marcucci (PD) si indigna e annuncia un ‘interrogazione al ministroMaurizio Martina per un convegno di due associazioni che sostengono posizioni al limite con l’omofobia. Il fatto inaccettabile per il parlamentare democratico è che sia la Regione Lombardia, con il presidente Roberto Maroni, sia Expo 2015abbiano concesso il patrocinio ufficiale a tale manifestazione.

Scrive Marcucci: «Il 17 gennaio si terrà a Milano un convegno organizzato da Chaire ed Alleanza Cristiana per aiutare le persone ‘ferite nella loro identità sessuale, in particolare per tendenze di natura omosessuale’. In pratica per curare i gay! Ognuno è libero di dibattere le assurdità che vuole – dice Marcucci - ma è intollerabile che a questa iniziativa la Regione Lombardia conceda la sala, il patrocinio e l'intervento conclusivo di Roberto Maroni, coinvolgendo anche il logo di Expo 2015. Per questo presenterò un'interrogazione al ministro Martina, commissario di Expo Milano 2015, affinché il governo chieda alla Regione Lombardia di fare un passo indietro, rifiutando sala e dignità istituzionale».

Expo 2015 anche a nome degli altri enti locali che la partecipano rispondendo ufficialmente sulle sue piattaforme social alle critiche degli utenti afferma «Expo è in prima istanza una piattaforma di confronto, e il confronto ha senso quando ci sono posizioni differenziate. Expo non esprime una posizione univoca e/o di sintesi, ma lascia il terreno aperto a voci molteplici. Questo sia in termini di attività durante il semestre espositivo che per quello che riguarda i patrocini e le attività che si svolgono in questi mesi. La natura di Expo non è quella di essere ‘esclusiva’, quanto piuttosto ‘inclusiva’, lasciando spazio a voce molteplici rispetto ai diversi temi affrontati».

Non solo, nel manifesto dell’iniziativa compare in bella vista il logo di Expo. «Cosa c’entra con Expo questo evento? Quella della Regione è una deriva omofoba che ci preoccupa e ci chiediamo chi ha permesso l’utilizzo del logo dell’esposizione», spiega Fabio Galantucci dell’Arcigay. «È sconcertante — dice il consigliere comunale del Pd Ruggero Gabbai — perché oltre a negare l’evidenza dei fatti e dell’evoluzione della società, ci si ostina a sostenere e propagandare tesi oscurantiste e omofobe. L’Expo, che si appresta ad essere la vetrina d’Italia e di Milano nel mondo, non può e non deve essere associata a iniziative che promuovono una cultura superata».

I Giovani democratici hanno già annunciato un presidio fuori dall’auditorium durante il convegno: «Andiamo a ricordare a Maroni che di famiglia non ce n’è una sola». Al presidio si uniranno anche i militanti dell’associazionismo gay e dell’Altra Europa con Tsipras. «Da una parte c’è la Milano dei diritti estesi a tutti e che riconosce le unioni tra persone dello stesso sesso e dall’altra chi crede sia normale discriminare con spirito medievale. Contenti di stare dalla parte giusta e confidiamo che Expo si sottragga», commenta Luca Gibillini (Sel).

L’evento, che si tera il 17 gennaio, a Palazzo Lombardia, Osservo che l'evento avrà luogo presso l'Auditorium Giovanni Testori, noto scrittore omosessuale lombardo del Novecento, autore dell'indimenticabile "Il dio di Roserio".


Vanessa Mazza 

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