Almodovar dice: "perché il papa non si fa una semplice passeggiata fuori dal Vaticano e guarda cos'é oggi una famiglia?


La rivista tedesca "Die Zeit" cita le dichiarazioni del regista spagnolo, a modo di consigli utili per il pontefice.

Con la sottile spreguidicatezza che esala pure dalle sue pellicole, Almodovar dice: "perché il papa non si fa una semplice passeggiata fuori dal Vaticano e guarda cos'é oggi una famiglia? E' del tutto folle non riconoscere come vivono oggi milioni e milioni di persone. Le mie famiglie sono più reali di quelle del papa perché vivono non in base a qualche dogma ma ai compromessi dell'esistenza".

Ancora Almodovar aggiunge: "nel mondo dei miei film non ha alcun peso che il papa riconosca solo la variante cattolica della famiglia. Da oltre 20 anni giro film in cui la famiglia è un gruppo di persone, al cui centro c'é un piccolo essere del quale gli altri si prendono cura, amandolo e soddisfacendo i suoi bisogni, a prescindere se questo gruppo é composto da genitori separati, travestiti, transessuali o suore malate di Aids".

Almodovar si trova in Germania per il lancio del suo ultimo capolavoro "Abbracci spezzati".

La sua filmografia, come le canzoni di De Andrè, sono un riconoscimento alle molteplici identità e inclinazioni che formano e compongono la nostra società: prostitute, drogati, disabili, vedove, amanti occasionali, ammalati e la lista potrebbe continuare.

Come non citare "Tutto su mia madre", dove Manuela è un'infermiera argentina che vive a Madrid con suo figlio Esteban, diciassettenne. Il giorno del suo compleanno Esteban viene investito da una macchina e muore sul colpo. Manuela allora si trasferisce a Barcellona alla ricerca del padre di Esteban: il transessuale Lola. Nella disperata ricerca di Lola Manuela sarà affiancata dall'amica Agrado (anche lei transessuale), da una giovane suora e un'attrice lesbica innamorata di una giovane tossicomane.

Va ricordato che Almodovar, all'età di nove anni emigrò in Estremadura e lì studiò presso i frati Francescani e Salesiani, etichettando tale esperienza come negativa; e forse qualcuno la chiamerebbe una ferita esistenziale non rimarginata.

http://www.zeit.de/index

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