L`AMORE GAY RIUNISCE ISRAELE E PALESTINA


TEL AVIV —

«SBAGLIA chi pensa che Israele non conceda il diritto al ritorno ai palestinesi: lo Stato ebraico ha concesso un permesso di soggiorno provvisorio a un 33enne palestinese della città di Jenin per potere vivere con l’amante israeliano malato di cuore». Esordisce così la tv araba Al Arabiya nel dare la notizia della decisione di Israele di permettere il ricongiungimento di una coppia gay. Un amore (omosessuale), dunque, che vince l’odio decennale tra due popoli in eterno conflitto. Lo speciale permesso di vivere a Tel Aviv — si legge sul sito di Al Arabiya — è stato rilasciato «per ragioni umanitarie» dal generale Yosef Mishlav, coordinatore delle attività del governo israeliano nei Territori.

La coppia ha raccontato di aver presentato la domanda per un permesso di residenza in Israele anni fa, senza averlo mai ottenuto. Per i palestinesi residenti in Cisgiordania è di norma molto difficile essere autorizzati a entrare in territorio israeliano. La richiesta è stata poi rivolta al generale Yosef Mishlav, definito dall’emittente «uomo che capisce più di altri la realtà dei palestinesi». L’ufficiale avrebbe deciso di accogliere la domanda in considerazione delle «minacce di morte che il palestinese ha ricevuto dai suoi familiari» a Jenin.

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