omaggio agli uomini sulla gru a Brescia
Anno Zero 11 11 2010 Parte 6 La protesta degli immigrati Casini Telese indignato poi Renzi.
QUESTO è ciò che fà comodo al governo e in special modo alla lega ultimo alleato fedele rimasto a proteggere questa casta putrefacente.
poteva tollerare mai questa forza politica palesemente NAZI-RAZZISTA che nel loro salotto buono alcune persone rivendicassero diritti sacrosanti ?
poteva tollerare Maroni che chi ha fatto comodo agli imprenditori leghisti si ribellasse alla politica dei calci nel culo?
no non poteva e una polizia sempre più distante dal cittadino purtroppo ancora una volta si presta al gioco.
politica dei calci nel culo è quella di chi, terminata l'utilità dei lavoratori sfruttati e sottopagati, causa crisi o altro, decide di dare UN CALCIO NEL CULO alle persone...perchè questo stà accadendo ...nel bresciano nella bergamasca migliaia di stranieri che lavoravano nelle fonderie nei campi , nelle stalle perso il lavoro dovrebbero anche essere cacciati...arrangiatevi e crepate non servite più.
Ma i fratelli stranieri non sono debosciati come NOI e reagiscono....sono giovani determinati e non hanno nulla da perdere , vorrei vedere le baionette padane che faranno quando la rabbia tracimerà...
sabato scrivevamo questo ;
di Silvia Nulli
Capita che, mentre il presidente del consiglio si adopera per evitare l'arresto di una minorenne marocchina, sei immigrati extracomunitari siano costretti a salire su una gru e a vivere da oltre una settimana a 35 metri da terra al freddo ed esposti alle interperie. Ragazzi (il più vecchio ha trent'anni), di origini etniche differenti, che attendono da un anno un misero permesso di soggiorno e che hanno la sola colpa di essere immigrati.
In questo paese governato (si fa per dire...) da questa cricca di delinquenti, interessati solo al proprio potere personale, dove i cittadini sono considerati dei meri sudditi di fronte alle istituzioni, ci sono sudditi di serie A, di serie B e di serie C: gli immigrati sono relegati nella fascia più bassa.
Per questo, nel ricco nord-est, dove domina il lega-pensiero, qualcuno pensava che si sarebbe potuto semplicemente ricacciare indietro gli immigrati che perdono il posto di lavoro a a causa della crisi, dopo che per anni essi hanno svolto i lavori più umili, più duri e in condizioni disagiate, lavori che gli italiani non vogliono più fare - nelle stalle, nelle acciaieria, nell'edilizia... spesso malpagati ed in nero -- contribuendo ad arricchire l'imprenditoria italiana.
Pensavano che sarebbero stati zitti, accettando semplicemente di venir mandati via da un paese ove -- a dispetto delle becere politiche di eslusione e ghettizzazione delle giunte locali e di una legge che di fatto ostacolal'immigrazione - si sono oramai integrati e i loro figli frequentano le stesse scuole dei figli degli italiani. Pensavano che si potesse truffarli -- costringendoli a sborsare allo stato soldi che non verranno mai restituiti per cercare di ottenere un permesso di soggiorno che non arriverà mai.
Pensavano- come il vicesindaco leghista di Brescia -- che con la "linea dura" li si sarebbe facilmente messi fuori gioco. Ma qualcuno non ha fatto bene i conti.
Il coraggio di sei giovani dall'alto di una gru nel centro cittadino di una delle più ricche città dell'opulento nord-est ha spiazzato tutti.
Ieri una manifestazione di sostegno all'insegna del motto "siamo tutti sulla gru", autogestita, senza la sponsorizzazione di partiti o di sindacati, organizzata grazie all'appoggio di realtà antagoniste e associazioni di migranti, cui successivamente hanno aderito gruppi di protesta di altre realtà del nord. In piazza e per le strate moltissimi immigrati, ma anche cittadini italiani: un corteo di diecimila persone che dopo aver salutato i fratelli sulla gru, ha attraversato le vie del centro cittadino, tra gli sguardi attoniti dei bresciani.
Sono svariati anni, ormai, che a Brescia non capitava di vedere così tanta gente scendere per strada a protestare: ma di certo, in un città governata da una coalizione PDL-Lega, nessuno si aspettava di vedere il "salotto buono" cittadino invaso da migliaia di immigrati del tutto decisi a veder rispettati i propri diritti.
continua nel blog :
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Milano. Da venerdì sono asserragliati su una torre alta circa 30 metri in via Imbonati e non hanno intenzione di scendere. I 5 immigrati protestano, coadiuvati dai loro compagni in presidio permanente, per sbloccare la situazione sempre più ingarbugliata dei permessi di soggiorno le cui pratiche vennero avviate grazie alla sanatoria per colf e badanti. Ora molti di loro si ritrovano a pagare bollettini e tasse per un permesso che non arriva, con tutte le conseguenze del caso. Servizio di Federica Giordani
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