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venerdì 8 agosto 2008

A SAMANTHA

http://blog.libero.it/mancuso/commenti.php?msgid=5208751&id=65641#comments

A SAMANTHA
Aurelio Mancuso pubblica sul suo blog un commento sull'omicidio della trans a Milano. In poche ore migliaia di contatti e decine di commenti



Ecco il tuo corpo dilaniato ed abbandonato, ormai scomposto dalla crudeltà della decomposizione! Ecco i giornali, di nuovo il caso crudo, clamoroso, da Arancia Meccanica, il (mai che ti riconoscano la tua femminilità) trans ucciso barbaramente, da due giovanissimi balordi, forse in preda alla droga, certo con una crudeltà da baratro. La tua storia è perfetta per far sentire almeno un po' in colpa gli atroci benpensanti del nostro tempo: trans, prostituta, povera che manda i soldi per curare il suo caro papà. Che dilaniazione tutta questa ipocrisia tipica dei guardoni assatanati di storie macabre, ma edificanti. Cara Samantha, voglio dirti che oggi ho pianto, per te, per tanti, perché è diventato un vero e proprio Calvario dover commentare storie quotidiane di persone trans, gay, lesbiche, che vengono picchiate, violentate, uccise. I nostri corpi sembrano perfetti per un novello martirio senza Dio, senza speranze per un aldilà che comunque c'è già negato anche quì. Come possiamo continuare a vivere così? Dove c'è una lacrima vera per noi? Dopo che hanno visto il tuo corpo, disgustati dalle esalazioni della decomposizione, dalle ferite, dalle violenze, si dimenticheranno, pronti al prossimo bliz contro le prostitute trans a Roma come a Milano. Riprenderà il sopravvento la cara italietta tutta ordine e vomitevole ipocrisia. Tra due giorni non sarai più niente, come le tue tante compagne di sventura, anzi per quelle che vivono l'esistenza riprenderà più dura di prima. Nessun lavoro possibile se non la prostituzione, nessuna casa che si apra, nessun gesto di solidarietà.... Ed infatti, il solito prete anche stasera commentava sulle tv del regime le disgraziate vite dei tuoi maschi carnefici. Per te nemmeno una parola, tu sei niente, feccia, carne macellata che fa sobbalzare i nasi importanti, che poi si ricompongono. Ti abbraccio Samantha, credimi siamo in tanti a capire cosa è stata la tua troppo breve vita. Ma, ancora una volta, nessuno ci ascolterà

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