16/06/2007GAY PRIDE, ROMA INVASA: “SIAMO UN MILIONE


ROMA - Colorato, allegro, chiassoso. Quaranta carri allegorici, slogan, bandiere, fischietti, palloncini colorati, cori, costumi, musica, giovani "spartani" che distribuiscono preservativi, qualche topless (nonostante le raccomandazioni di Vladimir Luxuria), bandiere dell'arcobaleno, coriandoli: è Roma invasa dal Gay Pride 2007. In centinaia di migliaia hanno risposto all'appello. “Siamo un milione!” azzardano a un certo punto gli organizzatori del corteo partito da piazzale Ostiense e arrivato in piazza San Giovanni: una scelta anche simbolica visto che lì si era tenuto il Family Day. Dietro lo striscione che apre la manifestazione (la madrina è l'attrice Monica Guerritore) sfilano le diverse sigle dei movimenti omosessuali, lesbiche, gay, bisessuali e transgender; sfilano i movimenti anticlericali, quelli di 'No Vat' e 'No God'; sfilano l'Arcigay, il circolo Mario Mielis e l'associazione dei genitori con figli omosessuali. Dai carri che accompagnano il corteo le casse sparano musica a tutto volume: sopra, 'drag queen' e ragazzi svestiti o mascherati come al carnevale di Rio. Molti gli striscioni: 'Che lo riconosciate o no, siamo già una famiglia', recita uno; 'L’amore è tutto sano, non dirlo al Vaticano', scandisce un altro. A bordo di un'Alfetta color crema c'è anche Daniele Silvestri, la cui ultima canzone “Gino e l'Alfetta“ è stata scelta come inno ufficiale del Gay pride romano.
SCRITTE FASCISTE - La giornata romana era stata preceduta anche dalle polemiche per le scritte contornate da svastiche e croci celtiche apparse alla vigilia. “Gay Raus”, “La Roma fascista non vi vuole” sono gli slogan apparsi nella notte a Villaggio Italia. “Il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e la manifestazione di oggi - afferma Rossana Praitano, presidente dell'associazione e portavoce del Pride - sono da giorni sotto attacco da parte di Forza Nuova e gruppuscoli di anonimi fascisti”. Poi l'appello: “Oltre a condannare il gesto e l'attacco da parte di questi gruppi antidemocratici, che evidentemente si sentono leggittimati anche da incaute dichiarazioni di esponenti politici, rivolgiamo per l'ennesima volta un pressante appello al ministro Amato e al prefetto di Roma Achille Serra perché si attivino affinché sia garantita l'incolumità e la sicurezza dei partecipanti alla manifestazione di oggi e che la squadra decoro del Comune di Roma si attivi immediatamente per cancellare l'ennesimo schiaffo alla dignità della comunità omosessuale e transessuale”.



Fonte
Corriere della sera
Una parte politica incapace di fare proprio, senza se e senza ma, il più fondante, basilare e perfino elementare dei princìpi repubblicani: quello dell'uguaglianza dei diritti. L'uguaglianza degli esseri umani indipendentemente dalle differenze di fede, di credo politico, di orientamento sessuale. Ci andrei perché ho il fondato timore che la nuova casa comune dei democratici, il Pd, nasca mettendo tra parentesi questo principio pur di non scontentare la sua componente clericale (non cattolica: clericale. I cattolici sono tutt'altra cosa).
Nessuna "famiglia tradizionale" si è mai sentita censurata o impedita o sminuita dalle scelte differenti di altre persone. Nessun eterosessuale ha potuto misurare, nel suo intimo, la violenza di sentirsi definire "contro natura". Chi si sente minacciato dall'omosessualità non ha ben chiaro il concetto di libertà. Che è perfino qualcosa di più del concetto di laicità.



Fonte
repubblica.it

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