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martedì 5 giugno 2007
01/06/2007DALLA REGIONE TOSCANA UNA LEZIONE DI CIVILTA’ 2.500 EURO ALLE PERSONE TRANSGENDER
Inserire le persone transgender nel mondo del lavoro è lo strumento migliore per combattere da una parte lo stigma e i pregiudizi nei confronti di chi transiziona da un sesso all’altro e dall’altra per ridurre il fenomeno della prostituzione transgender, quasi sempre dovuta all’impossibilità di trovare lavoro.
La Regione Toscana, in stretta collaborazione con le Ass.ni che si occupano di persone Transgender sul territorio, con coraggio applica le Direttive Europee che indicano agli Stati membri l’obbligo di azioni positive per le Pari Opportunità anche per le persone transgender e transessuali.
“L’assessore all’istruzione, formazione e lavoro, della regione toscana, presenta l’iniziativa con parole di chi ha pienamente compreso le nostre”, è il commento di Fabianna Tozzi Daneri, presidente nazionale di Crisalide AzioneTrans, che ha direttamente seguito la vicenda per conto della propria Associazione di riferimento, presente in Toscana a Pisa e Livorno.
Ha dichiarato infatti l’Assessore: “Destinatari di questo provvedimento sono persone con un disturbo dell'identità di genere accertato clinicamente, che crea loro pesanti difficoltà e li mette a fortissimo rischio di esclusione sociale, specie nella delicata fase di passaggio da un sesso all'altro, in cui non sempre c'è, purtroppo, il sostegno della famiglia di origine ed il rischio di cadere nella prostituzione è alto. Siamo intervenuti proprio su questo disagio sociale, dando a queste ragazze ed a questi ragazzi opportunità di ricrearsi una propria professionalità nel mondo del lavoro. In quest’ottica l’assessorato alle riforme istituzionali è fortemente impegnato ed ha attivato una task force per combattere discriminazioni di gay, lesbiche e transessuali, e in generale per costruire una Toscana dei diritti e delle pari opportunità per tutti e tutte”
Tecnicamente l’iniziativa si appoggia per ora al centro per il lavoro di Pistoia, pur essendo aperto già da ora a tutti i cittadini transgender e transessuali toscani. Sarà sufficiente presentare una documentazione emessa dai centri ASL competenti, che attesti la diagnosi di Disturbi dell’Identità di Genere e non avere lavoro o averlo in condizioni di forte difficoltà ambientale (mobbing) o con contratti atipici che non hanno prospettive di uno sbocco continuativo. Se l’esperimento funzionerà, sarà esteso alle altre province toscane.
“Un segnale forte e concreto, una volta tanto non solo bla bla opportunistici, che proviene da una Regione che già si è distinta nel recente passato nel considerare cittadini italiani a pieno titolo anche gay, lesbiche e trans. Tutti i giorni si leggono lamentele contro la prostituzione trans, ma in Italia non si fa nulla per favorire l’inserimento al lavoro di persone che vivono una condizione davvero bizzarra: soffrono di una patologia che è la causa dello stigma sociale e delle discriminazioni che subiscono! Dichiara Mirella Izzo, presidente onoraria dell'Associazione. “Auspichiamo che altre Regioni seguano l’esempio della Toscana e soprattutto che lo Stato Italiano assuma provvedimenti stabili di Azioni Positive nei confronti delle persone con disturbo dell’identità di genere, ovvero transgender o transessuali. In questo senso lanciamo un appello alla Ministra Pollastrini che inizi a proporre qualcosa di concreto”, aggiungono entrambe.
Ad oggi, in ogni caso, una buona notizia dentro il mare di occasioni mancate per rendere il nostro paese degno dell’Europa per quanto attiene i diritti civili.
Livorno-Genova, 31 maggio 2007
Per Crisalide AzioneTrans – onlus
Fabianna Tozzi Daneri – presidente nazionale
Mirella Izzo – presidente onoraria
Fonte
Crisalide AzioneTrans
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