ZAPATERO: LA CHIESA CATTOLICA NON INTERVENGA NELLA CAMPAGNA ELETTORALE


AGGIORNAMENTO 5 FEBBRAIO 2008

Nonostante i colloqui della settimana scorsa tra l'ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, Francisco Vazquez, e l'arcivescovo Fernando Filoni, della Segretaria di Stato in Vaticano, siano stati sereni e finalizzati esclusivamente a comunicare il malessere del governo socialista di Madrid nei confronti delle ingerenze ecclesiastiche nei riguardi della politica di governo, la crisi sembra essersi tutt'altro che appianata.
Mentre il vice presidente della Conferenza Episcopale, cardinale Antonio Cañizares, ha ribadito che "la Chiesa non starà zitta, anche se questo le attira giudizi falsi e ingiusti e nonostante i poteri di questo mondo che vorrebbero ridurla al silenzio", Zapatero ha reso noto a chi non lo ricordasse che "in democrazia il potere appartiene soltanto ai cittadini". All'indomani José Blanco, segretario di partito, ha invece sottolineato che "nulla potrà tornare come prima nei rapporti con la gerarchia ecclesiastica", ventilando in in in'intervista televisiva la possibilità di rivedere i finanziamenti pubblici alla Chiesa.
Per i partiti minori alleati del governo, come Izquierda Unida, il prossimo passo dovrebbe essere la denuncia del Concordato e la fine dei privilegi della Chiesa cattolica.

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