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domenica 27 gennaio 2013

Mov5Stelle, spiega il programma lombardo sui “temi gay”

Cosa prevede il programma del M5S in Lombardia sulle tematiche Lgbt?

Lo ha spiegato Iolanda Nanni, portavoce del M5S e candidata al Consiglio Regionale Lombardo, durante l’incontro svolto ieri, 26 gennaio, che ha visto tra i partecipanti i Presidenti Nazionali di Arcigay, Agedo, Certi Diritti e Famiglie Arcobaleno, nonché diversi attivisti e portavoce del M5S, candidati alla Regione e al Parlamento.

Oltre alla modifica dello Statuto della Regione Lombardia, al fine di equiparare tutti i cittadini, indipendentemente dall’identità di genere, il M5S si impegna a portare in Consiglio Regionale anche una legge che tuteli le persone omosessuali e transessuali.

Ecco quindi l’intervento di Iolanda Nanni.

“Sono molto orgogliosa di questo momento. [...] È la prima volta che la comunità Lgbt, rappresentata a livello nazionale incontra il M5S [...]. A noi non piace fare promesse da marinaio, come vi hanno fatto i partiti in tutti questi anni, ma abbiamo cercato di metterci a tavolino e lavorare a fianco della Comunità Lgbt locale, qui a Pavia, che supportiamo da tanti anni. E infatti il mio ringraziamento particolare va a Giuseppe Polizzi, perché personalmente è anche grazie a lui e grazie alla comunità locale che ho potuto conoscere da “donna etero” quali sono le problematiche, entrarci dentro, capirle dal profondo e capire la necessità di rivoluzionare ed introdurre delle tuteli forti [...] per creare una trasformazione culturale. Perché questo serve al nostro Paese.

Se voi andate a vedere i Paesi occidentali ed europei, compresi la Spagna e il Portogallo, che sono più vicini a noi come mentalità mediterranea, hanno una normativa avanzata per la tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Il gap italiano, a mio giudizio, è dovuto ad un substrato di pregiudizio e di ignoranza. E questo substrato può essere smantellato in vari modi, come con delle campagne di sensibilizzazione, ma, da un punto di vista più concreto – e di concretezza voglio parlarvi – normativamente. Quindi introducendo delle leggi e delle norme che tutelino i diritti che oggi non sono oggettivamente tutelati.

Io sono candidata in Regione Lombardia, le competenze regionali sono limitate, ma sono ugualmente importanti e strategiche, perché dalle Regioni e dal territorio arriva poi l’input per lavorare a livello nazionale. Sappiamo che la vostra principale rivendicazione è il matrimonio egualitario – che però è appunto un tema nazionale – e abbiamo messo a programma a livello regionale un progetto di legge per la tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, con proposte concrete.




http://www.youtube.com/user/schumyno17?feature=watch
IL PROGETTO DI LEGGE

Questo progetto di legge è suddiviso in cinque settori, partendo dalla Formazione. [...] In particolare, sotto questo profilo, noi intendiamo, per le persone transessuali e transgender, introdurre delle misure specifiche per l’accesso al lavoro, perché sono categorie esposte oggettivamente ad un maggior rischio di esclusione ed emarginazione sociale. Verranno promosse norme per incentivare una cultura professionale che sia aperta [...] all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Abbiamo pensato anche, nel campo della responsabilità d’impresa, [...] alla possibilità per le associazioni Lgbt di andare effettivamente a verificare se in queste imprese [...] siano rispettati i principi di correttezza e di tutela dei diritti delle persone omo-transessuali. E chiederemo al Consiglio delle pari opportunità della Regione Lombardia di introdurre azioni correttive, qualora – sia d’ufficio, che su segnalazione delle associazioni Lgbt, che avrebbero dunque un ruolo attivo – di introdurre misure correttive, a fronte di inadempienze. Questo perché noi riteniamo – essendo tutti cittadini e non essendo dei politici – che il ruolo delle associazioni sul territorio, in ogni tematica, anche lgbt, deve essere più attivo: non deve essere contrapposto con le Istituzioni, come spesso accade oggi, ma deve essere integrante.

[Altro aspetto è] la formazione del personale regionale introducendo anche dei codici linguistici e comportamentali che rispettino le perosne omotransessuali. Il progetto di legge toccherà anche la Sanità, introdurremo delle norme che consentano di poter delegare una persona designata le scelte mediche [...], chiederemo di rendere gratuito l’accesso per le persone transessuali alla possibilità di modificare i tratti secondari – oggi come sappiamo la legge prevede l’accesso gratuito solo i tratti sessuali primari – e attiveremo con le Asl delle collaborazioni fattive per la formazione, il sostegno e l’avanzamento delle politiche integrative, soprattutto anche nel rapporto con la famiglia, quindi con un percorso che possa rendere migliore la comprensione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere nel rapporto genitori-figli.

Chiudo dicendo che ci sarà anche una parte dedicata alla comunicazione: chiederemo al Coracom (Comitato regionale per la comunicazione) di monitorare i contenuti che non siano discriminatori negli spazi televisivi e radiofonici e anche di dedicare spazi proprio alle tematiche lgbt, proprio per promuovere la trasformazione culturale di cui parlavo prima in Regione Lombardia. E chiederemo alla Regione Lombardia di promuovere – insieme alla Amministrazioni locali – anche delle azioni per consentire agli adolescenti omosessuali e transessuali di potersi esprimere liberamente e, quindi, azioni che vadano a combattere l’omotransfobia.

[Nel progetto di legge è prevista anche] una sezione dedicata per le attività culturali, gli eventi e le attività turistiche, chiedendo uno sviluppo del turismo inclusivo [...]“.





P.s. Il resto del programma lo trovate qui.

Fonte:http://darlingmichele.wordpress.com/2013/01/27/tsunamitour-iolanda-nanni-candidata-del-mov5stelle-spiega-il-programma-lombardo-sui-temi-gay/

sabato 26 gennaio 2013

La Russia approva l'omofobia

Russia Il Parlamento approva la legge contro la 'propaganda omosessuale'

Russia il parlamento a approvato questo Venerdì in prima lettura il progetto di legge che vieta la cosiddetta 'propaganda dell'omosessualità' che limita gli atti pubblici e le manifestazioni dei gay.

In nome della tradizione e per difendere il giovane russi è stata la Chiesa ortodossa russa che ha proposto il testo per la repressione dell'omosessualità in tutto il paese.

La normativa mira prevenire tutte le informazioni che si potrebbe definire come propaganda, compreso il divieto di manifestazioni pubbliche per promuovere i diritti dei gay. San Pietroburgo e una serie di altre città russe hanno già leggi simili, che limitano i diritti degli omosessuali in Russia, una delle più pregiudiziale in materia di orientamento sessuale in Europa.

La proposta è stata approvata con 388 voti a favore, uno contrario e un'astensione. Il disegno di legge deve ancora passare per la camera alta del parlamento prima di essere inviati alla pena di Putin.

Se approvata, consentirà la raccolta di multe fino a 50 mila rubli per manifestazioni, e gli atti di campagna per porre fine alla discriminazione degli omosessuali.

Nel corso del dibattito in Parlamento, il deputato della governista della Russia Unita Sergei Dorofeyev ha detto che è necessario per proteggere i bambini e gli adolescenti da ciò che egli chiama «conseguenze di omosessualità'.

Elena Mizulina, la Russia Fiera, considerà che l'esposizione dei bambini alle dichiarazioni emozionali con persone dello stesso sesso 'limita il diritto dei minori di svilupparsi liberamente. '

Il ministero della difesa russo raccomanda che l'esercito esamini i tatuaggi di nuove reclute per verificare 'tracce di omosessualità' e determinare la loro salute mentale.

L'investigatore indipendente Denis Volkov, sociologo presso il Centro Levada, considrera il disegno di legge si inserisce nella logica del governo di limitare vari diritti civili e umani.

'Accettando queste leggi e da altre leggi simili restrittive e proibitive, lo Stato si rivolge per limitare le leggi più progressiste della società.'

Per l'opposizione alla legge anti-gay, è parte di un'offensiva contro le minoranze del Cremlino di qualsiasi tipo - politici, religiosi e sessuali - e destinate a distogliere l'attenzione pubblica dal crescente malcontento con la regola di Putin.

Gli omosessuali subiscono gravi discriminazioni in Russia, uno dei paesi più omofobi d'Europa. Nel 1993, avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso era un reato e fino al 1999 era considerata una malattia.

Centinaia di manifestanti hanno partecipato a una protesta contro questo progetto di legge che vieta i diriti umani ai gay. Baci che finiscono con pugno e calcio da parti dei omofobi. Applaudi la recente legislazione, la Chiesa ortodossa russa che chiede un divieto simile in tutta la Russia. Dmitry Pershin, direttore del consiglio giovani della Chiesa ortodossa russa, ha detto: 'abbiamo bisogno di proteggere i bambini dalla manipolazione minoranza di informazioni che promuovono sodomia'.

Una chiesa Che Parla in modo autoreferenziale e che non ammette contraddittori: LE RELIGIONE, OGNI GIORNO CI MOSTRA, MA MI SA. CHE IN TANTI NON RIESCIESCONO HO NON VOGLIANO VEDERE. CHI SONO DELLE istituzione capeggiata da chi non è in grado umanamente di capire certe realtà e di condannarle a priori.




Fonte:http://ewn.co.za/2013/01/26/Russian-parliament-backs-ban-on-gay-propaganda

venerdì 25 gennaio 2013

Giorno della Memoria



Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge italiana definisce così le finalità del Giorno della Memoria: « La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz,

 "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »



Dal diario di Anna Frank così scriveva Anna pochi giorni prima che i tedeschi irrompano nell' alloggio segreto....
15 luglio 1944

...Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’ intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili".
la tua Anna

giovedì 24 gennaio 2013

Karl Lagerfeld, lo storico stilista di Chanel, ha mostrato il suo sostegno per la legalizzazione del matrimonio gay in Francia, mandando in passerella due modelle in abito da sposa .

La sfilata couture Chanel ha trasformato il Grand Palais in un bosco romantico Martedì (22) a Parigi. Tra un clima retrò, l'esplosione di texture - in pelle, piume, tulle, paillettes e stivali della collezione, che ha attirato l'attenzione sono stati anche le due spose che hanno chiuso la sfilata che tiene la mano del piccolo Hudson, nipoti di Karl.

Secondo il suo direttore creativo del brand, l'intenzione era quella di sostenere il matrimonio gay. "Non capisco questo dibattito. Dal 1904 (in Francia) Chiesa e Stato sono separati," Karl ha detto in un'intervista con l'Associated Press.

Il stilista ha anche detto che le persone che considerano il matrimonio una unione sacra può continuare quella tradizione nelle loro chiese, templi, sinagoghe e moschee, ma che tutte le religioni devono rispettare il matrimonio gay. Nonostante tutto questo, Karl, sorprendente come sempre, non dice sostenere l'adozione da parte di coppie omosessuali.


MATRIMONIO GAY UNA PRIORITÀ DEL PRESIDENTE HOLLANDE

La Chanel, grande protagonista della storia della moda in Francia, alza la bandiera del matrimonio gay in un momento in cui il paese sta vivendo l'attesa per una legge che favorisce il matrimonio e l'adozione da coppie dello stesso sesso, certamente una causa sostenuta dal Presidente François Hollande . Il capo dello Stato che dovrebbe annunciare una posizione sulla questione il Venerdì (25).

Anche questo mese, la rivista "Elle" francese ha sorpreso mettendo due spose in copertina con le parole "matrimonio per tutti!"




Nel suo discorso inaugurale del suo secondo mandato, che è successo il (21) a Washington, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha difeso il matrimonio gay. "Il nostro viaggio non sarà completa fino a quando i nostri fratelli e sorelle gay saranno trattati come tutti gli altri dalla legge", ha detto.

Fonte;http://gnt.globo.com/moda/desfiles/Lagerfeld-apoia-casamento-gay-com-noivas-lesbicas-em-desfile-da-Chanel.shtml

Ella Wheeler Wilcox, una scrittrice americana

'Ridi, e il mondo riderà con te, piangi e piangi da solo'

- Ella Wheeler Wilcox, una scrittrice dall'autore americana e poeta. La sua opera più nota era Poesie di Passione.


Studente fa outing al diploma: “Sono gay”



PARSIPPANY (NEW JERSEY) – Jacob Rudolph ha fatto outing davanti a tutta la scuola, durante la cerimonia di consegna dei diplomi di maturità.

Jacob, dopo aver ricevuto il premio come “migliore attore” del suo liceo, non ha perso certo l’ironia e la caparbietà che lo aveva contraddistinto nel suo percorso di recitazione: “La maggior parte di voi mi vede tutti i giorni. A differenza di altri milioni di adolescenti gay che hanno dovuto agire ogni giorno per evitare molestie verbali e violenza fisica, non ho intenzione di farlo più. E ‘tempo di porre fine all’odio della nostra società e di accettare le persone per quello che sono, indipendentemente dal sesso, razza, orientamento, o qualsiasi altra cosa possa essere trattenuto dall’amore e dall’amicizia. Allora prendimi o lasciami, perché io sono quello che sono, ed è così che ho intenzione di agire da ora in poi.”

Il video del discorso di Jacob è stato caricato sul web da suo padre.

Apre a Palermo il primo ambulatorio per transessuali

Un progetto quasi unico in Italia e che si concretizzerà in Sicilia tra qualche giorno. Aprirà infatti il prossimo 14 febbraio a Palermo un ambulatorio ginecologico esclusivamente dedicato alle transessuali, operate e non. Il centro si trova nell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Civico della città e sarà battezzato “Ambulatorio per l’equità di genere”. I medici saranno a disposizione per le visite due volte al mese, il secondo e il quarto giovedì, dalle 15 alle 18, le prenotazioni sono state già aperte. L’ambulatorio dedicato alle transessuali è stato fortemente voluto dal primario Luigi Alìo il quale ha spiegato l’esigenza alla base di un tale progetto. Le richieste delle transessuali sono numerose e spesso è chiaro il loro imbarazzo nel rivolgersi ai medici. Per questo, spiega il primario, “volevamo istituzionalizzare per evitare un impatto con gli ambulatori classici”.


“Pregiudizi duri a morire” - Un centro, dunque, che vuole combattere anche quei pregiudizi che, a detta di Alìo, restano “duri a morire”. Anche se la speranza è che presto questo progetto dedicato non sia più necessario. “La crescita culturale – spiega il primario – è inarrestabile, siamo convinti che nel più breve tempo possibile accederanno agli ambulatori ginecologici tradizionali senza alcun problema”. Il servizio si occuperà soprattutto di malattie sessualmente trasmissibili, tra i “supporter” dell’iniziativa palermitana compare anche il regista spagnolo Pedro Almodovar, sempre attento ai problemi legati alla transessualità e che ha narrato in numerosi film. Le reazioni al centro appaiono comunque abbastanza contraddittorie: c’è chi ha accolto la notizia positivamente, parlando di una conquista e chi, invece, lo interpreta come un modo per “ghettizzare” ancor più il mondo trans.


Fonte:http://www.fanpage.it/apre-a-palermo-il-primo-ambulatorio-per-transessuali-video/

mercoledì 23 gennaio 2013

Documentario, 52 minuti, discute l'adozione da parte di coppie omosessuali in Brasil. film 100% brasiliano che concorerà per il premio Maguey. festival di documentari in Messico

Il documentario 'Familia nella carta', diretto dalle giornaliste Fernanda Friedrich e Bruna Wagner, è stato selezionato per il Festival Internazionale del Cinema Maguey Award a Guadalajara, in Messico, che si verifica tra i giorni 1 e 9 marzo. Questo è l'unico film 100% brasiliano che ufficiamente è tra i 18 film provenienti da tutto il mondo.



Il film di 52 minuti, discute l'adozione da parte di coppie omosessuali in Brasile, mostrando le storie di sette famiglie e le loro lotte per i diritti di adottare bambini in varie regioni del paese.

Per la seconda volta all'interno del Festival Internazionale Guadalajara, il Premio Maguey apre lo spazio per le produzioni audiovisive relative agli argomenti: (LGBTTTI). L'obiettivo è quello di promuovere la diversità e la tolleranza attraverso la cultura e il cinema differenziata e innovativa, che parte dei problemi che vengono con un orientamento aperto e diversificato.

'Familia nella carta'è il vincitore del Gay Rio Film Festival 2012, uno dei più grandi del genere nel paese, dalla giuria. 'E' un grande onore avere il film selezionato tra i tanti in tutto il mondo, uno dei festival più importanti che lo spazio aperto di discussione che coinvolgono tematiche omosessuali ', ha detto.


Sono state selezionati da paesi come Argentina, USA, Spagna, Canada, Cile, Francia, Regno Unito, Israele, Svezia, Danimarca, Germania e Messico. Il Premio si verifica a marzo 01-04, all'interno del programma del festival.
http://g1.globo.com/sc/santa-catarina/noticia/2013/01/documentario-catarinense-e-selecionado-para-festival-do-mexico.html

Si celebra il primo matrimonio transessuale in Israele

Per la prima volta è stato celebrato in Israele un matrimonio con moglie transessuale. Erez, nato in una famiglia religiosa tradizionale, è diventata Arizona e gestisce un salone di bellezza a Tel Aviv.


Ci fu un'altra pietra miliare sulla strada per la parità: in Israele si è tenuto il primo matrimonio pubblico tra una donna transessuale e un uomo nella storia del paese. La bionda bellezza Arizona Chen e suo marito, la cui identità non è stata rilasciata, sono stati applauditi da celebrità israeliani, amici e familiari.

Il processo per diventare Arizona stato lungo e difficile sia psicologicamente che fisicamente, con trattamenti ormonali, protesi mammarie, e interventi chirurgici multipli. Chen ha rivelato di aver incontrato alcuni uomini che hanno dichiarato di amare la sua 'anima e corpo', tanti inviti a prendere un caffè in un bar, perché non volevano farsi vedere in pubblico con una transessuale

Suo marito, che preferisce discrezione, sposato e padre di tre figli dalla sua precedente relazione. Ora che il suo sogno si è avverato, Chen non ha esitato a esaltare il valore del marito. «Ogni uomo che ama i transessuali avrebbe voluto essere al suo posto, ma non tutti hanno il coraggio di farlo, e dire 'io'. Tanto di cappello per lui. '

La cerimonia è stata officiata dalla celebrità televisiva Avri Gilad, con la partecipazione di altre celebrità, tra cui il cantante Arik Sinai che ha cantato per la coppia. Inoltre, il collegamento è stato trasmesso in televisione.



Fonte:http://www.ociogay.com/2013/01/21/se-celebra-la-primera-boda-transexual-publica-de-israel/

Transessuale maschile è ordinato sacerdote negli Stati Uniti

Una chiesa cattolica progressista ordina sacerdote per la prima volta un maschio transessuale( ftm). Sabato, 19, a Kears Shannon è stato permesso di cercare una parrocchia a Minneapolis, Stati Uniti d'America, la Vecchia Chiesa cattolica del Nord America (NAOCC, il suo acronimo in inglese).
Kearns dice che spera di condurre il suo gregge mischiando credenze cattoliche tradizionali che abbracciano tutti gli uomini. 'Sono onorato che la mia vocazione al ministero è stata confermata dalla chiesa', ha detto.



Fondata nel 2007, NAOCC è un'affermazione della denominazione cristiana LGBT che si rifiutano di sottomettersi all'autorità del Papa a causa delle sue opinioni omofobiche.











(FtM o F2M (Female to Male) è un acronimo inglese indicante una persona che opta per una transizione del proprio corpo da femmina a maschio. In inglese viene anche usato il termine transman o trans man, cioè uomo trans.)
 http://www.buzzfeed.com/stacylambe/catholic-church-group-ordains-transgender-priest

http://www.gaystarnews.com/article/catholic-church-group-ordains-trans-male-priest230113

La top transessuale Lea T., nuova immagine globale di Benetton

Benetton  L'azienda italiana ha presentato Mercoledì a Parigi la sua nuova campagna per la primavera-estate 2013. la top transessuale brasiliana Lea T. è uno dei membri di questa iniziativa pubblicitaria che conta con un groppo di cittadini del mondo: nove persone che fanno tendenza.



La campagna di moda stata eseguita nel Pin-Up Studio Parigi lo scorso novembre, hanno detto i responsabili del marchio italiano. La direzione creativa è stata di questa fabbrica, in collaborazione con Macs Iotti.

Il marchio è stato evidenziato in passato dalle sue campagne diffuse nei media con protagonisti di polemiche. L'ultimo, ha fatto nel 2012 al Vaticano vincere una battaglia legale di Benetton, che ha usato un fotomontaggio con il Papa che bacia un in bocca un imam egiziano. Benetton in seguito riconobbe l'errore di usare l'immagine di Benedetto XVI.

Lea T. è una delle top più richiesti dalla maggior parte delle grandi imprese. Firmata da Riccardo Tisci per Givenchy, fotografata nuda per 'Vogue Paris' e richiesta nelle migliori passarella internazionali, il loro status come modella transessuale conferma il grande momento che attraversa dal  2011.

Oggi, con quasi 30 anni, Lea T. è una celebrità, con un nome proprio. Nella campagna per Benetton e accompagnata  dalla modella tunisina Ben Hanaa Abdesslem, attrice Kiera Chaplin, la modella californiana Charlotte Free e l'attore Dudley O'Shaughnessy modello britannico, tra gli altre cose.

martedì 22 gennaio 2013

Pubblicato un libro con riflessioni basiche sulla tratta di persone

Né vittime né carnefici, solo lavoratrici sessuali
La violenza della polizia inibisce la denuncia della tratta di persone
Lo stato-nazione favorisce la tratta


di  JAIME MONTEJO dell'agenzia di notizie indipendente NOTI-CALLE, 8 gennaio 2013, Messico, Distretto Federale.

La Brigata di Strada di appoggio alla donna “Elisa Martínez” A.C., ha pubblicato il libro intitolato “Riflessioni basiche sulla tratta di persone per la mobilitazione comunitaria delle lavoratrici del sesso contro ogni tipo di sfruttamento: per il diritto a decidere".

L'intenzione di tale pubblicazione è riportare alcune delle discussioni che la Rete Messicana del Lavoro Sessuale ha iniziato nei suoi incontri nazionali, laboratori, assemblee e seminari tra il 1993 e il 2012 sui temi della tratta di persone e del lavoro sessuale autodeterminato, con l'intenzione di generare un dibattito con altri settori sociali impegnati nel cambio sociale, come i media indipendenti e le organizzazioni territoriali dei luoghi coinvolti in quanto punti di origine, transito o destinazione di tale delitto.

Il libro, che originariamente era organizzato come un manuale, comincia con la poesia "Fiore marcio" di una lavoratrice sessuale sopravvissuta alla tratta di persone, che rispecchia la condizione di schiavitù sessuale a cui fu sottomessa. Termina con un'altra poesia intitolata "Le porte", in cui una lavoratrice sessuale che ha scelto deliberatamente il suo lavoro mostra il viso delle guerriere che non si percepiscono né come vittime né come carnefici.

Il libro si compone di quattordici capitoli, una conclusione, un post-scriptum ed un'appendice, oltre a un prologo scritto dalla compagna femminista Sylvia Marcos. Ogni capitolo contiene una caricatura, una frase, una testimonianza di una sopravvissuta alla tratta o di una lavoratrice sessuale che è entrata liberamente nell'esercizio di questa professione, di fronte alla mancanza di opportunità e alla discriminazione di genere che le hanno chiuso altre porte per guadagnarsi da vivere; così come un vocabolario e una nota informativa, una colonna giornalistica, un articolo o cronaca urbana.
Il sottotitolo “Per il diritto a decidere” si riferisce al fatto che la tratta di persone attenta al diritto di decidere di ogni donna rispetto a come, quando e con chi praticare la propria sessualità; allo stesso modo viene violato tale diritto a decidere, in questo caso rispetto al lavorare con il sesso, se tutte le lavoratrici sessuali vengono considerate vittime di tratta senza che lo siano realmente.

Il capitolo 1 _“Contestualizzazione delle riflessioni”_ contiene alcune riflessioni, come la trascrizione di discussioni e la questione della differenza fra lavoro sessuale autodeterminato e la tratta di persone, dall'ottica di chi ha vissuto in prima persona o è stat@ testimone di tale situazione.

Il capitolo 2 _“Modi di vivere la tratta di persone”_ parla dei diversi approcci che i governi utilizzano per "combattere" tale flagello, come ad esempio quello ispirato alla morale e ai buoni costumi, al controllo criminale e ai diritti umani in cui si rivendica l'esercizio del lavoro sessuale come un diritto umano basico per coloro che lo difendano come tale.

Il capitolo 3, _“Qual'é l'abc della tratta di persone?”_ argomenta che cos'è la tratta, lo sfruttamento sessuale contrapposto storicamente al lavoro sessuale, così come la pornografia e il turismo sessuale.

Il capitolo 4, _“Tratta di persone, lavoro sessuale e sfruttamento sul lavoro"_ spiega la differenza fra tratta di persone e traffico di persone senza documenti; descrive alcune vie della tratta in Messico, riporta argomenti a favore e contro la proibizione di annunci sessuali e la criminalizzazione dei clienti dal punto di vista accademico, dei diritti umani e delle lavoratrici sessuali.

Il capitolo 5, _“Delitti relativi alla tratta di persone in Messico"_ descrive i delitti contemplati all'interno della "Legge generale per prevenire, sanzionare e sradicare i delitti in materia di tratta di persone e per la protezione e assistenza alle vittime di questi delitti", così come altri crimini commessi da trafficanti, oltre alle critiche che la Brigata di Strada apporta a tale legge.

Il capitolo 6, _“Contesto sociale della tratta di persone”_ contiene riflessioni in prima persona rispetto al contesto in cui questo delitto si verifica, che include la povertà estrema, disuguaglianza di genere, omofobia, corruzione e impunità, fra altri fattori.

Il capitolo 7, _“Papponi, trafficanti, clienti, lavoratrici sessuali e vittime di tratta”_, parla dei diversi soggetti sociali che partecipano al commercio del sesso, dal punto di vista delle lavoratrici sessuali partecipanti alla redazione di questo libro. Allo stesso tempo mette in discussione la vittimizzazione che si fa delle donne di ogni età che sono state oggetto di tratta di persone.

Il capitolo 8, _“Genere, lavoro sessuale e sfruttamento sessuale"_ descrive diversi metodi di controllo che usano i trafficanti di persone per sfruttare le donne private della loro libertà o sottomesse a sfruttamento, e contiene un contributo per la comprensione dell'economia politica del sesso commerciale e dello sfruttamento sessuale infantile.

Il capitolo 9, _“Diritti umani delle lavoratrici del sesso”_ espone la dichiarazione pubblica di diritti della Rete Messicana del Lavoro Sessuale, in cui si rivendica il diritto ad usufruire delle prerogative che il diritto del lavoro prevede per il resto della classe lavoratrice. Include precetti della Carta Mondiale per i Diritti delle Prostitute, dell’ONU, dell’Alto Commissariato del Messico, dell’UNAIDS (programma congiunto dell’ONU per la lotta all’Aids, ndt), dell’OIT (Organizzazione Internazionale del Lavoro), della CNDH (Commissione Nazionale dei Diritti Umani), di una giurisprudenza della Corte Costituzionale Colombiana e del PNUD (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo).

Il capitolo 10, _“Diritti sessuali e diritti riproduttivi delle lavoratrici sessuali” _ è stato elaborato da un gruppo di lavoratrici sessuali messicane nell’anno 2004.

Il capitolo 11, _“Diritti delle vittime del delitto e abuso di potere” _ menziona quali sono questi diritti e come vengono violati nelle operazioni di polizia finalizzate al “riscatto di vittime della tratta di persone” in Messico. Allo stesso tempo include una proposta di Protocollo Facoltativo per distinguere fra vittime di tratta di persone e lavoratrici sessuali libere, partendo da alcuni indicatori segnalati dalle lavoratrici sessuali stesse.

Il capitolo 12, _“Azioni di fronte alla tratta di persone”_ espone alcune proposte presentate da lavoratrici sessuali e abitanti delle comunità di origine, transito o destino delle vittime di tratta. Contiene anche una guida per la gestione giornalistica del tema della tratta di persone e il lavoro sessuale autodeterminato, in cui spicca la proposta di lasciare da una parte il linguaggio bellicista di “lotta a”; infine, include uno schema del programma di mobilitazione sociale della Brigata di Strada rispetto alla tratta di persone.

Il capitolo 13, _“Resistenza della mobilitazione sociale contro la tratta di persone” _,racconta le resistenze che abbiamo conosciuto fra le lavoratrici del sesso, superando la violenza di polizia come motore che impedisce alle presunte vittime di tratta denuncino i propri aguzzini.

Il capitolo 14, _“Contesto giuridico internazionale” _ comprende la relazione di una magistrata del Tribunale Federale e alcune critiche di lavoratrici sessuali all’applicazione di principi e disposizioni su diritti umani e tratta di persone emesse dall’ONU.

Il testo intitolato _“Conclusione”_, argomenta come la posizione abolizionista della prostituzione e quella del movimento per i diritti sul lavoro delle lavoratrici sessuali formano una sola unità.

E’ così che lo stato-nazione crea il sistema della prostituzione, dove il commercio sessuale rifornisce di corpi la gran domanda dei consumatori, generata attraverso la pubblicità dal capitale pappone, tramite lo sfruttamento e l’esproprio. Dall’altra parte sta la lotta delle lavoratrici del sesso per migliori condizioni di lavoro e per lo sradicamento dello stigma che nega loro la possibilità di decidere come guadagnarsi da vivere; lotta che le pone di fronte allo stato e alla possibilità di costruire un mondo che comprenda tanti mondi, come quello delle lavoratrici sessuali, e dove nessun* si veda obbligat* ad esercitare il commercio sessuale per mancanza di alternative.

L’appendice 1, _“Tecniche di lettura di fumetti”_ include quelle utilizzate dall’organizzazione dal 1996, quando abbiamo elaborato fumetti educativi per dare una risposta all’Hiv/Aids/infezioni di trasmissione sessuale, alla violazione dei diritti umani delle lavoratrici del sesso e alla tratta di persone.

La quarta di copertina mostra 6 foto di altrettante scarpe utilizzate da lavoratrici sessuali da diversi stati della repubblica fra il 1997 e il 2010.

Il libro contiene 310 pagine formato lettera, con font 12 ed è stampato in un solo colore. Solamente copertina e quarta di copertina sono a colori. Per il momento disponiamo solamente della versione digitale, ma stiamo cercando la maniera migliore di mandare un stampa questo lavoro di discussione.

Presentazione del libro

Queste “Riflessioni basiche in merito alla tratta di persone” saranno presentate durante il 2013 per la loro discussione in diverse assemblee, seminari, laboratori, incontri, corsi e gruppi di lavoro; con media indipendenti, organizzazioni di donne e territoriali, università e comunità con cui la Brigada Callejera, organizzazione che si dedica alla difesa dei diritti umani delle lavoratrici del sesso, coltiva una relazione di collaborazione e appoggio reciproco.

Uno dei primi contesti di discussione sarà il forum su “Tratta di persone e militarizzazione”, programmato in Chiapas con media indipendenti e radio comunitarie, in una data da confermare.

La seconda occasione sarà il forum su “Sfruttamento della prostituzione e tratta di persone”, nel Distretto Federale, mirato a fare in modo che il potere legislativo federale abolisca il reato di “sfruttamento della prostituzione” affinché PM e giudici non considerino solamente l’aspetto dello “sfruttamento della prostituzione altrui”, ignorando deliberatamente il delitto di tratta di persone.

Il terzo forum avrà luogo a Guadalajara, Jalisco, e verterà sull’utilizzo di preservativi come elemento per provare delitti relativi alla tratta di persone.


Il quarto forum di discussione verterà sulla tratta di persone, il crimine organizzato e i sequestri di donne, bambine ed adolescenti, ed avrà luogo in data da confermare.



categoria: dai progetti

by: Brigada Callejera

Fonte;http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2223

Obama 'Viaggio continua'

"Ora come non mai dobbiamo agire tutti insieme, coma una sola nazione, come un solo popolo": Barack Obama - messe alle spalle due guerre e una crisi economica profonda - apre il suo secondo mandato lanciando a tutti gli americani un forte appello all'unità. Quell'unità necessaria a ricostruire il Paese, a portarlo avanti, ad affrontare le sfide poste dalla modernità e dalle diversità

10 cose dal discorso di Obama


Nessuna verità si realizza da sola
«Quello che ci rende eccezionali – che ci rende americani – è la nostra fedeltà a un’idea messa per iscritto in una dichiarazione fatta più due secoli fa: “Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per sé stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili, e fra questi la vita, la libertà e la ricerca della felicità”. Oggi proseguiamo questo viaggio infinito per colmare la distanza tra il significato di queste parole e la realtà del nostro tempo. La storia ci dice che per quanto queste verità possano essere di per sé stesse evidenti, non si sono mai realizzate da sole; che per quanto la libertà sia un dono di Dio, dev’essere creata e protetta dalle Sue persone qui sulla Terra».

Insieme
«Non abbiamo mai abbandonato il nostro scetticismo nei confronti delle autorità centrali, né abbiamo creduto alla favola per cui tutti i mali di una società possono essere risolti semplicemente dal governo. Ma sappiamo che nessuno da solo può addestrare tutti gli insegnanti di matematica e scienze di cui avremo bisogno per dare ai nostri figli gli strumenti per affrontare il futuro, o costruire le strade e le reti e i laboratori di ricerca che porteranno nuovi posti di lavoro e nuove imprese. Oggi più che mai dobbiamo fare queste cose insieme, come una sola nazione e un solo popolo».

Più in alto
«Dobbiamo sfruttare nuove idee e nuove tecnologie per ricostruire il nostro governo, rinnovare il fisco, riformare le scuole, dare modo a chi ha talento di lavorare di più, imparare di più e arrivare più in alto. Ma se i mezzi possono cambiare, l’obiettivo rimane uguale: una nazione che riconosca gli sforzi e la determinazione di ogni singolo cittadino. Questo è quello di cui abbiamo bisogno, questo ci è richiesto da questo momento. Questo è ciò che darà vero significato al nostro credo».

Siamo fatti per questo momento
«Queste generazione di americani è stata messa alla prova da crisi che hanno rafforzato la sua determinazione e messo alla prova la sua risolutezza. Un decennio di guerra sta finendo. La ripresa economica è iniziata. Le nostre possibilità sono illimitate, visto che possediamo tutte le possibilità richieste da questo mondo senza frontiere: gioventù e guide, diversità e apertura, un’infinita capacità di rischiare e un dono per l’invenzione. Cari americani, noi siamo fatti per questo momento e non ce lo faremo scappare, lo coglieremo, finché lo faremo tutti insieme».

Non dobbiamo essere d’accordo su tutto
«Rispettare i nostri documenti fondativi non significa che dobbiamo essere d’accordo su ogni sfumatura della vita. Non significa che dobbiamo definire tutti la libertà nello stesso esatto modo o che dobbiamo seguire la stessa strada verso la felicità. Il progresso non ci obbliga a risolvere dibattiti durati secoli sul ruolo del governo una volta per tutte, ma ci chiede comunque di agire nel nostro tempo».

La minaccia del riscaldamento globale
«Noi, il popolo, crediamo ancora che in quanto americani abbiamo obblighi non solo verso noi stessi ma anche verso i posteri. Risponderemo alla minaccia del riscaldamento globale, sapendo che fallire su questo tema sarebbe tradire i nostri figli e le generazioni future. Qualcuno potrà ancora mettere in discussione le opinioni della stragrande maggioranza della comunità scientifica, ma nessuno può ignorare l’impatto devastante di incendi, siccità e tempeste».

Non siamo obbligati alla guerra perenne
«Noi, il popolo, crediamo ancora che sicurezza e pace durature non richiedano necessariamente la guerra perenne. Noi difenderemo il nostro popolo e i nostri valori con la forza delle armi e dello stato di diritto. Ci faremo avanti e mostreremo coraggio nel risolvere pacificamente le nostre differenze con le altre nazioni: non perché siamo naïve rispetto ai pericoli che affrontiamo, ma perché la diplomazia può risolvere più durevolmente sospetti e paure».

Sostegno alla democrazia
«Sosterremo la democrazia dall’Asia all’Africa, dalle Americhe al Medio Oriente, perché siamo chiamati dai nostri interessi e dalle nostre coscienze ad agire per conto di chi aspira alla libertà. Dobbiamo essere una fonte di speranza per il povero, per il malato, per l’emarginato, per la vittima di pregiudizi: non semplicemente per beneficenza e buon cuore, ma perché nel nostro tempo la pace richiede l’avanzata continua di quei principi descritti dal nostro credo comune. Tolleranza e opportunità, dignità e giustizia».

Finché non saremo tutti uguali
«Il nostro viaggio non sarà finito fino a quando i nostri fratelli e le nostre sorelle gay non saranno trattati come qualsiasi altra persona dalla legge: perché se siamo davvero creati tutti uguali, allora anche l’amore che proviamo verso gli altri deve essere uguale. Il nostro viaggio non sarà finito fino a quando non avremo trovato il modo di accogliere meglio gli immigrati volenterosi e pieni di speranza che vedono ancora l’America come una terra di opportunità, fino a quando i giovani studenti e gli ingegneri saranno compresi nella nostra forza lavoro e non espulsi dal nostro paese. Il nostro viaggio non sarà finito fino a quanto tutti i nostri bambini, dalle strade di Detroit ai rilievi degli Appalachi, alle pianure pacifiche di Newtown, sapranno di essere accuditi e al sicuro da ciò che potrebbe fare loro del male».

Sapendo che il nostro lavoro non potrà essere perfetto
«Le prossime decisioni dipendono da noi, e non possiamo permetterci altri ritardi. Non possiamo fraintendere l’assolutismo con un principio, o sostituire lo spettacolo alla politica, o trattare l’uso di soprannomi e luoghi comuni come una parte di una vera discussione. Dobbiamo agire, sapendo che il nostro lavoro non potrà essere perfetto. Dobbiamo agire, sapendo che le vittorie di oggi saranno solo parziali e che sarà compito di coloro che saranno qui tra quattro anni, tra quaranta e tra quattrocento anni portare avanti quello spirito senza tempo che ci fu dato a Philadelphia».




21 gennaio 2013

Barack Obama ha giurato per la seconda volta nella cerimonia di insediamento da Presidente degli Stati Uniti.

mercoledì 16 gennaio 2013

Transfobia, minacciata e insultata dal fratello: "Lo giuro sul Duce ti ammazzo, ricordati di Hitler". Al via il processo. Il suo avvocato: "In famiglia fenomeno ancora più difficile da debellare"

Ha dovuto subire per anni i soprusi del fratello, che non ha mai accettato e rispettato la sua decisione di cambiare sesso e di diventare donna. Insultata, umiliata, costretta ad andarsene di casa e, infine, aggredita, fino a quando ha deciso di rivolgersi alla polizia e denunciare tutto. A cominciare da quelle minacce di morte che le sono state rivolte: “Lo giuro sul Duce, ti ammazzo. Brutto frocio comunista, ricordati di Hitler”, le ha urlato in due occasioni, davanti ad alcuni testimoni, tra i quali la madre. Tutti hanno accettato di testimoniare a suo favore e, per questo, il fratello è ora imputato, per i reati di ingiurie e minacce, in un processo che inizierà giovedì a Roma.

Un caso di transfobia familiare, sicuramente tra i più difficili da affrontare e gestire, sia dal punto di vista psicologico che legale. Omertà, imbarazzo, paura: F.E.B., 50 anni, li ha dovuti sconfiggere tutti, grazie anche all'assistenza del suo avvocato, Daniele Stoppello. E questo per riuscire a vivere serena la sua condizione, culminata con l’adeguamento dei caratteri sessuali, come sancito dal tribunale di Genova. F.E.B. è oggi, anche per lo Stato italiano, una donna, che però porterà per sempre dentro di sé i segni indelebili e invisibili delle umiliazioni subite.

La storia. F.E.B. viveva a Roma, nello stesso appartamento della madre, insieme al fratello, C.M.B, di 48 anni. Il rapporto con lui non è mai stato facile. Ma le cose sono peggiorate quando, nel 2005, “avendo manifestato atteggiamenti psicologici e comportamentali che denotavano una chiara identità psicosessuale femminile – come spiega in una delle denunce presentate alla polizia – ho intrapreso l’anno dopo il percorso terapeutico di transizione, culminato con il trattamento medico-chirurgico per l’adeguamento dei caratteri sessuali, il tutto in forza di una sentenza del tribunale di Genova”. “A partire da quel momento – ricorda – mio fratello mi ha costretta a subire continui soprusi, contrassegnati da atteggiamenti di disprezzo, dileggio ed aggressività verbale e tutto questo per la mia decisione di adeguare i miei gusti sessuali”.

La situazione precipita nell’agosto del 2011, quando F.E.B. viene aggredita verbalmente, in ospedale, dove era stata ricoverata la madre invalida. “Io ti ammazzo”, le ha urlato. Solo grazie all’intervento di un amico del fratello, si è evitato il peggio: “Lo ha afferrato trattenendolo e io sono riuscita a scappare e a nascondermi nel parcheggio dell’ospedale, dove ho chiamato il 113”. Poco prima, aveva mostrato alla madre un coltello, preannunciandole l’intenzione di volerla uccidere. Un mese prima, era avvenuto un altro fatto grave, questa volta nella loro abitazione. “Eravamo in salotto, io e mia madre, quando mio fratello, senza motivo, ha iniziato a spintonarmi e dandomi del ‘brutto frocio di merda comunista del cazzo’”. Il tutto condito da un avvertimento neonazista: “Ricordati di Hitler”. Anche in quell’occasione. F.E.B. decide di chiamare la polizia e di andarsene di casa. Non vi farà più rientro, tanto che, ancora oggi, deve recuperare i suoi effetti personali.

A settembre, infine, dopo un nuovo ricovero della madre, viene nuovamente affrontata e minacciata dal fratello. “Appena mi ha vista – ha scritto nella denuncia – mi ha strattonata, prendendomi il cellulare per impedire di chiamare la polizia e minacciandomi: ‘Lo giuro sul Duce, ti ammazzo, ho detto che ti ammazzo, lo giuro”. A quella scena assistono alcune persone, che accettano di testimoniare in suo favore.

Reazioni. “I casi di omofobia e transfobia familiare sono tra i più complessi da gestire – spiega all'HuffPost l'avvocato della transessuale, Daniele Stoppello – I soggetti coinvolti, infatti, sono più vulnerabili rispetto alle vittime dell'omofobia sociale sia perché risulta più problematico ricorrere alla giustizia, sia perché la discriminazione familiare determina conseguenze devastanti a carico della vittima. Capita, infatti, che la persona si senta inerme davanti a tanta illegalità e i sensi di colpa le impediscono di riconoscere in un proprio familiare la figura del colpevole lasciando così il danneggiato senza giustizia. Ecco perché, mai come in questi casi, è fondamentale nell'ambito processuale la collaborazione dei testimoni che, invece, troppo spesso preferiscono restare nell'anonimato o comunque non vogliono essere tirati in ballo”. Per Stoppello, “di fronte ad un'emergenza così grave e di tali proporzioni appare ancora una volta chiaro la necessità dell'introduzione nel nostro ordinamento di reati specifici d'odio motivati da omofobia e transfobia”.

Per l’avvocato Armando Macrillò, che difende l’imputato, comunque, “non c’è nessun pregiudizio nei confronti della sorella. Si è trattato di liti intervenute in un momento complicato per la famiglia (segnato dalla morte della madre e del fratello), legate anche alla divisione dei beni”.

“L'omofobia e la transfobia tra fratelli sono una realtà frequente – commenta a tal proposito la psicoterapeuta Floriana Loggia - , che si esplicita attraverso dinamiche ancora più violente proprio perché si tratta di persone emotivamente coinvolte. Spesso il rifiuto dell'omosessualità e della transessualità di un familiare si trasforma in una vera e propria fobia proprio perché si vuole allontanare da sé anche la minima ombra di somiglianza, e nel rifiuto del diverso si interrompono anche quei legami d'affetto che solitamente legano i fratelli. La fobia di un individuo verso l'omosessualità diviene massiccia e primitiva in maniera direttamente proporzionale alla vicinanza che l'omosessuale ha con lui”.

Di Marco Pasqua 
marco.pasqua@huffingtonpost.it

Fonte:  http://www.huffingtonpost.it/2013/01/16/transfobia-transessuale-minacciata-insultata-fratello_n_2485761.html?utm_hp_ref=tw

martedì 15 gennaio 2013

Femen, nude per i gay in piazza San Pietro «Homophobe, shut up (Omofobo, stai zitto)!»



Domenica di protesta per i diritti degli omosessuali: nella Francia di Hollande, per negarli. A Roma, sotto il balcone del simbolo della Chiesa cattolica, per affermarli.


A Parigi sono scese in piazza diverse decine di migliaia di cittadini (300 mila al massimo secondo la polizia, 800 mila secondo gli organizzatori): pacifici e ben vestiti, hanno scandito slogan contro le politiche favorevoli ai matrimoni e alle adozioni gay del presidente François Hollande, (promesse, tra l'altro in campagna elettorale). In Vaticano quasi lo stesso clamore è stato suscitato da sole quattro donne, due francesi e due ucraine, di 23 e 25 anni, del gruppo femminista Femen: quattro ragazze che, in jeans e seno nudo sotto il cielo di gennaio, hanno urlato il loro sdegno contro Benedetto XVI. Il Papa si è infatti recentemente pronunciato contro le unioni omosessuali, definendole “una ferita alla giustizia e alla pace” e "un'offesa contro la verità della persona umana”. Sul corpo delle quattro amazzoni, una delle quali è la leader ucraina del movimento, Inna Shevchenko, le scritte “we trust in gay” e “shut up”, esortazione rivolta al pontefice.



  
A Parigi la manifestazione è stata appoggiata dalla chiesa cattolica, da numerose organizzazioni religiose e dal principale partito di opposizione di centrodestra, l'UMP (quello dell'ex presidente Sarkozy). Tra gli organizzatori più attivi c'è stata la comica Frigide Barjot - pseudonimo di Virginie Tellenne. Non ha partecipato invece Marie Le Pen, leader del Front Nationale, il terzo partito del paese.

A Roma, invece, non solo la polizia si è prodigata per strappare le quattro attiviste dal centro della scena, ma ci si è messa anche una signora che ha bacchettato, munita di tanto d'ombrello quanto di fede incrollabile nella parola del Papa, le quattro miscredenti, e le urlò contro: “Sei il diavolo, sei il diavolo!”


"un'offesa contro la verità della persona umana”?
Offesa contro la verità della persona umana per me non è l'amore tra due persone dello stesso sesso, l'offesa secondo me è la pedofilia, stupri, omicidi che si verificano quotidianamente i soprusi dei nostri governanti che stanno distruggendo il nostro futuro. Ma questa maggioranza prescelta da Dio, chiude gli occhi e fingere di non vedere.

Il Papa dice che i matrimoni gay minacciano la società, non ho mai visto un gruppo di omosessuali attaccare gruppi di etero o sequestrando aeri per farsi esplodere in qualche posto, credo che le religioni da secoli diffondono odio, che minacciano veramente la società.

Il matrimonio gay, sarà un giorno quello che è stato per l'abolizione della schiavitù, il razzismo, il voto alle donne altri diritti concesso alle donne chi dalle nostre parti che non dimentichiamo che in tante altre parte del mondo loro neanche possono permetersi ancora oggi di sognare, per colpa di ?.

Tutto è secondo me una questione di tempo. In ogni caso la chiesa è pronta a difendere situazioni presenti in luoghi dove ha necessità di espandere il proprio potere terreno infischiandosene allegramente dei dogmi che impone da noi, come la battaglia contro l'aborto, e ammettono o anche benedicono la presenza di governi che attuano la pena di morte per gli omosessuali.



Notizie ; http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/12/matrimonio-e-adozione-gay-scendono-in-piazza-oppositori-alla-legge-francese/468404/#.UPMFIfY5KAs.facebookhttp://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/01/13/vaticano-blitz-delle-femen-a-san-pietro-durante-angelus-del-papa/216775/

Jodie Foster parla di privacy e l'omosessualità in un discorso commuoventi ai Golden Globe

Jodie Foster ha commosso il pubblico ai Golden Globe di Domenica notte, per difendere la separazione tra vita pubblica e privata e per parlare per la prima volta apertamente della sua omosessualità. In un discorso dopo aver ricevuto il premio Cecil B. Mille, alla carriera, l'attrice ha precisato che era 'uscita allo scoperto mille anni fa, nell’età della pietra, prima a parenti e amici e poi via via a chi incontravo nella mia cerchia".

 Alicia Christian «Jodie» Foster è un'attrice, regista e produttrice cinematografica, candidata quattro volte all'Oscar, di cui due vinti per «Sotto accusa» (1989) e «Il silenzio degli innocenti» (1992). È nata nel 1962 a Los Angeles. Debutta a soli tre anni in vari spot pubblicitari (famoso quello per la Coppertone riprodotto accanto) e lavora a lungo per la Disney. Nel 1988 interpreta Sarah in «Sotto accusa», di Jonathan Kaplan, basato sulla storia vera di una cameriera stuprata sul flipper di un bar. Ma il ruolo che la consacra come star a livello internazionale è quello dell'agente Fbi Clarice Starling ne «Il silenzio degli innocenti» di Jonathan Demme. Nel 2013 riceverà il Golden Globe alla carriera, la più giovane attrice a ricevere questo premio dopo Judy Garland.


"Credo di avere un bisogno improvviso di dire qualcosa che non ho mai detto in pubblico. Sono un po' preoccupata ma non così nervosa come il mio agente. Come tutti sanno sono... single,". Ma parlerò con orgoglio ... sono single ', ha scherzato l'attrice 50 anni,' spero di non deludere per non avere una grande dicurso oggi di 'coming out'ì". La Foster ha proseguito ironizzando sul fatto che ci si aspetta che le celebrità rivelino di essere gay "con una conferenza stampa, un profumo o un reality in prima serata. E voi ragazzi potreste essere sorpresi, ma io non sono Honey Boo Boo Child (una bambina protagonista di un reality statunitense in cui si raccontano i suoi sforzi per diventare una reginetta di bellezza, ndr). No, mi dispiace. Questa non sono io, non lo sono mai stata e mai lo sarò. Ma per favore non piangete, perché il mio reality show sarebbe davvero noioso". Ha quindi aggiunto con aria di sfida: "Se foste stati una figura pubblica sin da bambini (ha debuttato a 3 anni nella pubblicità del Coppertone) anche voi valutereste la privacy sopra ogni altra cosa".

Nessun tabù

La Sessualità di Jodie Foster non e un mistero a Hollywood da molti anni, ma l'attrice non aveva mai affrontato la questione in pubblico. "Non potrei mai stare qui, senza riconoscere uno dei più profondi amori della mia vita: la Foster ha quindi ringraziato Cydney Bernard, produttrice cinematografica che ha identificato come "la mia eroica co-genitrice, la mia ex-partner in amore e sorella dell'anima per la vita". La Bernard è stata la sua compagna per 20 anni, da quando si incontrarono sul set di Sommersby nel 1993, una relazione che non ha mai nascosto e nel corso della quale sono stati concepiti i due figli della coppia (Charles nel 1998 e Christopher nel 2001).

L'attrice ha poi ha poi avuto un momento di intensa commozione quando ha parlato della madre ottantaquattrenne Evelyn Almond, che soffre di demenza senile. "Mamma, lo so che sei dentro quegli occhi azzurri da qualche parte", ha detto con le lacrime agli occhi. "Ti amo, ti amo, ti amo, e spero che se dico questo tre volte, le parole sapranno magicamente raggiungere la tua anima, e potranno riempirla di grazia, con la gioia di sapere che hai fatto bene in questa vita, sei una mamma grande!

Infine il pensiero e le parole ai due figli: "Charlie e Kit sono la mia ragione di vita e di evoluzione... Ragazzi, nel caso non lo sapeste, questo discorso, tutto questo è per voi. Sono così orgogliosa della nostra Modern Family!" - ha esclamato.

La Foster ha quindi concluso il discorso con un riferimento indiretto a un cambiamento di priorità nella sua carriera. Ma dietro le quinte con i giornalisti ha smentito ogni ipotesi di ritiro: "Sento questo momento come la fine di un'era e l'inizio di qualcos'altro, un momento spaventoso ed eccitante". "Il mio discorso parla per sé - ha poi aggiunto, spiegando perché abbia deciso questo luogo e questo momento per discutere pubblicamente della sua vita privata - è un grande momento, volevo dire quello che ho più a cuore".






Le star di Hollywood entusiaste per il coming-out di Jodie Foster.
18:55 14 GEN 2013

(AGI) - Londra, 14 gen. - E' un coro di approvazione quello che si e' levato in favore di Jodie Foster dopo che il suo coming-out a sorpresa sul palco dei Golden Globe. Rosie O'Donnell, star dei talk show, lesbica dichiarata, ha scritto su Twitter che il discorso della Foster l'ha "commossa fino alle lacrime" e Ricky Martin, che appena due anni fa ha rivelato la sua omosessualita', ha sottolineato come l'attrice abbia scelto "il momento per lei giusto, non un attimo prima, non uno dopo". Sintetico, sempre su Twitter, Jesse Tyler Ferguson: "Jodie Foster. Sei la perfezione. Ti amo." Kristin Chenoweth, attrice di 'Glee', ha detto di essere stata sopraffatta dall'emozione mentre guardava in tv la cerimonia di consegna dei Golden Globe. "Sono in lacrime" ha scritto, "Jodie mi ha ucciso. Meravigliosa" Richard Dreyfuss ha twittato tutta la sua ammirazione per la Foster, "una delle piu' straordinarie attrici di tutti i tempi, ma soprattutto, una delle persone piu' straordinarie". (AGI) .

A testimonianza di quanto il discorso di Jodie abbia inciso sulla serata la battuta finale delle due conduttrici Tina Fey e Amy Poulher che si sono congedate dal pubblico dicendo: "Noi andiamo a casa con Jodie".

Fonte: http://www.whogottherole.com/news/jodie-foster-is-gay-and-retiring-watch-last-nights-golden-globe-speech-28976

sabato 12 gennaio 2013

Svezia: stop alla sterilizzazione forzata dei transessuali

La Svezia decide di abrogare ufficialmente la legge che costringeva i transessuali a subire la sterilizzazione per poter ottenere il riconoscimento legale del cambio di genere. La normativa era in vigore dal 1972.

La Svezia ha ufficialmente abrogato la legge che prevedeva la sterilizzazione forzata delle persone transgender, dopo che decine di migliaia di cittadini europei hanno combattuto per ottenere la sua abolizione.

La normativa, che era in vigore nel Paese scandinavo dal 1972, comportava che un o una transessuale doveva subire la sterilizzazione per ottenere il riconoscimento del cambio di genere.

Tuttavia, la pratica è stata ufficialmente bandita ieri (10 gennaio) dopo una sentenza da parte del giudice amministrativo d'appello di Stoccolma che ha detto che la legge era incostituzionale e in aperta violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. La decisione fa seguito a una campagna di attivisti per i diritti gay e gli appelli di diversi membri del Parlamento europeo.

Nel mese di febbraio, la Federazione svedese per Lesbiche, Diritti degli omosessuali, bisessuali e transgender (RSFL) e AllOut.org hanno raccolto 47.689 firme di cittadini europei sollecitando il primo ministro Fredrik Reinfeldt a pronunciarsi contro la legge, dopo aver taciuto sulla questione.

Ulrika Westerlund, presidente della RSFL, ha accolto con favore l'abolizione della legge che si pensa sia stato utilizzato su un massimo di 500 persone transessuali. Si aspetta che molte di quelle vittime ora chiedano un risarcimento allo Stato.

Fonte:  di redazione@gay.tv