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martedì 13 novembre 2007

GLI AFFARI DI "FAMIGLIA" NON VI RIGUARDANO


(13/11/2007) Il rapporto biennale del Cisf si chiede perchè etichettare con il nome di "famiglia" stili di vita diversi: le coppie omosessuali danno vita a relazioni "radicalmente differenti" dagli etero e non creano valore aggiunto alla società.
Mettiamoci d'accordo. In questi giorni sono state presentate due ricerche, una è il rapporto dell'Istat sulla vita quotidiana nel 2006, l'altra il decimo 'Rapporto sulla famiglia in Italia'del Cisf, il Centro studi internazionale sulla famiglia delle edizioni San Paolo.

Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica, a dispetto del non-dibattito sulle unioni civili (a parte quando se ne occupano quei comunisti della Treccani, ovviamente), il numero delle libere unioni in Italia è aumentato dalle 564 mila del 2003 alle 637 mila del 2006. Il numero delle famiglie con figli è diminuito e il numero di componenti per ciascuno dei 23 milioni di nuclei familiari è infatti di 2,5. Una famiglia che muta, si evolve, si adatta ai tempi che corrono.



Ma veniamo al Cisf. Il titolo del rapporto, curato dal professore di Sociologia della famiglia dell'Università di Bologna Pierpaolo Donati, è 'Ri-conoscere la famiglia: quale valore aggiunto per la persona e la società?'. La tesi di fondo sono in realtà 9 tesi di fondo: ossia 9 contributi esterni di studiosi che si interrogano su cosa sia, da dove venga e dove stia andando l'istituzione familiare.
Partendo dai presupposti che la rappresentazione della famiglia odierna è falsata e che la maggioranza della popolazione vive in una famiglia normo-costituita, il rapporto si chiede tra l'altro perchè etichettare come "famiglia" stili di vita diversi: "che senso ha rivendicare il riconoscimento dell'essere famiglia per una mera situazione di fatto o per un puro desiderio privato? Perché mai chiedere di essere riconosciuti come famiglia se si sostiene che si vive più felici senza sposarsi, senza fare differenze di gender, senza volere figli, o avendoli senza legami solidi e duraturi con il partner?". Che è un po' come chiedere ad uno al quale è vietato nuotare: scusa, ma perchè vuoi proprio nuotare se non lo hai mai fatto e non ti è permesso farlo?

Dicevamo, perchè accanirsi tanto? Perchè le coppie omosessuali chiedono di essere riconosciute come famiglie se, come dice il rapporto Cisf, danno vita a relazioni "radicalmente differenti" da quelle delle coppie eterosessuali? Qualche esempio: la durata di una coppia omosessuale è "una piccolissima frazione rispetto a quella delle coppie etero sposate"; chi vive in coppie omosessuali ha "un numero di partner enormemente superiore a quello delle coppie sposate, anche se una piccola percentuale è monogama (almeno per un certo periodo)"; l'impegno nella relazione è di durata breve o comunque limitata; le coppie omosessuali hanno "indici di morbilità dovuti al tipo di relazioni vissute che sono decisamente superiori a quelli delle altre coppie"(n.d.r. dicesi morbilità la frequenza di una malattia in una popolazione); "la probabilità delle violenze intime nelle coppie omosessuali è decisamente superiore a quella che si registra nelle coppie eterosessuali" e , dulcis in fundo, "i bambini cresciuti da un padre e una madre in famiglie tradizionali presentano livelli più elevati di felicità, salute, e successo rispetto ai bambini allevati da coppie omosessuali". Io ho sentito dire che alcuni bambini cresciuti da etero riescono anche a volare.
Un'intera tesi del rapporto, curata dagli economisti Luigino Bruni e Luca Stanca, è dedicata proprio allo studio del tasso di felicità in famiglia e i risultati delle indagini su 138 mila persone provenienti da 75 nazioni mostrano come il livello di benessere dell'individuo aumenti nell'ambito familiare. Ovviamente essere sposati rende più felici che essere conviventi, che però è sempre meglio dell'essere single. Sposati con figli poi è il top della felicità. Ma persino essere vedovi è meglio che essere single.

In conclusione, tanto per non usare inutili eufemismi, "solo la famiglia come relazione di piena reciprocità tra i sessi e le generazioni crea quel valore aggiunto che le altre forme non creano, anzi consumano". E, ovviamente, rende felici.


alessia.gargiulo@gay.tv

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