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giovedì 2 agosto 2007

Lettera a Prodi

Ho letto il suo intervento al Corriere pubblicato oggi, quasi tutto incentrato sull'evasione fiscale.

Poi ne ha detta una grossa: l'evasione è la ragione di un pesante deficit nel bilancio dello Stato.

Allora io vorrei chiederle, ma pensate, lei e tutta la casta politica, che la gente sia stupida ? Pensate che ci si fidi ancora di quello che ci propinate come verità assolute. Allora avete sbagliato tutto, forse non ve ne siete resi conto, ma la gente è meno stupida di quanto pensiate. La gente si informa usando i canali giusti e liberi, i media e i giornali sono ormai risaputamente inaffidabili o collusi con gli interessi della politica e delle banche.

Abbia il coraggio di parlare della vera ragione dell'esistenza del debito pubblico, che ci sta schiacciando e prosciugando risorse che facciamo sempre più fatica a recuperare. Lei se non sbaglio è un professore di economia, e sa sicuramente di cosa stò parlando. Lei sa benissimo che il sistema di consumo attuale basato sul debito non ci porterà da nessuna parte, guardi negli stati uniti cosa stà succedendo, e vi rifiutate di affrontare il probblema alla radice, l'unica cosa che sapete fare è parlare di evasione, tentando di mettere in contrasto sociale dipendenti e lavoratori.

Basta con titoli di stato emessi a garanzia delle banconote che ci vengono prestate dalla BCE, indebitandoci sempre più.

Basta con l'emissione da parte delle banche di denaro elettronico, col trucco della riserva frazionaria, generando immense difficoltà a chi ne usufruisce, grazie anche alla politica monetaria di sconsiderati europei, di centellinamento se non eliminazione totale della liquidità, con il contemporaneo aumento dei tassi, che impoveriscono tutti, lo stato in primis.

Allora di queste cose ne volete parlare o no ?

Secondo me è meglio che il grosso della popolazione lo venga a sapere da chi ci governa, che molto onestamente ammette di avere sbagliato tutta la gestione della questione.

E la smetta di parlare di evasione, è già roba vecchia, lo dice lei, dall'unità di italia.
maurizio g.

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