In Italia il Ddl Contro l’omotransfobia viene bloccato, negli Usa arriva il passaporto senza genere


di VIOLA RIGOLI

In Italia si esulta in Aula perché la legge contro l’omotransfobia non passa, negli Stati Uniti viene rilasciato il primo passaporto in cui il genere sessuale viene indicato con la “X”.

La decisione presa dall’amministrazione Biden, segna una svolta storica nel riconoscimento dei diritti delle persone che non vogliono essere identificate con la classificazione binaria “uomo” e “donna”.

Passaporto senza genere

E così, dal prossimo anno, con l’aggiornamento di tutti i moduli federali, sarà più facile inserire nella propria richiesta la nuova opzione. Gli Stati Uniti, dopo gli anni trumpiani, tornano a promuovere l’inclusività la libertà, la dignità e l’uguaglianza di tutte le persone. Comprese le persone LgbtqI+.

Intersessualità riconosciuta dagli Usa


La prima persona a ottenere il passaporto, anche se per motivi di privacy non è stato confermato dal Dipartimento di Stato, sarà il veterano della Marina, intersessuale del Colorado, Dana Zzyym, militare americano che da anni combatte una battaglia legale per veder riconosciuta la propria intersessualità, dopo che le fu negato il passaporto per uscire dal Paese per non aver sbarrato sulla domanda né la casella “maschio” né quella “femmina”. Nessun tribunale, anche dopo numerosi interventi chirurgici anche durante l’amministrazione Obama, ha mai voluto riconoscere il suo genere “X”.

Passaporto senza genere: grazie Biden

Ma i tempi, fortunatamente, cambiano. Almeno in America. E con l’arrivo alla Casa Bianca di “Sleepy” Joe, i diritti civili tornano in primo piano. Biden nomina la transgender Rachel Levine viceministro della Sanità, e poi ammiraglio medico e impone il divieto di discriminare a scuola in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Il militare Dana Zzyym ora può partire

Il riconoscimento del passaporto X renderà più facile la vita di almeno 1,2 milioni di adulti americani non binari, 2 milioni di transgender e 5,5 milioni di persone che si considerano “intersessuali”. Almeno in partenza, perché all’arrivo in Paesi dove tutto questo non è neanche immaginabile, cosa succederà al momento ancora non è chiaro.



Intanto, però, Dana Zzyym ora potrà viaggiare fuori dal Paese, la sua battaglia è stata vinta e la sua intersessualità è stata ufficialmente riconosciuta. Del resto, come ha commentato: «Solo i criminali e i prigionieri non hanno il permesso di uscire dal Paese». Gli Stati Uniti si aggiungono ad Australia, Nuova Zelanda, Nepal e Canada.


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