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sabato 30 giugno 2018

Buon Pride2018 a tutti, oggi Milano, Padova, Perugia e Pompei. I colori dell'OndaPride da nord a sud Italia.



Milano
:Tutto pronto per il Milano Pride, la tradizionale parata che conclude la settimana dedicata alla difesa dei diritti Lgbt. L'appuntamento è alle 15 in piazza Duca d'Aosta. Con i tradizionali carri, ma soprattutto con i tanti colori, gli striscioni, i cartelli, i volti, anonimi e non che animeranno la parata. Il corteo si concluderà con un flashmob in piazzale Oberdan, nel cuore di porta Venezia verso le 18.

Il corteo di Padova Pride partirà da Prato della Valle per attraversare il centro e approdare in piazzale Boschetti per la grande festa finale. Dalle 24 si continua al Padova Pride Village dove si svolgerà il Party Ufficiale.


Perugia Pride «Dopo i recenti attacchi del Ministro Salvini e la preoccupante ondata razzista che sta vivendo il nostro paese abbiamo scelto anche noi di dare un segnale concreto il corteo del Perugia Pride verrà aperto da un gruppo di migranti Lgbti. Persone omosessuali e transessuali scappati dai propri paesi dove subiscono discriminazioni e violenze che arrivano fino alla pena di morte. Sabato saranno con noi e porteranno lo striscione di apertura di quella che sarà una grande manifestazione di libertà e diritti». Ad annunciarlo è il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni. Appuntamento per il concentramento alle ore 15 in Piazza Grimana / Fortebraccio, da dove il corteo si muoverà fino ad arrivare in Piazza Italia, ai Giardini Carducci, dove si terranno gli interventi conclusivi.

Pompei -il corteo che prevede migliaia di partecipanti nella città di Pompei.
Di seguito il programma scritto.

Ore 15:30 Concentramento Piazza Falcone e Borsellino

ore 16:30 Partenza

Percorso: via Carlo Alberto, Piazza Bartolo Longo, Via Roma, Via Plinio

Conclusione corteo Piazza Esedra con interventi.

Di seguito il “Documento politico Pompei Campania Pride 30 giugno 2018”


#DirittieLaicità

Non basta solo un mese per festeggiare l'amore e l'uguaglianza, ma bisogna festeggiarli tutto l'anno.


Buon Pride

Marcha de orgulho LGBT de Istambul ocorrerá apesar de proibição do governo, diz organização

Il coraggio della comunità LGBTIdi Istanbul, che ogni anno sfida i divieti da un governo sempre più conservatore e autoritario e manifesta per il Pride, testimonia che la lotta per i diritti civili non può essere arrestata. Siamo solidali con le sorelle ed i fratelli turchi. LoveWins Pride2018 La Turchia è stata per decenni depositaria di una cultura istituzionale laica e a suo modo progressista. "È stata, ad esempio, tra i primi paesi musulmani a consentire lo svolgimento di un gay pride" ricorda Jenny Van Der Linden, coordinatrice per la Turchia di Amnesty international a Bruxelles. "Ma ora la manifestazione è bandita, e il presidente Erdogan si è spinto al punto di dichiarare ai media che l'omosessualità è incompatibile con i valori del Corano".


ISTAMBUL (Reuters) - A marcha de orgulho lésbico, gay, bissexual e transgênero (LGBT) de Istambul ocorrerá no domingo, mesmo que o governo da cidade turca a tenha proibido, citando preocupações com segurança, disseram os organizadores do evento nesta sexta-feira.

Em comunicado publicado na página da Semana LGBTI+ de Istambul no Facebook, os organizadores disseram que a decisão de proibir a marcha era discriminatória e ilegítima.

"Essa marcha é organizada para combater a violência e discriminação alimentada por essa decisão da governança", disseram os organizadores.

"Nós gostaríamos de informar à imprensa e ao público que nós seguiremos adiante com a nossa orgulhosa marcha com a mesma ambição que tínhamos antes."

Paradas de orgulho gay foram proibidas em Istambul pelos últimos três anos. Embora a homossexualidade não seja crime na Turquia, diferentemente de outros países de maioria muçulmana, há ampla hostilidade a homossexuais na sociedade turca.

Na quinta-feira, autoridades na capital turca Ancara proibiram a exibição do filme Pride, uma comédia dramática de 2014 de temática LGBT, citando riscos à segurança pública.

Liberdades civis na Turquia se tornaram uma preocupação particular para o Ocidente após uma onda de repressão depois de uma tentativa de golpe militar em julho de 2016.

A Turquia prendeu 160 mil pessoas e demitiu quase o mesmo número de funcionários públicos desde a tentativa de golpe, disse a Organização das Nações Unidas em março. Destes, mais de 50 mil foram formalmente processados e estão sendo mantidos presos durante julgamento.

(Por Ezgi Erkoyun e Yesim Dikmen)

sabato 23 giugno 2018

In occasione del mese dell'orgoglio gay, Sky vi consiglia una serie di film, documentari a tema: da non perdere per celebrare.

 

In occasione dei festeggiamenti del mese dell'orgoglio LGBT "gay pride "marcia" (o manifestazione") "dell'orgoglio gay, lesbiche, bisex e transgender". Sky ci regala un viaggio alla scoperta di un movimento che ha lottato, e continua a farlo, per i propri diritti, tentando di abbattere pregiudizi e diffidenza. 



Da giovedì 21 giugno, in prima e seconda serata, Sky , ci propone una serie di film, documentari a tema: ecco i titoli in visione sul satellite di Sky.



Su Sky Arte HD, I due episodi che compongono la pellicola Gay Revolution ‒ Il secolo arcobaleno faranno luce sulle origini della cultura gay, ritrovandola nella musica, nella letteratura e nei film. Una cultura che, prima della rivoluzione sessuale e dei moti di Stonewall del 1969.


Su LaF (Sky 135)Chiara Francini Attrice e scrittrice. Chi in qualità di conduttrice per il programma Love me gender. Celebra insomma il mese dell’orgoglio arcobaleno con dodici storie in quattro episodi sull’identità (e la fluidità) di genere. Racconta di coppie nate dopo un cambio di sesso, di famiglie allargate, di persone intersex e focolai domestici poligenitoriali o dove i ruoli di mamma o papà non sono poi così netti come la tradizione insegna.




GENERATIONS – UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA, con Naomi Watts, Susan Sarandon ed Elle Fanning; venerdì 22 la toccante produzione HBO premiata con l’Emmy 2014 sul drammatico stigma dell’HIV per la comunità gay negli anni 80 THE NORMAL HEART, con Mark Ruffalo, Julia Roberts e Matt Bomer, vincitore del Golden Globe 2015; sabato 23 il capolavoro di Pedro Almodóvar sulla scoperta della transessualità TUTTO SU MIA MADRE, vincitore del Oscar® e Golden Globe per il Miglior film straniero e della Palma d'oro per la regia a Cannes; domenica 24 il primo titolo della storia del cinema a tematica LGBT a vincere l’Oscar® come Miglior film MOONLIGHT – TRE STORIE DI UNA VITA. Infine, ogni giorno in seconda serata, è prevista WHEN WE RISE, la miniserie in 4 parti ideata dal premio Oscar® Dustin Lance Black sulla storia del movimento LGBT dagli anni 70 fino ai giorni nostri.





Giugno è il mese in cui i membri della comunità LGBT






Camminano per il mondo a testa alta, sventolando bandiere arcobaleno. Perché essere visibili significa esistere e le sfilate a questo servono: dare visibilità a chi, durante gli altri 11 mesi dell’anno, viene (ancora) discriminato per la propria identità di genere e il proprio orientamento sessuale; a chi, in passato, ha dovuto lottare con la forza contro abusi, violenze e brutalità inflitte da una società che ha fatto dell’eterosessualità una regola e dei generi uomo/donna le uniche identità possibili (e dell’omosessualità un “disturbo mentale”).

Giugno è stato scelto come di Pride Parade, per commemorare i Moti di Stonewall, una serie di scontri violenti iniziati nelle prime ore del 28 giugno 1969 quando la polizia ha fatto l’ennesima irruzione di routine nello Stonewall Inn, locale gay nel Greenwich Village di New York. Quella mattina qualcosa è cambiato e i membri della comunità gay hanno deciso di reagire e contrastare gli attacchi.

L’evento viene simbolicamente considerato la nascita del movimento di liberazione omosessuale contemporaneo: gli scontri sono durati 6 giorni e hanno coinvolto migliaia di persone, diventando un simbolo di resistenza alla discriminazione sociale e politica e di solidarietà tra gruppi della comunità LGBT+. C’è anche un volto associato ai moti di Stonewall ed è quello di Sylvia Rivera, attivista transessuale che si vuole abbia cominciato la protesta gettando la prima bottiglia contro un agente.

Un anno dopo, il 28 giugno 1970, il primo gay pride ha sfilato per le strade di New York, dal Greenwich Village a Central Park, nella giornata che è passata alla storia come il Christopher Street Gay Liberation Day (dal nome della via dov’era ubicato lo Stonewall Inn).
“Migliaia di Omosessuali Tengono una Manifestazione di Protesta a Central Park”titolava la prima pagina del The New York Times.




Da allora le sfilate celebrano l’orgoglio omosessuale popolando i centri delle maggiori città del mondo. In Italia le sfilate dell’orgoglio sono già cominciate e qui trovate tutte le date. Qui invece ci sono le date di tutti i pride del mondo, tra cui quelli di Madrid e Barcellona, i pride più grandi di Europa che durano diversi giorni e uniscono milioni di persone, e quello di San Paolo del Brasile, il più grande del mondo, che si è tenuto sabato 3 giugno .



Fonte:https://www.tpi.it/2018/06/21/gay-pride-2018-date/

http://arte.sky.it

https://it.wikipedia.org/wiki/Gay_pride

venerdì 22 giugno 2018

È in arrivo la Milano Pride Week 2018 ed eccoci puntuali a segnalarvi tutti gli eventi e gli appuntamenti della settimana più LGBT+ friendly dell’anno.

10 giorni e 60 eventi organizzati da oltre 40 associazioni attive sul territorio e brand nazionali e internazionali. Questi i numeri di Milano Pride 2018, la manifestazione dell’orgoglio gay, lesbico, bisessuale, transessuale, asessuale e intersessuale promossa dal Cig Arcigay Milano e dal Coordinamento Arcobaleno che riunisce gruppi e associazioni LGBT+ e non solo.
Milano Pride Week 2018: il programma

Il programma della Pride Week è ufficialmente partito con il Festival Mix Milano 2018, la rassegna di Cinema Gaylesbico e Queer Culture che propone, da giovedì 21 a domenica 24 giugno, quattro giorni di proiezioni e incontri presso il Teatro Strehler e il Teatro Studio Melato.

Sabato 23 giugno al teatro Elfo Puccini: la compagnia La Dual Band va in scena con l’istrionico Let’s talk about sex, un pastiche che racconta in prosa e in musical dell’attrazione e dell’erotismo partendo dal brodo primordiale, passando poi per i grandi classici letterari, per la storia della musica e per i mutamenti del costume nel corso dei secoli. Lo stesso giorno, l'Elfo Puccini ospita anche P.A.R.T.Y., il progetto fotografico itinerante che racconta il mondo artistico della nightlife QLGBT: il fotografo Nils Rossi svela i volti di performer, ballerini, dj che si sono esibiti durante l'ultima stagione di q|LAB.

Lunedì 25 giugno, tutti al Cinema Arcobaleno con Filippo Timi, presente alla proiezione del film Favola insieme al regista Sebastiano Mauri: Favola è una commedia dissacrante sul tema dell’identità che racconta sogni e dolori di una donna americana, borghese e transessuale che cerca di evadere da un’America-confetto in stile anni ’50, una gabbia troppo piccola per contenere il suo segreto.


Mercoledì 27 giugno il programma della Pride Week prosegue in Microsoft House per il talk Storie di genere, di identità, di transizione, di vita, in cui i rappresentanti di diverse aziende espongono le iniziative virtuose prese sui temi dell’identità di genere. A seguire, aperitivo e proiezione gratuita del film The Danish Girl ispirato alla vita del poeta danese Lili Elbe, la prima persona a essere identificata come transessuale e a essersi sottoposta a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale.

L’edizione 2018 della Pride Week di Milano dà spazio anche ai libri. La Libreria Antigone, specializzata in studi di genere, femminismi, arte e cultura queer, in occasione di Milano Pride 2018 ha messo a punto un programma di incontri e presentazioni di libri: da Massimo Prearo, autore di La crociata antigender, ospite di Antigone martedì 26 giugno, alla trans genovese Rossella Bianchi che presenta L’amico degli ultimi: Don Gallo visto dalle Princesas mercoledì 27; fino al dialogo, giovedì 28 giugno, tra lo scrittore e saggista Crocifisso Dentello e il Premio Strega Walter Siti, a partire dal libro Bruciare tutto.

Sabato 23 giugno, la Libreria dei Ragazzi di Milano invita adulti e bambini a leggere insieme e scoprire tante storie nel laboratorio Famiglie a colori. Alla Libreria Popolare, invece, mercoledì 27 giugno sono ospiti Rita De Santis e Nicla Vassallo, che presentano i loro libri Il nuoro e gli #altri e La donna non esiste. E l'uomo? Sesso, genere e identità. Alla Libreria Claudiana, infine, da segnalare la presentazione del libro Allah Loves Equality: si può essere gay e musulmani?, fissata per giovedì 28 luglio.

Domenica primo luglio, infine, i Gruppi Sportivi di Pride Sport Milano invitano tutti i milanesi sopravvissuti alla parata e alle serate conclusive di Milano Pride al Quanta Club per partecipare a tornei di beach volley, calcetto, tennis e running del Pride Sport Closing Day: un momento di condivisione all’insegna dei valori dello sport come rispetto, lealtà, integrazione, sana competizione e affermazione del merito.
Milano Pride Square 2018

In piazzale Lavater nasce il Rainbow Garden, un grande spazio con giochi e attività per bambini allestito dal pomeriggio di giovedì 28 alla mattina di sabato 30 giugno. Il Rainbow Garden - iniziativa fortemente voluta daMilano Pride e dall’associazione Famiglie Arcobaleno in collaborazione con il Blanco, il Ristorante Olio e la Gelateria Wally - è finalizzata ad educare i bambini alla diversità e alla condivisione, anche grazie alla casa editrice per bambini Stampatello.

Si anima invece con party e animazioni la scalinata di via Vittorio Veneto, che ospita il palco principale della Pride Square. Nelle serate di giovedì 28 e venerdì 29 giugno La Wanda Gastrica presenta rispettivamente le selezioni per il Nord Italia del concorso Il Gay Più Bello d’Italia e quelle regionali di Miss Drag Queen: i vincitori competeranno poi ad agosto per il titolo nazionale a Torre del Lago in Versilia.

Il terzo cuore della Pride Square, largo Bellintani, è invece dedicata a coloro che rendono possibile Milano Pride. Un’opportunità per conoscere le associazioni, le aziende e i gruppi LGBT+ che sono impegnati a diffondere i messaggi e valori del Pride 365 giorni all’anno. Qui giovedì 28 dalle 20.00 Checcoro (il primo coro LGBT+ di Milano) e Good News danno appuntamento per il tradizionale concerto a cappella che spazia dai classici italiani al pop internazionale e pezzi legati alla cultura e alle sfide della comunità arcobaleno. In largo Bellintani anche il Gruppo Salute del Cig Arcigay, Lila Milano Onlus e Asa Onlus Milano, con una postazione dove tutti possonosottoporsi gratuitamente a test Hiv rapidi.
Milano Pride 2018: la parata

Dopo il successo dell’edizione 2017 che ha coinvolto oltre 200.000 persone, la tradizionale parata Milano Pride 2018 va in scena quest'anno sabato 30 giugno, con ritrovo in piazza Duca D’Aosta. Il percorso prevede l'attraversamento di piazza Caiazzo e poi la prosecuzione lungo corso Buenos Aires. Al termine del percorso in Porta Venezia il corteo si trasforma in un party cittadino a cielo aperto. Sul palco principale, a condurre lo spettacolo conclusivo ci sono Drusilla Foer - madrina di Milano Pride 2018 - e lo speaker Fabio Marelli di Discoradio. Qui, momenti di musica e festa sono alternati ai discorsi delle istituzioni e delle associazioni. L’evento si conclude con un flash mob organizzato da Angelo Cruciani.

Milano Pride 2018 ha il patrocinio del Comune di Milano, della Città Metropolitana di Milano e di Arcore, Arluno, Bollate, Busto Garolfo, Corbetta, Cusano Milanino, Inveruno, Melegnano, Paullo, Pregnana Milanese, Rho e San Donato Milanese, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, del Politecnico di Milano e, per la prima volta, anche della Commissione Europea. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.milanopride.it.

Il programma della Pride Week è ufficialmente partito con il Festival Mix Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture:da ieri giovedì 21 a domenica 24 giugno. Teatro Strehler e il Teatro Studio Melato.

L'edizione numero 32 per il Festival Mix Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture: festival che, giunto alla sua 32° edizione. Fondato nel 1986 come rassegna di cinema dal nome “Uno sguardo diverso” da CIG, Altro Martedì, Babilonia e A.S.A. , già dalla sua prima edizione si proponeva quindi come una manifestazione culturale trasversale che, puntando sulla valorizzazione della cinematografia indipendente, da un lato raccoglieva le istanze di rivendicazione e affermazione dell’intera comunità LGBTQI, e dall’altro ne anticipava le tendenze e ne promuoveva il riscatto politico e sociale.



Dal 1986 a oggi, pur non perdendo le sue radici originarie di impegno politico e radicamento territoriale, il Festival si è trasformato, rappresentando simbolicamente l’attraversamento di identità che l’intera comunità LGBTQI ha percorso negli ultimi 30 anni. Mix Milano rappresenta una delle più importanti rassegne di cinema tematico a livello internazionale e che vedrà anche quest’anno la partecipazione di numerosi ospiti nazionali e internazionali.

Manifestazione organizzata dall’Associazione culturale Mix Milano con il patrocinio del Comune di Milano e con il contributo del locale assessorato alla Cultura.

Ideato da Giampaolo Marzi, diretto e prodotto da Debora Guma, Rafael Maniglia e Andrea Ferrari.

L’evento conclusivo, domenica 24 giugno, vedrà invece la partecipazione straordinaria della regista Trudie Styler, moglie di Sting e del giovane attore Alex Lawther (“The End Of The F***ing World”) protagonista di “Freak Show”, oltre all’incursione della controversa star del web Martina Dell’Ombra. Per il secondo anno di fila, inoltre, tutti gli appuntamenti del festival sono ad ingresso gratuito con tessera dell’associazione culturale Mix Milano (la si può avere con una donazione a partire da 10 euro).

Una selezione di 50 titoli suddivisi nelle tradizionali sezioni Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi, viene valutata da tre giurie composte da esperti/e e critici/che di cinema chiamati a scegliere le migliori opere cinematografiche a tematica LGBT. Anche il pubblico può esprimere la propria preferenza eleggendo il Miglior Lungometraggio attraverso l’app ufficiale del Festival Mix Milano 2018 per smartphone e tablet. Mentre il magazine online Cultweek assegna una menzione speciale ad uno dei lungometraggi in concorso.

Un ulteriore riconoscimento, quest’anno, è offerto da laF - tv del Gruppo Feltrinelli - che consegna il Premio MIX laFal miglior documentario in concorso (in palio la messa in onda del vincitore sul canale) e propone l’anteprima nazionale in sala dell’ultimo episodio di Love Me Gender (domenica 24, ore 18.00, Teatro Studio Melato). Tra le altre nuove media partnership di questa edizione, anche Sky Arte, che presenta fuori concorso il primo episodio del documentario Gay Revolution – Il secolo arcobaleno, il racconto degli anni nascosti della cultura gay prima della celebre rivolta dello Stonewall (venerdì 22, ore 20.00, Teatro Studio Melato).

mercoledì 20 giugno 2018

LA TRANSESSUALITA' non è più classificata dall'Oms come malattia mentale.


Nel mese dell’orgoglio LGBT, l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da un motivo in più per festeggiare e toglie la transessualità dalla lista delle malattie mentali.

La decisione dell'Oms è stata accolta con gioia dalle organizzazioni che da tempo si battono per vedere riconosciuti i diritti dei transessuali: è "l'equivalente di aver tolto l'omosessualità dai disordini psichiatrici, è una pietra miliare", ha commentato Sally Goldner dell'australiana TransGender Victoria. Un passo in avanti che aiuterà a combattere lo stigma e la transfobia, ha aggiunto, sottolineando che "non si può più dire che è un disordine mentale: c'è l'Oms che dice di no, che è solo parte della diversità umana e deve essere trattata con rispetto".


La classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi di salute correlati appena presentata dall'Organizzazione mondiale della sanità, andava necessariamente riveduta e corretta e dopo diciotto anni la nuova edizione, l'undicesima, ha visto finalmente la luce. Anche se dopo la presentazione alla prossima Assemblea generale dell'Oms, sarà ufficialmente in vigore "solo" nel 2022, per essere recepita con modalità differenziate dai singoli Stati membri. L'ICD-10, rilasciato nel 1990, fu recepito dalla Tailandia solo nel 1994


La svolta sulle persone transgender. Dopo un lavoro molto complesso, durato oltre dieci anni, l'ICD-11 è un "manuale" decisamente nuovo. Intanto perché è completamente elettronico, e questo ne agevola la consultazione e l'uso. Ma soprattutto perché registra svolte epocali: come lo spostamento dell'incongruenza di genere dai codici relativi ai disturbi mentali a quelli sulle condizioni di salute sessuale. «La logica - spiegano dall'Oms - è che mentre le prove sono ora chiare sul fatto che non si tratta di un disturbo mentale, classificazione che può causare uno stigma enorme per le persone transgender, restano significative esigenze di assistenza sanitaria che possono essere soddisfatte meglio se la condizione è classificata sotto l'Icd». No allo stigma, quindi; sì a una migliore presa in carico. Anche perché proprio per le condizioni di salute mentale «i codici ICD sono particolarmente importanti, «in quanto è uno strumento diagnostico». La transessualità - ha spiegato Lale Lay, coordinatrice del team che gestisce le problematiche di adolescenti e popolazioni a rischio - è stata inserita in un capitolo di nuova creazione, per dare spazio a condizioni legate alla salute sessuale e che non necessariamente hanno a che fare con altre situazioni codificate nell'ICD».



Secondo quanto riportato su tgcom24.mediaset.it, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato:

«L'incongruenza di genere è stata rimossa dalla categoria dei disordini mentali dell'International Classification of Diseases per essere inserita in un nuovo capitolo delle “condizioni di salute sessuale”».

L’Oms ha anche aggiunto:
«è ormai chiaro che non si tratti di una malattia mentale e classificarla come tale può causare un'enorme stigmatizzazione per le trnpersone transgender».

Sono trascorsi quasi trent’anni da quando l’omosessualità è stata rimossa dalla “enciclopedia delle malattie” stilata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Un momento storico, quello del 17 maggio 1990, che ha aperto la strada a un lungo percorso (ancora incompiuto) di conquiste nel campo dei diritti della persona. E che si ripete oggi, con la decisione dell’Oms di rimuovere la transessualità dalla categoria dei disordini mentali dell’International classification of diseases(Icd).

La decisione dell’Oms è stata accolta con favore dalle associazioni Lgbtqi, come Arcigay, che ora chiede una “necessaria revisione dell’attuale normativa italiana, per una semplificazione delle procedure ed il rispetto del principio di autodeterminazione della persona“. Secondo il segretario nazionale di Arcigay Gabriele Piazzoni, inoltre, “da oggi chiunque dovrà adeguarsi alla verità scientifica: la transessualità non è una malattia ma una possibilità, libera e legittima, come abbiamo sempre sostenuto”. A parlare è anche l’attivista Lgbt ed ex parlamentare Vladimir Luxuria: “È un segnale positivo che fa capire che chi è a disagio con il proprio corpo anagrafico e lo modifica per armonizzarlo alla sua mente non è un disturbato ma una persona che ha diritto a pari opportunità affettive e lavorative”.
Il termine ‘transessuale’ fu coniato nella prima volta 1949 dal dottor David Cauldwell, ma è diventato di uso comune soltanto in seguito alla pubblicazione del libro ‘Il fenomeno transessuale’ ( The transsexual phenomenon ) da parte di Harry Benjamin ( sessuologo ed endocrinologo ). Negli anni precedenti alla coniazione e all’avvio degli studi sulla transessualità, essa era considerata una malattia da cui si poteva guarire con un percorso di psicoterapia e tramite un accanimento “terapeutico”: alle persone che presentavano situazioni di disforia ( un alterazione dell’umore in senso depressivo ) nei confronti del proprio sesso, venivano somministrati, in maniera ripetuta, ormoni del proprio sesso genetico. Solo in seguito a numerosi casi di tentativi di suicidio, registrati dopo questi accanimenti “terapeutici”, si cominciò a studiare la transessualità

Fu il sessuolo ed endocrinologo Harry Benjamin ad ipotizzare per primo che la persona transessuale dovesse ricevere un supporto psicologico e psichiatrico per affrontare correttamente le terapie endocrinologiche e chirurgiche e concludere in sicurezza il percorso di transizione di genere.

La nuova Classificazione Internazionale delle Malattie, che sarà effettiva dal gennaio 2022, oltre a sdoganare l’idea pregressa sugli individui transgender e ad aumentare l’accettazione sociale degli stessi, mira anche a fornire quanto più supporto possibile a chi decide di intraprendere un percorso di transizione garantendo loro l’accesso agli adeguati trattamenti sanitari.