Retata della polizia saudita ad una riunione di trans. Due sono state chiuse in sacchi e bastonate a morte dagli agenti. Solo 11 rilasciate dietro cauzione.
di Andrea Maccarrone pubblicato il 2 marzo 2017
È avvenuto a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, dove la polizia ha effettuato una retata. Gli agenti tenevano sotto stretta sorveglianza una riunione di trans e attivisti per i diritti di genere in una rest house. Sono intervenuti arrestando i presenti e portando via abiti femminili e gioielli.
In Arabia Saudita, una monarchia assoluta retta dalla famiglia Saud, vige la pena di morte per le persone omosessuali, ma anche indossare abiti ritenuti adatti all'altro sesso è considerato reato.
Le 35 trans, quasi tutte di origine pakistana, sono state arrestate e condotte in prigione. Solo 11 sono state rilasciate dopo aver pagato una cauzione di quasi 40.000 €. 22 sono ancora recluse.
Le due vittime, invece sono state orribilmente torturate a morte. Amna, 35 anni, e Meeno, 26 anni, sono state chiuse in dei sacchi e bastonate a sangue fino a ucciderle.
«La vita di una persona transgender non ha valore»
La notizia è stata riportata dai media pakistani. «Torturare essere umani gettandoli dentro sacchi e bastonandoli è disumano», ha dichiarato Qamar Naseem , un’attivista transgender pachistana . Alta rimane la preoccupazione per le 22 ancora detenute: «Nessuno si impegna per salvarle, perché la vita di una persona transgender non ha valore per nessuno, neppure per il nostro Governo».
L’attivista ha dichiarato di avere contattato la Commissione Nazionale per i Diritti Umani e di essere ancora in attesa di una risposta.
Fonte: http://www.prideonline.it/2017/03/02/arabia-saudita-35-trans-arrestate-due-torturate-morte/
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