Lulu ha sei anni e da quando è nata si sente e vede come una bambina. Poco importa che all'anagrafe sia stata registrata come "Manuel" e che, per la comunità, i genitori abbiano partorito un figlio maschio. Dopo il caso americano di Coy Mathis (la bimba transessuale di 7 anni a cui è stato legittimato, in tribunale, il diritto di frequentare, a scuola, le toilette femminili), la bimba argentina ha ora ottenuto il riconoscimento ufficiale del sesso scelto, dalle autorità di Buenos Aires, che la hanno registrata come femmina anche all'anagrafe.
La mamma Gabriela ha raccontato che la consapevolezza di essere una donna è stata presente in Lulù fin dalla nascita, riferendosi a se stessa sempre al femminile. Da due anni a questa parte, Manuel ha insistito per essere chiamato con il nuovo nome. In Argentina le leggi sui transgender si sono molto liberalizzate negli ultimi anni, quando è stato permesso, ai cittadini, di registrarsi con il sesso con cui ci si identifica senza aver prima compiuto l'operazione per il cambio di sesso e senza previa diagnosi di "disturbi dell'identità di genere".
In Italia, invece, è concesso il cambio all'anagrafe, dopo la sentenza favorevole, senza bisogno di sottoporsi all'operazione chirurgica. Mentre se ci si vuole operare per effettuare il cambio è necessaria la diagnosi di "disturbi dell'identità di genere" da parte di uno psicologo, secondo la legge 164 nel 1982(più volte modificata negli anni a seguire).
Nessun commento:
Posta un commento