Uomini che si sentono donne e donne che vorrebbero essere uomini. Anche in Serbia si potrà cambiare sesso, a spese dello stato.
Il primo paziente, uomo, è andato sotto i ferri dei chirurghi dell’ospedale Front Narodni di Belgrado Martedì scorso, per risvegliarsi donna.
Secondo il dottor Dusan Stanojevic, che ha guidato il team chirurgico, “gli organi genitali impiantati hanno un aspetto totalmente naturale, che non lascia spazio a dubbi. Queste nuove donne, inoltre, possono avere rapporti sessuali regolari e raggiungere l’orgasmo nel 100% dei casi, con una percentuale di probabilità superiore a chi è nato donna”.
Ai primi di Febbraio toccherà ad altri due pazienti transessuali, mentre l’ospedale conta già più di 200 persone che aspirano a ridefinire la propria identità sessuale a spese dello stato.
Questo tipo di intervento è stato reso possibile da una nuova legge sull'assicurazione sanitaria in caso di malattia, entrata in vigore Lunedì scorso, che consente appunto operazioni di cambiamento di sesso a spese pubbliche quando nel malessere sessuale si rinviene anche un disagio sociale.
Prima dell’intervento, infatti, i pazienti devono obbligatoriamente frequentare uno psichiatra per un anno e solo se risulterà che sono “realmente intrappolati in un corpo sbagliato”, potranno avviare le pratiche necessarie.
L’assicurazione finanzia soltanto la chirurgia di base, senza coprire la terapia ormonale obbligatoria nei sei mesi che precedono l’intervento né l’impianto di seni al silicone per le aspiranti donne, tutte spese che restano quindi a carico del paziente.
Prima dell’entrata in vigore di questa legge, le operazioni di cambiamento del sesso in Serbia erano possibili solo privatamente al prezzo di circa 200.000 dinari, cioè 2000 euro: un costo talmente basso per gli standard europei, da trasformare la Serbia in una delle mete più ambite per chiunque voglia cambiare la propria identità sessuale senza alleggerire troppo il portafogli.
Negli ultimi venti anni, si conta che già 150 persone abbiano cambiato sesso: la prima operazione infatti risale al 1989.
Nonostante il sostegno sanitario, però, questi interventi non sono ben tollerati a livello sociale, così come l’omofobia Un esempio concreto è dato dall'ultimo Gay Pride, prima organizzato a Belgrado’ e poi disdetto all’ultimo momento a causa delle ripetute minacce avanzate dai gruppi di destra.
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