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domenica 31 agosto 2025

La storia di Charlotte Schneider, nuova viceministra trans in Colombia, che cerca di promuovere i diritti delle donne

 


Nel mese di agosto 2025, la Colombia ha registrato una svolta storica: l’attivista trans Charlotte Schneider è stata nominata viceministra per le politiche femminili. il Ministero per l'uguaglianza e l'equità.


Nata a Cuba e naturalizzata colombiana, Charlotte è laureata in biochimica all'Università dell'Avana e specializzata in Studi Femminili e di Genere all'Università Nazionale della Colombia.


La sua carriera nel settore pubblico è iniziata nel 2023, quando è stata nominata direttrice regionale a Bogotá del Dipartimento per la Prosperità Sociale (DPS). Successivamente, è entrata a far parte del Ministero per l'uguaglianza e l'equità.


In recenti interviste, Charlotte ha sottolineato che il suo obiettivo è quello di rafforzare le politiche pubbliche di protezione delle donne in tutta la loro diversità e di portare avanti la regolamentazione del lavoro sessuale.




Ha anche affermato di essere pronta ad affrontare le critiche, sottolineando che ricopre la carica come donna trans, migrante e praticante di religioni afro, in un paese a maggioranza cattolica.




La nomina ha suscitato reazioni contrastanti, dal sostegno delle organizzazioni femministe e per i diritti umani, che hanno celebrato l'inclusione di una donna trans in una posizione di leadership come un passo avanti verso l'uguaglianza di genere e la diversità.




La scelta di @charlottecallej rappresenta un passo fondamentale per la rappresentatività LGBTQ+, ampliando la visibilità delle persone trans nella politica colombiana e latinoamericana.


Colombia e i diritti LGBTQIA+

Nel 2016 la Corte costituzionale colombiana ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, dopo aver concesso alle coppie omosessuali registrate, tra il 2007 e il 2008, la stessa pensione, sicurezza sociale e diritti alla proprietà riservati alle sole coppie eterosessuali registrate. Dal 2012 esiste l’adozione per i single LGBT, mentre dal 2015 quella per le coppie omosessuali. Nel 2011 è stata approvata una legge contro l’omobitransfobia, con le espressioni d’affetto in pubblico protette dalla Costituzione.

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