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lunedì 26 dicembre 2016
sabato 24 dicembre 2016
Oh oh oh!! È Natale!!!
martedì 20 dicembre 2016
La vita nascosta Nella Roma di Sara Ficocelli nessuno è ciò che sembra.
La vita nascosta Nella Roma di Sara Ficocelli nessuno è ciò che sembra.
Ai margini della conturbante borghesia descritta da Sorrentino ne La grande bellezza vive una Roma di frontiera che molti intuiscono ma nessuno conosce: è la Capitale della “grande bruttezza”, dove il tempo scorre scandito da problemi logoranti, piccoli o grandi orrori quotidiani e la rassegnazione è la miglior alleata. È questa la realtà con la quale gli abitanti fanno i conti ogni giorno ed è questa la città più interessante: piena di storie, di emozioni, di vita. “Una vita troppo vera per restare nascosta”, come recita il titolo della nota di postfazione firmata dallo scrittore (Prove di felicità a Roma Est, Einaudi 2010) e regista (I primi della lista, Fino a qui tutto bene) Roan Johnson. Una vita che, una volta scoperta, non si può non amare.
Il libro. Iris è una transessuale che si prostituisce nei quartieri alti di Roma. Ha clienti importanti ma sogna di trovare un lavoro “normale”. Il suo compagno, Roberto, gestisce un bar insieme al trentacinquenne Mauro, e ha un rapporto complicato con la famiglia della ex moglie. Dalla loro realtà semplice e popolare Iris è tagliata fuori, e spesso si riduce a spiare le giornate di Roberto dalla vetrina del locale di fronte al suo. A ravvivare il torpore di queste giornate sarà l’incontro con una giovane Sinti in difficoltà, che la trascinerà in una storia di violenze dagli sviluppi tortuosi, in una Roma spietata, piena di pregiudizi e ipocrisia eppure ancora capace di spiazzante generosità.
L’autrice. Sara Ficocelli è nata a Pisa ma vive e lavora a Roma, dove collabora dal 2007 per Repubblica e altre testate del Gruppo Espresso. Ha ricevuto il premio Sodalitas e il premio Paidoss per le sue inchieste su donne e welfare e prostituzione minorile, e una menzione speciale al premio Tonino Carino per un reportage sull'Australia. Ama viaggiare e andare in bicicletta. La vita nascosta è il suo primo romanzo.
La vita nascosta MdS Editore, 2016 Collana Cattivestrade - pp. 180 - € 12,00
Presentazione 28 maggio ore 19.00 MONK – Circolo ARCI, via Giuseppe Mirri n. 35 - ROMA Ingresso riservato ai soci ARCI
MdS Editore - Società Cooperativa Via Filippo Buonarroti 11 56127 Pisa (PI) - P.IVA 02072310507 info@mdseditore.it – tel +39 328 5461837 – www.mdseditore.it
Fonte:http://www.mdseditore.it/catalogo/la-vita-nascosta.php
lunedì 19 dicembre 2016
Growing Up Coy sbarca su Netflix:Un bellissimo documentario su una bambina transgender.
Il colosso dello streaming Netflix, ha acquisito il documentario Growing Up Coy di Eric Juhola e lo lancerà online a partire dal 6 gennaio. Un documentario controverso che ha aperto un lungo dibattito negli Stati Uniti, tanto da arrivare sulla prima pagina del New York Times. La storia è quella dei Mathis, una famiglia del Colorado finita sotto i riflettore a cui famiglia ha combattuto per il suo diritto di usare il bagno delle ragazze in un caso esemplare per i diritti civili che ha spinto un dibattito a livello nazionale, su la loro figlia transgender di 6 anni, Coy.
Coy è nato maschio, ma da quando aveva 18 mesi si è sempre sentita una femmina. Dai 4 anni ha iniziato a vestirsi come una bambina, a giocare soltanto con le bambole e a parlare di sé al femminile. Padre e madre hanno accettato la sua identità e l’hanno sempre difesa da episodi di discriminazione e bullismo, fino alla rivoluzionaria sentenza del Dipartimento di Giustizia per i Diritti Civili del Colorado.
Growing Up Coy sbarca su Netflix
Dopo che i genitori avevano presentato un reclamo per difendere la figlia al quale il direttore della scuola elementare Fountain-Fort Carson School aveva negato il diritto di frequentare i bagni delle bambine, il tribunale americano ha deciso che poteva andare alla toilette femminile. Una lotta contro la discriminazione di cui i transgender sono spesso oggetto che Eric Juhola ha deciso di raccontare in questo documentario. Ecco il trailer ufficiale.
sabato 17 dicembre 2016
JENNY SAVILLE - « La normalità è noiosa, bello è solo ciò che possiede una goccia di veleno »
JENNY SAVILLE - Pittrice inglese, 46 anni, la Saville ci offre un’opera aggressiva, d’impatto nel coraggio di esporre la diversità di fronte ad un gregge che la respinge da sempre. “Passage” del 2004, mostra infatti il ritratto di una transessuale ( MtF), con i genitali maschili brutalmente in primo piano. In particolare anche, l'opera Matrix (1999), è incentrata sulla tematica del genere e sulla tematica transessuale (FtM).
Il dipinto raffigura la fotografa underground Del LaGrace Volcano che ha assunto testosterone per tre anni e mezzo al fine di cambiare la sua identità femminile.
Il discorso transessuale parte dal concetto che il corpo (sesso biologico) esprime e riflette la mente (genere), che il sesso deve coincidere con il genere in quanto il corpo è lo specchio dell'identità.
Nel transessuale il corpo non coincide con la mente e non ha nessun significato predeterminato. Il cambiamento sessuale non rappresenta una capitolazione ai discorsi e alle norme del genere, ma liberandoci dall'altro che è in noi stessi si trasforma in un atto individuale e radicale di attivismo di genere (gender activism). Il corpo leggibile è solo un problema di rappresentazione che inibisce l'espressione del soggetto e il suo vero essere.
National Geographic fa la storia con la copertina dedicata ai transgender
Il numero di gennaio 2017 di National Geographic è uno speciale dedicato alla “rivoluzione del genere” e vede in copertina una bimba transgender di 9 anni accompagnata da una sua dichiarazione che recita: “La cosa migliore dell’essere una bimba è che non devo più fingere di essere un bambino”.
La giovanissima protagonista si chiama Avery Jackson ed è la persona che ha permesso l'acquisto della casa rifugio per transgender che si trova di fianco alla Equality House, la casa dipinta coi colori dell’arcobaleno situata davanti alla sede dell’omofoba Westboro Baptist Church, a Topeka, in Kansas.
La bimba ha appena 9 anni e sembra avere già le idee chiarissime sul suo ruolo di portavoce per la comunità transgender. Sua madre, lo scrive LGBTNation, ha raccontato che quando è arrivato in casa questo numero del National Geographic, Jackson ha precisato:
Questa non è la mia copertina. É la copertina di tutte le persone transgender.
La questione della "rivoluzione gender", che sarà nelle edicole il 27 dicembre, esamina "gli aspetti culturali, social, biologici e personali dell'identità gender", citando il comunicato stampa. La rivista includerà anche altre articoli quali "le vite pericolose delle ragazze" che parla delle vite di giovani donne della Sierra Leone, e "ripensare gender" che esamina come la scienza possa aiutare a capire "il mutevole paesaggio dell'identità gender".
Il direttore Susan Goldberg ha spiegato ai microfoni della NBC come il magazine sia stato ispirato dall'onnipresenza del tema gender nel dibattito nazionale , molto controverso.
"Abbiamo voluto guardare al ruolo tradizionale della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo," dice la Goldberg. "Ci sono molte prime pagine sulle star, ma non c'è una reale copertura e comprensione riguardo le persone reali e i problemi che ogni giorno affrontano riguardo le questioni di genere".
La questione è stata affrontata giusto prima dell'uscita del documentario di due ore "Gender Revolution: un viaggio con Katie Couric,” che parlerà di "tutto quello che volevate chiedere sui gender ma avevate paura di chiedere". Il documentario debutterà su National Geographic il 6 febbraio.
Viste le sfide che la comunità LGBTQ sta affrontando in questo periodo, non c'era un momento migliore per affrontare quest'argomento. Chapeau a National Geographic.
La giovanissima protagonista si chiama Avery Jackson ed è la persona che ha permesso l'acquisto della casa rifugio per transgender che si trova di fianco alla Equality House, la casa dipinta coi colori dell’arcobaleno situata davanti alla sede dell’omofoba Westboro Baptist Church, a Topeka, in Kansas.
La bimba ha appena 9 anni e sembra avere già le idee chiarissime sul suo ruolo di portavoce per la comunità transgender. Sua madre, lo scrive LGBTNation, ha raccontato che quando è arrivato in casa questo numero del National Geographic, Jackson ha precisato:
Questa non è la mia copertina. É la copertina di tutte le persone transgender.
La questione della "rivoluzione gender", che sarà nelle edicole il 27 dicembre, esamina "gli aspetti culturali, social, biologici e personali dell'identità gender", citando il comunicato stampa. La rivista includerà anche altre articoli quali "le vite pericolose delle ragazze" che parla delle vite di giovani donne della Sierra Leone, e "ripensare gender" che esamina come la scienza possa aiutare a capire "il mutevole paesaggio dell'identità gender".
Il direttore Susan Goldberg ha spiegato ai microfoni della NBC come il magazine sia stato ispirato dall'onnipresenza del tema gender nel dibattito nazionale , molto controverso.
"Abbiamo voluto guardare al ruolo tradizionale della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo," dice la Goldberg. "Ci sono molte prime pagine sulle star, ma non c'è una reale copertura e comprensione riguardo le persone reali e i problemi che ogni giorno affrontano riguardo le questioni di genere".
La questione è stata affrontata giusto prima dell'uscita del documentario di due ore "Gender Revolution: un viaggio con Katie Couric,” che parlerà di "tutto quello che volevate chiedere sui gender ma avevate paura di chiedere". Il documentario debutterà su National Geographic il 6 febbraio.
Viste le sfide che la comunità LGBTQ sta affrontando in questo periodo, non c'era un momento migliore per affrontare quest'argomento. Chapeau a National Geographic.
Il nuovo numero del National Geographic arriverà in edicola negli Stati Uniti - ma potrà essere acquistato online in tutto il Mondo - il 27 dicembre prossimo e anticiperà di poche settimane il rilascio del documentario Gender Revolution che approfondirà quando già spiegato nella versione cartaccia.
martedì 11 ottobre 2016
ONU nomina un especialista per difendere i diritti umani delle persone LGBT
Stati Uniti - Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (ONU) ha approvato la nomina del professore thailandese Vitit Muntarbhorn, esperto di diritti umani internazionali e docente di Legge presso l’università Chulalongkorn di Bangkok, in Thailandia.
Muntarbhorn, già coinvolto nella stesura dei Principi di Yogyakarta per l'applicazione delle leggi internazionali sui diritti umani in relazione all'orientamento sessuale e identità di genere ricoprirà questo incarico per i prossimi tre anni e dovrà monitorare “la violenza e la discriminazione basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere”.
Per le Nazioni Unite si tratta di un cambiamento storico, così come lo sarà per la comunità LGBT di tutto il Mondo. Per troppo tempo, infatti, complice anche la presenza di Paesi in cui l’omosessualità viene ancora criminalizzata, le questioni LGBT sono sempre rimaste fuori dall'ONU.
L’organizzazione Human Rights Watch ha accolto con enorme soddisfazione questa decisione:
Porterà la dovuta attenzione sulle numerose violazioni dei diritti umani contro le persone LGBT in tutte le regioni del Mondo.La dichiarazione è stata approvata dalla maggioranza dei 47 membri del consiglio, che si è riunito il Venerdì (30) a Ginevra, in Svizzera, ed è stata annunciata a tutte le agenzie del sistema delle Nazioni Unite, responsabile per la promozione e la protezione diritti umani nel mondo.
"Non vediamo l'ora di lavorare con il professor Muntarbhorn", ha detto il direttore esecutivo della International Lesbian, Gay, Bisessuali e Transgender (ILGA), Renato Sabbadini. L'organizzazione riunisce 1.200 organizzazioni che operano in difesa dei perseguitati per questioni sessuali o di genere in 131 paesi.
Secondo Sabbadini, migliaia di persone affrontano la violenza in molti paesi a causa del loro orientamento sessuale, che richiede misure per "salvaguardare i diritti umani delle persone LGBT in tutto il mondo."
"Vediamo il professor Muntarbhorn con l'esperienza e le competenze necessarie per questo ruolo impegnativo. Essa non solo ha lavorato con commissioni per i diritti umani nazionali, con il Ministero thailandese della Giustizia e delle ONG [organizzazioni non governative] su questo tema, ma ha anche messo nel sistema delle Nazioni Unite molte altre questioni umanitarie ", ha detto Andre du Plessis, che rappresenta le affermazioni delle Nazioni Unite presentati da ILGA.
I Principi di Yogyakarta
Dopo aver prestato servizio in qualità di co-presidente del comitato che ha elaborato i principi di Yogyakarta, che si occupa di diritti umani in relazione all'orientamento sessuale e all'identità di genere, Muntarbhorn divenne noto come difensore dei diritti umani, con questo approccio. I Principi di Yogyakarta stabiliscono che i diritti umani sono universali e che l'orientamento sessuale e identità di genere sono essenziali per la dignità e l'umanità di ogni persona e non dovrebbe essere motivo di discriminazione o di abuso.
Alla fine dell'anno, ILGA terrà una conferenza globale in Thailandia per allertare il mondo sulla discriminazione nei confronti delle persone LGBT. Al momento, l'entità deve esprimere il supporto per Muntarbhorn svolgere il loro lavoro in favore di accettazione delle persone LGBT, che potrà essere raggiunto solo se c'è dialogo e la comprensione, secondo le co-segretari di ILGA Ruth Baldacchino e Helen Kennedy.
Per le Nazioni Unite si tratta di un cambiamento storico, così come lo sarà per la comunità LGBT di tutto il Mondo. Per troppo tempo, infatti, complice anche la presenza di Paesi in cui l’omosessualità viene ancora criminalizzata, le questioni LGBT sono sempre rimaste fuori dall'ONU.
L’organizzazione Human Rights Watch ha accolto con enorme soddisfazione questa decisione:
Porterà la dovuta attenzione sulle numerose violazioni dei diritti umani contro le persone LGBT in tutte le regioni del Mondo.La dichiarazione è stata approvata dalla maggioranza dei 47 membri del consiglio, che si è riunito il Venerdì (30) a Ginevra, in Svizzera, ed è stata annunciata a tutte le agenzie del sistema delle Nazioni Unite, responsabile per la promozione e la protezione diritti umani nel mondo.
"Non vediamo l'ora di lavorare con il professor Muntarbhorn", ha detto il direttore esecutivo della International Lesbian, Gay, Bisessuali e Transgender (ILGA), Renato Sabbadini. L'organizzazione riunisce 1.200 organizzazioni che operano in difesa dei perseguitati per questioni sessuali o di genere in 131 paesi.
Secondo Sabbadini, migliaia di persone affrontano la violenza in molti paesi a causa del loro orientamento sessuale, che richiede misure per "salvaguardare i diritti umani delle persone LGBT in tutto il mondo."
"Vediamo il professor Muntarbhorn con l'esperienza e le competenze necessarie per questo ruolo impegnativo. Essa non solo ha lavorato con commissioni per i diritti umani nazionali, con il Ministero thailandese della Giustizia e delle ONG [organizzazioni non governative] su questo tema, ma ha anche messo nel sistema delle Nazioni Unite molte altre questioni umanitarie ", ha detto Andre du Plessis, che rappresenta le affermazioni delle Nazioni Unite presentati da ILGA.
I Principi di Yogyakarta
Dopo aver prestato servizio in qualità di co-presidente del comitato che ha elaborato i principi di Yogyakarta, che si occupa di diritti umani in relazione all'orientamento sessuale e all'identità di genere, Muntarbhorn divenne noto come difensore dei diritti umani, con questo approccio. I Principi di Yogyakarta stabiliscono che i diritti umani sono universali e che l'orientamento sessuale e identità di genere sono essenziali per la dignità e l'umanità di ogni persona e non dovrebbe essere motivo di discriminazione o di abuso.
Alla fine dell'anno, ILGA terrà una conferenza globale in Thailandia per allertare il mondo sulla discriminazione nei confronti delle persone LGBT. Al momento, l'entità deve esprimere il supporto per Muntarbhorn svolgere il loro lavoro in favore di accettazione delle persone LGBT, che potrà essere raggiunto solo se c'è dialogo e la comprensione, secondo le co-segretari di ILGA Ruth Baldacchino e Helen Kennedy.
L'11 ottobre è il Coming Out Day
Il Coming Out Day è una ricorrenza internazionale in cui la comunità LGBT celebra l'importanza del coming out. La data della ricorrenza è l'11 ottobre.
L’espressione “coming out” deriva dalla frase inglese coming out of the closet (“uscire dal nascondiglio”, ma letteralmente “uscire dall'armadio a muro”), cioè “uscire allo scoperto”. In italiano la traduzione letterale sarebbe “uscir fuori”, ma questa forma non ha prevalso su quella inglese, a differenza di quanto accaduto con lo spagnolo (salir del armario) e il francese (sortir du placard). Con questo significato è più spesso utilizzato in italiano il verbo “dichiararsi” o l’espressione “uscire allo scoperto”. Questa espressione idiomatica deriva a sua volta a sua volta dalla metafora metafora skeleton in the cupboard /closet (“scheletro nell’armadio”), qualcosa che si ritiene imbarazzante o sgradevole e che si preferisce tenere nascosto. Nel nostro paese l’espressione coming out, che indica una scelta deliberata, è molto spesso confusa conouting, che indica invece l’esposizione dell’omosessualità di qualcuno da parte di terze persone senza il consenso della persona interessata. Il refuso è talmente imperante da essere ormai difficilmente correggibile: bisogna chiarire però che outing e coming out hanno due significati diversissimi, praticamente opposti.
Nonostante ciò, il termine outing deriva direttamente dacoming out e fu coniato dal Time. La pratica è stata fortemente pubblicizzata dal giornalista amercicano Michelangelo Signorile (che preferisce il termine “reporting”) negli anni ’90, come arma politica di difesa contro quegli omosessuali conservatori che, per allontanare da sé i sospetti di omosessualità, si rivelano particolarmente fanatici nella deprecazione e addirittura nella persecuzione pubblica di quest’ultima.
Storia
Il Coming Out Day si è tenuto per la prima volta negli USA l'11 ottobre 1988. L'idea di celebrare il coming out con una ricorrenza apposita fu lanciata da Robert Eichberg, psicologo del New Mexico, e Jean O'Leary, politico ed attivista LGBT di Los Angeles, durante il workshop The Experience and National Gay Rights Advocates. La data fu scelta in quanto si trattava del primo anniversario della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle lesbiche e dei gay, tenutasi appunto l'11 ottobre 1987.
La prima celebrazione si è tenuta nella sede della National Gay Rights Advocates a West Hollywood, California alla presenza di 18 degli stati statunitensi e dei principali media nazionali. La seconda edizione si è spostata a Santa Fe, New Mexico con la partecipazione di 21 stati. Grazie all'ampia copertura mediatica riservata all'edizione del 1990, a partire dalla quale ha iniziato a dare il suo importante contributo la Human Rights Campaign, la celebrazione del Coming Out Day si è estesa all'intero territorio statunitense con la partecipazione ulteriore di altri 7 paesi.
Nel 2016 il Gay Center, in Italia, ha dedicato il Coming Out Day alla visibilità delle persone sieropositive all'interno della comunità gay.
Celebrazioni.
Tutti gli anni si tengono eventi per celebrare il coming out ed aumentare e rafforzare coscienza e consapevolezza nella comunità e nel movimento LGBT. A chi partecipa agli eventi è spesso chiesto di indossare i simboli dell'orgoglio LGBT come il triangolo rosa per i gay, il triangolo nero per le lesbiche, la bandiera dell'orgoglio bisessuale, la lettera greca lambda e vestiti coi colori dell'arcobaleno. Ogni edizione ha un tema specifico scelto in accordo con la Human Rights Campaign. I temi delle edizioni più recenti sono stati:Coming Out for Equality (2010), Conversations from the Heart (2009), Talk About It (2007. 2006, 2005), Come Out. Speak Out. Vote (2004), It's a Family Affair (2003), Being Out Rocks! (2002), An Out Odyssey (2001), Think it O-o-ver (Who Will Pick the New Supremes?) (2000), Come Out to Congress (1999).
Il Coming Out Day è celebrato, oltre che negli USA, anche in Australia, Canada, Croazia, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Svizzera e Regno Unito. Negli Stati Uniti, Human Rights Campaign organizza gli eventi relativi al National Coming Out Project ed offre risorse alle persone LGBT, alle coppie, ai genitori ed ai figli, oltre che ai loro parenti ed amici eterosessuali, per diffondere l'accettazione delle famiglie LGBT e la consapevolezza nei singoli, nelle coppie e nelle famiglie, della possibilità di vivere la propria vita in maniera aperta e onesta. Dal 1995 Candace Gingrich è la portavoce del Coming Out Day.
Felice Coming Out Day tutti !!!!❤️💜💙💚💛
Il Coming Out Day si è tenuto per la prima volta negli USA l'11 ottobre 1988. L'idea di celebrare il coming out con una ricorrenza apposita fu lanciata da Robert Eichberg, psicologo del New Mexico, e Jean O'Leary, politico ed attivista LGBT di Los Angeles, durante il workshop The Experience and National Gay Rights Advocates. La data fu scelta in quanto si trattava del primo anniversario della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle lesbiche e dei gay, tenutasi appunto l'11 ottobre 1987.
La prima celebrazione si è tenuta nella sede della National Gay Rights Advocates a West Hollywood, California alla presenza di 18 degli stati statunitensi e dei principali media nazionali. La seconda edizione si è spostata a Santa Fe, New Mexico con la partecipazione di 21 stati. Grazie all'ampia copertura mediatica riservata all'edizione del 1990, a partire dalla quale ha iniziato a dare il suo importante contributo la Human Rights Campaign, la celebrazione del Coming Out Day si è estesa all'intero territorio statunitense con la partecipazione ulteriore di altri 7 paesi.
Nel 2016 il Gay Center, in Italia, ha dedicato il Coming Out Day alla visibilità delle persone sieropositive all'interno della comunità gay.
Celebrazioni.
Tutti gli anni si tengono eventi per celebrare il coming out ed aumentare e rafforzare coscienza e consapevolezza nella comunità e nel movimento LGBT. A chi partecipa agli eventi è spesso chiesto di indossare i simboli dell'orgoglio LGBT come il triangolo rosa per i gay, il triangolo nero per le lesbiche, la bandiera dell'orgoglio bisessuale, la lettera greca lambda e vestiti coi colori dell'arcobaleno. Ogni edizione ha un tema specifico scelto in accordo con la Human Rights Campaign. I temi delle edizioni più recenti sono stati:Coming Out for Equality (2010), Conversations from the Heart (2009), Talk About It (2007. 2006, 2005), Come Out. Speak Out. Vote (2004), It's a Family Affair (2003), Being Out Rocks! (2002), An Out Odyssey (2001), Think it O-o-ver (Who Will Pick the New Supremes?) (2000), Come Out to Congress (1999).
Il Coming Out Day è celebrato, oltre che negli USA, anche in Australia, Canada, Croazia, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Svizzera e Regno Unito. Negli Stati Uniti, Human Rights Campaign organizza gli eventi relativi al National Coming Out Project ed offre risorse alle persone LGBT, alle coppie, ai genitori ed ai figli, oltre che ai loro parenti ed amici eterosessuali, per diffondere l'accettazione delle famiglie LGBT e la consapevolezza nei singoli, nelle coppie e nelle famiglie, della possibilità di vivere la propria vita in maniera aperta e onesta. Dal 1995 Candace Gingrich è la portavoce del Coming Out Day.
"Era mio padre", racconto autobiografico, molto sofferto, sul tema della violenza sulle donne e di genere
Di Claudia Sabatino Pseudonimo Claudia Saba Unica autrice del libro
“Era mio padre”, debutto da scrittrice dell’imprenditrice Claudia Saba (edito da Laura Capone Editore, 14,00 euro). E’ la storia autobiografica della violenza subita da bambina, dolorosamente ripercorsa in un cammino di psicoanalisi e raccontata in questo libro con un messaggio positivo: essere di aiuto ad altre donne, testimoniando in prima persona che dalla violenza domestica si può uscire.
“Era mio padre”
Edito da Laura Capone Editore.
martedì 20 settembre 2016
In Spagna Miss Trans Star International 2016, la regina è la brasiliana Rafaela Manfrini.
Congratulations Talleen Abu Hanna( Miss Israele ), Rafaela Manfrini ( Miss Brasile 2016), Camilla Castañeras ( Miss Colombia )
È la modella brasiliana Rafaela Manfrini la vincitrice di Miss Trans Star International di quest’anno. Il concorso di bellezza - considerato il più importante nel mondo transgender - si è tenuto a Cornelia de Llobregat, vicino a Barcellona. In finale con lei, la favorita Tallen Abu Hama, un’araba cristiana dalla città di Nazaret.
Talleen Abu Hanna( Miss Israele ) |
Camilla Castañeras ( Miss Colombia ) |
Una gara di bellezza ma soprattutto un modo di rivendicare i propri diritti.
"Quando sono andata a Tel Aviv per la prima volta avevo 16 anni - ha raccontato la mancata vincitrice di questa edizione - ho visto una transgender e ho pensato di avere qualcosa in comune con lei e allora ho iniziato a prendere ormoni dai 17 anni e mi sono sottoposta all'operazione a 20".
In molte hanno dovuto cambiare vita per essere libere di vivere la loro sessualità. Come Miss Nigeria. "Ora sto vivendo il mio sogno a Londra. Ho l'opportunità di essere me stessa e spero di portare il mio esempio", racconta.
"Lo scopo di questo concorso è dare maggior visibilità alle transgender - spiega la direttrice, Thara Wells - viviamo ancora troppe discriminazioni, anche se molti non lo vedono. Il nostro intento con questo evento è far arrivare un messaggio di umanità e positività nella nostra comunità".
Rafaela Manfrini, Miss Trans Star International 2016 |
Rafaela Manfrini, Miss Trans Star International 2016 |
Rafaela Manfrini, Miss Trans Star International 2016 |
Congratulazioni Rafaela Manfrini. ci hai rappresentato molto bene, con la tua bellezza, carattere e intelligenza. Con sincerità e generosità…. La sua eleganza e l'intelligenza mi causa profonda ammirazione. CONGRATULAZIONI MISS TRANS INTERNATIONAL 2016.
👏👏👏👏👏
giovedì 8 settembre 2016
IN BOLIVIA ARRIVANO LE NUOVE CARTE D'IDENTITÀ PER I CITTADINI TRANSGENDER
Gli attivisti transgender boliviani hanno avuto occasione di festeggiare un'importante conquista come l'ottenimento dei nuovi documenti d’identità che si adeguano al genere con il quale si identificano, ieri, martedì 6 settembre 2016.
Una legge passata a maggio, infatti, consente ai cittadini maggiorenni di modificare sui documenti ufficiali nome, sesso e fotografia, come già previsto in altri paesi dell’America latina, quali Argentina, Colombia, Ecuador e Uruguay, e altrove, perché riflettano la loro identità di genere.
La normativa approvata dal governo di sinistra era stata duramente attaccata dalla chiesa cattolica e dalla chiesa evangelica della Bolivia.
Secondo gli attivisti, saranno circa 1.500 le persone che richiederanno i nuovi documenti, una comunità di persone che nella società boliviana subisce spesso abusi verbali e fisici.
Lo stesso presidente boliviano Evo Morales è stato accusato più volte di aver fatto commenti inappropriati in materia di genere e sessualità.
Tuttavia, l’atteggiamento generale nei confronti della comunità Lgbt in America latina sta cambiando in senso positivo, con i matrimoni omosessuali legalizzati in Argentina, Brasile, Colombia e Uruguay, nonché
Il discorso di re Harald V di Norvegia è diventato virale con un messaggio semplice e bellissimo.
Il Re, ormai 79enne, ha parlato di omosessualità, immigrazione e tolleranza religiosa. Temi di estrema attualità.
Che cos'è laNorvegia? si è chiesto il Re
"La Norvegia è fatta da alte montagne e fiordi profondi. Da pianure e isole. La Norvegia è il sole di mezzanotte e l’alba polare… ma soprattutto, la Norvegia e fatta da persone"
Un paese fatto da persone che lavorano nei negozi, sulle petroliere, che studiano e fanno ricerca. E che arrivano anche da lontano
"I norvegesi arrivano dal sud, dal nord, dal centro. I norvegesi sono anche gli immigrati arrivati da Afghanistan, Pakistan ,Polonia, Svezia, Somalia e Siria. I miei stessi nonni arrivarono dalla Danimarca e dall’Inghilterra 110 anni fa" ha continuato il Re.
"Non è sempre semplice dire da dove arriviamo, a quale nazione apparteniamo. La propria casa è dove batte il cuore. E quello non può sempre restare all’interno di confini nazionali".
Il cuore non è solo la casa, ma anche le persone che ci sono care, e il Re ha colto l'opportunità per parlare d'amore:
"I norvegesi sono single, divorziati, hanno figli e invecchiano insieme. I norvegesi sono ragazze che amano le ragazze, ragazzi che amano i ragazzi, ragazzi e ragazze che si amano l'un l’altro"
Una parola anche sulla tolleranza religiosa e la libertà di credo "I norvegesi credono in Dio, in Allah. Credono in tutto e niente"
"In altre parole: voi siete la Norvegia. Noi siamo la Norvegia. Quando cantiamo si noi amiamo la norvegia – passaggio dell'inno nazionale, ndr - dobbiamo ricordarci che cantiamo anche l’uno dell’altro. Noi siamo il nostro paese, e il nostro inno nazionale è una dichiarazione d’amore per il popolo norvegese"
Il re ha concluso il suo discorso con un augurio per il futuro
"La mia speranza più grande per la Norvegia è che ci prenderemo cura l’uno degli altri. Che possiamo spingere in avanti questa nazione contando sulla fiducia, sulla solidarietà e sulla generosità. Che possiamo, nonostante le nostre differenze, essere una persona unica".
sabato 20 agosto 2016
Triste notizia che ci giungono dalla Turchia. Il corpo di Hande Kader , transgender attivista LGBTQ è stata mutilata e bruciata viva.
Il mio nome Hande Kader. Sono una donna transgender, ho avuto la sfortuna di vivere in un mondo così ingiusto e di combattere in un paese che vuole opprimere il mio corpo, di politicizzare la mia esistenza e portare via la mia voce.
Ma non ho permesso a nessuna di loro di fare mi tacque. Qui, in questa foto, cammino saldamente sulla parata gay a Istanbul. Tengo la testa alta, anche se i miei occhi sono pieni di lacrime. La mia stessa esistenza è una forma di resistenza alla repressione sociale e politica che mi circonda.
Sono costretta ha lavorare nell'industria del sesso, come la maggior parte di molte donne trans nel mondo. Anche se la società ha cercato di governare con disprezzo la mia vita, sono qui per mettere in discussione la discriminazione sessuale contro di me, chiedo sollo rispetto per il mio corpo.
Sono una vittima della mascolinità sopravvalutata sviluppata in questa società, come una malattia orribile, fino a diventare cancrena. Sono una vittima dei vostri valori morali che servono sollo agli interessi politici di autorità patriarcale, che ha sollevato questo "odio" che mi ha bruciata viva.
Il mio omicidio non è semplice omicidio, è un crimine politico. La misoginia e la transfobia sono i mostri che mi hanno ucciso a sangue freddo.
So che i morti non parlano, ma il mio silenzio è il grido di tante altre donne là fuori che stanno scrivendo queste parole, perché poteva essere loro nella mia stessa posizione. Scendete per le strade con il mio nome sulle labbra e avete il coraggio di lottare per i vostri diritti, con il vostro corpo lo scudo per le battaglie per libertà, di essere se stessi, per democrazia, per rispetto!
So che i morti non parlano, ma io sono te e tu sei me! E quando sentirai il mio silenzio, fai con che la nostra voce diventi più forte!
di Esra Dogan
IN MEMORIA DI "Hande Kader", UNA GIOVANI DONNA TRANSGENDER, Ormai simbolo della rivolta contro la repressione #LGBTI turco. Attivista per l'uguaglianza, per i diritti civile. E 'stata barbaramente uccisa in un#criminidodio, stuprata, mutilata e bruciata viva. Aveva 22 anni.
venerdì 15 luglio 2016
martedì 5 luglio 2016
"Era mio padre" Stravolge il borghese quieto vivere, l'opera prima di Claudia Saba.
La prefazione di Elisa Morano, Dottoressa in Scienze Psicologiche ed Examiner Forensics, analizza alcuni passaggi dell’opera, esaminando il tema della violenza sulle donne e le conseguenze dell’abuso sessuale su minori.
Il libro si chiude con la postfazione e l’intervista all’autrice di Simone Pozzati, curatore del volume, che ha ricevuto il sostegno del Centro Donna Lilith, l'Associazione Indipendente Donne Europee A.I.D.E. e Seicomesei ONLUS.
La storia di Claudia è quella di una donna mai stata bambina, mentre quella di Sara è la storia di un abuso negato tra le pieghe dei silenzi della stessa donna. Oggi Claudia è la bambina che Sara sarebbe voluta essere, e viceversa. Tutto ciò che non viene compreso, viene agito. Questo, ciò che spesso, è chiamato destino.
SINOSSI
Sara è riuscita a crearsi una vita quasi perfetta: ha sposato l’uomo che ama e con lui ha costruito una famiglia. Sembra tutto compiuto, come un cerchio che si chiude, fino a quando le pareti sulle quali aveva costruito la sua favola iniziano a scricchiolare. Il marito bellissimo si rivela essere in realtà un uomo irascibile e violento.
L’elenco di giustificazioni che Sara dà a sé stessa è quello tipico di una donna che subisce violenza tra le mura domestiche dal proprio partner, e innamorata rifiuta di ammettere quanto sta accadendo reinterpretando la realtà al fine di alleviare il dolore.
Quando all'ennesimo episodio di violenza Sara inizia a chiedersi perché accetta tutto questo, troverà il coraggio di chiedere aiuto e inizia un percorso di psicoanalisi. Sarà questo il momento in cui le porte che l’inconscio aveva serrato a sua difesa, come una fortezza contro i nemici, si spalancheranno tutte insieme, violentemente, lasciando liberi quei fantasmi fino ad allora messi a tacere.
Ricordi di un passato doloroso emergeranno in tutta la loro drammaticità, costringendo Sara a fare i conti con un passato che ritorna per restituirle i cocci di un’infanzia violata. Sara si scopre donna tradita e bambina mancata, “abbandonata alla mercé di un padre disturbato. Orfana di una mamma ancora viva”.
Titolo: Era mio padre
Autore: Claudia Saba
Curatore editoriale: Simone Pozzati
Collana: People
Editore: DiamonD EditricE
Anno di pubblicazione: Giugno 2016
ISBN: 9788896650288
I Edizione
Pagine: 112
Prezzo: € 10,00
Copertina ed illustrazioni interne di Simone Di Matteo
Sara è riuscita a crearsi una vita quasi perfetta: ha sposato l’uomo che ama e con lui ha costruito una famiglia. Sembra tutto compiuto, come un cerchio che si chiude, fino a quando le pareti sulle quali aveva costruito la sua favola iniziano a scricchiolare. Il marito bellissimo si rivela essere in realtà un uomo irascibile e violento.
L’elenco di giustificazioni che Sara dà a sé stessa è quello tipico di una donna che subisce violenza tra le mura domestiche dal proprio partner, e innamorata rifiuta di ammettere quanto sta accadendo reinterpretando la realtà al fine di alleviare il dolore.
Quando all'ennesimo episodio di violenza Sara inizia a chiedersi perché accetta tutto questo, troverà il coraggio di chiedere aiuto e inizia un percorso di psicoanalisi. Sarà questo il momento in cui le porte che l’inconscio aveva serrato a sua difesa, come una fortezza contro i nemici, si spalancheranno tutte insieme, violentemente, lasciando liberi quei fantasmi fino ad allora messi a tacere.
Ricordi di un passato doloroso emergeranno in tutta la loro drammaticità, costringendo Sara a fare i conti con un passato che ritorna per restituirle i cocci di un’infanzia violata. Sara si scopre donna tradita e bambina mancata, “abbandonata alla mercé di un padre disturbato. Orfana di una mamma ancora viva”.
Titolo: Era mio padre
Autore: Claudia Saba
Curatore editoriale: Simone Pozzati
Collana: People
Editore: DiamonD EditricE
Anno di pubblicazione: Giugno 2016
ISBN: 9788896650288
I Edizione
Pagine: 112
Prezzo: € 10,00
Copertina ed illustrazioni interne di Simone Di Matteo
martedì 14 giugno 2016
Fa schifo vivere in un mondo dove essere se stessi può costare la tua vita.#orlando #pulse #LoveWins #loveislove
NON trovo parole adatte per esprimere la mia rabbia il mio dolore. Lascio le mie condoglianze alle vittime e alle loro famiglie.
in ricordo delle vittime
Eddie Jamoldroy Justice, 30 anni, è il ragazzo degli sms. Rimasto in contatto con la madre tramite messaggini per tutto il tempo della sparatoria, si pensava potesse essere ancora vivo. Purtroppo, alla fine il suo nome è comparso nella lista ufficiale delle vittime della strage.
Peter O. Gonzalez-Cruz, 22 anni, aveva studiato in New Jersey fino al 2013. Poi si era trasferito ad Orlando, dove lavorava come corriere UPS.
Edward Sotomayor Jr., 34 anni, manager di un’azienda che si occupava di viaggi e crociere dedicate agli omosessuali. Solare, sempre pronto a divertirsi, prima di essere ucciso ha inviato un sms al suo capo, per invitarlo a raggiungerlo al Pulse.
Anthony Luis Laureano Disla, 25 anni, nato a Porto Rico. Il giovane viveva a Orlando con la famiglia, e si era laureato all’Università del Sacro Cuore di San Juan.
Gilberto Ramon Silva Menendez, 25 anni, viveva a Orlando ma era originario del Porto Rico, e studiava management sanitario alla Ana G. Mendez University. Nel tempo libero, lavorava da Speedway, azienda americana che possiede una catena di distributori di benzina.
Xavier Emmanuel Serrano Rosado, 35 anni, lavorava al Walt Disney World di Orlando, come attore nel Mickey’s Rockin’ Road Show.
Stanley Almodovar III, 23 anni, ne avrebbe compiuti 24 in questo mese. Prima di arrivare al Pulse, aveva postato un video su Snapchat dove si divertiva con gli amici.
Kimberly ’KJ’ Morris, 37 anni, era la buttafuori del Pulse. Aveva lasciato le Hawaii per aiutare la mamma e la nonna in Florida.
Eric Ivan Ortiz-Rivera, 36 anni, originario del Porto Rico, era laureato in scienze delle comunicazioni. Lavorava come manager del merchandising di diverse catene di negozi.
Luis Omar Ocasio-Capo, 20 anni, lavorava da Starbucks appena fuori Orlando.
Jean Carlos Mendez Perez, 35 anni e Luis Daniel Wilson-Leon, 37 anni. Insieme nella vita e nella morte.
Juan Ramon Guerrero, 22 anni, era innamoratissimo del suo ragazzo, di cui non si hanno notizie. A scuola aveva contribuito a rafforzare il rapporto tra la comunità LGBT ed etero.
Luis Vielma, 22 anni, lavorava al parco divertimenti della Universal dove si occupava dell'attrazione dedicata a Harry Potter. J.K. Rowling, autrice della saga, ne ha ricordato la scomparsa sul suo profilo Twitter.
Amanda Alvear, 25 anni, studiava da infermiera. Uno dei suoi amici è sopravvissuto all'attacco ed è stato ricoverato in ospedale.
Mercedez Marisol Flores, 26 anni, era originaria del Queens e aveva studiato in California.
Stanley Almodovar III, 23 anni
Amanda Alvear, 25 anni
Oscar A Aracena-Montero, 26 anni
Rodolfo Ayala-Ayala, 33 anni
Antonio Davon Brown, 29 anni
Darryl romana Burt II, 29 anni
Angelo L. Candelario-Padro, 28 anni
Juan Chevez-Martinez, 25 anni
Luis Daniel Conde, 39 anni
Cory James Connell, 21 anni
Tevin Eugene Crosby, 25 anni
Deonka Deidra Drayton, 32 anni
Simon Adrian Fernandez Carrillo, 31 anni
Leroy Valentin Fernandez, 25 anni
Mercedez Marisol Flores, 26 anni
Peter O. Gonzalez-Cruz, 22 anni
Juan Ramon Guerrero, 22 anni
Paul Terrell Henry, 41 anni
Frank Hernandez, 27 anni
Miguel Angelo Honorato, 30 anni
Javier Jorge-Reyes, 40 anni
Jason Benjamin Giosafat, 19 anni
Eddie Jamoldroy giustizia, 30 anni
Anthony Luis Laureanodisla, 25 anni
Christopher Andrew Leinonen, 32 anni
Alejandro Barrios Martinez, 21 anni
Brenda Lee Marquez McCool, 49 anni
Gilberto Silva Ramon Menendez, 25 anni
Kimberly Morris, 37 anni
Akyra Monet Murray, 18 anni
Luis Omar Ocasio-Capo, 20 anni
Geraldo A. Ortiz-Jimenez, 25 anni
Eric Ivan Ortiz-Rivera, 36 anni
Joel Rayon Paniagua, 32 anni
Jean Carlos Mendez Perez, 35 anni
Enrique L. Rios, Jr., 25 anni
Jean C. Nives Rodriguez, 27 anni
Xavier Serrano Emmanuel Rosado, 35 anni
Christopher Joseph Sanfeliz, 24 anni
Yilmary Rodriguez Solivan, 24 anni
Edward Sotomayor Jr., 34 anni
Shane Evan Tomlinson, 33 anni
Martin Benitez Torres, 33 anni
Jonathan Antonio Camuy Vega, 24 anni
Juan P. Rivera Velazquez, 37 anni
Luis S. Vielma, 22 anni
Franky Jimmy Dejesus Velazquez, 50 anni
Luis Daniel Wilson-Leon, 37 anni
Jerald Arthur Wright, 31 anni
Fa schifo vivere in un mondo dove essere se stessi può costare la tua vita.#orlando #pulse #LoveWins #loveislove
martedì 26 aprile 2016
Addio Majorie Marchi, da quasi un decennio era impegnata in prima persona, nella lotta per i diritti delle persone transcender e transessuali in Brasile.
E con grande tristezza e rammarico che vengo a sapere della morte di Majorie Marchi, una persona straordinaria, che da quasi un decennio era impegnata in prima persona, nella lotta per i diritti delle persone transgender e transessuali. Nata nello stato di Rio de Janeiro il 13 dicembre 1974. Era presidente dell'Associazione, ASTRA-Rio, una ONG che facilita azioni congiunte e inclusive per transgender e transessuali, dello Stato di Rio, vice presidente di articolazione nazionale delle persone T e vice presidente del Consiglio di Stato LGBT di Rio de Janeiro. Dal 2011, lavorava come manager nel programma Rio Senza omofobia, del governo dello stato di Rio de Janeiro.
Majorie Marchi, ha esaltato l'immagine, delle persone Trans, con il Miss T Brasil . Il concorso di bellezza per transgender, giunto alla sesta edizione, che si tieni ogni anno a Rio de Janeiro.... una perdita irreparabile per tutta la comunità LGBT, Brasiliana.
.
Majorie Marchi! riposi in pace !!!
Rio de Janeiro il 13 dicembre 1974 A 25 Aprile 2016 Rio de Janeiro BR.
https://www.facebook.com/majorie.marchi
venerdì 15 aprile 2016
L'attrice cubana Phedra de Cordoba muore di cancro a SP, all'età di 77 anni.Un'icona transessuale.
E' morta l'attrice cubana, radicata in Brasile, Phedra D Córdoba , all'età di 77 anni, nata a L'Avana come Rodolfo Acebal, è morta Sabato (09/04/2016) presso l'Ospedale Heliópolis, a San Paolo (BR). Da tempo lottava contro il cancro ai polmoni e reni.
Phedra è nata a L'Avana il 26 maggio 1938. Ancora adolescente, entra a far parte di una compagnia di danza. Durante una stagione di spettacoli a Buenos Aires, conosce il brasiliano Walter Pinto, produttore e drammaturgo, e decide di non tornare a Cuba, stabilendosi a Rio de Janeiro. Assumendo definitivamente la sua identità femminile, all'età di 21 anni.
Phedra lascia una storia di lotta, un patrimonio di arte e di superamento di stigmatizzazioni. Sia come un talentuoso ballerino nella L'Avana degli anni '40, o come, una attrice talentuosa e transessuale in Brasile, fin dagli anni '50, una sopravvissuta della dittatura e attualmente diva del teatro.
Phedra ha lavorato sul palco come showgirl e poi come attrice, lavorando fianco a fianco di artisti come Costinha, Dalva de Oliveira, Angela Maria e molti altri grandi artisti Brasiliani. Diventando anche lei una diva.
Nel 2003 era entrata a far parte nella compagnia teatrale " Il Satyros ". Phedra , fino poco tempo fa, era nel spettacolo " Persone Sublime " quando per la debolezza della malattia, stata costretta a lasciare il palco.
Addio Phedra de Córdoba!!! diva del teatro brasiliano.
L'Avana( Cuba) 26 Maggio 1938. San Paolo 09 Aprile 2016.
Un'icona transessuale. R.I.P.
Phedra è nata a L'Avana il 26 maggio 1938. Ancora adolescente, entra a far parte di una compagnia di danza. Durante una stagione di spettacoli a Buenos Aires, conosce il brasiliano Walter Pinto, produttore e drammaturgo, e decide di non tornare a Cuba, stabilendosi a Rio de Janeiro. Assumendo definitivamente la sua identità femminile, all'età di 21 anni.
Phedra lascia una storia di lotta, un patrimonio di arte e di superamento di stigmatizzazioni. Sia come un talentuoso ballerino nella L'Avana degli anni '40, o come, una attrice talentuosa e transessuale in Brasile, fin dagli anni '50, una sopravvissuta della dittatura e attualmente diva del teatro.
Phedra ha lavorato sul palco come showgirl e poi come attrice, lavorando fianco a fianco di artisti come Costinha, Dalva de Oliveira, Angela Maria e molti altri grandi artisti Brasiliani. Diventando anche lei una diva.
Nel 2003 era entrata a far parte nella compagnia teatrale " Il Satyros ". Phedra , fino poco tempo fa, era nel spettacolo " Persone Sublime " quando per la debolezza della malattia, stata costretta a lasciare il palco.
Nel mese di marzo, le attrice, Cléo De Páris, Maria Casadevall e Paula Cohen, hanno montato un spettacolo "Phedras per Phedras". I testi tratti dal Diario della artista, con i momenti memorabili, della sua vita e carriera. Diretto da Gero Camilo e Rosbon Catalogna. Un modo per onorare la storia della collega cubana e raccogliere fondi per il sue cure. l'attrice è apparsa alla manifestazione, emozionata ha ringraziato tutti.
Addio Phedra de Córdoba!!! diva del teatro brasiliano.
L'Avana( Cuba) 26 Maggio 1938. San Paolo 09 Aprile 2016.
Un'icona transessuale. R.I.P.
domenica 10 aprile 2016
Il rocker americano Bruce Springsteen ha deciso di cancellare il concerto in programma per oggi, domenica 10 aprile, a Greensboro, in North Carolina, per motivi politici.
Ecco perché lui è “The Boss”.
Sono orgogliosa di definirmi una fan di Bruce oggi, e sapere quanto egli sostiene la comunità a cui appartengo. Bruce Springsteen ha cancellato il suo concerto a Greensboro, in North Carolina, in segno di protesta contro una legge che discrimina le persone transgender e in segno di solidarietà di tutta la comunità LGBT. Come gesto di protesta contro le recenti leggi discriminatorie introdotte dallo stato, come l’obbligo per le persone transgender di utilizzare esclusivamente i servizi pubblici tenendo conto del sesso di nascita. Altrettanto importante, la legge attacca anche i diritti dei cittadini LGBT di intentare una causa quando i loro diritti sono violati sul posto di lavoro, i casi in cui i diritti umani sono violati nei luoghi di lavoro. "Nessun altro gruppo di cittadini del North Carolina si trova ad affrontare qualcosa di così pesante." dice Bruce Springsteen.
Springsteen."Alcune cose sono più importanti di un concerto rock e la battaglia contro il pregiudizio e l'intolleranza è una di queste - scrive il boss - è il modo più forte che ho per alzare la mia voce contro chi continua a cercare di farci tornare indietro invece di andare avanti". Secondo Springsteen, che appoggia una campagna nazionale contro la norma, discrimina i transessuali e “sovverte i diritti dei cittadini”.
questa leggi è parte di una serie di iniziative prese dai vari stati conservatori, in risposta alla decisione di legalizzare a livello nazionale, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione anche alle coppie omosessuali. Questo significa che tutti i 50 Stati del Paese dovranno permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte del Paese.
Per fortuna c'è gente come Springsteen ❤ Grazie Boss.
Sono orgogliosa di definirmi una fan di Bruce oggi, e sapere quanto egli sostiene la comunità a cui appartengo. Bruce Springsteen ha cancellato il suo concerto a Greensboro, in North Carolina, in segno di protesta contro una legge che discrimina le persone transgender e in segno di solidarietà di tutta la comunità LGBT. Come gesto di protesta contro le recenti leggi discriminatorie introdotte dallo stato, come l’obbligo per le persone transgender di utilizzare esclusivamente i servizi pubblici tenendo conto del sesso di nascita. Altrettanto importante, la legge attacca anche i diritti dei cittadini LGBT di intentare una causa quando i loro diritti sono violati sul posto di lavoro, i casi in cui i diritti umani sono violati nei luoghi di lavoro. "Nessun altro gruppo di cittadini del North Carolina si trova ad affrontare qualcosa di così pesante." dice Bruce Springsteen.
Springsteen."Alcune cose sono più importanti di un concerto rock e la battaglia contro il pregiudizio e l'intolleranza è una di queste - scrive il boss - è il modo più forte che ho per alzare la mia voce contro chi continua a cercare di farci tornare indietro invece di andare avanti". Secondo Springsteen, che appoggia una campagna nazionale contro la norma, discrimina i transessuali e “sovverte i diritti dei cittadini”.
questa leggi è parte di una serie di iniziative prese dai vari stati conservatori, in risposta alla decisione di legalizzare a livello nazionale, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione anche alle coppie omosessuali. Questo significa che tutti i 50 Stati del Paese dovranno permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte del Paese.
Per fortuna c'è gente come Springsteen ❤ Grazie Boss.
mercoledì 9 marzo 2016
Brasile: L'Oreal Paris sceglie una modella Transessuale per celebrare la Giornata Internazionale della donna.
"Ogni donna vale molto" è stato lo slogan utilizzato dalla società, che ha invitato Valentina Sampaio, come modella a parlare della sua condizione. L'azione della società francese mostra che una donna è più di un corpo o di un documento. Si tratta di una lotta costante per il rispetto. "La bellezza è qualcosa che trascende il nostro corpo. Viene da l'anima", spiega il la 19 enne nel video della campagna. "Festa della Donna? Penso che sia importante, sì, ma non per guadagnare fiori. Vogliamo rispetto".
Valentina è una donna transessuale, che nonostante si riconosca nell'universo femminile, fin dall'infanzia - nel modo di vestirsi , pensare e camminare - Fino oggi non aveva alcun documento di identità che gli rappresentarsi veramente.
Nel video della marca di cosmetici, tutto si concentra proprio su questo passaggio: Su Valentina che si prepara per la foto , della sua nuova carta di identità. Che rappresenterà il suo orgoglio di essere donna.
"Vogliamo portare questo messaggio di orgoglio femminile in tutto il mondo, dimostrando che l'identità della donna non hanno a che fare solo con il sesso", ha dichiarato Viviane Pepe, direttore creativo della agenzia WMcCan, responsabile per il video.
Ben fatto, L'Oréal!
Speriamo che questa campagna ispirare altre aziende.
Valentina è una donna transessuale, che nonostante si riconosca nell'universo femminile, fin dall'infanzia - nel modo di vestirsi , pensare e camminare - Fino oggi non aveva alcun documento di identità che gli rappresentarsi veramente.
Nel video della marca di cosmetici, tutto si concentra proprio su questo passaggio: Su Valentina che si prepara per la foto , della sua nuova carta di identità. Che rappresenterà il suo orgoglio di essere donna.
"Vogliamo portare questo messaggio di orgoglio femminile in tutto il mondo, dimostrando che l'identità della donna non hanno a che fare solo con il sesso", ha dichiarato Viviane Pepe, direttore creativo della agenzia WMcCan, responsabile per il video.
Ben fatto, L'Oréal!
Speriamo che questa campagna ispirare altre aziende.
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