Il Re, ormai 79enne, ha parlato di omosessualità, immigrazione e tolleranza religiosa. Temi di estrema attualità.
Che cos'è laNorvegia? si è chiesto il Re
"La Norvegia è fatta da alte montagne e fiordi profondi. Da pianure e isole. La Norvegia è il sole di mezzanotte e l’alba polare… ma soprattutto, la Norvegia e fatta da persone"
Un paese fatto da persone che lavorano nei negozi, sulle petroliere, che studiano e fanno ricerca. E che arrivano anche da lontano
"I norvegesi arrivano dal sud, dal nord, dal centro. I norvegesi sono anche gli immigrati arrivati da Afghanistan, Pakistan ,Polonia, Svezia, Somalia e Siria. I miei stessi nonni arrivarono dalla Danimarca e dall’Inghilterra 110 anni fa" ha continuato il Re.
"Non è sempre semplice dire da dove arriviamo, a quale nazione apparteniamo. La propria casa è dove batte il cuore. E quello non può sempre restare all’interno di confini nazionali".
Il cuore non è solo la casa, ma anche le persone che ci sono care, e il Re ha colto l'opportunità per parlare d'amore:
"I norvegesi sono single, divorziati, hanno figli e invecchiano insieme. I norvegesi sono ragazze che amano le ragazze, ragazzi che amano i ragazzi, ragazzi e ragazze che si amano l'un l’altro"
Una parola anche sulla tolleranza religiosa e la libertà di credo "I norvegesi credono in Dio, in Allah. Credono in tutto e niente"
"In altre parole: voi siete la Norvegia. Noi siamo la Norvegia. Quando cantiamo si noi amiamo la norvegia – passaggio dell'inno nazionale, ndr - dobbiamo ricordarci che cantiamo anche l’uno dell’altro. Noi siamo il nostro paese, e il nostro inno nazionale è una dichiarazione d’amore per il popolo norvegese"
Il re ha concluso il suo discorso con un augurio per il futuro
"La mia speranza più grande per la Norvegia è che ci prenderemo cura l’uno degli altri. Che possiamo spingere in avanti questa nazione contando sulla fiducia, sulla solidarietà e sulla generosità. Che possiamo, nonostante le nostre differenze, essere una persona unica".
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