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venerdì 7 febbraio 2014

Il segretario Onu alla vigilia dell’olimpiade di Sochi: «L’odio di qualsiasi genere non deve avere posto nel 21esimo secolo»

Da San Pietroburgo a Gerusalemme, da Londra a Parigi in diciannove città del mondo sono state organizzate manifestazioni di attivisti per i diritti Lgbt contro gli sponsor che sostengono le Olimpiadi di Sochi 2014.


In questo clima di proteste globali, non ha potuto esimersi dall’intervenire il segretario dell’Onu Ban Ki-moon Sochi (Russia), 6 feb. (LaPresse/AP) - "Dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali, transessuali o intersessuali". Così, in Russia, il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha condannato attacchi e discriminazioni contro gli omosessuali, in un discorso al Comitato olimpico internazionale, il giorno prima dell'inizio dei Giochi invernali di Sochi. "Dobbiamo opporci agli arresti, alle detenzioni e alle restrizioni discriminatorie che devono affrontare". I diritti degli omosessuali in Russia è un argomento che ha caratterizzato il dibattito internazionale sui giochi olimpici di Sochi. Nel suo discorso Ban Ki-moon ha anche ribadito il suo appello alle parti che nel mondo stanno combattendo guerre a deporre le armi nel periodo delle Olimpiadi. Il segretario delle Nazioni Unite ha affermato che molti atleti professionisti, omosessuali o eterosessuali, si stano pronunciando contro il pregiudizio e la discriminazione.

NO ALLE DISCRIMINAZIONI. "L'odio di qualsiasi genere non deve avere posto nel 21esimo secolo" ha detto Ban Ki-Moon. Il segretario ha ricordato che il principio 6 della Carta olimpica sancisce l'opposizione del Comitato olimpico a qualsiasi forma di discriminazione. "Le Olimpiadi dimostrano il potere dello sport di riunire gli individui senza distinzione di età, razza, classe, religione, capacità, sesso, orientamento sessuale o identità di genere" ha ricordato Ban Ki-moon. Ieri intanto manifestanti in diverse città del mondo hanno chiesto agli sponsor olimpici di pronunciarsi contro la legge russa anti-gay firmata lo scorso luglio dal presidente Vladimir Putin. Il presidente del Cio Thomas Bach ha ripetutamente detto che il presidente Putin ha dato assicurazione che non ci sarà discriminazione di alcun genere durante i giochi. "Posso assicurarvi che il Cio ha fatto tutto quel che doveva e abbiamo tutte le assicurazioni che la Carta olimpica verrà pienamente applicata in questi Giochi olimpici, inclusi i fondamenti del principio 6, perchè questo è quello per cui lo sport si batte" ha detto Bach a Ban."Si batte per il rispetto e contro ogni forma di discriminazione" ha spiegato Bach. Nel suo discorso Ban Ki-moon ha poi elogiato Putin per il suo "impegno per la pace, l'unità e lo sviluppo attraverso lo sport"

Per questo motivo oggi alla cerimonia inaugurale sarà boicottata da diversi capi di stato e primi ministri, come Cameron, Hollande, Merkel. E anche Obama, che al suo posto manderà una delegazione di atleti orgogliosamente omosessuali. Dopo la lettera aperta del mese scorso di 27 premi Nobel, ieri si sono aggiunte all’appello per il boicottaggio dei Giochi anche le Pussy Riot Nadia Tolonnikova eMaria Alyokhina. La prova di forza machista di Vladimir Putin, che attraverso l’organizzazione dei Giochi invernali più costosi della storia vuole imporre la Russia come dominus dei nuovi rapporti di potere, rischia di sgretolarsi davanti alle bandiere arcobaleno.

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