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giovedì 27 febbraio 2014

Leader politici (con tendenze omofobe) trasformati in drag queen

L’artista Saint Hoax ha creato questa serie di GIF con influenze POPlitiche in cui leader politici con tendenze omofobe vengono pian piano trasformati in drag queen.

                                                                             Adolf Hitler

                                                                     Vladimir Putin

                                                                       George Bush

                                                                                Abd Allah

                                                                              Bin Laden

                                                                           Saddam Hussein

mercoledì 26 febbraio 2014

tutta la solidarietà con l'Ucraina e il suo popolo. Tutta la solidarietà con i comunisti ucraini e immigrati di altre nazionalità che appaiono improvvisamente come bersagli di violenza neo-nazisti


 La situazione ucraina illustra bene il valore strumentale che l'estrema destra ha all'interno del campo politico a cui appartiene: gli interessi della borghesia (nazionale ed internazionale). L'Unione europea sa bene chi sostiene - e come appoggiare - In questo drammatico quadro in ucraina e non esita un attimo a sacrificare sull'altare degli interessi sacrosanti che strutturano la vita di coloro che lottano contro il fascismo in un paese che ha vissuto per più di una volta il gioco imperiale, fascista e tedesco.

tutta la solidarietà con l'Ucraina e il suo popolo. Tutta la solidarietà con i comunisti ucraini e immigrati di altre nazionalità che appaiono improvvisamente come bersagli di violenza razzista da fascisti armati a Kiev, e in altre città del paese. Solidarietà con tutti i veterani antifascisti e altri democratici, che, indipendentemente dalla vostra opinione / posizione sul governo di Viktor Yanukovych capiscono il pericolo che rappresenta per l'Ucraina l'emergere di gruppi neo-nazisti e bande finanziate e sostenute dai blocchi politici, militare, religiosi occidentali ".

http://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=98294&typeb=0

Uganda, legge anti-gay:Il presidente ugandese Yoweri Kaguta Museveni ha firmato ieri la controversa legge che prevede l'ergastolo per gli «omosessuali recidivi».


«Questo è un giorno tragico per l’Uganda e per tutti coloro che credono nella causa dei diritti dell'uomo». Così si è espresso il 25 febbraio John Kerry, segretario di Stato Usa, all’indomani dell’approvazione della controversa legge anti-gay che prevede persino l’ergastolo per punire il «reato» di omosessualità.

Peccato che tra i principali «consiglieri» del presidente ugandese Yoweri Museveni che ha fortemente voluto questa legge ci siano proprio tre cittadini statunitensi, «esperti» della materia, tre predicatori evangelici (fondamentalisti cattolici), che almeno dal 2009 hanno offerto la loro «consulenza» in materia al governo dell’Uganda.




Si tratta, per l’esattezza, di
 Scott Lively, letteralmente ossessionato dal fatto che «il movimento gay sta cercando di prendere il potere nel mondo», anzi, così ossessionato, da aver sviluppato una lettura storiografica revisionista che praticamente legge tutti gli avvenimenti della storia mondiale, o almeno i principali, in chiave gay.  E  Caleb Lee Brundidge, che si definisce «ex gay convertito» e propone seminari di «guarigione» per riportare chi sbaglia sulla retta via dell'eterosessualità; Don Schmierer, rappresentante di Exodus International, un gruppo la cui missione è «mobilitare il corpo di Cristo per portare grazia e verità in un mondo colpito dall'omosessualità» 


A Lively, in copia con un altro fondamentalista, però ebreo, Kevin Abrams, si deve – giusto per fare un esempio – uno dei libri più deliranti sul nazismo, The Pink Swastika. Homosexuality in the Nazi Party, edito nel 1995 (ma oggi giunto alla quarta edizione), per conto dell’editore californiano Veritas EternaPress, che propone una «contro storia» del nazismo in chiave appunto gay.

L’amore fra persone dello stesso sesso è tabù in 38 stati del continente su 53. Tabù certificato da un divieto imposto dalla legge. Il presidente ugandese Yoweri Museveni è il più intransigente: ha appena firmato una legge discriminatoria così restrittiva da prevedere addirittura l’ergastolo per l’omossessualità “aggravata”, cioè quella imputabile ai recidivi. Altrimenti sono 14 anni di galera. Per poco non è stata introdotta la pena di morte per i gay ostinati.

Ma le pressioni internazionali nulla hanno potuto per impedire l’oltraggio di una legge così liberticida. Usa e Olanda hanno minacciato il blocco degli aiuti finanziari, Museveni, che incolpa l’Occidente per la diffusione del “morbo”, ha risposto che si tratta di “imperialismo sociale”. Nel frattempo, le vittime degli imperialisti (è l’ultima agghiacciante notizia), pubblicano liste di proscrizione sui giornali: il Red Pepper, quotidiano ugandese, ha strillato in prima pagina i nomi di 200 omossessuali, in larga parte attivisti, titolando “Scoperti!”.


Il 14 marzo 2012, il Center for Constitutional Rights, che rappresenta Sexual Minorities Uganda - una coalizione di organizzazioni LGBT ugandese - ha intentato una causa contro Lively per il suo ruolo nella persecuzione della comunità LGBT in Uganda. Lively è il delirante ispiratore di gran parte delle feroci angherie che la comunità LGBT ugandesi soffrono oggi.

Attraverso incontri con i maggiori responsabili politici e religiosi ugandesi Scott Lively, secondo la denuncia dell’organizzazione Sexual Minorities i cui archivi sono stati recentemente saccheggiati da sconosciuti, propone loro una “gay agenda” dove denuncia le intenzioni degli omosessuali di sodomizzare bambini,sovvertire l’ordine istituzionale, invia loro un articolo linkato a una pagina web dove scrive che “Il movimento gay internazionale, ha dedicato ingenti risorse per trasformare la cultura morale mondiale da matrimonio-etero-centrica a una basata sull’anarchia sessuale”, pressiona la classe politica affinché si arrivi alla pena di morte per legge per le persone omosessuali.

La denuncia alle autorità americane dell’organizzazione ugandese Sexual Minorities fa il suo corso Scott Lively sarà processato per crimini contro l’umanità.



Non possiamo neanche dimenticare Il presidente del parlamento ugandese, Rebecca Kadaga, che in 12 novembre 2012, aveva annunciato che questa norma sarebbe stata un ”regalo di Natale” per tutti gli ugandesi anti gay. La signora, come si legge sul sito del parlamento del paese africano, è stata ricevuta e benedetta il 13 dicembre 2012 dal Papa Benedetto XVI che nel suo, messaggio per la Giornata mondiale della pace, ha definito i tentativi di accomunare i matrimoni gay a quelli fra uomo e donna “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”. Nella foto si vede Benedetto XVI accanto alla speaker.

venerdì 21 febbraio 2014

"Sono stanca di nascondermi e di mentire". Con queste parole l'attrice canadese Ellen Page ha Fatto coming.



La mia ammirazione per Ellen ha raggiunto il picco massimo! Impossibile non amarla! grazie Ellen Page.




"Sono qui oggi perché sono gay. E perché forse io posso fare la differenza", ha detto Latrice 26, Ellen Page. strappando una standing ovati-on da parte del pubblico.

"Forse posso fare la differenza".

Per l'attrice, la decisione di uscire non è stato fatto solo per ispirare e dare coraggio ad altri giovani gay. E 'stata anche una necessità personale. "Sono stanca di nascondere e mentire per omissione," ha detto. "Ho sofferto per anni perché avevo paura. Il mio spirito ha sofferto, la mia salute mentale ha sofferto e le mie relazioni hanno sofferto. Ed oggi sono qui con tutti voi sul lato opposto di tutto questo dolore.

La Human Rights Campaign, un gruppo di difesa per i diritti di gay, lesbiche e transgender, posto il discorso sul sito , congratulandosi con Page per completare il "viaggio profondamente personale e arduo" di Assumere la sua condizione.


domenica 16 febbraio 2014

Vladimir Luxuria arrestata a Sochi, per atto di CORAGGIO E DIGNITA. Sventolava una bandiera arcobaleno

Il racconto di Imma Battaglia: «Ho ricevuto un sms di Vladimir che mi chiedeva aiuto, ho provato a richiamare, l'ho sentita per due minuti, dopodiché il nulla». L'Unità di Crisi della Farnesina si è immediatamente attivata.

Vladimir Luxuria, anche detta Vladi, è un'attivista, scrittrice, conduttrice televisiva, attrice, autrice teatrale ed ex politica italiana. È stata deputata della XV Legislatura, durante il Governo Prodi II. È stata la prima persona transgender ad essere eletta al parlamento di uno Stato europeo. Alla fine degli anni ottanta inizia il suo impegno nel movimento per i diritti della comunità GLBT (gay, lesbica, bisessuale e transgender). Entra a far parte del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, di cui nel 1993 diventa direttore artistico organizzando la serata Muccassassina, Insieme a Imma Battaglia e Vanni Piccolo fu organizzatrice del primo Gay Pride d'Italia, che si tenne a Roma il 2 luglio 1994 e al quale parteciparono circa diecimila persone. Nel 2006, su proposta di Rifondazione Comunista, si candida come indipendente alla Camera dei deputati. La campagna elettorale, raccontata nel documentario L'eletta, la porta a diventare la prima parlamentare transgender di un Parlamento europeo.

«Ho appena ricevuto una telefonata da Vladimir Luxuria. È stata arrestata dalla polizia a Sochi mentre assisteva alle Olimpiadi con una bandiera con la scritta in russo “Gay è ok”». Imma Battaglia, presidente onorario di «Dì Gay Project» non nasconde la sua preoccupazione. E, contattata da Corriere.it, racconta: «Vladimir era in Russia per un servizio, forse, delle Iene, così mi diceva il suo agente. Mi ha mandato un sms pochi minuti fa con scritto: “Aiutami sono imprigionata. Sono sola”. Ho provato a chiamarla, due minuti al telefono e poi la linea è caduta». Non solo: «Mi ha detto che le hanno ritirato tutti i documenti» continua Battaglia . Secondo lo staff del ministro degli Esteri, Emma Bonino, «l’ Unità di crisi è già attiva per il fermo di Vladimir Luxuria».

DENUNCIA - «L’atteggiamento degli agenti - racconta ancora Battaglia - è stato brutale e aggressivo. Nessuno parla inglese, Vladimir non è riuscita a capire nemmeno in quale commissariato si trova. Ora si trova da sola in una stanza con luci al neon in faccia, presumibilmente in stato di fermo». Battaglia ha contattato immediatamente il ministro degli Esteri Bonino: «Il ministro Bonino ha già allertato il console e l’unità di crisi a Sochi, ci hanno detto di stare tranquilli. Stanno girando i commissariati per cercarla. Noi siamo pronti a partire».

L’ARRIVO A SOCHI - Luxuria aveva annunciato il suo arrivo nella città russa già nelle prime ore del pomeriggio. «Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin!», aveva scritto su Twitter l’ex parlamentare di Rifondazione Comunista, postando anche una foto che la ritraeva nel Parco olimpico mentre sventolava un ventaglio arcobaleno. Dopo la notizia del suo arresto, l’hashtag #freeluxuria è diventato subito trending topic.

REAZIONI - Messaggi di solidarietà da parte di tutte le associazioni e esponenti del mondo glbt (Gay, lesbiche, bisex e transessuali) non si sono fatti attendere. «State tranquilli», scrive su Twitter Anna Paola Concia. «L’arresto della ex parlamentare italiana mostra tutta l’ipocrisia di Putin e del suo regime», dice Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico. Solidarietà è arrivata anche dal leader di Sel,Nichi Vendola: «Ribelle, libera, senza paura dei gendarmi della moralità di Stato. Grazie @vladiluxuria».

Forza Vladimir e grazie per il tuo coraggio!

giovedì 13 febbraio 2014

Film che dovreste vedere: Trans *

Oggi, vi presento una selezione dei miei film preferiti di tematiche Trans 
* Si prega di notare: Tutti le informazioni sono tratti dai comunicati stampa / film /.

TRANS*
Termine ombrello per indicare tutte quelle persone che non sono cisgender; quindi persone transgender, transessuali, genderqueer/non-binarie e così via.

MTF/M2F/MALE-TO-FEMALE/DONNA TRANS
Una persona biologicamente maschile con un’identità di genere femminile.

FTM/F2M/FEMALE-TO-MALE/UOMO TRANS
Una persona biologicamente femminile con un’identità di genere maschile.

GENDERQUEER/NON-BINARI@
Una persona con un’identità di genere al di fuori del binarismo di genere, che non si identifica quindi nè come uomo nè come donna. 


The Aggressives : Documentario che racconta la vita e il mondo di sei lesbiche newyorkesi che si definiscono “aggressive”. Intervistate, le ragazze raccontano e mostrano la loro mascolinità pur non volendo diventare uomini né identificandosi come “drag king”. Seguite durante un lungo arco temporale (5 anni), ognuna rivela sogni, condivide segreti e rivela intime paure. Un bel viaggio nel variegato mondo gender.

Regista: Daniel Peddle
Sceneggiatrice/tore: Daniel Peddle
Anno: 2005
Paese: USA
Categoria: Mediometraggio.

Normal: Un marito e padre di famiglia di una città del Midwest annuncia la sua intenzione di sottoporsi ad un'operazione per il cambio di sesso.
diretto da Jane Anderson e interpretato da Tom Wilkinson, Jessica Lange,Hayden Panettiere, Clancy Brown, Joseph Sikora, Richard Bull, Mary Seibel, Danny Goldring, Randall Arney, Rich Komenich.
Prodotto nel 2003 in USA.











Tomboy è un film del 2011 scritto e diretto da Céline Sciamma.
Il film, che racconta la storia di una bambina di 10 anni che si finge maschio agli occhi dei coetanei, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il Teddy Award e il premio come miglior film al Torino GLBT Film Festival.

Laure è una bambina di 10 anni. Durante le vacanze estive, la sua famiglia, di cui fa parte anche la sorella Jeanne di 6 anni, si trasferisce in un nuovo quartiere. Inizialmente Laure passa le sue giornate in solitudine, non riuscendo a integrarsi con i nuovi vicini, ma un giorno incontra la coetanea Lisa, alla quale si presenta come un bambino di nome Michael. Grazie ai capelli corti, ai modi da maschiaccio, alla distratta distanza dei genitori (in particolare della mamma), Laure riesce a ingannare Lisa e tutti i bambini del quartiere, mascherando e contraffacendo la sua identità anagrafica. Ma quando la relazione tra Laure e Lisa si fa sempre più stretta e intima, la verità verrà a galla, dando vita a una serie di equivoci e complicazioni.

A Girl Like Me: The Gwen Araujo Story è un film del 2006 diretto da Agnieszka Holland e trasmesso da Lifetime Television. 
La storia documenta la vita reale di Gwen Araujo Jr. (24 febbraio 1985 – 3 ottobre 2002), una teenager transgender uccisa quando alcuni suoi conoscenti scoprirono che aveva dei genitali maschili. Le scene del processo per omicidio si alternano con la storia della vita di Gwen...L'evento che portò alla morte della Araujo fu la "collera" che i giovani provarono quando scoprirono che Araujo - che viveva come donna - era biologicamente di sesso maschile. Due degli accusati, nei successivi processi, sono stati condannati per omicidio di secondo grado, mentre il terzo per omicidio volontario; la giuria ha però concluso che non è stato consumato nessun "crimine d'odio". Le tragiche circostanze hanno trasformato Gwen Araujo in simbolo di discriminazione per la comunità LGBT; molti aspetti controversi e scarsamente documentati relativi all'omicidio rimangono ancora ampiamente dibattuti. 

 Sex My Life (2008). Khastegi ,documentario iraniano del 2008 del regista e sceneggiatore Bahman Motamedian.

“Sex My Life” racconta le storie di sei MtoF e di un FtoM a Teheran. Questo docu-fiction ricrea scene tratte dalla vita reale facendole interpretare non da attori ma dagli stessi transgender, dando vita ad un film emotivamente carico e dal ritmo veloce. Le leggi iraniane permettono la riassegnazione del genere, mentre l’omosessualità è punita con la morte. Nonostante dunque la legge permetta la transizione l’opinione pubblica e le famiglie delle persone transgender non li accolgono a braccia aperte. Il film segue i suoi protagonisti fra le sfide che universalmente fanno parte dell’esperienza trans, nel percorso verso le proprie identità e l’accettazione delle famiglie...



XXY (2007 ), Alex ha un segreto nconfessabile. Per questo i suoi genitori, quando lei era ancora in fasce, lasciarono Buenos Aires per trasferirsi sulle coste uruguayane, lontani dall'occhio indiscreto della gente. Un giorno, nella loro casa, arrivano degli ospiti molto attesi. Un chirurgo plastico di chiara fama, accompagnato da sua moglie e dal giovanissimo figlio di sedici anni, vecchi amici di famiglia, iniziano a occuparsi del "caso" dell'adolescente.
Le tre lettere del titolo rappresentano un'anomalia cromosomica - di quelle persone che hanno all'interno del loro patrimonio genetico sia dei gameti maschili che femminili - che resta il punto chiave della pellicola dell'esordiente regista argentina Lucia Puenzo. Alex, quindicenne alla scoperta della propria identità e delle prime esperienze sessuali, vive con disagio la propria diversità. 



Il suo essere ermafrodita, è più un problema sociale che personale, nella curiosità morbosa di chi le gravita affianco considerandola un "freak".
in concorso alla sessantesima edizione della settimana della critica e vincitore del Prix de JeunesseXXY è una pellicola asciutta, a basso costo, e senza troppe pretese estetiche. La camera a mano e una colonna sonora molto discreta, fanno sì che non si perda mai di vista il punto centrale di tutta la narrazione: la diversità e l'essere accettati socialmente. La regista argentina porta sullo schermo un tema originale su cui il cinema non ha mai speso molte energie, e lo fa con discrezione e accuratezza, senza sbavature e intenti pedagogici, riprendendo con l'occhio esterno della macchina da presa una storia di vita vera, per permettere a tutti, usciti dalla sala, di saperne qualcosa in più sulle vite degli altri.


Red Without Blue (2007)Un toccante e intenso film che ci racconta in modo assolutamente nuovo la problematica di genere e dell'identità attraverso la storia di due gemelli gay legati da un amore così profondo che li accompagnerà nonostante le loro trasformazioni. Nel 1983, nella città di Big Sky, Mark e Alexander Farley nascevano alla distanza di pochi minuti, assolutamente identici nell'aspetto. I primi anni di vita dei gemelli furono accompagnati da una assoluta normalità: gioiose feste in famiglia, vacanze nella seconda casa sul lago, genitori attenti e affettuosi che applaudivano ad ogni loro progresso. Quando raggiunsero i 14 anni, i genitori divorziarono, i due gemelli fecero entrambi il coming out, e, dopo un congiunto fallito tentativo di suicidio, furono obbligati ad una separazione forzata per due anni e mezzo. Oggi Mark frequenta la scuola d'arte di San Francisco e Alex vive come donna col nome di Clair nella città di New York.

Questo film sconvolge le nostre nozioni sulla identità sessuale attraverso un sguardo molto personale e anticonvenzionale sulla vita e sulla relazione tra Mark e Clair mentre stanno passando dall'adolescenza alla maturità. Ampie interviste con ognuno dei gemelli ci mostrano quanto sia difficile crescere come gay nel Montana, le dannose conseguenze della separazione dei genitori e gli estremi a cui possono condurre quando si entra nella spirale della droga e degli esperimenti sessuali. Poetiche vignette illustrano questi periodi bui dell'adolescenza dei gemelli, insieme a bellissime riprese video amatoriali adeguatamente rielaborate, fotografie di famiglia e video sperimentali girati in super-8. Dal punto di vista di Mark conosciamo il profondo e inusuale legame che univa i gemelli dalla loro infanzia, le sofferenze che hanno attraversato, e l'evoluzione delle sue prospettive dopo che è venuta a mancare l'assoluta somiglianza con il fratello ora diventato Claire. Attraverso la potente voce di Mark sentiamo la storia della redenzione della sua famiglia da un difficile e tremendo passato fino all'attuale rinascita.

Romeos (2011). Romeos è un film diretto da Sabine Bernardi. La pellicola è stata presentata nella sezione Panorama al Festival internazionale del cinema di Berlino l'11 febbraio 2011 ed ha partecipato al Frameline Film Festival di San Francisco il 21 giugno del medesimo anno.


Lukas, in transito da donna a uomo, sta seguendo una terapia ormonale. Trasferitosi a Colonia per il servizio civile obbligatorio, viene erroneamente assegnato ad una residenza di giovani infermiere. Per mezzo dell'amica Ine, Lukas vince alcune difficoltà della vita da transgender e conosce Fabio, un bel ragazzo molto mascolino dal fisico prestante, inconsapevole della identità transgender di Lukas. I due ragazzi cominciano a frequentarsi e ad essere sempre più attratti l'uno dall'altro ma dovranno confrontarsi con l'identità segreta di Lukas.

Ma Vie En Rose (La mia vita in rosa) La mia vita in rosa è un film belga del 1997 diretto da Alain Berliner e prodotto da Carole Scotta.

È stato presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 50º Festival di Cannes.

La pellicola ruota attorno al personaggio principale, un ragazzino di 7 anni di nome Ludovic, che stenta a riconoscersi nel suo corpo esteriore di maschio, convinto che la sua vera natura sia femminile al punto da sognare di diventare un giorno una donna a tutti gli effetti. Il film mostra le controversie nella scoperta di questa identità sessuale e nell'accettazione da parte di una famiglia incapace di comprendere






Transamerica è un film del 2005 diretto da Duncan Tucker.

Per questo ruolo Felicity Huffman è stata nominata per l'Oscar alla miglior attrice ed ha ottenuto il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico.

Bree è una colta ed elegante transessuale che vive a Los Angeles risparmiando il più possibile per potersi pagare l'intervento chirurgico per il cambio di sesso. Un giorno riceve la telefonata da parte di Toby, un teenager alla ricerca del padre, che la informa di aver avuto un figlio da una sua passata relazione eterosessuale, quando era ancora uomo. Bree è riluttante nel conoscerlo ma la psicoterapeuta le consiglia di farlo, anche perché se non lo farà non le concederà l'autorizzazione legale per l'intervento finché non avrà affrontato e risolto tutti i conti in sospeso con il suo passato.

Durante il lungo viaggio verso casa Bree e Toby (il ragazzo, all'inizio, non sa che quella riservata e un po' scontrosa signora che si è offerta di accudirlo, in realtà, è suo padre) hanno occasione di conoscersi sempre meglio, imparando a stimarsi a vicenda e scoprendo un po' alla volta un imprevisto e profondo legame, che li porterà, dopo l'inevitabile e traumatica scoperta da parte di Toby della vera identità di Bree, a tentare di affrontare insieme il futuro, nonostante le molte traversie che ancora dovranno affrontare.

Beautiful Boxer (Thai: บิวตี้ฟูล บ๊อกเซอร์) è un film thailandese del 2003 diretto da Ekachai Uekrongtham. Narra la vicenda sportiva ed esistenziale di un kathoey (termine in lingua thailandese che indica ua persona transgender da uomo a donna o un omosessuale effeminato) poi divenuto donna, e del rapporto tra la sua condizione intima e la famiglia, la società in generale e il mondo sportivo ove svolge il suo lavoro di pugile professionista.

La vera Nong Thoom (Parinya Charoenphol), la cui vita è stata ritratta nel film, mentre si allena in palestra a Bangkok.

Il film è basato sulla storia vera di Parinya Charoenphol, meglio nota come Nong Thoom, una famosa boxeur transessuale thailandese, poi anche attrice e modella. Trasmesso immediatamente in Germania nel 2004, è uscito anche in Italia in DVD.

l film mostra tutte le tappe più importanti della vita di Nong Thoom, a partire dal momento in cui, ancora adolescente, scopre che preferisce indossare abiti femminili e truccarsi. Nel contempo inizia la sua carriera di pugile, giungendo fino in cima alla sua categoria: la sua bravura, oltre allo stile personale aggraziato, portano a Nong Thoom fama e notorietà.


Boys Don't Cry è un film statunitense del 1999, diretto da Kimberly Peirce ed interpretato da Hilary Swank e Chloe Sevigny.

Il soggetto è basato su un fatto di cronaca, le vicissitudini del giovane Teena Brandon, transgender biologicamente donna che cambiò il proprio nome in Brandon Teena. Nonostante la non eccellente distribuzione in USA la pellicola suscitò interesse e consensi, accresciuti con il concomitante assassinio di un teenager gay, Matthew Shepard.

Alla fine del 1993, Brandon Teena si trasferisce da Lincoln a Falls City, Nebraska, depressa cittadina di provincia ben nota per la sua chiusura mentale e vari episodi di cronaca nera. Brandon è generoso, solare e affascinante, ma nasconde a tutti il segreto di essere untransgender.

Ben presto la sua speranza di cominciare una nuova vita inizia a realizzarsi: diviene amico della timida Candace Lambert e ne conosce il figlio e viene aiutato da John Lotter e Tom Nissen, finché non instaura una relazione con Lana Tisdale, una giovane introversa e in crisi con sé stessa, ex amante di Lotter, che trova in lui un amore e una devozione senza precedenti e lo ricambia con trasporto.

La situazione precipita quando, a causa di una guida spericolata, la Polizia locale viene a sapere dei suoi piccoli precedenti in altre contee dello Stato, del suo processo in corso cui sarà contumace, e soprattutto la sua vera identità: quella di Teena Brandon, una donna. Ciò gli vale la detenzione in un carcere femminile da cui esce su cauzione di una incredula Lana, alla quale racconta di essere un ermafrodito.

Il suo arresto non passa inosservato, finendo sui giornali e nelle mani della famiglia di Lana e di John e Tom. Questi, inorriditi da quello che considerano una perversione, lo costringono a rivelarsi per quello che è, e trascinatolo in un posto isolato, lo violentano, costringendolo a scappare. Brandon decide però di denunciare i suoi stupratori, nonostante la profonda sofferenza e l'incomprensione dello sceriffo a causa della sua diversità. L'unica a non avergli voltato le spalle è Candace: il ragazzo si nasconde a casa sua, finché Lana non lo ritrova; i due, rendendosi conto di amarsi al di là di qualunque ostacolo, progettano una fuga, ma, quando lei torna a casa sua per fare le valigie, incontra John ubriaco e armato.

Tentando di depistarlo, convince lui e Tom ad andare a bere una birra insieme e sale sulla loro macchina, che in realtà va dritta a casa di Candance. Lì i due ragazzi consumano l'omicidio del ragazzo e quello di Candace, messasi in mezzo alla discussione. Lana e il figlio di Candice vengono risparmiati dai due assassini, che scappano e la giovane, disperata, resta fino al mattino dopo accanto al corpo di lui, dopodiché lascia Falls City con in mano una lettera di Brandon. Il film si chiude con l'anticipazione, tramite delle didascalie nei titoli di coda, di quello che accadde dopo: i due assassini vennero arrestati e mentre Niessen ottenne l'ergastolo testimoniando contro Lotter, quest'ultimo è detenuto nel braccio della morte; qualche anno più tardi Lana ebbe una figlia e tornò a Falls City per crescerla.

SOLDIER'S GIRL: Film tv assai migliore di tanti film fatti per il grande schermo. Tratto da una storia vera racconta di un giovane soldato che viene picchiato a morte per essersi innamorato di una transessuale che lavora in un nightclub. Barry Winchell (Troy Garity) è un ragazzo cresciuto disagiato che si è offerto come volontario nell'esercito degli Stati Uniti, dove fa presto amicizia col suo compagno di stanza Justin Fisher (Shawn Hatosy), un nervoso soldato semplice con problemi di droga. Una sera che non avevano niente da fare Winchell e Fisher seguono un gruppo di soldati che finisce in un bar di Nashville dove assistono a uno spettacolo drag. Uno degli artisti che si esibiva era Calpernia Addams (Lee Pace), una transessuale che era stato medico combattente nella Marina e veterano della guerra del Golfo prima di fare i primi passi verso l'assegnazione di una nuova sessualità. L'etero Winchell, nonostante sia consapevole che Addams è ancora un uomo, si sente da lei attratto, soprattutto per la sua intelligenza e sensibilità, attrazione peraltro subito ricambiata. Mentre la storia tra Winchell e Addams cresce, l'instabile Fisher si ritrova in una situazione confusa. Arrabbiato con Winchell reagisce diffondendo la voce che uno degli uomini della compagnia è gay. Nonostante la politica del "non domandare e non dire" vigente nell'esercito Usa, il sergente addestratore (Barclay Hope) si impegna a individuare e rimuovere il soldato gay, mentre il sempre più malevole Fisher si schiera con Calvin Glover (Philip Eddolls), un ragazzo dalle idee ristrette desideroso di dare una lezione ai cosiddetti diversi...

Breakfast on Pluto è un film del 2005 diretto da Neil Jordan e tratto dal romanzo Colazione su Plutone pubblicato da Patrick McCabe nel1998.

Abbandonato appena dopo la nascita davanti alla porta di un parroco di campagna (Liam Neeson), un bambino viene affidato alle cure della perpetua di quest'ultimo. Cresciuto nell'Irlanda degli anni sessanta, Patrick Braden (Cillian Murphy) scopre presto le sue tendenze transessuali. Il gruppo di amici da lui frequentato è composto da un ragazzo down, un'africana e un militante dell'IRA. Dopo aver scoperto di essere il figlio del parroco che lo trovò davanti casa, Patrick Braden, che si affibbia il nuovo nome di Kitten, parte per Londra alla ricerca della madre. Comincia così un viaggio attraverso episodi fondamentali della Guerra civile irlandese, e lavori improbabili quali la groupie di un gruppo rock-folk (il cui leader è Gavin Friday) e l'assistente di un illusionista (Stephen Rea). La ricerca della madre attraverso strade pericolose sarà anche un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi reali affetti.


The Adventures of Sebastian Cole - Nel giugno del 1983, nella contea di Dutchess, New York, Sebastian Cole si unisce la madre, il patrigno e la sorella per la cena. Durante il corso del pasto, Hank, patrigno, fa una confessione: cambierà sesso. Da lì, tutto cambia: il trasferirsi in California la sorella e la madre prende Sebastian tornare in Inghilterra. Otto mesi dopo, Sebastian torna a New York, e bussa alla porta del suo patrigno.












20 centimetri:Marieta è un travestito madrileno che soltanto venti centimetri, quelli del titolo, allontanano dalla felicità. Marieta soffre di una forma di narcolessia che l'addormenta nei vicoli tristi della prostituzione e la sprofonda in numeri musicali, di cui è protagonista esplosiva e naturalmente "castrata". Se lungo i marciapiedi di Madrid Marieta vende il piacere per comprare la piena grazia femminile, in quelli glamour dei suoi sogni danza e canta, in vesti sempre diverse, il meglio della musica leggera europea. La sua vita è popolata da personaggi almodovariani che finiscono per ingombrare a passo di danza la sua fervente attività onirica. Dal nano Tomás, patetico (nel senso di páthos) nel tentativo di "abbracciare" uno strumento musicale troppo grande per braccia troppo corte, a La Frío, un trans dal cuore d'oro interpretata/o dalla s-grazia picassiana di Rossy De Palma, dalla Coniglietta, prostituta gravida che offre la sua condizione come una perversione, all'hermoso scaricatore col "vizietto" interpretato dal paso adelante di Pablo Puyol, già attore e ballerino dell'omonima serie tv. La partitura di passi e di immagini condurrà al lieto fine con tip-tap e zac. Versione grottesca di Dancer in the dark, Marieta è l'iberica epigone della Selma di von Trier con cui condivide un musical parallelo dove danzare la vita invece che patirla. Le similitudini ovviamente terminano qui.

BELLE AL BAR:Leo è in crisi con la moglie e quando conosce una donna affascinante che scopre essere suo cugino Giulio dopo l'operazione, inizia a frequentarlo scoprendo un universo di sentimenti e stili di vita a lui sconosciuti. Una delle pochissime commedie gay italiane degli ultimi anni che vale la pena vedere e rivedere: nessuna caduta pecoreccia o strizzatine morbose ma molta accorata sensibilità e un occhio attento a una tematica difficilissima da trattare al cinema. Eva Robin's è meravigliosa e misteriosa come non mai e la sua interpretazione è davvero validissima. In un ruolo minore (e ben scritto) Andrea Brambilla alias Zuzzurro.











CRISALIDI, RAGAZZE XY"Crisalidi, ragazze xy" di Federico Tinelli - BeMoviement videoproduzioni, racconta in 25 minuti la battaglia per i diritti civili dei e delle trans, coinvolti loro malgrado dalla discriminazione di genere.
Cinque transessuali milanesi hanno voluto provare a rappresentare la loro realtà da un punto di vista inconsueto e molto umano, dando libero sfogo alle emozioni, alle paure, alla rabbia e ai sogni. Ne è emerso uno spaccato esistenziale lontano dai concetti di trasgressione, prostituzione e spettacolarizzazione che solitamente i media accompagnano al concetto di transessualità.
Il film, nato dalla collaborazione tra ALA Milano Onlus e l'Associazione Crisalide Azione Trans, vuole guidarci nella vita quotidiana di tutte quelle persone che hanno affrontato il difficile cammino del cambiamento di genere e che aspirano a un'esistenza e a un lavoro "normali".
Dichiarazione dell’autore:
Quando mi è stato proposto questo lavoro, su un gruppo di persone trans che vivono a Milano, sapevo di andare incontro da profano, a una realtà difficile. Sentivo istintivamente di non avere il linguaggio necessario per affrontare consapevolmente un discorso su questa realtà. Per arrivare a rendere anche solo in piccola parte le gioie e le sofferenze di Monica, Antonia, Giorgio, Lorena e Nicole ho dovuto mettere in crisi i miei convincimenti. Fare mio, il loro dramma. La crisi è la base di qualunque esperienza autenticamente poetica. Ho deciso di far scrivere loro un monologo che rappresentasse in breve la loro singolare esperienza di vita. Poi intorno a questi monologhi ho elaborato la regia delle immagini. E’ stato come creare insieme a loro, a partire da una sorta di comunicazione epistolare. In tal senso il film non è e non vuole essere un discorso critico ed esaustivo sulla realtà trans, né sui generi. Lo scopo che ci eravamo prefissati era rompere il preconcetto che associa la realtà trans alla prostituzione, al “travestitismo della domenica”, alla trasgressione.


MEU AMIGO CLAUDIA; La fantastica storia di Claudia Wonder, transessuale icona degli anni ’80, performer e artista, attore di cinema e teatro, cantante, attivista, sovversivo rappresentante dei diritti di trans e omosessuali. Attraverso cultura pop, comportamenti sociali, politica, diversità sessuale, uno sguardo inedito sulla San Paolo degli anni ’70, ’80, ’90 e 2000. E su una celebrità che non ha mai perso la voglia di riscatto e la passione per le battaglie. Sempre con un sorriso sulle labbra. Claudia Wonder seppe rompere coi pregiudizi e portare il travestitismo dalla pagine della cronaca poliziesca alle pagine della cultura di quotidiani e settimanali. Partecipò a diversi film del cinema erotico brasiliano, fece parte di un gruppo musicale punk, lavorò in teatro ed entrò attivamente nella politica come membro di organizzazioni governative impegnate nell'assistenza e nella protezione degli omosessuali.



PRINCESAIl film inizia su di un treno, che sta attraversando il confine per entrare in Italia. La polizia sta controllando i passaporti dei viaggiatori; quando arriva ad una bella ragazza di colore, il poliziotti si accorge che il passaporto testimonia che si tratta di un uomo. Portata al comando di polizia, la transessuale Fernanda (Ingrid de Souza) deve immediatamente subire i ricatti sessuali dell'ispettore. Riuscita comunque ad entrare nel nostro paese, la ragazza arriva a Milano, dove viene ospitata in una squallida camera d'albergo dall'amica Charlo (Biba Lerhue), transessuale come lei. Proprio lamica introduce Princesa (questo il soprannome di Fernanda) a Karin (Lulu Pecorari), che gestisce un giro notturno di prostitute in una piazza della città. La ragazza inizia a lavorare allora nella piazza, dove circolano una serie di clienti che costituiscono un sicuro e prosperoso reddito. Tra loro cè anche chi, come Fabrizio (Mauro Pirovano), cerca più compagnia e conforto che sesso a pagamento. In poco tempo dunque Princesa diventa la prostituta più richiesta, ed inizia a guadagnare una discreta quantità di denaro. La protettrice Karin poi, donna ferrea ma umana, la prende in simpatia, fino ad offrirle di andare ad abitare con lei. Anche se titubante, Fernanda accetta, abbandonando la cattiva compagnia di Charlo. I problemi per Princesa iniziano quando fa amicizia con Gianni (Cesare Bocci), cliente prima riluttante ma poi sempre più attaccato alla ragazza, tanto da innamorarsene. 

Buona visione a tutti. 

venerdì 7 febbraio 2014

Una band e un regista dI New York stanno combattendo l'omofobia attraverso il racconto nella ricerca continua dei diritti umani


Grande Cesare , sta collaborando con il regista Alex K Colby e Ticking Clock Productions che hanno creato un video musicale audace e ambizioso. Caratterizzato da una coppia interrazziale dei anni sessanta e due coppie dello stesso sesso dei giorni nostri - due giovani uomini di una  squadra di calcio e due giovani donne - raccontando tre storie che sono profondamente connessi attraverso il tempo, razza, sesso e orientamento . Musica e atletica, per mostrare il potere della compassione, lottare per quello in cui credi, per solidarietà con le persone le cui voci sono state messa a tacere.

Noi crediamo nell'amore e dell'uguaglianza , e sogniamo un mondo in cui tutte le persone condividono le essenziali diritti umani .



Il segretario Onu alla vigilia dell’olimpiade di Sochi: «L’odio di qualsiasi genere non deve avere posto nel 21esimo secolo»

Da San Pietroburgo a Gerusalemme, da Londra a Parigi in diciannove città del mondo sono state organizzate manifestazioni di attivisti per i diritti Lgbt contro gli sponsor che sostengono le Olimpiadi di Sochi 2014.


In questo clima di proteste globali, non ha potuto esimersi dall’intervenire il segretario dell’Onu Ban Ki-moon Sochi (Russia), 6 feb. (LaPresse/AP) - "Dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali, transessuali o intersessuali". Così, in Russia, il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha condannato attacchi e discriminazioni contro gli omosessuali, in un discorso al Comitato olimpico internazionale, il giorno prima dell'inizio dei Giochi invernali di Sochi. "Dobbiamo opporci agli arresti, alle detenzioni e alle restrizioni discriminatorie che devono affrontare". I diritti degli omosessuali in Russia è un argomento che ha caratterizzato il dibattito internazionale sui giochi olimpici di Sochi. Nel suo discorso Ban Ki-moon ha anche ribadito il suo appello alle parti che nel mondo stanno combattendo guerre a deporre le armi nel periodo delle Olimpiadi. Il segretario delle Nazioni Unite ha affermato che molti atleti professionisti, omosessuali o eterosessuali, si stano pronunciando contro il pregiudizio e la discriminazione.

NO ALLE DISCRIMINAZIONI. "L'odio di qualsiasi genere non deve avere posto nel 21esimo secolo" ha detto Ban Ki-Moon. Il segretario ha ricordato che il principio 6 della Carta olimpica sancisce l'opposizione del Comitato olimpico a qualsiasi forma di discriminazione. "Le Olimpiadi dimostrano il potere dello sport di riunire gli individui senza distinzione di età, razza, classe, religione, capacità, sesso, orientamento sessuale o identità di genere" ha ricordato Ban Ki-moon. Ieri intanto manifestanti in diverse città del mondo hanno chiesto agli sponsor olimpici di pronunciarsi contro la legge russa anti-gay firmata lo scorso luglio dal presidente Vladimir Putin. Il presidente del Cio Thomas Bach ha ripetutamente detto che il presidente Putin ha dato assicurazione che non ci sarà discriminazione di alcun genere durante i giochi. "Posso assicurarvi che il Cio ha fatto tutto quel che doveva e abbiamo tutte le assicurazioni che la Carta olimpica verrà pienamente applicata in questi Giochi olimpici, inclusi i fondamenti del principio 6, perchè questo è quello per cui lo sport si batte" ha detto Bach a Ban."Si batte per il rispetto e contro ogni forma di discriminazione" ha spiegato Bach. Nel suo discorso Ban Ki-moon ha poi elogiato Putin per il suo "impegno per la pace, l'unità e lo sviluppo attraverso lo sport"

Per questo motivo oggi alla cerimonia inaugurale sarà boicottata da diversi capi di stato e primi ministri, come Cameron, Hollande, Merkel. E anche Obama, che al suo posto manderà una delegazione di atleti orgogliosamente omosessuali. Dopo la lettera aperta del mese scorso di 27 premi Nobel, ieri si sono aggiunte all’appello per il boicottaggio dei Giochi anche le Pussy Riot Nadia Tolonnikova eMaria Alyokhina. La prova di forza machista di Vladimir Putin, che attraverso l’organizzazione dei Giochi invernali più costosi della storia vuole imporre la Russia come dominus dei nuovi rapporti di potere, rischia di sgretolarsi davanti alle bandiere arcobaleno.