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venerdì 1 febbraio 2013

One Billion Rising. Il 14 febbraio 2013 in tantissime piazze del mondo le donnne scenderanno in piazza e balleranno contro la violenza su le donne.



Giovedì, 14. Febbraio 2013, 08:00 - 23:00
Luogo Mondo


One Billion rising, la campagna lanciata da Eve Ensler nel 15° anniversario del V-Day, è l’invito ad un’azione globale e nasce dalla volontà di fermare in ogni modo e con ogni mezzo non violento, il perpetrarsi della strage in atto sulla nostra terra. Su una popolazione mondiale di circa 7 miliardi di persone, la violenza riguarda il destino di più di un miliardo di donne e ragazze nel mondo, una su tre. One billion rising non appartiene ad alcuna organizzazione politica o partitica, ed è un evento autogestito. L’invito di Eve Ensler, ideatrice della campagna, è di creare attraverso il ballo una forma di protesta celebrativa e non violenta, con la volontà di trasformare il 14 febbraio 2013 in una giornata di riscatto universale contro le ingiustizie che le donne sopportano.




Una giornata di riscatto universale contro le ingiustizie e le violenze che le donne sono costrette a subire sarà dedicata il 14 febbraio 2013. Ancora oggi, le Nazioni unite affermano, che, nel mondo, una donna su tre sarà picchiata o violentata nel corso della sua vita. Un’atrocità che riguarda più di un miliardo di persone. A questo orrore Eve Ensler, fondatrice del V-day ed autrice del leggendario testo “I monologhi della vagina” ha deciso di rispondere con una visione meravigliosa, un evento di portata mondiale che mira a coinvolgere milioni di persone, perché, se “un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione”. E’ nata la Campagna One billion rising che avrà il suo culmine il 14 febbraio, 15° anniversario del V-day, il movimento globale nato per contrastare la violenza. In quella data tutti sono invitati ad un atto simbolico di libertà, a unirsi a questa ‘sollevazione’: lasciare qualsiasi cpse stiano facendo, gli uffici, le abitudini quotidiane e danzare per le strade.



La canzone ufficiale dell’evento sarà Break the chain (Spezzare le catene). Lo short movie della campagna incarna perfettamente l’idea di fondo che vuole ‘esplodere’, rendere possibile il cambiamento. Nel video di appena tre minuti donne di tutte le parti del mondo vengono sottoposte a soprusi: dalle mutilazioni genitali allo sfruttamento lavorativo, dalla violenza sessuale alle molestie, ma una vibrazione profonda scuote la terra, sempre più forte. Un ritmo che sale, sempre più trascinante, fino a divenire un ballo liberatorio e gioioso. Una presa di coscienza della donna, della sua forza di riscatto e di autoderminazione, rappresentata dal gesto, fortissimo, del braccio alzato. Una donna che non è più solo ‘vittima’ da salvare ma protagonista del proprio rinascere.

A One billion rising hanno aderito attivisti, artisti, ministri, leader di movimenti sociali, membri del parlamento e migliaia di associazioni ed organizzazioni di 189 paesi del mondo, da Amnesty International a Se Non Ora Quando? con il supporto di testimoni come Robert Redford, Yoko Ono, Naomi Klein, Jane Fonda, Laura Pausini, Vandana Shiva, il Dalai Lama, Anne Hathaway, Berenice King, la figlia Martin Luther King. La campagna non appartiene ad alcuna organizzazione politica o partitica. In Italia è curata dal comitato Vday Modena. In moltissime città si stanno organizzando dei flash mob per il 14 febbraio. L’elenco completo delle iniziative è disponibile a questo link, mentre per le adesioni si può consultare la pagina Facebook del coordinamento italiano. Sul sito http://www.onebillionrising.org/ è possibile trovare video, notizie costantemente aggiornate, foto, informazioni su come unirsi alla campagna e molto altro.

SONO STANCA
Eve Ensler
Sono stanca della cultura dello stupro, della mentalità dello stupro, delle pagine di Facebook pro stupro.
Sono stanca delle milioni di persone che firmano quelle pagine con i loro veri nomi senza vergognarsi.
Sono stanca delle persone che domandano il loro diritto allo stupro su quelle pagine, appellandosi alla libertà di parola o giustificandisi con la frase “E' solo un gioco”.
Sono stanca di persone che non capiscono che lo stupro non è un gioco, e sono stanca di sentirmi dire che non ho senso dell'umorismo, che la maggiorparte delle donne non ha senso dell'umorismo quando invece la maggiorparte delle donne che consoco (e ne conosco parecchie) sono dannatamente divertenti. Noi semplicemente non pensiamo che un pene non richiesto infilato dentro al nostro ano o alla nostra vagina faccia piegare dalle risate.
Sono stanca del lungo tempo che serve per avere una risposta contro lo stupro.
Sono stanca del fatto che ci vogliano settimane perchè Facebook cancelli le pagine pro stupro.
Sono stanca che centinaia di migliaia di donne in Congo stiano ancora aspettando che gli stupri finiscano e che chi le ha rapite venga ritenuto responsabile.
Sono stanca che migliaia di donne in Bosnia, Burma, Pakistan, Sud Africa, Guatemala, Sierra Leone, Haiti, Afghanistan, Libia, ma potremmo dire un luogo qualsiasi, stiano ancora aspettando di avere giustizia.
Sono stanca che gli stupri avvengano in pieno giorno.
Sono stanca che in Ecuador 207 cliniche siano supportate dal governo perchè catturino, violentino e torturino donne lesbiche per farle divetare etero.
Sono stanca che una donna su tre dell'esercito americano venga stuprata dai suoi cosiddetti “compagni”
Sono stanca delle forze che negano ad una donna che è stata stuprata il diritto all'aborto.
Sono stanca del fatto che dopo che quattro donne hanno dichiarato di essere state palpeggiate, strattonate e umiliate da Herman Cain, lui stia ancora concorrendo alla carica di Presidente degli Stati Uniti. E sono stanca che vedere che quando la giornalista della CNBC Maria Bartimoro gli ha chiesto una spiegazione sia stata fischiata. Non Herman Cain, è stata fischiata lei.
Questo mi ricorda che sono stanca degli studenti che hanno protestato contro il sistema giudiziario invece che contro il presunto rapitore pedofilo di 8 bambini, o del suo capo Joe Paterno, che non ha fatto nulla per proteggere quei bambini dopo aver saputo cos'era successo loro.
Sono stanca che le vittime dello stupro siano ri- stuprate ogni volta che lo rendono pubblico.
Sono stanca che le donne affamate somale siano stuprate nei campi profughi in Kenya, e sono stanca di sapere che le donne che hanno subito stupro presenti all'Occupy Wall Street siano state messe a tacere riguardo a questo perché loro stavano partecipando ad un movimento che si batte per la fine della rovina e dello stupro dell'economia e della terra... Come se lo stupro del loro corpo fosse qualcosa di separato. Sono stanca di donne che ancora tacciono riguardo allo stupro perché sono state portate a credere che sia colpa loro o che loro debbano aver fatto qualcosa perchè accadesse.
Sono stanca che la violenza sulle donne non sia al primo posto nelle priorità internazionali quando una donna su tre sarà stuprata o picchiata durante la sua vita, come se la distruzione e la mutilazione e la sottovalutazione delle donne non fosse la distruzione della vita stessa.
Niente donne niente futuro, amico.
Sono stanca di questa cultura dello stupro in cui i privilegiati con poteri politici ed economici possono prendere quello che vogliono, quando lo vogliono, nella quantità che vogliono, ogni volta che lo vogliono.
Sono stanca delle resurrezioni senza fine delle carriere degli stupratori e degli sfruttatori della prostituzione – registi, leader mondiali, dirigenti d'azienda, star del cinema, atleti – mentre le vite delle donne che hanno violato sono per sempre distrutte spesso obbligate a vivere in esilio dagli affetti e dalla società.
Sono stanca della passività degli uomini buoni. Dove diavolo siete? Vivete con noi, fate l'amore con noi, siete nostri padri, nostri amici, siete nostri fratelli, generati, amati e per sempre sostenuti da noi, quindi perchè non vi sollevate insieme a noi? Perchè non puntate dritti al centro della follia che ci sta violentando ed umiliando?
Sono stanca di essere anno dopo anno stanca degli stupri.
E di pensare allo stupro ogni giorno della mia vita da quando avevo 5 anni.
E di sentirmi male dallo stupro, e depressa dallo stupro e arrabbiata dallo stupro.
E di leggere nella mia follemente piena casella posta di orribili storie di stupro ad ogni ora di ogni singolo giorno.
Sono stanca di essere educata nei confronti dello stupro. E' passato troppo tempo, siamo state troppo a lungo incomprese.
Noi abbiamo bisogno di occupare con lo stupro ogni scuola, parco, radio, rete televisiva, casa, ufficio, fabbrica, campo profughi, base militare, camera osucra, nightclub, vicolo, aula di tribunale, ufficio delle nazioni unite.
Noi abbiamo bisogno che la gente provi davvero ad immaginare, una volta per tutte, cosa si prova ad avere il proprio corpo invaso, la propria mente schiacchiata, la propria anima strappata.
Noi abbiamo bisogno che la nostra rabbia e la nostra compassione ci unisca perchè possiamo cambiare il sistema globale dello stupro.
Nel pianeta ci sono approssimativamente un miliardo di donne che sono state violate.
UN MILIARDO DI DONNE.
Il tempo è adesso. Preparatevi per l'insurrezione.
Inizia oggi, fino all'apice del 14 febbraio 2013 quando un miliardo di donne si solleveranno per chiedere la fine dello stupro.
Perchè noi siamo stanche.










 Dove si balla in Italia (aggiornamenti qui):

ACQUASPARTA (TR): Piazza Federico Cesi
ALESSANDRIA: Via Vinzaglio, 59 ore 18.00
ANCONA:
ARZANO (NA):
BARI:
BAUCINA (PA): Piazza Garibaldi
BOLOGNA: Piazza San Francesco ore 17.00
BRESCIA: Piazza della Loggia
CAGLIARI:
CALTANISSETTA:
CATANIA: Piazza Currò ore 20.00
CERVETERI: Piazza Risorgimento ore 16.00
CUNEO: Largo Audifreddi ore 16.00
FERRARA: Piazza Trento e Trieste ore 17.00
FIRENZE: Piazza della Repubblica
GENOVA: Piazza de Ferrari ore 17.00
IMOLA:
JESI: Piazza della Repubblica ore 19.00
LANUSEI:
LECCO:
LODI: Giardini del Passeggio Piazza Zaninelli (Calicantus caffè) ore 18.00
LUCCA:
MASSA: Piazza Aranci ore 18.00
MASSA LOMBARDA (RA): Piazza Matteotti 1 ore 16.30
MILANO: Galleria Vittorio Emanuele ore 18.00
MODENA: Piazza Grande ore 18.00
ORVIETO:
NAPOLI: Piazza Plebiscito ore 16.00
NAPOLI: Galleria Umberto I ore 16.45
PADOVA:
PAESTUM:
PALERMO: Piazza Verdi ore 16.00
PALERMO: Viale delle scienze edificio 1 ore
PARMA: Piazzale della Pace ore 17.00-19.00
PERUGIA: Piazza 4 novembre
PESCARA: Piazza Salotto ore 17.30
PISTOIA: Piazza della Sala ore 19.30
PORDENONE: Piazza XX settembre ore 12.00
POTENZA:
RAVENNA:
REGGIO EMILIA: Piazza Prampolini ore 18.30
RIMINI:
ROMA: Casa Internazionale delle donne ore 18.30
ROMA: Piazza del Popolo
ROVERETO:
SAN PAOLO (BS): Piazza Aldo Moro
SARTEANO (SIENA): Piazza 24 giugno ore 14.15
SASSARI:
SCHIO: Piazzetta Garibaldi ore 18.00
SIRACUSA:
TARANTO:
TORINO: Piazza Castello ore 19.00
TRENTO:
TRIESTE: Piazza Unità d'Italia ore 18.00
UDINE: Piazza Libertà ore 18.00
VIBO VALENTIA:
VILLAFRANCA TIRRENA (ME):
VITERBO: Corso Italia 71
VERONA:
VIAREGGIO:

 Fonte ;http://www.onebillionrising.org/


  

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