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mercoledì 19 dicembre 2012

La transessuale e Modella Connie Fleming posa come Michelle Obama sulla copertina di Candy Magazine

La prima rivista in stile transessuale ha assunto la first lady per la copertina della sua edizione Inverno 2012, arruolando l'ex modella / performer e attuale illustratrice di moda / design Connie Fleming a posare come Michelle Obama.


'Candy' La rivista americana dedicata alle tendenze della moda e alla transessualità, ispirasi alla Casa Bianca per la sua quinta edizione.


Luis Venegas, che è il direttore della rivista, ha deciso questa volta di ispirarsi alla moglie del presidente dei Stati Uniti, Michelle Obama.


La transessuale e modella Connie Fleming è stata scelta per personificare lo stilo della first lady.



Questo tema è stato scelto per trasmettere l'idea che un giorno, una donna di colore transessuale sarà ammessa a un posto di rilievo anche alla Casa Bianca.

La copertina su Connie non è ancora disponibile online, ma scommetto che sarà di alta qualità.










martedì 18 dicembre 2012

Matrimoni gay, "Io sono un pericolo per la pace": con "CondividiLove" singoli e coppie ci mettono la faccia, contro le parole del papa

L'Huffington Post | Di Marco Pasqua


Rispondono mettendoci la faccia e il cuore. Coppie gay e lesbiche, ma anche singoli, omosessuali, eterosessuali e transgender, protagonisti della reazione virale che ha fatto seguito alle affermazioni del Papa sulle unioni omosessuali. Quando il Pontefice ha affermato che la cancellazione del valore della famiglia, attraverso leggi che equiparano le unioni gay al matrimonio uomo-donna rappresenta un attentato alla pace, i ragazzi e le ragazze che animano il gruppo “CondividiLove” hanno pensato ad una possibile risposta. Forte e, soprattutto, virale.

Prima hanno organizzato la manifestazione a San Pietro, portando solo cuori e slogan d’amore. E, nelle stesse ore, hanno creato un’applicazione che permette, su Facebook, di aggiungere un cuore con scritta alla foto profilo: “Io sono un pericolo per la pace”, anche nella versione plurale per le coppie. Le adesioni sono cresciute in maniera virale, giorno dopo giorno. Già 2500 persone hanno usato l’applicazione, condividendo la loro foto sullapagina Facebook del “movimento” spontaneo (vedi sotto la gallery).


Il gruppo "CondividiLove". Nato la scorsa estate e formato da “liberi cittadini di ogni orientamento sessuale”, il gruppo decide di unire le forze “per una causa che dovrebbe appartenere a tutti, al di là di ogni differenza”. Un progetto “interamente libero, il cui marchio è a disposizione per ogni iniziativa che voglia portare avanti la rivendicazione di pari diritti per le coppie di ogni orientamento sessuale”. “Perché in un Paese come l'Italia non possiamo aspettarci che siano i leader politici a chiedere al loro popolo il coraggio di supportare i cambiamenti necessari a sanare le diseguaglianze ancora presenti nella legislazione”, spiegano in una nota di presentazione. In Italia il cambiamento non ha alcun illustre testimonial. Deve quindi partire dal basso, con tutti i mezzi di cui dispone. Il primo, mai come oggi, è la condivisione. Il matrimonio è un diritto di tutti”: da qui il nome.


“Noi non chiediamo diritti solo per i gay ma diritti uguali per tutti – spiega uno degli animatori della pagina - Siamo convinti che l'unico modo perché in Italia succeda qualcosa è che una nuova generazione di uomini e donne si faccia avanti. una generazione che non vede differenze tra le persone in base alla loro sessualità. Il concetto è proprio quello di condividere le battaglie, per essere realmente tutti uguali”. "Se il pericolo è quello di rendere la nostra nazione un Paese civile lo corriamo volentieri! Se pericoloso è chi al di là del proprio orientamento sessuale crede che sia arrivato il tempo di una reale uguaglianza nei diritti, noi non siamo solo pericolosi, siamo pericolosissimi, e soprattutto tantissimi! Facciamo all'Italia un cuore grande così", scrivono in queste ore per ringraziare quanti ci hanno messo la faccia.



Io sono un pericolo per la pace? Fermiamo l’odio con l’amore su http://condividilove.com/peace.html

Fonte:http://www.huffingtonpost.it/2012/12/18/matrimoni-gay-io-sono-un-pericolo-per-la-pace-con-condividilove_n_2321087.html?clear#slide=more270498

venerdì 14 dicembre 2012

IL MESSAGGIO DEL PONTEFICE PER LA GIORNATA DELLA PACE

CARO RATZINGER, la vera ferita alla giustizia e alla pace è la chiesa Cattolica come dimostrano secoli di persecuzioni (streghe, eretici, scienziati, donne, e anche ebrei) che ha completamente stravolto il messaggio cristiano per fare una lobby di potere.

IL MESSAGGIO DEL PONTEFICE PER LA GIORNATA DELLA PACE
I «tentativi» di rendere il matrimonio «fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione» sono «un'offesa contro la verità della persona umana» e «una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace». Nel messaggio per la Giornata della pace il pontefice affronta argomenti di grande attualità. A cominciare dai diritti civili delle coppie omosessuali.


E io che pensavo che quello che " offendi la vita umana è infligge alla giustizia e la pace" fossero .

CHE _ Nel fascicolo redatto da migliaia di pagine, si sostiene che il Vaticano, oltre che aver tollerato gli abusi e le molestie su minori di tutto il mondo, ne abbia anche protetto i responsabili in tutti questi anni.


CHE LE _ guerre sono ormai parte integrante della nostra quotidianità. purtroppo, ancora oggi, le lotte in corso non diminuiscono.
I conflitti in corso sono numerosi: Asia, America del Sud e Africa sono coinvolte in scontri incessanti. In Asia prevalgono le guerre civili, come anche in Perù e Colombia. L'Africa è nella situazione più disastrosa: l’Algeria, la Liberia, la Costa d’Avorio,la Nigeria, il Sudan, il Congo, il Burundi, l'Uganda e la Somalia sono ormai sopraffatte dalle guerre civili mentre in Senegal si svolge una guerra separatista. 


CHE_ 800 milioni di persone al mondo soffrono la fame, e sono ben 2 miliardi le persone malnutrite.
E’ un mondo sempre più affamato quello che stiamo lasciando in eredità ai nostri figli, un pianeta in cui quasi 1 miliardo di persone soffre di gravi malattie legate alla nutrizione. Tra loro ci sono un numero sconvolgente di bambini soggetti ad ogni sorta di sofferenza e con un’aspettativa di vita drammaticamente bassa. Nel corno d’Africa, cuore della disperazione, quasi l’80% della popolazione muore letteralmente di fame.
CHE _ Classifica della corruzione nel mondo: Polonia al 41° posto, Italia al 72°
Dalla nuova ricerca condotta da Trasparency International, l’organizzazione che si propone di combattere la corruzione, emerge che il sistema anticorruzione in Polonia sta migliorando. Dalla ricerca effettuata sullo stato della corruzione in 176 paesi del mondo risulta che i primi tre posti nella graduatoria, ovvero quelli con minor tasso di corruzione, spettano a Danimarca, Finlandia e Nuova Zelanda. Quanto alla Polonia la posizione non è cambiata rispetto l’anno scorso (ancora una volta al 41° posto su 176 paesi), ma va sottolineato che il punteggio ottenuto è migliore: 58 punti su 100. Peggio della Polonia si classificano Repubblica Ceca, Ungheria, Lituania, Lettonia, Slovacchia e Italia (che è al 72° posto)...fonte(http://www.gazzettaitalia.pl/index.php?option=com_k2&view=item&id=441%3Aclassifica-della-corruzione-nel-mondo-polonia-al-41%C2%B0-posto-italia-al-72%C2%B0&lang=it)

Secondo voi quali sono state le battaglie che nella storia hanno minato maggiormente la pace? Le guerre di religione o le rivendicazioni dei diritti Umani?

CARO RATZINGER, GESÙ TI PRENDEREBBE A ZAMPATE NEL CULO .

Il Papa benedice la parlamentare della “pena di morte per i gay” in Uganda

"Guardate questo tenero Papa che oggi ha benedetto una cazzo di cogliona (non merita di essere definita ‘donna’) che è a favore della pena di morte per i gay. Complimenti. Se vi potessi incontrare, vi sputerei in faccia per quanto mi fate schifo.

E sono questi che vogliono insegnare l’amore a tutto il mondo."

                          Vanessa Mazza.


Rebecca Kadaga è la promotrice della riforma di legge contro i "comportamenti sessuali devianti", che tra le ipotesi prevede anche la pena di morte per gli omosessuali recidivi. Spera di dare questo "regalo di Natale" a tutti i suoi sostenitori. Oggi il Santo Padre l'ha benedetta a San Pietro.

Il Papa benedice la promotrice ugandese della Pena di Morte per gli omosessuali.

Giovedì 13 Dicembre 2012 una delegazione di giudici Ugandesi guidata dalla portaparola del Parlamento, Rebecca Kadaga é stata ricevuta dal Papa Benedetto XVI presso la Basilica di San Pietro.

Durante l’incontro il Papa ha benedetto la delegazione ugandese e in special modo Rebecca Kadaga.


La proposta di legge, che sarà discussa in parlamento il 15 dicembre prossimo, intende introdurre i concetto di malattia mentale per l’omosessualità e la pena di morte o l’ergastolo per i gay recidivi.

Leggi tutto l'articolo http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/14/papa-benedice-promotrice-legge-che-prevede-pena-di-morte-per-gay-in-uganda/446392/

giovedì 13 dicembre 2012

Essere transgender non è più un disturbo mentale


L’ American Psychiatric Association ha stabilito che una persona transgender non potrà più essere classificata tra gli individui che soffrono di “disordini”. La decisione sarà ufficializzata nel prossimo DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), pubblicazione internazionalmente riconosciuta come strumento per uniformare in uno standard comune i disturbi mentali. Sarà così sancito che, chi abbia una percezione del proprio genere sessuale che non coincida con il sesso biologico, non sia più diagnosticato come un soggetto che ha un disturbo dell’identità, come era descritto nella terza edizione del DSM pubblicata nel 1980.


Questo segna un traguardo storico per le persone che sono transgender e di genere non conforme, la loro identità non sono più classificate come un disturbo mentale. L'omosessualità era ugualmente declassificato come un disturbo mentale nel 1973 . Fino ad oggi, il termine "disturbo dell'identità di genere" è stato usato per diagnosticare le persone che sono transgender.


L'organizzazione, che rappresenta oltre 36.000 psichiatri di tutto il mondo, ha rivisto le cinque DSM quando è stata fondata nel 1844. Il recente processo di revisione è cominciato 15 anni fa. Il termine “disturbo” vieni sostituito con un più neutro “disforia di genere”. La definizione allontana il peso di una diagnosi psicopatologica e non pare essere solo una concessione al politicamente corretto, ma è frutto di una sostanziale osservazione di anni, da parte degli psichiatri americani, nei confronti di persone che raccontavano a loro contraddizione riguardo al genere.


Il fatto che i soggetti transgender, anche se in maniera più morbida, siano ancora comunque inseriti nel manuale dei problemi psichiatrici dovrebbe, almeno sembra dalle intenzioni, offrire una possibilità in più solo che per coloro che abbiano intenzione di cercare terapie adatte allo stress psicologico che loro comporta avvertire il loro stato come problema. Questi avranno comunque la possibilità di accedere a cure e interventi terapeutici specializzati per le loro esigenze. Chi viva serenamente la sua condizione trans gender avrà ancora di più la sicurezza di non essere considerato un malato dalla comunità scientifica.

E’ importante ricordare, a proposito che, solo nel DSM del 1973 fu cancellata l’ omosessualità, fino a quel momento considerata una patologia. Fu quello un passo fondamentale, contribuì all’abbattimento di una giustificazione scientifica per la discriminazione riguardo alle scelte sessuali ed emotive degli esseri umani. Gli psichiatri americani sembrano sì decisi ad allontanarsi dall’idea di trattare come una patologia definita e specifica anche il transito di genere, ma piuttosto considerarlo come oscillazione variabile tra una precisa identità sessuale, ma è ancora aperta un’altra questione, che ancora non sembra del tutto risolta.

Come sarà possibile permettere comunque di poter usufruire della copertura assicurativa quelle persone che desiderino sottoporsi a un intervento ormonale, o chirurgico, per uniformare il loro corpo all’identità interiore? Al momento la copertura è giustificata unicamente dal fatto che tali interventi rispondano a un problema di tipo medico, l’emancipazione dalla condanna a essere considerati malati però potrebbe coincidere, per molti trans gender, a un nuovo aumento delle difficoltà concrete a ricostruirsi un’identità completa e per loro soddisfacente.

In Italia sono trentamila le persone che hanno già cambiato, o hanno intenzione di cambiare la propria identità sessuale, o rivendicano di aver diritto di poter fare anche a meno di essere costretti a dichiararla. Si battono, tra l' altro, per allargare il diritto di cambiare i propri dati anagrafici anche alle persone che non hanno cambiato chirurgicamente i loro caratteri sessuali esteriori, le sole che al momento possono farlo, grazie a una legge del 1982.

"Questo cambiamento nel titolo è significativo perché segna in realtà un cambiamento di atteggiamento all'interno della APA che le nostre identità di genere non sono più considerate il fulcro della patologia", ha detto la lama. "Questo cambiamento non è insignificante. Si porta un messaggio. Nonostante questi progressi in avanti, resta il fatto triste che la gente e soprattutto trans transessuale che necessitano di cure di transizione ormonale o chirurgico sono ancora classificati come disturbo mentale. "

Gli Avvocati rimangono fiduciosi le proposte di revisione permetterà alle persone trans di avere un maggiore accesso alle cure sanitarie di qualità.

"E 'importanti che le persone transgender che soffrono di disforia di genere possano avere accesso alle cure mediche per il trattamento di esso. Purtroppo, che raramente è stato il caso ", ha detto Silverman."Come l'American Medical Association ha dichiarato, la negazione di cure mediche per i pazienti con disforia di genere è discriminatoria e deve essere fermato".

"Il 'disordine' termine che ha dato l'impressione che le persone con questa condizione hanno una malattia che li ha resi pericolosi o incompetenti", ha detto. "Certo, c'è molto da dire su questo, e se il cambiamento avrà un impatto pratico e sociali resta da vedere."




Laurence Anyways: Dramma transgender, un film di Xavier Dolan, sostenuto dal famoso regista Gus Van Sant.

È stato nominato due volte come miglior regista all'Oscar, la prima per Will Hunting - Genio ribelle nel 1998 e la seconda per Milk nel 2009. Ha vinto la Palma d'oro e il premio per la miglior regia alFestival di Cannes 2003 per Elephant e il Premio del 60º anniversario al Festival di Cannes 2007 per Paranoid Park.

Gus Van Sant ha cementato la sua reputazione come regista impegnativo disposto ad affrontare argomenti difficili da diritti gay a violenza nelle scuole, adesso sostenerà il rilascio di Laurence negli Stati Uniti."Come un ammiratore del cinema di Xavier, sono lieto di sostenere la liberazione di Laurence negli Stati Uniti. Si tratta di un bel film, il che conferma che Xavier è uno dei registi più promettenti del nostro tempo ", dice Gus van Sant in un comunicato. Contattato dal quotidiano Quebec La Presse, Montréal regista ha spiegato che la produzione era alla ricerca di un nome prestigioso per sostenere il film, la storia di suscitare la curiosità del pubblico del cinema americano. "Questo è quello che gli americani chiamano un" testimonial ", ha detto. "Cineasti come Van Sant, Scorsese, Tarantino e gli altri a volte mettano il loro prestigio per una produzione indipendente o di produzione internazionale."

Aprile Ashley: è stata premiata nel corso di una cerimonia a Buckingham Palace.

April Ashley, modella, attrice e attivista LGBTQI, è un’elegante signora inglese di 77 anni con una storia piena di primati storici. Prima transessuale britannica ad aver cambiato sesso e una delle prime modelle trans ad apparire su Vogue, il 16 Giugno 2012 April ha ricevuto la nomina di MBE (Members of British Empire) per i servizi alla parità transgender. Ashley è stata premiata nel corso di una cerimonia a Buckingham Palace.

 Nata in una famiglia di marinai a Liverpool nel 1935, il giovane George Jamieson, look dark e modi “femminili”, è diventato presto vittima di bullismo transfobico durante il periodo della scuola, finché non decide di arruolarsi in marina mercantile a 15 anni per “diventare” un ragazzo. Le violenze assumono i connotati del nonnismo militare e George decide di suicidarsi. Un tentativo fallito a cui ne fanno seguito altri 2 a seguito dei quali è rinchiuso in un istituto mentale. 


Una volta ritornato libero, inizia a travestirsi da donna a Londra. Nel 1955 va a Parigi, si fa chiamare Toni e lavora come hostess presso Le Carousel, un locale per drag queen, frequentato da gente come Ernest Hemingway, Jean Paul Sartre e Bob Hope. Riesce a risparmiare i soldi per andare a Casablanca, meta divenuta stereotipo transex negli anni. Ha 25 anni, è il 1960 e George diventa April.


April è giovane e bella e David Bailey la fotografa per Vogue. April ha atteso fino al 2004 per essere legalmenre riconosciuta come donna, a seguito dell’introduzone della legge sulla riassegnazione del sesso.
















I vescovi contro una risoluzione approvata dal Parlamento Europeo sul rispetto dei diritti umani.


13/12/2012 - Avvenire critica una risoluzione approvata a Strasburgo

Il quotidiano della Cei ‘Avvenire’ critica una risoluzione approvata ieri dal Parlamento Europeo sul rispetto dei diritti umani dell`Ue – col voto contrario del Ppe – che menziona, tra l’altro, l’aborto e le nozze gay. “Atto dopo atto, certi eurodeputati ormai si sono spinti a dare per assodato e indiscutibile ciò che solo pochi anni fa spiccava come la lampante negazione di una civiltà giuridica e degli stessi valori umani sui quali cammina la storia del continente”, scrive il quotidiano della Cei in un corsivo. “Ora invece, per insistenza e abitudine, non suona più stonato alla maggioranza degli eurodeputati l`affermazione che aborto e nozze tra persone dello stesso sesso sarebbero ‘diritti fondamentali dell`Unione’ meritevoli di promozione e di speculari rampogne agli Stati che non li riconoscono come tali. Nel nome di una vuota tolleranza, allergica a ogni pretesa di verità sull`uomo (a cominciare da quella espressa dalla religione cristiana), si impone ai cittadini europei di accettare che la natura umana sia quella codificata nei corridoi di Strasburgo, un`alchimia che mescola le istanze di gruppi minoritari fortemente organizzati in un cocktail di pretese vendute come diritti. Esortare i Paesi europei ad agevolare la soppressione dei bambini non ancora nati e a promuovere i matrimoni gay perché nessuno si senta discriminato vuol dire picconare la struttura portante dei diritti associati alla natura dell`uomo: la vita, la nascita in una famiglia costituita da una donna e un uomo, l`educazione affidata a papà e mamma. Chi si attarda a sostenerlo sarebbe oggi degno del più sdegnato euro­biasimo. E meno male che ci si ferma a questo”.

Fonte (http://www.giornalettismo.com/archives/658063/i-vescovi-contro-aborto-e-nozze-gay-in-europa/ )


Parlamento Ue: non 'toccare' aborto, sì a unioni gay
Approvata risoluzione su diritti fondamentali per 2010 e 201113
 dicembre, 15:03

STRASBURGO - Non limitare l'accesso all'aborto e riconoscere le ''unioni tra persone dello stesso sesso''. Cosi', approvando la relazione sui diritti fondamentali nella Ue per il 2010 ed il 2011, il Parlamento Ue chiede oggi agli Stati membri di intervenire in questi due settori molto discussi. Prima del voto sulla risoluzione, approvata con 308 si', 229 no e 48 astensioni, il Parlamento ha respinto una mozione alternativa presentata dal Ppe, un testo molto piu' 'leggero': 6 pagine contro 43.

Quanto all'aborto, il Parlamento Ue ''esprime preoccupazione per le recenti restrizioni all'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva in alcuni Stati membri, con particolare riferimento all'aborto sicuro e legale e all'educazione sessuale''. Preoccupazione anche ''per i tagli ai finanziamenti per la pianificazione familiare''. Questo punto e' stato votato a parte ed approvato con 415 si', 169 no e 38 astensioni.

Sul fronte dei diritti delle persone Lgbt, lesbiche, gay, bisessuali e transgender, Strasburgo ritiene che questi ''sarebbero maggiormente tutelati'' se gli Lgtb ''avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio''. Per questo l'Assemblea ''plaude al fatto che 16 Stati membri offrano attualmente queste opportunita' e invita gli altri a prendere in considerazione tali istituti''.

Strasburgo, inoltre, invita i 27 a rispettare pienamente i diritti dei migranti, chiedendo in particolare che vengano previste ''misure alternative alla detenzione'', e critica con forza le espulsioni collettive dei Rom''. Infine, c'e' preoccupazione ''per il deteriorarsi della situazione in materia di liberta' e pluralismo dei media, in particolare della stampa''. Fonte lhttp://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/internetsocieta/2012/12/12/Ue-Parlamento-toccare-aborto-unioni-gay_7944778.html )

Strasburgo: il Parlamento Europeo invita l'Italia a tutelare le unioni omosessuali

Tutelare i diritti fondamentali delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) attraverso istituti quali "coabitazione, unione registrata o matrimonio".

L'Europarlamento di Strasburgo lancia ai Paesi che non hanno già tali Istituti (11 su 27) un invito a introdurli nei propri ordinamenti, attraverso l'approvazione a larga maggioranza della Relazione sui Diritti Fondamentali nella UE per il 2010-2011.
L'Italia, come è ben noto, è fanalino di coda dei diritti e fa parte di quei paesi cui è rivolto l'invito.

"Siamo ormai in vergognosa solitudine tra gli 11 paesi su 27 a non avere alcuna legge che garantisca pieni diritti alle coppie gay e lesbiche" osserva infatti il Presidente di Arcigay, Flavio Romani.

Ed è diffusa la soddisfazione nel mondo dell'associazionismo lgbt sull'invito del Parlamento Europeo.
Secondo Manuela Loforte, Presidente di Frame, "ancora una volta, in assenza di un impegno politico nazionale, è l'Unione Europea a suonare la sveglia dei diritti fondamentali in Italia".


"La relazione sui diritti fondamentali nell'UE" dichiara Sergio Lo Giudice, storico attivista del movimento, presidente onorario di Arcigay ed esponente del PD, "come ogni anno segnala la protezione inadeguata dei diritti delle persone lgbt e chiede agli Stati membri di dare riconoscimento giuridico alle coppie dello stesso sesso come strumento di contrasto alle discriminazioni. La novità di quest'anno è che anche la nostra Corte di Cassazione, come già prima la Corte Costituzionale, ha chiesto al Parlamento Italiano la stessa cosa. La prossima legislatura dovrà essere quella del pieno riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso: o il Parlamento andrà in questa direzione o sarà costretto ad adeguarsi dai Tribunali italiani ed europei."



Michele Giarratano, avvocato e attivista per i diritti umani