Prima vennero a prendere le persone trans, e io non dissi nulla, perché non ero trans.
Poi vennero a prendere le famiglie arcobaleno, e io rimasi in silenzio, perché non avevo figl3 o pensavo non mi riguardasse.
Poi vennero a prendere chi manifestava in Ungheria, e io non mi preoccupai, perché non ero ungherese.
Poi vennero a prendere chi faceva educazione affettiva nelle scuole, chiamandola ‘ideologia gender’, e io distolsi lo sguardo, perché pensavo che tanto certe cose le insegnano i genitori.
È incredibile quanto la storia si ripeta, travestita da buon senso, ordine e sicurezza.

Il 17 maggio scendiamo in piazza a Roma per un’Italia diversa. Un’Italia antifascista, plurale, accogliente che resiste all’odio delle propagande.
Possiamo scegliere da che parte stare e dimostrare che un’altra Italia non solo è possibile: ma esiste già.
Per gridare che ci siamo. Per poter raccontare un giorno: “Vennero a prendere me, e c’eravamo tuttə”.

Ore 14:00
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