Russia :Resistenza creativa, le divise delle nazionali di calcio come bandiera arcobaleno


La libertà individuale viene ogni giorno messa sempre più in discussione, non solo in Paesi dove sappiamo esistere una condizione di democrazia precaria o incompleta, per non parlare dei luoghi dove la democrazia non esiste proprio, ma anche laddove speravamo che le cose fossero cambiate negli ultimi tempi. La Russia è uno di questi esempi. Sfilare con la bandiera LGBT è reato.

Nonostante queste premesse, l’associazione spagnola Federación Estatal LGTB si è presa una bella rivincita scendendo per la strade russe con una bandiera rainbow decisamente particolare: The hidden flag, ovvero, la bandiera nascosta. Sei attivisti provenienti da sei nazioni diverse hanno sfilato e posato componendo con le rispettive divise calcistiche la celebre bandiera dell’orgoglio gay. Uno stratagemma semplice ma efficace per raggirare le tristemente note leggi russe contro la cosiddetta “propaganda gay”.

Sono riusciti a portare la bandiera arcobaleno Lgbt fin dentro la Piazza Rossa, a Mosca, violando di fatto il divieto di propaganda gay che vige in tutta la Russia. E hanno marciato uniti per l'orgoglio LGBT allo slogan di The Hidden Flag, senza correre il rischio di venire arrestati.

Non possiamo dimenticare di : Alexander Agapov, presidente della Federazione Russa Sport LGBT, ha portato con sé allo Stadio Lužniki di Mosca una bandiera arcobaleno. Quando il presidente russo Vladimir Putin ha parlato alla folla presente allo stadio prima dell’avvio ufficiale della manifestazione, Agapov ha tirato fuori la bandiera e ha iniziato a sventolarla. Successivamente, mentre la sua Nazionale infliggeva una sonora sconfitta per 5 – 0 all’Arabia Saudita (il derby dell’omofobia…), Agapov in occasione di ogni goal è tornato a sventolare la bandiera dell’orgoglio LGBT in favore di flash e telecamere.





Un messaggio coraggioso in un paese dove il buio dell'oppressione e dell'omofobia rovina la vita di centinaia di migliaia di persone, costrette a nascondersi per paura di ritorsioni contro di loro e la loro famiglia.






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