Bimbo migrante siriano di nome Aylan Kurdi , spiaggia di Bodrum, Turchia 02.09.2015
"(...) Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedono ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili...
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza...
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe' li ladri de le Borse. (...)"
Trilussa, da "La ninna-nanna de la guerra" (1914), in:
Tutte le Poesie, Meridiani Mondadori, 2004, p. 69.
La famiglia siriana del bambino trovato morto su una spiaggia in Turchia, in seguito al naufragio della barca su cui stava viaggiando, aveva lasciato la Siria con la speranza di ricongiungersi con alcuni parenti che da tempo vivono in Canada, iniziando un viaggio che lo avrebbe portato in Grecia. Il bambino aveva tre anni e si chiamava Aylan Kurdi: la fotografia del suo corpo sulla battigia è stata mostrata dai media di mezzo mondo e nella sua crudezza è considerata da molti emblematica per descrivere la crisi dei migranti di queste settimane. Sulla barca naufragata c’erano anche la madre e un fratello di Aylan Kurdi, entrambi morti, e suo padre che invece è sopravvissuto e che ha telefonato ai parenti in Canada per avvisarli dell’incidente in mare. Si chiama Abdullah Kurdi e ha spiegato di voler tornare il prima possibile a Kobane, città di confine tra Siria e Turchia, per organizzare il funerale dei suoi familiari.
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