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domenica 27 novembre 2011

Firmate anche voi la denuncia,che siate o no toccati personalmente da questa aberrante descriminazione!


InformeRai sulle libertà sessuali e le discriminazioni di genere

Reclama il tuo diritto all'informazione su libertà sessuali e discriminazione di genere!

Informano sulla struttura della società italiana che comprende centinaia di migliaia di famiglie non tradizionali e fra queste le coppie omosessuali con e senza figli, che risultano attualmente prive di riconoscimento giuridico? O che la riforma del diritto di famiglia è una necessità avvertita da milioni di cittadini mentre in Parlamento giacciono numerose proposte di legge in tal senso.

Ancora una volta l'informazione del servizio pubblico lascia a desiderare.

Che dire poi della prostituzione, un fenomeno sociale mai discusso se non in chiave moralistica o di ordine pubblico; delle malattie sessualmente trasmesse sono in drammatico aumento e l’informazione sull’Aids, per fare un esempio, a trent’anni dall’inizio della pandemia è relegata a spazi sporadici.

E le persone transessuali e intersessuali particolarmente bersaglio di disinformazione ed ignoranza che hanno difficoltà nel far valere i propri diritti nel campo del lavoro, della scuola, della salute e nella vita sociale?

Se sei un telespettatore Rai, probabilmente non ne sai nulla! Allora denuncia la Rai per questa informazione che ti nega!

Chiedi con noi all'autorità garante delle comunicazioni, l'Agcom che la Rai finalmente apra un dibattito pubblico su Carceri e Giustizia!


Reclama il tuo diritto all'informazione su libertà sessuali e discriminazione di genere!

La Rai ha l'obbligo per legge di fornire un'informazione completa ed imparziale, e l'AgCom è l'istituzione che deve vigilare e ordinare alla Rai di svolgere il servizio pubblico al quale abbiamo diritto. Come avviare la procedura di denuncia all'AgCom?
Compila questo modulo e in pochi secondi avrai inviato la tua.http://www.radicali.it/informerai-liberta-discriminazioni-sessuali


Leggi il testo completo (pdf) della denuncia sulle libertà sessuali e le discriminazioni di genere »

Vai alla pagina con tutte le denunce InformeRai tematiche (debito pubblico, giustizia e carceri, Unione Europa, etc...) e per quella generale

Fonte:http://www.radicali.it/informerai-liberta-discriminazioni-sessuali

Ecco lo spot che fa impazzire l'Australia.



E’ giunta l’ora. Basta con le discriminazioni sul matrimonio. E’ questo lo slogan di uno spot a favore delle nozze gay che sta facendo il giro del mondo.

Su Youtube le visualizzazioni hanno ormai superato il milione pe questa bella storia d’amore, raccontata in soggettiva. Una coppia unita e affiatata che condivide tutto nel proprio percorso, fino a scambiarsi l’anello di fidanzamento. Solo alla fine si scopre che si parla di una coppia gay.

Due ragazzi che si scambiano la promessa di matrimonio. Lo spot è stato realizzato a supporto della campagna a favore dei matrimoni gay in Australia da GetUp. Nella terra dei canguri i sondaggi dicono infatti che la maggioranza dei cittadini (anche di religione cristiana) è d’accordo con la parificazione del diritto al matrimonio per le coppie omosessuali

fonte:http://www.youtube.com/watch?v=a7BZ9dfiM1Q&feature=player_embedded

sabato 26 novembre 2011

Laura Denu, Risponde all'articolo di Roberto Ettorre: "Sei Trans? E allora se ti ammazzano, per te niente caccia all'uomo"!


L'articolo di Roberto Ettorre, che apre con l'uccisione di Manuela Di Cesare:

Si chiamava Manuela Di Cesare era una prostituta. Venne ritrovata morta nel suo appartamento di Pescara dai Vigili del fuoco, allertati dai vicini che sentivano puzza di gas provenire dal suo appartamento. Manuela era nuda, riversa sul divano. La testa fracassata non si sa da quanti colpi inferti con una ferocia inaudita, la faccia piena di sangue coperta da un cuscino. Oltre ad essere una prostituta era anche diventata donna da poco, gente che oggi come oggi è costretta a vivere ai limiti della società. Un omicidio messo troppo in fretta nel dimenticatoio, colpa di una società, pronta sempre ad emarginare e a spingere i soggetti 'diversi' al lato, pronta sempre ad accantonarli da una parte, aspettando invano che cambino registro per adeguarsi a quella che i più considerano normalità.


Trans, omosessuali, immigrati, rom come al solito un umanità bisfrattata, emarginata, criminalizzata. Dimenticata. Probabilmente il suo assassino, che gira ancora tra di noi, non tollerava la sua (di lui e di lei) diversità.

L'omicida ha sacrificato Manuela nel nome di una "normalità" ricercata, dopo aver forse consumato un rapporto sessuale con lei. La vicenda è passata troppo in fretta nel dimenticatoio, la colpa è dei media: pronti a fare trasmissioni su trasmissioni, articoli su articoli, quando ad esser uccisa è, con tutto il rispetto, una ragazzina magari anche dal volto carino. Invece pronti, anzi prontissimi, a dimenticare una vicenda che tocca i nervi scoperti di questa società ipocrita e perbenista, dove solo al padrone e al potente è concesso il lusso della "perversione" e dove a tutti noi, povero sotto-proletariato, la censura sociale e clericale non ci concede nulla ( se non qualche scappatella maschile extra-coniugale e rigorosamente etero).

I "giornali" sono adusi, nel caso degli omicidi più noti, ad utilizzare termini come "mostro", "caccia all'uomo", ecc. In pratica a solleticare gli istinti più bestiali del popolino che, come sappiamo, è sempre pronto a cercare un capro espiatorio per tutto il male di questo mondo. Ora, non è che io sia a favore dell'utilizzo di tali termini anzi, però noto con spiacere che quando ad esser ammazzata è una "diversa", i giornali si guardano bene dall'utilizzare tali sostantivi e aggettivi.

Perchè? Chi uccide un omossessuale o un immigrato non è un mostro lo stesso? Non si dovrebbe aprire anche per loro una spietata "caccia all'uomo"? Evidentemente no, non ne vale la pena.(http://www.sohanews.it/approfondimenti/444.html#.Ts9_LJs8nic.facebook)



Le considerazioni di Laura Denu, pubblicate nella sua pagina di facebook.

Caro Roberto, la prima parte del tuo pezzo oltre a ledere i diritti e la dignità di una persona uccisa solo perchè transessuale, contiene tutti gli elementi di una certa stampa sensazionalistica e distorta, relegando la nostra condizione in una sorta di limbo borderline dove l'equazione trans-prostituzione è sempre in primo piano, come se fosse scontato che una persona trans ha come unica ambizione quella di prostituirsi. Ma questo è un atteggiamento diffuso in chi tenta, facendo disastri, di raccontare storie complesse che non tutti hanno la capacità e la sensibilità di raccontare. Il tuo pezzo inizia: "Manuela era una prostituta"! Già in queste quattro parole ci infili lo stigma e contamini la dignità di Manuela, attirando l'attenzione su cosa facesse per sopravvivere e non su chi fosse. Eccita chi legge lo sappiamo!


Manuela era una persona, (per te era "gente") come scrivi nell'articolo. Invece di una donna (transessuale), riconosciuta tale da due sentenze civili del tribunale dell'Aquila. Quindi dallo Stato italiano. Manuela era fuggita dall'Aquila, dopo anni di lotte, per la negata possibilità di accesso al lavoro, intendo un lavoro dignitoso - anche la prostituzione lo è se libera e consapevole - e questo in mancanza di una rete di sostegno sia familiare sia delle istituzioni. Quindi, Manuela non era una prostituta, ma una donna che si prostituiva, semmai. E non per sua scelta."Soggetti 'diversi' al lato, pronta sempre ad accantonarli da una parte, aspettando invano che cambino registro per adeguarsi a quella che i più considerano normalità", continui. Soggetti, cosa vuol dire soggetti, il contrario di oggetti? Usi un linguaggio denigratorio e inaccettabile quando tenti invano di districarti in un buonismo fatto di retorica e mancanza di rispetto. Se tu dovessi scrivere di tua madre o di una cara amica, scriveresti "soggetti" o persone?" Cambiare registro" è un intercalare che sento spesso nei bar dello sport, che sta ad indicare, in questo contesto, la convinzione di una certa sottocultura e disinformazione, che transessuali si possa essere o non essere a proprio piacimento, semmai anche con la speranza di una guarigione miracolosa!

E' evidente che tu ne sappia poco di transessualismo, se usi una modalità di racconto che azzera ogni tuo tentativo di non cadere al limite dell'irrancontabile. Solo il 30% delle persone trans si prostituisce, esiste un esercito invece che lotta quotidianamente contro una cultura repressiva per la tutela dei diritti civili e per una piena cittadinanza, sociale e giuridica. Manuela ha mollato troppo in fretta e questa è la sua unica "colpa". Il tuo articolo continua: "Oltre ad essere una prostituta era anche diventata donna da poco"! Insisti sullo stesso taglio, e qui dai il peggio del peggio. Ritenevi necessario questo passaggio per lo scorrimento narrativo del tuo pezzo?! No Roberto, fammi capire! Ribadisci, infangando la sua memoria, che Manuela era una prostituta e non una persona, liquidando una questione a tarallucci e vino, classico di noi (voi) italioti inevitabilmente opinionisti e teorici dell'inverosimile!


"Parli della perversione che è solo a portata dei potenti e degli intoccabili"! Quale sarebbe la perversione, andare a trans?! O fare ancora accostamenti del genere affinchè si ribadisca il fatto che le persone transessuali sono depositarie di corruzione, illegalità, droga, prostituzione e chi più ne ha più ne metta. Sorvoliamo sulla retorica della società che ci vuole all'angolo, non perchè non sia vero. Ma perchè sa tanto di vittimismo, compassione e pietà, a cui non siamo affatto abituati e abituate, per fortuna!

Insomma Roberto, l'unica cosa a cui do credito del tuo articolo, è il fatto che a Manuela è stata negata anche una vera inchiesta, oltre tutto il resto. Parli anche di una "cercata normalità"! A quale stato di normalità ti riferisci e chi ti ha detto che le persone transessuali ambiscano a questa normalità come omologazione sociale e culturale. A me ad esempio non interessa affatto, come non interessa la maggioranza delle persone trans, che rivendicano invece la tutela e l'affermazione delle "differenze", con l'orgoglio di chi non ci sta all'invisibilità e all'oscurantismo, al contrario ci mette la faccia in nome di uno stato costituzionale e di diritto, per tutti. Il mostro di turno! A chi serve cercarlo, a nessuno.


Insomma Roberto, il tuo articolo non mi piace affatto, benchè spero nella tua buona fede e nella scarsa conoscenza della questione. La prossima volta, nel caso ti venisse in mente di scrivere qualcos'altro su altre razze di "soggetti" del pianeta, rifletti sul peso e sul significato della parole e pensa sempre a chi ti leggerà, tra questi potrebbe ancora capitarti chi si senta ferita/o e non rispettata/o, da un racconto assai scarsamente valutato e privo di ogni possibilità di essere condiviso!Le questioni sono due Roberto, o fai un uso sbagliato del linguaggio, oppure dietro le tue migliori intenzioni si nascondono proprio quel populismo e quella sottocultura filo-clericale che denunci nel tuo articolo. La cultura dell'oppressione e dello stigma, a cui non interessa affatto una "spietata caccia al mostro"!

P.S.Scritta di pancia, soggetta a miglioramenti!Laura Denu


venerdì 25 novembre 2011

Oggi, 25 novembre, ricorre la “Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne”.



Il 25 novembre di 1999, viene istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la «Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne» lo scopo era quello di sensibilizzare la società civile e i mezzi di comunicazione su questo brutto fenomeno.



Secondo dati dell'Onu, si stima che nel mondo intero, una donna su cinque è vittima di violenza o tentativo di violenza nel corso della sua vita.



Il 25 novembre vieni scelto come giornata di lotta contro la violenza in ricordo del massacro delle sorelle Mirabal, Patria, Minerva e María Teresa, assassinate durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo lo stesso giorno del 1960.



Qui il messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon per la
Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne - 25
novembre 2011.
La violenza contro le donne e le bambine assume molte forme, ed è diffusa in tutto il mondo. Esso comprende lo stupro, la violenza domestica, molestie sul lavoro, a scuola gli abusi, le mutilazioni genitali e la violenza sessuale nei conflitti armati. Tutto questo è causato prevalentemente da uomini. Sia nei paesi sviluppati che in via di sviluppo, la perversità di questa violenza deve choc care tutti. La violenza - e in molti casi, una semplice minaccia - è uno degli ostacoli più significativi alla piena uguaglianza per le donne. Il diritto delle donne e delle ragazze di vivere libere dalla violenza è fondamentale e inalienabile. E' sancito dal diritto internazionale dei diritti umani e dal diritto umanitario. E questo è al centro della mia campagna per porre fine alla violenza contro le donne.

Dal suo inizio nel 2008, la campagna mobilita governi, società civile, settore aziendale, atleti, artisti, donne, uomini e bambini in tutto il mondo. La piattaforma di mobilitazione sociale "UNiTE" ha registrato oltre due milioni di attività in tutto il mondo - dalle dimostrazioni alle campagne di sensibilizzazione pubblica, la difesa del gratuito patrocinio per le vittime.

Molte di queste attività hanno ricevuto il sostegno del Fondo fiduciario delle Nazioni Unite per porre fine alla violenza contro le donne. Da quando ha dato inizio 15 anni fa, il Fondo ha dato donazioni per un importo di 77 milioni dollari a 339 iniziative in 126 paesi e territori. Vorremmo che il Fondo facesse molto di più, ma la richiesta di supporto è continua e va al di là delle nostre risorse. Quest'anno, il Fondo ha ricevuto oltre 2.500 applicazioni che richiedono quasi $ 1,2 miliardi. Chiedo a tutti i nostri partner di aiutarci a soddisfare questi bisogni non soddisfatti. La nostra sfida è far sì che il messaggio di "tolleranza zero" si senta ovunque.

Per fare questo, abbiamo bisogno di coinvolgere tutta la società - in particolare dei giovani. In particolare, i giovani uomini e ragazzi che devono essere incoraggiati a diventare i sostenitori che abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di promuovere modelli sani di mascolinità. Molti giovani ancora oggi crescono circondati da stereotipi maschili negativi. Quando si parla ad amici e colleghi sulla violenza contro le donne e le ragazze, e in agire per porvi fine, possono contribuire a spezzare il comportamento radicato da generazioni.

In questa Giornata Internazionale, io chiedo ai governi e i loro partner in tutto il mondo di sfruttare le idee, l'energia e la capacità di guida dei giovani per aiutarci a porre fine a questa epidemia di violenza. Solo allora avremo una società più giusta, pacifica ed equa".(22/11/2011-ITL/ITNET)

PARTE II - Video realizzato dal Coordinamento Donne di "Sinistra Ecologia Libertà" di Palermo, in occasione del 25 Novembre 2010, Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, a cura di Marina Galici.

Vanessa Mazza

giovedì 17 novembre 2011

Salviamo internet! Avaaz.org


In queste ore il Congresso americano sta discutendo una legge che gli conferirebbe il potere di censurare internet in tutto il mondo, grazie a una lista nera che potrebbe includere YouTube, WikiLeaks e perfino gruppi come Avaaz!

Secondo questa nuova legge gli Stati Uniti potrebbero costringere i fornitori di servizi internet a bloccare qualunque sito sospetto di violare il diritto d'autore o la legge sulla registrazione dei marchi. E visto che la gran parte dei fornitori di internet si trova proprio negli Stati Uniti, la loro lista nera si ripercuoterebbe sulla libertà di tutti noi di navigare in rete.

Il voto potrebbe succedere da un giorno all'altro, ma noi possiamo fermarlo: i coraggiosi membri del Congresso che si stanno battendo in difesa della libertà di espressione ci garantiscono che un appello internazionale li rafforzerebbe molto. Uniamo le nostre voci da ogni angolo del pianeta e costruiamo una petizione da record per chiedere ai decisori americani di respingere la legge e di fermare la censura su internet. Clicca sotto per firmare e fai il passaparola con tutti: il nostro messaggio sarà consegnato direttamente ai membri chiave del Congresso americano prima del voto cruciale:

http://www.avaaz.org/it/save_the_internet/?vl

Per anni il governo americano ha condannato paesi come la Cina e l'Iran per il loro blocco di internet. Ma ora l'impatto delle nuove leggi censorie americane potrebbe essere di gran lunga peggiore, perché di fatto bloccherebbe i siti a tutti gli utenti internet in giro per il mondo.

Lo scorso anno una legge simile era stata stralciata prima di arrivare al Senato, ma ora è tornata, anche se in una veste nuova. Le leggi sul copyright già esistono e fanno il loro corso nell'apparato giudiziario. Ma questa nuova legge si spinge oltre, garantendo al governo e alle multinazionali poteri enormi per costringere i fornitori e i motori di ricerca a bloccare i siti internet soltanto sulla base di supposte violazioni. Il bello è che non ci saranno né processi né condanne per crimini di nessun tipo!

I difensori della libertà di espressione negli Stati Uniti hanno lanciato l'allarme, e alcuni senatori chiave stanno cercando il sostegno necessario per fermare questa legge pericolosissima. Non abbiamo tempo da perdere: mettiamoci dalla loro parte per far sì che i legislatori americani difendano la libertà di internet come modo essenziale per le persone in tutto il mondo di scambiarsi idee e costruire insieme il mondo che vogliamo. Firma sotto per fermare la censura americana e per salvare internet così come lo conosciamo oggi:

http://www.avaaz.org/it/save_the_internet/?vl

Nei mesi scorsi, dalla primavera araba al movimento degli indignati, abbiamo visto come internet può galvanizzare, unire e cambiare il mondo. Se uniamo le forze ora possiamo fermare questo nuovo attacco alla libertà di internet. Lo abbiamo già fatto in passato: in Italia e in Brasile i membri di Avaaz hanno vinto incredibili vittorie per la libertà di internet. Portiamo queste battaglie a livello mondiale, e mobilitiamoci per difenderci dal più grande pericolo di censura che internet abbia mai corso.

Con speranza,

Luis, Dalia, Diego, Emma, Ricken, Aaron, Antonia, Benjamin e il resto del team di Avaaz

Più informazioni:

Google e Facebook contro le leggi anti-pirateria (Giornalettismo)
http://www.giornalettismo.com/archives/169121/google-e-facebook-contro-le-leggi-anti-pirateria/

http://www.avaaz.org/it/save_the_internet/?cl=1396312043&v=11174

mercoledì 16 novembre 2011

Protezione internazionale per le persone lgbtqi perseguitate nei Paesi di provenienza. Se ne parla ad “Oltre le Differenze”


Venerdì 18 novembre alle 21, il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ
sarà dedicato alle tutele per gli immigrati lgbtqi.

Protezione internazionale per le persone lgbtqi perseguitate nei loro Paesi di provenienza in ragione del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere. Se ne parla nella prossima puntata di “Oltre le Differenze” il primo ed unico format radiofonico in Toscana interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, che andrà in onda venerdì 18 novembre alle 21.00 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10), in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it e in replica sabato 19 alle 15.

Ospiti della puntata l'avvocato Simone Rossi di Rete Lenford , la rete di avvocatura per i diritti lgbtqi che ha organizzato un importante convegno internazionale sul tema che si terrà a Palermo, il prossimo 25 e 26 novembre e che ha ricevuto una targa di riconoscimento dalla presidenza della Repubblica. Di procedure per richiedere lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria si parlerà invece con Giorgio Dell'Amico responsabile nazionale Arcigay Immigrazione e referente del progetto IO Immigrazione e omosessualità che seguono numerosi casi di immigrati lgbtqi discriminati nei loro Paesi di provenienza.Tornerà anche la divertente rubrica "Dillo ad Oltre" di cui sono protagonisti gli ascoltatori con i loro appelli, le loro denuncia, i loro messaggi in segreteria. La puntata si concluderà poi con lo scaffale, il consueto momento con i consigli su libri, film e appuntamenti a tema lgbtq.

Per chi ascolta “Oltre le differenze”, c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/

Comunicato stampa
redazione "Oltre le Differenze"

sabato 12 novembre 2011

Transgender Day of Remembrance

Questo è il periodo dell'anno in cui noi persone transessuali cominciamo a pensare e ricordare il Transgender Day of Remembrance (TDOR), un giorno in cui in tutto il mondo le tante associazione per i diritti delle persone trans, fanno una veglia per ricordare quelle che sono stati brutalmente assassinati semplicemente perché trans, per la loro identità di genere.


Domenica, 20 novembre, in diversi paesi del mondo si celebrerà per il 13 anno un’altra ricorrenza. Da anni le associazioni transgender internazionali raccolgono dati su questo fenomeno, che registra gli assassinati dal 1990. Si tratta solo dei casi emersi, quelli apparsi sulla stampa o di cui le organizzazioni transessuali riescono a venire a conoscenza per vie dirette.

La statistica non contempla i suicidi: la popolazione transessuale è considerata in tutto il mondo una tra le più esposte al suicidio causato da emarginazione sociale e discriminazione, che si esprime in modo variamente profondo nelle diverse culture e società. Suicidi stimolati da pressioni psicologiche esterne talvolta troppo forti da essere sopportate. In molti di questi casi il suicidio altro non è che un omicidio realizzato da un intera società, da un regime culturale transfobico.


In diversi paesi del mondo la condizione delle persone transgender è punita dalla legge, in alcuni casi anche con la pena di morte. Ma anche dove ciò non costituisce reato, spesso l’assassinio di una persona transgender passa sotto silenzio, come un tema di scarso interesse, come se si parlasse di persone la cui esistenza vale meno o la cui condizione meriti una punizione. Le stesse famiglie d’origine spesso in questi casi stendono un velo di silenzio, per la vergogna di mettere in piazza una storia familiare che non si è stati in grado di accettare in modo sereno.

"La discriminazione e l'odio transfobico non producono soltanto cadaveri, ma anche morti viventi, negando alle persone transessuali/transgender il diritto all'autodeterminazione, al lavoro, a quella naturale progettualità necessaria per vivere una vita dignitosa, una cittadinanza alla pari.

Costruendo ostacoli sociali e giuridici che rubano la vita "alla vita"! Nelle mani di uno Stato criminale imputabile tanto quanto la mano di un assassino. I crimini Transfobici sono anche i crimini di Stato!"
LauraDenu .
http://lauradenu.blogspot.com/

Estratto dal Video di Laura Denu


Il Transgender Day of Remembrance o TDoR è una ricorrenza della comunità LGBT per commemorare le vittime dell'odio e del pregiudizio anti-transgender (transfobia). L'evento, che si celebra il 20 novembre, venne introdotto da Gwendolyn Ann Smit in ricordo di Rita Hester, il cui assassinio nel 1998 diede avvio al progetto web "Remembering Our Dead" e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco. Da allora l'evento è cresciuto fino a comprendere commemorazioni in centinaia di città in tutto il mondo. L'omicidio di Rita Hester - come la maggior parte dei casi di omicidio di questo genere - deve ancora essere risolto.




Quando il giorno della Memoria Transgender (Nov. 20) si avvicina, ci viene ricordato ancora una volta del perché abbiamo bisogno di questa giornata di sensibilizzazione sulla transfobia e dei suoi risultati spesso violenti: solo a pochi giorni ci viene data la notizia della morte orribile di una adolescente Henry Hilliard, conosciuta come Michele Shelley a Detroit Stati Uniti, il cui corpo carbonizzato è stato scoperto sul lato di una strada.

Nelle campagne tra Ciserano e Zingonia, nel Bergamasco, Italia. Un cadavere e' stato trovato mercoledì 2. E’ stato identificato il cadavere della transessuale di nazionalità brasiliana, di 32 anni (Frank Rollon) conosciuta come "Jessica", in Italia dal 2005. Le cronache locali definiscono semplicemente “viados“, come se non si stesse neanche parlando di un essere umano, è stata trovata misteriosamente senza vita. Gli inquirenti stanno investigando per riuscire a scoprire i dettagli di questa ennesima tragica morte. A lasciare senza parole però non è solo l’omicidio di una persona, ma anche il modo in cui questo caso viene trattato dai mezzi di comunicazione. Come fin troppo spesso accade infatti, i media non cercano neanche di scrivere “una transessuale”, invece del solito ed errato “un trans“, ma questo è solo uno dei problemi del nostro sistema di informazione. A denunciarlo sono stati i membri dell’associazione Arcigay, che non possono non sottolineare “la disumanità con la quale la stampa lo racconta sbrigativamente come un fatto di cronaca maturato in ambienti transessuali, senza pietà per la vittima, senza rispetto per lei che, pur essendo una prostituta, è e rimane una persona”.

Come indicato sul sito TDOR, "Il Giorno della Memoria Transgender serve a diversi scopi. Il primo che sensibilizza l'opinione pubblica dei crimini d'odio contro le persone transgender, un'azione che i media attuali non esegue. La giornata della memoria pubblicamente piange e onora la vita dei nostri fratelli e sorelle che altrimenti potrebbero essere dimenticate. Attraverso la veglia, esprimiamo amore e rispetto per il nostro popolo di fronte all'indifferenza nazionale e di odio. Il Giorno della Memoria ricorda che noi siamo figli, figlie, genitori, amici e amanti. Il Giorno della Memoria dà ai nostri alleati la possibilità di farsi avanti con noi e stare in veglia, commemorare quelli di noi che sono morti per violenza ". Indipendentemente dal luogo - nazionale o internazionale - i risultati di quest'anno indicano che le cose non stano migliorando, ma in alcuni luoghi è diventato molto più pericoloso essere trans. Dalla fine del 2010 fino a gennaio del 2011, non meno di sei donne trans sono state uccise in Honduras, precipitando nell' indignazione il mondo e una risposta da Human Rights Watch. Una donna è stata apparentemente lapidata e data alle fiamme. Nel mese di febbraio, una donna malese trans è stata trovata morta dopo essere stata picchiata con un martello di ferro. E, le riprese di una telecamera di sorveglianza in Brasile mostrano il momento che vieni uccisa una trans. Le avevano sparato sette volte. In altri paesi, ci sono stati omicidi in Messico, Indonesia, Porto Rico e Isole Mauritius. Possiamo avere alcuna idea in merito alla portata reale, a livello internazionale, di transfobia che si è trasformato in mortale. Nei paesi con una scarsa conoscenza delle problematiche trans, le notizie di questo genere è troppo spesso sepolto insieme alle vittime. Forse il più crudele incidente sulla scena internazionale si è verificato in Turchia. Questo non fu l'unico caso in cui transphobes turchi sono stati in grado di controllare se stessi, ma questo era di gran lunga il più atroce. Una donna trans è stata uccisa dalla sua famiglia in quello che è stato definito un delitto d'onore.

Il 20 novembre, di ogni anno, ricordiamo coloro le cui vite sono state inutilmente sprecate. Per tutti coloro che in tutto il mondo non arriverà a vedere 2012 arrivare, per Krissy, Tyra, Camero, Camila, Rodrigo, Lucie, Lashai, Gaurav e per tutti gli altri che hanno perso la vita quest'anno, facciamo uno sforzo, nazionale e internazionale, per fare che questo l'odio trans cominci a diminuire. Ognuno di questi individui aveva un dono da offrire al mondo. Quel dono è andato perduto e non ci sono scuse o giustificazioni.

IN MEMORIA.

——–
Idania Roberta Sevilla Raudales
Location: Comayaguela City, Honduras
Cause of Death: slit throat
Date of Death: November 29, 2010
Idania was 58 years old.
Source: http://www.pinknews.co.uk/2011/02/01/six-trans-women-killed-in-honduras-in-two-months/

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Luisa Alvarado Hernández
Location: Comayagüela City, Honduras
Cause of Death: Stoned, beaten and burned
Date of Death: December 22, 2010
Luisa was 23 years old.
Source: http://hondurashumanrights.wordpress.com/2011/01/11/three-murders-in-two-weeks-protest-the-killings-of-lgbti-people-in-honduras/

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Lady Óscar Martínez Salgado
Location: Tegucigalpa, Honduras
Cause of Death: Burned and stabbed
Date of Death: December 22, 2010
Oscar was 43 years old.
Source: http://hondurashumanrights.wordpress.com/2011/01/11/three-murders-in-two-weeks-protest-the-killings-of-lgbti-people-in-honduras/

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Reana ‘Cheo’ Bustamente
Location: Tegucigalpa, Honduras
Cause of Death: Multiple stab wounds to the chest
Date of Death: January 2, 2011
No age reported
Source: http://hondurashumanrights.wordpress.com/2011/01/11/three-murders-in-two-weeks-protest-the-killings-of-lgbti-people-in-honduras/

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Génesis Briget Makaligton
Location: Comayagüela City, Honduras
Cause of Death: Strangulation
Date of Death: January 7, 2011
Génesis was approximately 23-27 years old.
Source: http://www.pinknews.co.uk/2011/02/01/six-trans-women-killed-in-honduras-in-two-months/

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Krissy Bates
Location: Minneapolis, Minnesota
Cause of Death: Stabbed
Date of Death: January 10, 2011
Krissy was 45 years old.
Source:http://blogs.citypages.com/blotter/2011/01/chrissie_bates_complex_homicidal_violence.php

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Fergie Alice Ferg
Location: San Pedro Sula, Honduras
Cause of Death: Shot multiple times in the head and chest
Date of Death: January 18, 2011
No age reported.
Source: http://www.pinknews.co.uk/2011/02/01/six-trans-women-killed-in-honduras-in-two-months/

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Tyra Trent
Location: Baltimore, Maryland
Cause of Death: Strangled
Date of Death: February 19, 2011
Tyra was 25 years old.
Source: http://baltimore.cbslocal.com/2011/02/23/transgender-woman-found-dead-in-vacant-home/

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Priscila Brandão
Location: Belo Horizonte, Brazil
Cause of Death: shot in the head
Date of Death: March 2, 2011
Priscila was 22 years old.
Source: http://www.allout.org/actions/priscila/taf

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Marcal Camero Tye
Location: Forrest City, Arkansas
Cause of Death: Shot and dragged
Date of Death: March 8, 2011
Marcal was 25 years old.
Source: http://www.wreg.com/news/wreg-marcal-murder,0,7869905.story

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Shakira Harahap
Location: Taman Lawang, Jakarta, Indonesia
Cause of Death: shot
Date of Death: March 10, 2011
Shakira was 28 years old.
Source:http://www.thejakartaglobe.com/home/activists-urge-police-to-pursue-transvestite-killing/428416

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Miss Nate Nate (or Née) Eugene Davis
Location: Houston, Texas
Cause of Death: shot
Date of Death: June 13, 2011
Née was 44 years old.
Source: http://www.dallasvoice.com/trans-person-murdered-houston-1079771.html

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Lashai Mclean
Location: Washington, D.C.
Cause of Death: Shot
Date of Death: July 20, 2011
Lashai was 23 years old.
Source: http://www.metroweekly.com/news/?ak=6435

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Didem
Location: Findikzade, Istanbul
Cause of Death: Slit throat
Date of Death: July 31, 2011
Didem was 26 years old.
Source: http://www.tgeu.org/Didem_murdered_in_Istanbul

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Camila Guzman
Location: New York, New York
Cause of Death: Stabbed several times in the back and neck.
Date of Death: August 1, 2011
Camila was 38 years old.
Source:http://www.nypost.com/p/news/local/manhattan/new_device_helps_id_murdered_transgender_5dgiYYMtsmcZTgBmbREpmL#ixzz1U9843Dpy

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Gaby
Location: Jalisco, Mexico
Cause of Death: Beaten and burned.
Date of Death: August 6, 2011
No age has been reported.
Source:
http://translate.google.com/translate?hl=en&sl=es&tl=en&u=http%3A%2F%2Fwww.corresponsalesclave.org%2F2011%2F08%2F%25C2%25BFcontra-quien-hay-que-luchar-%25C2%25BFquien-es-el-asesino.html

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Gaurav Gopalan
Location: Washington, D.C.
Cause of Death: subarachnoid hemorrhage due to blunt-impact head trauma
Date of Death: September 10, 2011
Gaurav was 35 years old.
Source: http://metroweekly.com/news/?ak=6584

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Ramazan Çetin
Location: Gaziantep, Turkey
Cause of Death: Shot to death by her brother.
Date of Death: October 6, 2011
She was 24 years old.
Note: The transwoman had an accident and was seeking treatment at the local hospital.
Her brother found out about the accident and went to the hospital and shot her to death
in front of witnesses. Upon leaving the hospital he calmly said to the police,
“I killed my brother as he was a transvestite. I cleaned my honour!”
Source: http://www.advocate.com/Crime/Trans_Woman_Murdered_By_Brother

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Shelley Hilliard
Location: Detroit, Michigan
Cause of Death: murdered, her body was decapitated and dismembered then burned.
Date of Death: October 23, 2011
Shelley was 19 years old.
Note: Her mother had to identify her torso at the medical examiner’s office on November 10, 2011.
Source: http://tinyurl.com/7dlqula
and http://tinyurl.com/6nodxyt and http://tinyurl.com/7s726rj

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Jessica Rollon
Location: Bergamo, Italy
Cause of Death: Strangled
Date of Death: October 30, 2011
Jessica was 32 years old.
Note: Her body had been dumped on the side of the road and was not discovered for 3 days.
As with most cases,the local news continues to disrespect her by using male pronouns and a male name.
Source: http://tinyurl.com/7r6ez8g


Per maggiori informazioni visitare il sito ufficiale della Giornata internazionale della Memoria Transgender del sito web a http://www.transgenderdor.org

Vanessa Mazza