È una guerra in piena regola quella dichiarata dai Paesi arabi del Golfo persico contro gli omosessuali e i trans ai quali saranno negati il visto d'ingresso e il permesso di soggiorno. Per volontà governativa della Sharia, o legge islamica.
In Arabia Saudita i Diritti LGBT non vengono in alcun modo riconosciuti; l'omosessualità risulta molto spesso essere un argomento tabù e quindi non affrontato all'interno della società: essendo inoltre considerata illegale viene punita con la reclusione, punizioni corporali giudiziarie eseguite in pubblico fino a giungere, nei casi più gravi, fino alla pena di morte.
Le persone transgender sono generalmente confuse ed equiparate agli omosessuali: sodomia, omosessualità e transessualismo sono considerati crimini e malattie, palesi segni della decadenza ed immoralità che governa l'occidente.
Secondo attivisti per i diritti civili del gruppo Blue Veins, nel marzo del 2017, due persone transgender sono state messe a forza dentro dei sacchi, picchiate con dei bastoni e torturate a morte.
La riassegnazione chirurgica del sesso è illegale in Arabia Saudita.
Fonte: UK government, The Independent