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venerdì 26 giugno 2015

“Anche i temporali più brutti finiscono sempre in un arcobaleno.” — Khalos Moscato



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" Oggi è un grande passo avanti nel nostro cammino verso l'uguaglianza. Gay e lesbiche hanno ora il diritto di sposarsi, proprio come chiunque altro. #LoveWins "

- Il presidente Barack Obama in un tweet dopo l'annuncio della Corte Suprema.


Il mondo celebra la legalizzazione del matrimonio gay negli Stati Uniti
Venerdì 26 Giugno 2015 - 09:43


La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso che la Costituzione impone agli Stati di celebrare e riconoscere il matrimonio tra due persone dello stesso sesso.


Questa è stata una delle decisioni più attesi degli ultimi decenni, quindi, anche il presidente Barack Obama ha accolto con favore l'annuncio stesso, attraverso il suo account sul social network Twitter.

La decisione è stata presa con cinque giudici favorevoli e quattro contrari: è stato stabilito che in base al Quattordicesimo emendamento della Costituzione americana – quello sull’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge – gli stati devono permettere a tutti i cittadini di sposarsi con chi vogliono e riconoscere i matrimoni gay celebrati fuori dai loro confini, mentre i divieti dei matrimoni gay sono incostituzionali. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato la sentenza spiegando che si tratta di «una vittoria per l’America». Obama ha aggiunto che «quando tutti gli americani sono trattati in maniera uguale, siamo tutti più liberi».

È una sentenza storica: nonostante già 37 stati americani avessero legalizzato il matrimonio gay negli ultimi anni, e grazie a un’altra famosa sentenza della Corte Suprema il matrimonio gay sia già riconosciuto dal governo federale, ora è possibile celebrare i matrimoni gay e vederne riconosciuti i diritti anche a livello statale, in tutti gli Stati Uniti. Prima di questa sentenza il matrimonio gay era esplicitamente vietato in 13 dei 50 stati americani.


Congratulazioni a tutti coloro che credono nell'amore, nell'uguaglianza e nel rispetto degli altri. Dopo tutte queste notizie brutte, una per dare speranza, che piano piano il mondo possa diventare un posto migliore ‪#‎lovewins‬
Vanessa Mazza
 — innamorata.

Sostengo Jennicet Gutiérrez



Casa Bianca, Ad un ricevimento per celebrare il Gay Pride , la marcia dell'orgoglio LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) Obama vieni interrotto più volte da Jennicet Gutierrez, una donna transessuale, che a gran voce ha espresso "Non posso festeggiare mentre 75 detenuti transgender sono tenute nei centri di detenzione per immigrati esposti ad abusi e aggressioni.



Ha detto "non c'è orgoglio in quanto LGBT e transgender immigrati sono trattati in questo paese" e ha invitato Obama a liberare gli immigrati privi di documenti attualmente detenuti dalle autorità di immigrazione.

Si chiama Jennicet Gutiérrez, messicana 29 anni, che attualmente vive negli Stati Uniti in procinto di ottenere la cittadinanza. La donna transessuale che ha protestato al ricevimento annuale per le commemorazione del Gay Pride negli Stati Uniti. 

Jennicet Gutiérrez e la Fondatrice del grupo FAMILIA TQLM, che lavora per difendere i diritti degli omosessuali e degli immigrati transgender. Questo e quello che ha detto "Basta con la tortura e l'abuso alle donne trans nei centri di detenzione." Come sempre, le trans in questo movimento LGBT, provano come sempre di essere avanti nel coraggio, la caparbietà, la determinazione e la fermezza nel portare avanti le proprie idee.

Posso capirla, anche se, il momento non era quello giusto. però, mi chiedo, quando è il Momento Giusto per protestare? Una leader di un movimento transgender per i diritti degli immigrati LGBT che vieni fischiata e messa a tacere, non solo dallo Stato, ma dallo stesso movimento che pretende di elevare e celebrare la comunità transgender. 

Si sa che il movimento LGBT, impugna la bandiera di uguaglianza sollo quando deve promuovere un Gay predi, certo lottano per l'approvazione del matrimonio gay, per la criminalizzazione di omofobia. Ma poi (cos'è la transfobia?). E i diritti dei ( delle)transessuali / transgender, dove sono? .