Giornata storica: ieri la Spagna, questa notte gli Stati Uniti, questa mattina la Francia.
Nei referendum indetti in contemporanea con le presidenziali che hanno eletto Obama gli americani approvano per la prima volta alle urne i matrimoni tra omosessuali.
Referendum, l’America dice si alle nozze gay Via libera ai matrimoni omosessuali negli Stati di Washington, Maryland e Maine. Dove gli elettori oltre a scegliere il presidente americano erano chiamati a pronunciarsi sulle nozze tra persone dello stesso sesso. Esito identico per lo stato del Maryland, che ha approvato la legalizzazione del matrimonio omosessuale. Il "sì" al referendum ha ottenuto il 52% delle schede, secondo le stime diffuse dalla Cnn e dalla Nbc sul 93% dei voti scrutinati. I matrimoni omosessuali sono legali anche nello stato di Washington.
La sentenza è stata celebrata in diretta da un concentramento organizzato dai collettivi di omosessuali, al quale hanno partecipato famiglie e gente comune, a Puerta del Sol, fra sventolii di bandiere arcobaleno.
Oltre 4.573 coppie gay si sono sposate nel solo 2006 e, da allora, una media di 3.000 l’anno, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica. La media è aumentata del 21,5% lo scorso anno, fino a quota 3.880, dal momento, per il timore che potesse prosperare il ricorso davanti alla Corte Costituzionale. «Il minimo è che il Pp chieda scusa per la minaccia velata, permanente, che ha fatto gravare sui cittadini», ha dichiarato la portavoce del Psoe, Elena Valenziano, nel commentare la sentenza con i media. «È una sentenza giusta e rappresenta un grande passo avanti, senza ritorno, sulla strada dei diritti civili», ha commentato alla radio Cadena Ser Ernesto Gasto, consigliere socialista di San Sebastian, nel Paese Basco, che è stato il primo politico spagnolo a convolare a nozze con il consigliere socialista Inigo Alonso, di Lasarte, in Guipuzocoa, nel settembre del 2005. «Abbiamo diritto ad essere felici. Questo è un grande giorno per il nostro Paese», ha assicurato Gasto, senza poter trattenere lacrime di commozione.
Il governo francese ha approvato oggi il progetto di legge che legalizza il matrimonio omosessuale. Il provvedimento, che dovrà essere esaminato dal parlamento, prevede la formula del "matrimonio per tutti".
In pratica, la definizione del codice civile cambierà da unione "fra un uomo e una donna" a quella di unione "fra due persone". Di conseguenza i coniugi gay avranno esattamente gli stessi diritti e doveri degli eterosessuali, potranno adottare figli ed erediteranno dal partner.
La legalizzazione dei matrimoni gay era una delle promesse elettorali del presidente francese Francois Hollande. Secondo la portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, il provvedimento rappresenta "un progresso per l'intera società, non solo per pochi". Il 65% dei francesi, afferma oggi un sondaggio Ifop, sostiene i matrimoni omosessuali, ma la percentuale si riduce al 52% per l'adozione. Ma l'opposizione, a partire dall'Unione per un Movimento popolare dell'ex presidente Nicolas Sarkozy, intende dare battaglia sul provvedimento, decisamente avversato dalla Chiesa cattolica. La settimana scorsa, il cardinale André Vingt Trois ha aperto a Lourdes la riunione della conferenza episcopale da lui presieduta con un duro attacco al matrimonio omosessuale, definito una "frode" che rischia di minare le fondamenta della società. Contro le nozze gay si sono schierati anche i leader religiosi ebraici e musulmani.(http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Matrimoni-gay-anche-la-Francia-dice-si-Approvata-la-legge-per-legalizzare-le-unioni_313869318072.html)
In pratica, la definizione del codice civile cambierà da unione "fra un uomo e una donna" a quella di unione "fra due persone". Di conseguenza i coniugi gay avranno esattamente gli stessi diritti e doveri degli eterosessuali, potranno adottare figli ed erediteranno dal partner.
La legalizzazione dei matrimoni gay era una delle promesse elettorali del presidente francese Francois Hollande. Secondo la portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, il provvedimento rappresenta "un progresso per l'intera società, non solo per pochi". Il 65% dei francesi, afferma oggi un sondaggio Ifop, sostiene i matrimoni omosessuali, ma la percentuale si riduce al 52% per l'adozione. Ma l'opposizione, a partire dall'Unione per un Movimento popolare dell'ex presidente Nicolas Sarkozy, intende dare battaglia sul provvedimento, decisamente avversato dalla Chiesa cattolica. La settimana scorsa, il cardinale André Vingt Trois ha aperto a Lourdes la riunione della conferenza episcopale da lui presieduta con un duro attacco al matrimonio omosessuale, definito una "frode" che rischia di minare le fondamenta della società. Contro le nozze gay si sono schierati anche i leader religiosi ebraici e musulmani.(http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Matrimoni-gay-anche-la-Francia-dice-si-Approvata-la-legge-per-legalizzare-le-unioni_313869318072.html)
MADRID.
Una sentenza storica e lungamente attesa, salutata con sollievo dalle oltre 22.442 coppie omosessuali sposate dall’entrata in vigore della normativa pioniera in materia, che nel 2005 divenne il simbolo delle politiche di uguaglianza e della protezione dei diritti di cittadinanza del primo esecutivo socialista di Zapatero.
La Spagna fu allora il quarto Paese nel mondo a riconoscerle, dopo Olanda, Belgio e Canada e il suo esempio è stato seguito da una decina di Paesi. Il Partito Popolare, con l’allora leader dell’opposizione, Mariano Rajoy, attuale premier, presentò il ricorso alla suprema corte sia contro la polemica riforma del codice civile che riconosceva le nozze fra coppie dello stesso sesso che contro il diritto all’adozione, introdotto dalla normativa.
La sentenza della Corte costituzionale, coi voti a favore di 8 magistrati e 3 contrari, con una maggioranza più ampia di quella attesa, avalla in toto la normativa, anche se le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni.Immediata la reazione del ministro di Giustizia, Alberto Ruiz Gallardon, che in dichiarazioni ai media ha assicurato che il governo del Pp «si atterra’ alla sentenza della Corte Costituzionale, non modificherà la vigente legge e, pertanto, lascerà esattamente la regolazione che i giudici togati hanno avallato». Il ministro ha riconosciuto che la sentenza «convalida che l’unione fra persone dello stesso sesso rientra nella concezione di matrimonio raccolta nel testo costituzionale, stabilendo una dottrina vincolante».
Una sentenza storica e lungamente attesa, salutata con sollievo dalle oltre 22.442 coppie omosessuali sposate dall’entrata in vigore della normativa pioniera in materia, che nel 2005 divenne il simbolo delle politiche di uguaglianza e della protezione dei diritti di cittadinanza del primo esecutivo socialista di Zapatero.
La Spagna fu allora il quarto Paese nel mondo a riconoscerle, dopo Olanda, Belgio e Canada e il suo esempio è stato seguito da una decina di Paesi. Il Partito Popolare, con l’allora leader dell’opposizione, Mariano Rajoy, attuale premier, presentò il ricorso alla suprema corte sia contro la polemica riforma del codice civile che riconosceva le nozze fra coppie dello stesso sesso che contro il diritto all’adozione, introdotto dalla normativa.
La sentenza della Corte costituzionale, coi voti a favore di 8 magistrati e 3 contrari, con una maggioranza più ampia di quella attesa, avalla in toto la normativa, anche se le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni.Immediata la reazione del ministro di Giustizia, Alberto Ruiz Gallardon, che in dichiarazioni ai media ha assicurato che il governo del Pp «si atterra’ alla sentenza della Corte Costituzionale, non modificherà la vigente legge e, pertanto, lascerà esattamente la regolazione che i giudici togati hanno avallato». Il ministro ha riconosciuto che la sentenza «convalida che l’unione fra persone dello stesso sesso rientra nella concezione di matrimonio raccolta nel testo costituzionale, stabilendo una dottrina vincolante».
La sentenza è stata celebrata in diretta da un concentramento organizzato dai collettivi di omosessuali, al quale hanno partecipato famiglie e gente comune, a Puerta del Sol, fra sventolii di bandiere arcobaleno.
Oltre 4.573 coppie gay si sono sposate nel solo 2006 e, da allora, una media di 3.000 l’anno, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica. La media è aumentata del 21,5% lo scorso anno, fino a quota 3.880, dal momento, per il timore che potesse prosperare il ricorso davanti alla Corte Costituzionale. «Il minimo è che il Pp chieda scusa per la minaccia velata, permanente, che ha fatto gravare sui cittadini», ha dichiarato la portavoce del Psoe, Elena Valenziano, nel commentare la sentenza con i media. «È una sentenza giusta e rappresenta un grande passo avanti, senza ritorno, sulla strada dei diritti civili», ha commentato alla radio Cadena Ser Ernesto Gasto, consigliere socialista di San Sebastian, nel Paese Basco, che è stato il primo politico spagnolo a convolare a nozze con il consigliere socialista Inigo Alonso, di Lasarte, in Guipuzocoa, nel settembre del 2005. «Abbiamo diritto ad essere felici. Questo è un grande giorno per il nostro Paese», ha assicurato Gasto, senza poter trattenere lacrime di commozione.
In Italia, una parte delle forze politiche del paese sono state capaci di bocciare una norma contro la violenza omofoba e transfobica. Oggi infatti e’ stato bocciato in Commissione Giustizia alla Camera il testo base contro l’omofobia e la transfobia, che prevedeva l’estensione della legge Mancino. Pdl, Lega e Udc hanno votato contro, con le sole astensioni di Carfagna e Ria; mentre il Partito Democratico e l’Italia dei Valori, che avevano proposto lo stesso identico testo normativo, hanno votato a favore”.
Nessun commento:
Posta un commento