L'indagine sulla discriminazione dei gay nel mondo del lavoro ha evidenziato anche altri aspetti relativi alla presenza degli omosessuali nei vari ambiti professionali. Le attività in cui la presenza di colleghi omosessuali è maggiore, sono quelle legate alle organizzazioni associative: partiti, movimenti, sindacati. Segue il mondo dell'estetica: parrucchieri e massaggiatori. Altri settori in cui viene rilevata una maggiore presenza di lavoratori gbt sono quelli della moda e delle attività artistiche e, per ultimo, i servizi alle imprese.
L'indagine ha posto in evidenza un altro dato abbastanza significativo: è più facile per un omosessuale ammettere la propria tendenza sessuale ad un componente della sua stessa comunità gbt, piuttosto che ad un collega eterosessuale.
In merito alle discriminazioni vere e proprie, legate al mondo del lavoro, il 19% delle persone intervistate sanno per certo dell'esistenza di episodi e ingiustizia nei confronti dei colleghi gay: si tratta di una percentuale pari al 24% degli intervistati con tendenze omosessuali, mentre la stessa domanda ha ricevuto un 13% di consensi fra gli eterosessuali.
Questo tipo di atteggiamenti, secondo più della metà degli intervistati, non vengono denunciati.
La reazione del Quirinale
Anche il Quirinale, dopo aver analizzato l'indagine sulle discriminazionidegli omosessuali nel mondo del lavoro, si è sentito in dovere di intervenire attraverso una nota del segretario generale Marra. Il segretario del Quirinale ha infatti dichiarato "inaccettabile che il percorso professionale di cittadini che sono parte integrante della società civile possa venire ostacolato da ingiustificabili comportamenti omofobi, frutto di ignoranza e di intolleranza e profondamente lesivi della dignità della persona".
Le forze politiche si sono comunque dette ottimiste per il futuro, in quanto l'Italia sembra oramai avere imboccato una strada che porti verso l'abbattimento delle differenze fra persone di diverse tendenze sessuali.
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