Translate

giovedì 29 settembre 2011

SABATO 1 OTTOBRE 2011 GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA DEPATOLOGIZZAZIONE DEL TRANSESSUALISMO


Lottare per depatologizzare il transessualismo significa lottare per i diritti di tutte e tutti, rigettare l'idea di "malato", affermare le nostre identità fuori da ogni manuale diagnostico!
PER L'AUTODETERMINAZIONE DI TRANS, LESBICHE, GAY, INTERSEX, BI, QUEER!

Dalle ore 17 a largo Goldoni, via del corso: pomeriggio di inform\azione
PRIDE BOX..PRIDE TUTTO L'ANNO!

Con il termine “psichiatrizzazione” intendiamo la consuetudine di definire e curare la transessualità come disturbo mentale. Ci riferiamo anche alla considerazione di identità e corpi “non a norma” (quelli al di fuori della suddivisione dominante) come corpi e identità patologici. La psichiatrizzazione da' di fatto alle istituzioni medico-psichiatriche il controllo delle nostre identità di genere. La pratica corrente di queste istituzioni, motivate da interessi di stato, religiosi, economici e politici, riflette e riproduce il binomio maschio/femmina, spacciando questa posizione per quella “vera” e naturale. Questo binomio suppone la sola esistenza di due corpi (maschio o femmina) e associa un determinato comportamento a ciascuno di essi (maschile o femminile). Allo stesso tempo ha tradizionalmente considerato l’eterosessualità come l’unica possibile relazione tra i due. Quei corpi che non corrispondono anatomicamente all’attuale classificazione medica occidentale, vengono definiti “intersessuati” – condizione di per se già considerata una patologia.
Non intendiamo sottostare a nessuna etichetta o definizione impostaci dalle istituzioni mediche.
La patologizzazione della transessualità come “disturbo dell'identità di genere” è un tentativo gravissimo di controllo e normalizzazione.
• Ritiro della transessualità da tutti i manuali diagnostici,


• Diritto di cambiare nome e sesso sui documenti ufficiali senza doversi sottoporre a valutazione medica o psichiatrica. Lo Stato non deve avere nessuna giurisdizione sui nostri nomi, corpi o identità,

• Prendiamo qui spunto dal movimento femminista nella sua lotta per il diritto all’aborto e al proprio corpo: chiediamo il diritto di decidere liberamente se vogliamo oppure no modificare il nostro corpo. Chiediamo il diritto di proseguire nella nostra decisione senza impedimenti burocratici, politici o economici, né alcun altro tipo di coercizione medica,

• Finiscano gli interventi chirurgici sugli infanti intersessuati,

Il sito della campagna internazionale
http://www.stp2012.info/old/it
http://www.facebook.com/event.php?eid=216675661726022

Fonte:http://orgogliosamentelgbtiq.blogspot.com/p/1-ottobre-2011-stop-2012.html

domenica 18 settembre 2011

Svolta per i transessuali australiani Basta una X sul passaporto


SYDNEY - Niente più "maschio" quando invece ci si sente donna, e niente più "donna" quando invece si vorrebbe essere un Inserisci linkuomo. Niente più false etichette sui propri passaporti: agli australiani transessuali sarà possibile scegliere il genere anche se non hanno completato le operazioni per cambiare sesso. Secondo le nuove linee guida introdotte dal Dipartimento degli Esteri, invece dell'operazione chirurgica sarà sufficiente una lettera del proprio medico, e sarà possibile identificare il sesso di propria scelta selezionando Male, Female o X (indeterminato).
Una decisione importante questa, visto che prima d'ora era possibile cambiare genere nel passaporto solo dopo aver subito un'operazione di cambiamento di sesso, o se si era in viaggio per ottenerla.

La senatrice laburista australiana Louise Pratt, il cui compagno è un transessuale nato femmina, ha detto che i viaggi internazionali possono essere pericolosi per le persone il cui aspetto non corrisponde al sesso indicato nel passaporto. "Vi sono molti casi di persone detenute in aeroporto in paesi stranieri, in episodi angoscianti e talvolta pericolosi - ha detto -. Ora il mio compagno e io potremo viaggiare all'estero senza problemi".

Il Dipartimento degli Esteri ha tuttavia avvertito che i problemi possono perdurare quando si attraversano alcuni confini internazionali, perché il passaporto è considerato un documento di identità secondario, ed è più importante il
certificato di nascita, che dipende dalle leggi statali e non federali.

Fonte:http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/15/news/svolta_per_i_transessuali_basta_una_x_sul_passaporto-21699928/

martedì 13 settembre 2011

PEDOFILIA/ Associazione denuncia il Papa: "Crimini contro l'umanità"


Un gruppo di associazioni americane delle vittime dei preti pedofili, la Snap, e il centro per i diritti costituzionali, ha depositato presso la cancelleria della Corte penale internazionale dell’Aja un ricorso in cui accusa Papa Benedetto XVI, il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il cardinale e il prefetto della Congregazione della dottrina della fede William Levada, di crimini contro l’umanità per la copertura dei reati commessi da sacerdoti nei confronti di minori.

Nella denuncia si chiede alla Corte di “incriminare il Papa per la sua diretta e superiore responsabilità per i degli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo".

I documenti presentati contro il Vaticano citano cinque casi in cui alcuni preti sono stati accusati di abusi negli Stati Uniti e nella Repubblica Democratica del Congo. In questi casi i preti cattolici erano di nazionalità belga, indiana e statunitense.

Alcuni analisti di diritto internazionale hanno sottolineato che è improbabile che la Corte decida di accettare il caso, ma un portavoce ha dichiarato che i documenti presentati vorrebbero convincere la Corte che i quattro accusati hanno "diretta e superiore responsabilità".
La prossima mossa spetterà ora al procuratore generale della Corte, Louis Moreno-Ocampo, che dovrà decidere se accogliere o meno il ricorso. Il primo a rispondere alle accuse è stato l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe. “Qui c’è, dobbiamo dirlo molto concretamente – ha spiegato il cardinale -, il solito tentativo anti-cattolico che tende in qualche maniera ad offuscare un’immagine che, dal punto di vista umano, è quanto di più prestigioso abbiamo nella nostra società”.SENZA PRECEDENTI - A promuovere l'iniziativa - che non ha precedenti - davanti alla Cpi sono state in particolare due organizzazioni americane, il Centro per i diritti costituzionali (Center for Costitutional Right) e la Snap (Survivors Network of those abuse by Priest). I loro avvocati hanno presentato alla Corte dell'Aja un dossier di 80 pagine e hanno spiegato che il ricorso alla Corte internazionale si è reso necessario «poiché le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero».


Da leggere anche questi articoli :
Lotta contro preti pedofili, Zanardi invia lettera a 4500 : “Non abbiate paura di denunciare”http://www.ivg.it/2011/09/lotta-contro-preti-pedofili-zanardi-invia-lettera-a-4500-vittime-non-abbiate-paura-di-denunciare“

pedofilia, la Chiesa continua a coprire gli abusi”http://www.giornalettismo.com/archives/147385/pedofilia-la-chiesa-continua-a-coprire-gli-abusi/Fonte:http://it.peacereporter.net/articolo/30423/Usa,+Vaticano+denunciato+alla+Corte+dell%27Aja+per+abusi+sessuali

http://www.corriere2000.it/2011/09/abusi-sacerdoti-le-vittime-vogliono-denunciare-il-papa/

lunedì 12 settembre 2011

PRIMO GLOBAL FORUM INTERSEX INTERNAZIONALE


Comunicato Stampa

5 Settembre 2011
Bruxelles, Belgio

Il primo Forum Intersex Internazionale a livello globale si è tenuto a
Bruxelles dal 3 al 5 settembre 2011.
Questo evento storico ha riunito 24 attivisti in rappresentanza di 17
diverse organizzazioni impegnate sulle tematiche intersex, da tutti i
continenti.

In troppe parti del mondo le persone intersex sono ancora sottoposte
a procedure inumane e degradanti, operazioni chirurgiche e
trattamenti ormonali senza il consenso del diretto interessato e
invece a discrezione dei medici, al di fuori di ogni regolamentazione
legislativa.

Tutto questo viene fatto per “normalizzare” i genitali e i corpi delle
persone intersex per condurle all'interno dello stretto binarismo
sessuale maschio/femmina.

La patologizzazione delle persone intersex porta a enormi violazioni
dei diritti umani e ad un abuso dell'integrità fisica e della dignità
personale.

Il Forum concorda sugli obiettivi di porre fine alle discriminazioni
contro le persone intersex e di garantire loro il diritto
all'integrità del proprio corpo e all’autodeterminazione:

1. Porre fine alle pratiche di “normalizzazione” e mutilazione, quali
la chirurgia ai genitali, i trattamenti medici e psicologici, gli
infanticidi e gli aborti selettivi (sulla base dell’intersessualità)
che ancora avvengono in alcune parti del mondo.

2. Assicurare che il consenso informato, individuale, libero,
prioritario e pienamente consapevole da parte delle persone intersex
sia un requisito obbligatorio in tutte le pratiche mediche e nei
protocolli sanitari.

3. Creare e facilitare lo svilupparsi di ambienti favorevoli, sicuri e
di supporto per le persone intersex, per i loro familiari e amici.

Questa nuovo network informale che si è costituito si batterà per il
rispetto dei diritti umani delle persone intersessuali a livello
internazionale, nazionale e regionale. Il prossimo incontro del Forum
è previsto entro la fine del 2012.

Il Forum è stato facilitato e sponsorizzato da ILGA (Associazione
Internazionale Lesbica Gay Trans e Intersex) e dalla sua sezione
europea ILGA - Europe. Il Forum ha visto anche la presenza di alcuni
rappresentanti di TGEU (Transgender Europe) e IGLYO (International
Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender and Queer Youth and Student
Organisation), e continuerà a costruire alleanze più ampie anche con
altre organizzazioni per l’uguaglianza e i diritti umani che operano
nelle aree dei diritti delle donne, dei diritti delle popolazioni
indigene e delle persone con disabilità.


Per maggiori informazioni

Africa:
Sally Gross +27 827884205 coordinator@intersex.org.za

Latin America:
Mauro Isaac Cabral +54 (9) 351 5589876 maulesel@gmail.com

North America:
Jim Bruce +1 707-793-1190 jim@aiclegal.org

Asia:
Hiker Chiu +886 0923868653 hiker@oii.tw

Australia & Pacific:
Gina Wilson +61 418290336 or +61 2 97499989 oiiaustralia@bigpond.com

Europe:
Del LaGrace Volcano +46 7626 88 312 or +46 19 33 52 03 dellagracevolcano@me.com

International:
Sebastian Rocca (ILGA) +32 471 80 20 99 director@ilga.org
Silvan Agius (ILGA-Europe) +32 2 609 54 17 or +32 496 708 370
silvan@ilga-europe.org


Traduzione Italiana di Michela Balocchi

Qui il comunicato stampa in versione originale:
http://www.ilga-europe.org/home/news/latest_news/intersex_forum

mercoledì 7 settembre 2011

Cold Star, un appello per l'accettazione della propria e altrui identità sessuale.

Cold Star from Kai Stänicke on Vimeo.



Combattere l'omofobia con un VIDEO sexy e inquietante, è la sfida data da un regista di Berlino, in una atmosfera satura di cloro e la frustrazione di una piscina di periferia.

Un gruppo di ragazzi arrivano in questa piscina di periferia. Surfisti, fannulloni e meccanici di entrambi i sessi. Scambi di sguardi insinuazioni pesanti con le signore e signori con tanto di libidini. In questo scenario sta per succedere un casino. Ma non esattamente come noi immaginiamo ...
Il video è inteso, un "appello per l'accettazione di identità sessuale. Il risultato, un cortometraggio di 7 minuti realizzato con il sostegno di due organizzazioni LGBT di Berlino,molto efficace nel messaggio.


Per ulteriori informazioni e controllare gli aggiornamenti: facebook.com / coldstar1

Contatto & Distribuzione:
cold.star @ gmx.de


Titolo: Star freddo

Direttore: Kai Stänicke

Durata: 07 min 03 sec

Genere: Fiction / Film Music

Lingua: Nessun dialogo

Data di completamento: maggio 2011

Paese di origine: Germania

Colore / BN: Colore

Proporzioni: 1.78 (16x9 Video)

Suono: Dolby Stereo

Musica: STAR FREDDO da Din [A] Tod
pubblicato da Out of Line Music


Richiedenti asilo LGBTe l'omofobia europea non unita.

7 settembre 2011

Un studio olandese evidenzia i pregiudizi dei paesi dell'UE, nelle pratiche di richieste di asilo dei candidati gay,lesbiche, transgender (LGBT).

Nel aprile 2011, il parlamento Europeo ha approvato con una maggioranza di centro-sinistra, e per soli 8 voti di differenza (314 favorevoli, 306 contrari e 48 astenuti) la Relazione Guillaume che emenda la proposta di Direttiva della Commissione europea sulle "Norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca della protezione internazionale". Tale Direttiva, conosciuta anche con la sigla 2005/85/CE, era già stata approvata nel dicembre del 2005 e prevedeva l’obbligo da parte dei paesi membri dell’unione di accogliere i richiedenti asilo politico, previo esame di ogni singolo caso, in virtù della Convenzione di Ginevra.

La parlamentare socialista Sylvie Guillaume, con la relazione “Riconoscimento e revoca della protezione internazionale”, ha presentato la proposta di emendamento della Direttiva che, oltre a rafforzare le garanzie dei richiedenti asilo politico, prevede maggiori garanzie e protezioni per le persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), includendole nella categoria “richiedenti asilo con bisogni speciali” e quindi bisognosi di particolare sostegno, attenzione e protezione. Spesso in fuga dai loro paesi per sevizie, violenze e persecuzioni, oltre che per conflitti armati, come sta succedendo in alcuni paesi africani, le persone LGBT devono aver diritto, secondo la proposta di emendamento, a maggior sostegno, attenzione e protezione. In ogni paese membro dell’Unione, quindi, le procedure di accoglienza e assistenza dei rifugiati politici dovranno tener conto, in modo appropriato, della nuova situazione richiesta per le persone LGBT. La formazione del personale, l’assistenza di esperti specializzati, la garanzia della riservatezza delle informazioni rispetto alla famiglia, per il rispetto della dignità umana e dell’integrità in occasione degli esami fisici e i tempi di preparazione per le interviste, devono tenere conto in modo appropriato della situazione delle persone LGBT.

Ogni anno, sarebbero 8000-10 000 * uomini e donne LGBT, che fuggono dal loro paese per cercare la protezione degli Stati europei, dal 2 al 3% del numero totale dei candidati nella UE. La stima viene da uno studio della Free University di Amsterdam e la principale associazione omosessuale i COC dei Paesi Bassi. "In fuga per omofobia" sono state individuate differenze di trattamento nella ricettività dei paesi dell'UE per questi rifugiati.

Alcuni, ad esempio, credono che i rifugiati LGBT perseguitati dalla loro comunità devono chiedere assistenza alle autorità del loro paese - senza considerare l'omofobia diffusa tra le autorità e la polizia. E in cinque paesi, la criminalizzazione dell'omosessualità viene semplicemente ignorata. In Irlanda, una lesbica Pakistana è stata respinta sulla base di una relazione in cui affermava che "gli omosessuali sono raramente perseguiti," nonostante una legge contro l'omosessualità in questo paese.

Essere discreti

Una giustificazione particolarmente comune che i richiedenti asilo sentono è che possono vivere la loro omosessualità nelle loro case "a condizione che rimanga discreta." Recentemente in Svizzera, il Tribunale amministrativo federale ha respinto la domanda di un iraniano. Questo tipo di scusa, vieni ripetuta oggi da diversi paesi come l'Australia e il Regno Unito, è fortemente condannato nello studio, in cui si afferma che "se una persona ha un ragionevole timore di essere perseguitata per l'esercizio di un legittimo diritto umano, ha diritto alla protezione internazionale. "Inoltre, nulla è meno certo che vivere " nascosti ". Gli individui che nascondano la loro omosessualità possono in qualsiasi momento essere individuati e sterminati.

Stereotipi

Ma uno degli ostacoli principali affrontati dai rifugiati LGBT sembra essere la incredulità da parte delle autorità. Soprattutto quando "non corrispondono agli stereotipi conosciuti dai funzionari", scrivono gli autori di "Omofobia in fuga". Essi possono essere lesbiche che non sono maschili e gay non effeminato, o ai candidati che sono sposati o hanno figli. Le domande più innocue possono diventare una trappola. A Cipro, un richiedente che era gay ha detto di non aver voluto sfuggire al servizio militare obbligatorio ha attirato i sospetti della immigrazione. Un altro esempio : un giudice irlandese ha negato asilo a un richiedente omosessuale perché lui non ha saputo dare un nome al bar principale gay a Dublino!

Tutti i mezzi sembrano essere buoni per catturare "falsi" richiedenti asilo LGBT. Incluse interviste e test indiscreti, eredità degradante di antichi disegni di omosessualità mediche, psichiatriche o psicologiche. Questo è stato il caso nella Repubblica Ceca e Slovacchia, che portavano i test "phallometric" misurare l'erezione dei richiedenti asilo di fronte a film porno. Prassi recentemente abbandonato su richiesta della Commissione europea.

La situazione rivela la paura delle autorità per le quali la concessione dell'asilo ai gay, potrebbe creare un fattore di attrazione. Per il presidente del COC, questa paura è ingiustificata. "L'omosessualità nel loro paese di origine è un tale tabù che [i ricorrenti] non possono dichiarare, fatto che avrebbe messo la loro vita a rischio. E se tornassero, la loro situazione e quella delle loro famiglie sarebbe diventata insostenibile.Inserisci link
Solo il Belgio con (522 casi nel 2010) e Norvegia (26) hanno stabilito un conteggio di asilo motivato ​​da orientamento sessuale e identità di genere. Altri paesi forniscono stime: 300 all'anno in Svezia, 200 in Olanda. In Italia, 54 casi sono stati trattati tra il 2005 e all'inizio del 2008, di cui 29 dello status di rifugiato o protezione umanitaria.

Vanessa Mazza

Fonte:http://www.rechten.vu.nl/nl/Images/Fleeing%20Homophobia%20report%20EN_tcm22-232205.pdf

http://360.ch/blog/magazine/2011/09/demandeurs-dasile-lgbti-cacophonie-europeenne/

RAIUNO, la tv di stato Italiana, Voi cancelare gli omosessualidal dal dibattito pubblico


La Rai decide di censura una puntata di una fiction tedesca "Un Ciclone in convento" . Nella quale ha luogo un matrimonio tra omosessuali.
RaiUno ha deciso di censurare, non mandando in onda un’intera puntata di Un ciclone in convento, la serie tedesca trasmessa in Italia dal 2004.
Al posto dell’ottava puntata, “Romeo e Romeo”, la Rai ha deciso di mettere in onda la puntata “Un nonno mitico”.
“Romeo e Romeo”. Stato trasmesso in Germania, dove le unioni omosessuali sono realtà dal 2001, il telefilm non ha creato nessun problema. Diversa la reazione della Rai.
“La decisione di censurare la puntata è stata presa da Rai 1, ovvero Rai Vaticano, la rete più vicina alle gerarchie cattoliche – fa notare Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia- il problema sono i dirigenti della televisione pubblica, i quali pensano che gli italiani non siano pronti a vedere scene di questo tipo. Non è così”. Mancuso chiede che la Rai trasmetta la puntata “tagliata”: “Gli italiani hanno un grande potere, che è quello del telecomando. Se non lo dovessero gradire, cosa che non ritengo possibile, potranno cambiare canale”.
In passato, la Rai era già stata fortemente criticata per essere intervenuta sul film di Ang Lee I segreti di Brokeback Mountain, una storia d’amore cult per la comunità omosessuale.

La Tv di Stato, quella Tv che dovrebbe informare, quella Tv che dovrebbe offrire un servizio pubblico completo che fa? Censura un telefilm con protagonista delle suore. A questo punto non ci dovremmo più stupire di nulla. Il problema potrebbe essere stato l’orario della messa in onda? Ma parliamoci chiaro Un ciclone in convento è un prodotto per le famiglie, tanto che le protagoniste, ripeto, sono delle suore.

Il problema è che in Germania la libertà di espressione c’è e a quanto pare si vede anche dai telefilm che producono e quello in questione viene trasmesso in prima serata dal 2002.

Nel nostro Paese meglio nascondere, non far vedere, meglio non parlarne. A qualcuno sembrerà una stupidaggine, una scemenza, ma questo è solo un piccolo esempio di come l’Italia, la nostra Italia, sia una nazione quasi completamente alla deriva dal punto di vista dell’informazione.

W l’Italia…

Fonte:http://www.lanostratv.it/cronaca-attualita/rai-1-censura-anche-il-matrimonio-gay-di-un-ciclone-in-convento/

http://www.clandestinoweb.com/number-news/801832-matrimonio-gay-nella-fiction-un-ciclone-in-famiglia-la-rai-prima-la-compra-e-poi-la-ce.htmlInserisci link

martedì 6 settembre 2011

X Factor" australiano: partecipante emoziona il pubblico dopo che rivela di essere un uomo transessuale

5 settembre 2011

Questo e uno di quei momenti emozionanti che la televisione ogni tanto ci regala.
Paige Elliot Phoenix , 35 anni, partecipa al turno preliminare del concorso televisivo X Factor, versione australiana. Una volta sul palco, il concorrente dice che canta da una vita. Uno dei giurati chiede perché solo ora si presenta al concorso. Il cantante fa una pausa, e spiega che finora non ha avuto una vita semplice ... tra le altre cose, ha dovuto far fronte alla sua transizione . Phoenix Elliot Paige, sono nata femmina, è sono un uomo transessuale.

Una rivelazione che senza dubbio ha toccato il pubblico e giuria, che ha poi ascoltato attentamente la sua interpretazione di Never Tear Us Apart, della band australiana INXS un classico. Phoenix Elliot Paige ha emozionato tutti, basta guardare il pubblico e sentire la sua voce.

Vi lascio con il video,molto bello, voce fantastica.


35 anni nelle gabbie dei laboratori, liberati scimpanzè

AUSTRIA - Una vita triste, devastante e crudele quella degli animali da laboratorio: torturati, sezionati in nome di una menzogna chiamata scienza. In Austria dopo 35 anni di gabbie ed esperimenti Susie e le sue compagne scimpanzè sono state finalmente liberate. Rapita come tante altre creature da cucciola, nella sua giungla e costretta a subire decenni di ingiustizie, oggi è stata trasferita, insieme ad altri dieci esemplari, in uno spazio di oltre 2000 mq, realizzato per loro. Fino al 1997 questa specie veniva infettata con virus mortali, vivendo in piccole gabbie, subendo ogni sorta di esperimento, poi gli esperimenti sono cessati e le scimmie sono state trasferite in un Parco Safari, senza spazi adeguati. Susie, ora, si gode una vecchiaia al sole, dopo una vita trascorsa in gabbia, che sia venuto il momento di considerare un essere vivente per quello che è, senza ledere alla sua dignità di soggetto degno di rispetto? Basta con gli esperimenti sugli animali, basta pensare che siano in nome della medicina e della salvezza umana! La vera salvezza sarebbe considerare ogni creatura una "vita", non un oggetto ad uso e consumo umano. Un business quello delle case farmaceutiche che investe denaro in esperimenti inutili, ingannando e convincendo le persone che sia l'unica strada possibile per il benessere umano. Entro il 2013 intanto si dovrebbero eliminare i test sugli animali che riguardano la sicurezza dei cosmetici, un passo verso l'abolizione di questa pratica atroce e senza senso anche nel campo della medicina.

Inserisci link

venerdì 2 settembre 2011

Cyndi Lauper, apre nuovo rifugio per senzatetto lgbt a New York

Cyndi Lauper, una grandi sostenitrice dei diritti gay / lesbiche / bisessuali / transgender, sta aprendo un nuovo centro di accoglienza per senzatetto LGBT di New York. La decisione è stata presa dopo la scoperta che quasi 40% dei giovani senzatetto di New York appartengono alla comunità LGBT.

Il rifugio si chiamerà "True Colors",
il nome del suo singolo di successo di 1986. Cyndi Lauper ha annunciato in un comunicato stampa. La costruzione della struttura e iniziata Giovedi, 1 settembre, a West 154th Street e Frederick Douglass Boulevard a Manhattan.

Dal comunicato stampa di Cyndi:

"A New York, un numero sproporzionato [fino al 40 per cento] dei giovani senzatetto sono identificati come gays,lesbiche e transessuale. Ancora più inquietanti sono i rapporti che questi giovani spesso subiscono discriminazioni e aggressioni fisiche. il nostro obiettivo primario è quello di fornire un ambiente fisicamente ed emotivamente sicuro e solidale che potenzieranno i nostri giovani residenti ad essere individui amati, felice e di successo come dovrebbero essere ".

I residenti di True Colors avrà-no un monolocali e uno spazio interno / esterno comunale. Ogni residente pagherà l'affitto a prezzi accessibili (corretto per il loro reddito su una scala mobile) e riceveranno il posizionamento assistenziale per il lavoro se sono senza lavoro. Programmi sociali ed educativi verranno forniti.

Per ricordare:


Vanessa Mazza

In the Mood for Queer, 5 giorni di eventi lgbtiq a Firenze


FIRENZE, 31 AGO - La prima manifestazione gay in India dopo l'abolizione, nel 2009, della legge che criminalizzava gli atti omosessuali nel documentario 'Section 377' di Adele Tulli inaugurerà' 'In the mood for Queer' la prima edizione della manifestazione a tematica gay, lesbico e transgender che si svolgera' dal 7 all'11 settembre sulla spiaggia dell'Arno tra cinema, musica e letteratura. La manifestazione e' organizzata dall'associazione Ireos e Firenze Creativa in collaborazione con Arcilesbica, Piazzart e con il sostegno della Regione Toscana, Provincia, Comune e Quartiere 1 di Firenze.
'Questa citta' - ha detto Claudio Rossi di Firenze Creativa - e' all'avanguardia per i diritti civili e la cultura delle differenze. Il veicolo culturale e' un ottimo strumento per combattere discriminazioni e pregiudizi'.
Il cartellone presenta cinque documentari in anteprima: 'En Nino Pez' di Lucia Penzo (8 settembre), una versione queer di Thelma e Louise; 'Diversamente etero' di Marica Lizzardo (9 settembre) ispirato all'amore nato tra le concorrenti eterosessuali del Grande Fratello edizione sette; 'Strella' di Koutras Panos sull'amore fra transessuali e infine 'Bear city' di Douglas Langway, un 'Sex and the city' in chiave omosessuale.
'Finalmente - ha detto Bruno Casini, direttore del Florence Queer Festival - anche Firenze si allinea alle citta' internazionali con uno spazio estivo dedicato alle comunita' gay, lesbico e transgender'. Tra gli eventi collaterali la manifestazione prevede presentazioni di libri tra cui 'Siamo solo amici' del giornalista e scrittore Luca Bianchini e 'Felice e maledetti' di Bruno Casini sugli anni '80 a Firenze tra moda e clubbing. Tra gli eventi speciali si terra' una pittoresca corsa sui tacchi per soli uomini che competeranno per il premio dedicato a Sylvia Rivera, icona mondiale del movimento omosessuale.

Fonte: ANSA (31 ago 11)

Vai al sito del Festival

Fonte:http://www.florencequeerfestival.it/?p=2650

La storia di Jackie, transgender a 10 anni. Cosa ne pensate?



-Un ragazzo di dieci anni da una piccola città dell'Ohio, ora vive la sua vita di ragazza. Questa affascinante storia stata raccontata su la tv ABC Giovedi notte su un speciale Primetime Nightline, gli spettatori hanno guardato una famiglie straordinaria rivelando parti intime della loro vita.

Nel video allegato qui sopra, potete vedere Jackie, che racconta la sua storia. Che dice che da quando era un bambino, lei sapeva che non era un ragazzo.


Ecco una storia edificante di un ragazzo di nome Jack, che da bambino ha detto che voleva essere una ragazza, e la cui genitori hanno ascoltato e appoggiato completamente la sua transizione verso la femminilità. Jack è ora Jackie, e sua madre dice: "Mi sento come se non avesi mai veramente avuto un figlio, ma si una figlia che purtroppo e nata nel corpo sbagliato".

Quando aveva solo 18 mesi, i genitore hanno capito che qualcosa nel loro figlio era diverso . Jackie amava gli abiti luccicanti, le belle scarpe e bambole Barbie, e ha rifiutato di giocare con i camion e altri tradizionalmente giocatoli "maschili" . Il padre di Jackie pensava che Jackie fossi gay, e quando la bambina aveva solo 2 o 3 anni, sua madre ha fatto una piccola ricerca su internet e ha scoperto la transessualità e cosa voleva dire essere transgender.

Nel periodo scolastico tutto era diventato difficile per Jackie, che era costantemente vittima di bullismo fino a che Jackie è tornando della scuola piangendo, disse a sua madre che aveva qualcosa di cui aveva bisogno di dirle: ". Io sono una ragazza e
non ce la faccio più"Si riferiva alla sua vita da ragazzo.

Da quel momento in poi i genitori prendano la decisione che la felicità dei loro figlio veniva prima di ogni altra cosa e gli ha permesso di vivere apertamente come una ragazza. Prima, vestendosi a casa da ragazza, ma ha frequentato la scuola in abbigliamento maschile. Oggi Jachie 10 anni vive una adolescenza felice e ha molti più amici.

Jackie ha una sorella più anziana lei le accetta per quello che è.

E 'da notare che non tutti nella rurale città dell'Ohio, sonno d'accordo, tra cui il nonno di Jackie. Egli dice: "Non posso accettare che un ragazzino di 9 o 10 anni possa prendere decisioni per se stesso, che sarà della sua vita" I suoi genitori, tuttavia, sono più preoccupati per quando Jackie un giorno troverà un compagno e se lei sarà discriminata sul posto di lavoro. Questi sono i problemi più evidenti lungo la sua strada, ma sembra un piccolo prezzo da pagare per la felicità più grande di un individuo.

McFadden chiede a Jackie alla fine della intervista."Quando ti guardi allo specchio, cosa vedi?" Jachie rispondi. "Una ragazza, che è anche una persona",risponde.

E voi, Cosa pensate?: acetireste per quello che lei dice di essere o pensi che lei è troppo giovane per prendere questa decisione - pensate che tutto questo influenzerà negativamente nella sua vita? e perché? Per me, Jackie merita di essere felice.

Vanessa Mazza.


Sciopero generale, Arcigay e Arcilesbica: “Pieno sostegno”

Genova. Continuano le adesioni delle varie associazioni allo sciopero generale indetto dalla Cgil per il prossimo 6 settembre.

“L’attacco ai diritti del lavoro e dei lavoratori produce come unico risultato l’aggravamento delle già precarie condizioni di lavoro di tanti/e italiani/e In particolare i lavoratori e le lavoratrici lesbiche, gay, bisessuali, transessuali si troveranno con sempre meno strumenti per affrontare le frequenti discriminazioni, esattamente come accadrà per i lavoratori disabili, colpiti dall’ articolo 9 della manovra”, spiega in una nota Arcigay e Arcilesbica genovese, comunicando la propria adesione allo sciopero e alla manifestazione.

“Denunciamo l’iniquità di una manovra finanziaria che comprime pesantemente i diritti del lavoro e dei lavoratori e accentua il drastico ridimensionamento del welfare nel nostro Paese, alimentando un’involuzione civile, sociale e economica che basa sui privilegi e non sui diritti le relazioni e i rapporti sociali”.

L’appuntamento – comunica l’assocazione – è al capolinea del 36 a Brignole alle 8:45. Per tutti la manifestazione terminerà in Piazza del Ferrari dove si terranno i consueti interventi dal palco degli esponenti delle varie associazioni partecipanti.


Fonte:http://www.genova24.it/2011/09/sciopero-generale-arcigay-e-arcilesbica-pieno-sostegno-18852

Cacciato dalla tv digitale per esternazioni omofobe



LUCCA, 1 settembre 2011 - Protagonista della vicenda il giornalista Daniele Vanni, che l’altra sera si è rifiutato di trasmettere le immagini dei concorsi di Mister Gay Italia e Miss Italia trans svoltisi in Versilia, prendendo le distanze dal mondo omosessuale. «A me sembra eccessivo il Gay Pride oppure farci sopra dei concorsi di bellezza... — aveva sottolineato Vanni — abbiamo le immagini, ma mi rifiuto di mostrarle...». Il video è rimbalzato su Internet e il sito Gay.it ha attaccato duramente il giornalista «omofobo». Che intanto ha perso il posto. «La posizione espressa da Daniele Vanni nel Tg di lunedì 29 agosto in merito alle manifestazioni Miss Italia Trans e Miss Gay Italia — afferma una nota di Dì Lucca — è totalmente estranea alla linea editoriale di questa emittente, che sino ad oggi ha sempre rispettato qualunque posizione di natura politica, religiosa e sessuale. La proprietà di questa emittente, all’unanimità, ha deciso di chiedere al signor Vanni, per le sue dichiarazioni, scuse pubbliche e contemporaneamente immediate e irrevocabili dimissioni dal suo incarico, ritenendo intollerabile nella forma e nel contenuto i giudizi espressi. La redazione e tutti i dipendenti di questa emittente si dissociano da tali posizioni e si scusano se tutti i giudizi espressi, dei quali erano totalmente all’oscuro, possano aver creato un danno a una comunità che tanto si è impegnata per combattere ogni pregiudizio e discriminazione di orientamento sessuale.


Fonte:http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2011/09/01/573302-cacciato_dalla_digitale.shtml

“Transiti”, il primo progetto transmediale dedicato al mondo transgender.

Per avvicinarci con sensibilità al mondo transgender.
 
 
Italia Un documentario tv, una serie radiofonica, un video blog, una mini-serie web e uno sportello telematico di approfondimento Per avvicinarci con sensibilità al mondo transgender Essere trans è una condizione esistenziale. Molte volte archiviata con facili etichette, bollata di immoralità. Questo documentario è un invito a scendere sotto la crosta mediatica, a entrare in un microcosmo per lo più conosciuto attraverso giudizi scontati e quasi sempre denigranti. Dietro a un/una trans, solitamente visto/a come ‘oggetto’ grottesco, innaturale, facile bersaglio di derisione, esiste una personalità: con i suoi sogni, le sue paure, le sue difficoltà, le sue aspirazioni. In poche parole: realizzare il desiderio di una vita normale. Alessandra, Angelo e Kathrina hanno deciso di raccontarsi in prima persona, senza filtri, commenti o giudizi esterni fuorvianti. Non rispondono alle solite domande, ma attraverso i loro percorsi simili e nello stesso tempo diversi, pongono delle domande a tutti noi. Ci invitano a meditare con più profondità sulla loro condizione e, soprattutto, sulla nostra capacità di andare oltre la superficialità del pregiudizio. La domanda che resta alla fine della visione è: cosa è la normalità, chi puo' dirsi normale?




Transiti - Trailer from Transiti on Vimeo.



  


il primo progetto di sensibilizzazione transmediale
/ web / radio / tv / della Radiotelevisione Italiana
una produzione FargoFilm 2+1 e DocAbout
in associazione con Oltre lo Specchio/ Gruppo Abele
con la collaborazione di Rai 3, Radio 3, Rai Net
ideazione e direzione artistica Davide Tosco
coordinamento editoriale Alessandro Bernard
social media and transmedia strategist Giovanni Calia
testi di Alessandra Tria, Angelo Correale, Katherina Stecher
Alessandro Bernard, Paolo Ceretto, Davide Tosco
collaborazione ai testi Nicola Rondolino creative consultant Francesco Lanucara
musiche originali di Umberto Fantini mix audio Vito Martinelli
website Timmytag superficie di navigazione Carlo Emilio Zummo
produttori associati Roberto Stradella e Francesca Portalupi
prodotto da Davide Tosco e Ladis Zanini
capostruttura RAI 3 Annamaria Catricalà
capo progetto DOC3 Lorenzo Hendel produttrice esecutiva Monica Pacini
responsabile editoriale TRE SOLDI per Radio RAI 3 Fabiana Carobolante
responsabile editoriale per RAI NET Claudio Baldino
responsabile marketing e innovazione RAI 3 Federica Pitascio

TRANSITI è un percorso partecipato di creazione narrativa multipiattaforma che vuole porci di fronte ad una prospettiva estremamente personale sul mondo transgender. Lo sguardo è 'dal di dentro', il punto di vista diventa uno spazio 'conquistato' dai/dalle protagonisti/e che si impossessano di un ruolo mediatico nel quale essere in controllo della propria immagine. TRANSITI vuole essere un veicolo strumentale a riaffermare la dignità senza la paura del giudizio, abolendo o esaltando lo stereotipo a seconda della rappresentazione consapevole di se. TRANSITI intende essere un aiuto a comprendere la complessità di un microcosmo conosciuto principalmente attraverso una dimensione mediatica limitata e troppo spesso discriminante. Concepito come un meccanismo di auto- rappresentazione transmediale TRANSITI è un dispositivo di documentazione dove eventi autobiografici diventano funzionali a stimolare nello spettatore un senso di empatia e prossimità. TRANSITI, per la prima volta in Italia, si articola attraverso le piattaforme Web della RAI (radio, Web, tv) e un sito dedicato che diventa risorsa permanente di approfondimento e discussione. In anteprima assoluta per il network pubblico italiano viene sviluppato e presentato al pubblico, un nuovo genere narrativo nato dall´incontro tra Web, la produzione televisiva, radiofonica e l´Augmented Reality Game, che presuppone la transmedialità e l´interazione con il pubblico, insieme ad un documentario partecipato dal basso, la cui essenza è il racconto di tre personaggi che, quotidianamente hanno raccontato la loro condizione di transito. I contenuti sono stati progettati e realizzati non per essere spostati da una piattaforma ad un´altra, bensi per integrarsi in un perfetto equilibrio comunicativo, offrendo di volta in volta nuovi spunti di riflessione ed approfondimento allo spettatore TV, all´utente Web e al radioascoltatore che diventano così i veri protagonisti di una storia vissuta in prima persona. La forte caratterizzazione Web del progetto e la sua nativa predisposizione al confronto e alla multicanalità, non ha potuto esimersi dal vivere anche sui principali social network, dove è stata attinta ulteriore capacità di scambio e riflessione. Le discussioni, oltre che sul sito dedicato transiti.eu, sul sito di Rai 3 e durante 3Soldi, il programma radiofonico di Radio 3 dedicato all'audio documentario, sono state dunque sviscerate anche sui social network come Facebook e Twitter, in cui il progetto ha trovato ulteriore linfa vitale per spunti creativi e sociali, diventando a tutti gli effetti una lente di ingrandimento sulla società italiana e sul rapporto suo rapporto con queste tematiche.
• TRANSITI Documentario TV, 1 x 50min.
• POSIZIONI DI TRANSITO Serie radiofonica e podcast
interattivI, 5 x 20min.
• SPORTELLO TELEMATICO www.transiti.eu
• IO TRANS Mini-serie web, 5 x 3min.
• TU TRANS Video Blog

Non so se vi ho già detto che sto scrivendo un'autobiografia. Scrivo quello che mi accade o quello che mi è accaduto. Autobiografia... Non immaginavo dove poi sarei andata a finire. Non puoi inventare perchè non è un libro di fiabe o un libro di avventure. E' un libro della tua vita, di quello che hai fatto, di quello che vorresti fare e via dicendo. Noi vediamo le cose da ambo le parti, dalla parte maschile e dalla parte femminile, a volte siamo agevolati su questo caso e a volte ci crea dei seri problemi.
ALESSANDRA TRIA

Beh, prima di decidere di diventare uomo. Prima mi sono vissuto l'ambiguità, quella fase di 'non sai ne di carne ne di pesce'. E la gente ti guardava e non sapeva se eri uomo o donna... Perchè vivere in ambiguità non è bello. Cioè se hai un corpo che non ti appartiene... dentro sei un uomo... non è facile da combattere. Ti devi comunque accettare. Sin da piccolino volevo essere un maschietto uomo, maschio... Questa cosa del seno e della vagina non fanno parte del mio corpo. Sarò solo uomo, non più ambiguo o trans che sia, uomo, basta, punto.
ANGELO CORREALE

Sono stata tutta la notte a pensare, ho avuto un po' di difficoltà a prendere sonno perchè io ho una certa sensibilità, mi preoccupo tante volte troppo per certe cose. io ho pensato che uno dei possibili responsabili di questa cosa puo' essere la cura ormonale che, mi è stato detto, influisce in modo anche rilevante. Certe volte io ho pensato di non riuscire a farcela. Non bisogna mai perdere la speranza, darsi per vinti. Una volta tornata a casa mi sono sentita abbastanza presa dalla disperazione, il giorno dopo le cose sono andate decisamente meglio, sono tornata a pensare in modo più positivo. Anche grazie alla bella giornata e al piccolo giro in bici che mi è venuto da fare nel pomeriggio.
KATERINA STECHER

Facciamo un viaggio. Lo facciamo tutti. Da un luogo all’altro, da un passato a un futuro, da come eravamo prima a come siamo oggi… Un passaggio, un percorso, un movimento. Per qualcuno questo viaggio è più lungo, più difficile… Da uomo a donna, da donna a uomo. Un passaggio tra due persone che sono una sola… TRANSITI è la storia di questi viaggi. Alessandra, Katherina, Angelo, del loro percorso da un sesso all’altro. Ogni viaggio ha le sue insidie, i suoi momenti bui. E ogni viaggio ha le sue gioie, quando vedi la meta, la senti, sai che sei vicino e non l’hai ancora raggiunta… I nostri viaggiatori sono solo in transito. Il loro viaggio non è finito. Nelle valigie hanno vite, amori, amici, famiglie. Cercano di portare tutto con loro, da com’erano a come saranno. In mezzo, qui, c’è il loro ritratto di oggi, paure, timidezze, determinazione, le conquiste di una tappa intermedia, il sapore dell’arrivo. Li vedrete raccontarsi, spostare la telecamera, guardarsi allo specchio nello stesso modo in cui il viaggiatore guarda una mappa del suo percorso. Con gli ostacoli e gli incidenti di ogni viaggio. Con l’orgoglio del viaggiatore che sa dove vuole andare, che conosce l’itinerario, e non si fermerà prima per niente al mondo… Ma ogni viaggio è anche un racconto di viaggio, un diario, uno scoprirsi, un rivelarsi. Per ogni corpo da cui si vuole uscire c’è un nuovo corpo da costruire, da fabbricare, da abitare con naturalezza. In questi passaggi, e intorno a loro, c’è semplicemente la vita. Una vita fotografata nel lungo momento del passaggio, tra ieri e domani, cioè in una parola sola, oggi, durante il transito tra il prima e il dopo.


Fonte:http://www.sassiland.com/notizie_matera/notizia.asp?id=11859&t=rai_presenta_transiti:_il_primo_progetto_transmediale_del_network_pubblico


http://www.transiti.eu/home#!q=/ajax/tvdocvod&i=6